
Il governo italiano sta facilitando l’arrivo di investimenti cinesi in settori strategici a favore della promozione delle relazioni con Pechino attraverso la candidatura per un ruolo di primo piano nel programma Belt and Road Iniziative.
Italia e Cina, riportano Bloomberg e Asia Times, stanno redigendo un protocollo d’intesa per estendere all’Italia il massiccio programma di spesa della Belt e Road in settori quali ferrovie, compagnie aeree, spazio e cultura, ha dichiarato Michele Geraci, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico.
Geraci, 51 anni, professore siciliano di finanza che ha trascorso un decennio insegnando nel polo finanziario di Shanghai, ha detto: «Siamo molto diversi dal precedente governo. Stiamo cercando di non ignorare la Cina come è stato fatto in passato», pur restando nell’alveo dello schieramento occidentale.
Il nuovo governo Lega M5S ha abbandonato la politica di contenimento della presenza economica cinese, secondo Geraci: «Abbiamo 28 economie diverse con 28 interessi diversi». Piuttosto, afferma Geraci, l’Italia spingerà a fare affari con la Cina «nell’ambito delle nostre alleanze esistenti con l’Ue, con la Nato». La coalizione di governo italiana scommette sugli investimenti dalla Cina, in lotta con i mercati e con i limiti del debito e del deficit dell’Unione Europea.
«Stiamo cercando di vedere come l’Italia possa essere il principale partner dell’Unione Europea nell’iniziativa Belt and Road», ha detto Geraci «La posizione dell’Italia nel Mediterraneo è cruciale, la Cina è desiderosa di avere un grande paese europeo come partner».
Il memorandum tra i due paesi, che dovrebbe essere firmato entro la fine dell’anno, potrebbe coinvolgere la travagliata compagnia aerea italiana Alitalia, ha detto Geraci, che vuole anche lavorare con la Cina sulla sua tecnologia dei pagamenti, anche attraverso il servizio WeChat di Tencent, e sulle joint venture in Africa.
L’Italia ha accelerato il ritmo delle visite ufficiali in Cina. Il ministro delle Finanze Giovanni Tria c’è stato in agosto, e a settembre c’è stato il vice premier Luigi Di Maio. Il presidente cinese Xi Jinping potrebbe visitare l’Italia l’anno prossimo, ha detto Geraci.
Graziella Giangiulio