ITALIA. Operazione Shingle ottant’anni dopo

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Ottant’anni fa la penisola italiana era al centro del mutevole e mutato scenario geopolitico dell’epoca che portò alla nascita del mondo come lo abbiamo conosciuto, studiato e vissuto per gran parte del Novecento.

Teatro di diverse operazioni di sbarco effettuate dalle forze Alleate nel suo territorio, la Penisola visse momenti tragici, narrati dalla letteratura e anche immortalati in molte immagini che finirono nei mass media di quella che diverrà l’Anglosfera. 

Uno degli sbarchi che progressivamente si susseguirono fu l’Operazione Shingle, lo sbarco nell’area tra Anzio e Nettuno, alle porte di Roma. Operazione particolare e delicata che portò le truppe Alleate di fatto davanti a Roma, aprendo una nuova direttrice bellica che si unì a quella che procedeva da sud, dopo l’Operazione Husky: lo sbarco in Sicilia. 

A distanza di tanti anni, la memoria di quegli eventi è serbata sì negli studi storici e militari ma viene “rivissuta” attraverso rievocazioni curate da appassionati e volontari, perché ricordando, i drammi di quegli eventi non abbiano a ripetersi. 

Così è stato in questi giorni a Nettuno – Anzio, con le cerimonie che si concludono oggi con gli eventi istituzionali più solenni. 

La rievocazione serve a mostrare “dal vero” uomini, mezzi, elementi della vita quotidiana, nel colori e nelle fogge dell’epoca, riportare in vita e “interpretate” con rigorosa fedeltà storica e totale assenza di partigianeria politica, quanto accadde in un epoca assai lontana. Ci  sono così le associazioni che rievocano il life style degli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, e delle altre che fanno rievocazione militare, riportando alla luce  quanto molti hanno visto solo attraverso i libri, la televisione o il cinema. 

Ad Anzio – Nettuno, da anni si ricorda lo sbarco angloamericano appunto, anche in questo modo, con il patrocinio della Presidenza della Repubblica e delle istituzioni repubblicane oltre che con l’appoggio del mondo economico locale. Accanto allo spazio, rigorosamente sulla spiaggia, dedicato alle associazioni di rievocazione, che hanno sfilato con uomini e mezzi, tra gli applausi dei visitatori, c’era poi la presenza di tutte le Forza Armate e di Polizia italiane. Diverse esposizioni operative hanno comunque caratterizzato l’evento, segnando il legame stretto tra l’Italia di oggi e quella nata dal sacrificio di tante giovani vite, da una parte e dall’altra, avvenuto ottanta anni fa. 

Una nota di colore non guasta; l’età dei rievocatori colpiva: per la gran parte erano tutti molto giovani, proprio come quanti tanti anni fa furono schierati in quelle zone. I diversi cimiteri militari dell’area stanno a dimostrarlo, perché simili tragedie non si ripetano. 

Antonio Albanese