
L’AIEA: “Abbiamo ricevuto informazioni che il reattore ad acqua pesante di Arak è danneggiato, non è nucleare e non vi sono preoccupazioni per perdite di radioattività”.| L’ex Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif attacca il Direttore Generale dell’AIEA, Grossi: “In effetti, il rapporto irresponsabile e fuorviante dell’AIEA ha causato danni irreparabili all’agenzia. Deve essere processato per complicità nella morte di persone innocenti in Iran a seguito dell’aggressione israeliana, usando i suoi rapporti come pretesto.” Consigliere della Guida Suprema dell’Iran, Ali Larijani: “Quando la guerra finirà, chiederemo conto al Direttore Generale dell’AIEA, Rafael Grossi”. Oggi a Ginevra i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Gran Bretagna terranno colloqui sul nucleare con le loro controparti iraniane. Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha confermato che parteciperà a Ginevra ai colloqui sul nucleare con i Ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia, Germania e Unione Europea.
Una nave da crociera con 1.500 sfollati fa scalo a Limassol, Cipro. Secondo Yedioth Ahronoth”: “Il Ministero dell’Interno ha classificato 5.110 persone come sfollate dallo scoppio della guerra con l’Iran. La maggior parte degli sfollati proviene da Ramat Gan (955) e Petah Tikva (945), tra le zone più colpite dal conflitto finora. 812 da Bat Yam, che ha subito gravi danni a diversi edifici nella sua area questa settimana, mentre il numero di nuovi sfollati a Tel Aviv ha raggiunto quota 907 a causa di attacchi missilistici alle loro case danneggiate. A Bnei Brak, 550 persone sono classificate come sfollate a causa degli attacchi alla città, mentre 368 residenti di Rehovot rientrano in questa categoria. Ricordiamo che il Ministro per il Trasporto israeliano ha negato il permesso di viaggio agli Israeliani fuori dal territorio nazionale.
L’ambasciata statunitense in Israele: “Stiamo lavorando per organizzare voli di soccorso e crociere per i nostri cittadini in Israele”. “Gli Stati Uniti stanno evacuando la loro ambasciata da Israele. Anche i cittadini statunitensi vengono evacuati. Un aereo americano è atterrato in Israele il 18 mattina per evacuare i diplomatici americani e le loro famiglie, costretti a rifugiarsi in loco dall’inizio della guerra con l’Iran. L’Ambasciata russa ha inoltre annunciato che organizzerà l’evacuazione dei cittadini disabili da Israele attraverso gli aeroporti in Egitto e Giordania per garantirne il rientro in Russia. Negli attacchi del 18/19 giugno colpite ambasciate di Germania e dei Paesi Bassi a Tel Aviv.
Il Portavoce dell’amministrazione statunitense in un’intervista ad Al Jazeera: “Nessun bombardiere B-2 è partito per il Medio Oriente” Gli F-22 Raptor dell’USAF sono attualmente in rotta verso il Medio Oriente, diretti alla base aerea di Muwaffaq Salti in Giordania. Con il supporto dei KC-46 tanker con nominativo GOLDxx, i jet potrebbero presto prendere parte a operazioni coordinate contro obiettivi iraniani.
Il comandante del Comando Centrale degli Stati Uniti, Michael Kurilla, ha incontrato Trump e gli ha presentato le opzioni militari nel contesto iraniano, secondo quanto riferito a i24NEWS da una fonte a conoscenza dei dettagli. Kurilla stesso sostiene l’attacco e ha una buona conoscenza sia dei piani operativi americani che dei piani e delle capacità israeliani, avendo ricoperto il ruolo di comandante del Comando Centrale degli Stati Uniti negli ultimi anni.
Secondo il Wall Street Journal, Trump ha detto ai suoi consiglieri: “Ho approvato il piano per attaccare l’Iran, ma aspetto l’ordine definitivo per vedere se l’Iran abbandonerà il suo programma nucleare”. Il capo del Pentagono, Pete Hegseth, si è rifiutato di dire se il Pentagono abbia presentato a Trump delle opzioni per colpire l’Iran. Trump non ha escluso un cambio di potere in Iran, affermando che “qualsiasi cosa” potrebbe accadere. Il problema dell’Amministrazione statunitense sarebbe che per distruggere Fordow ci vogliono più attacchi e non basta una sola “bunker buster” GBU-57, questo rende estremamente pericoloso per gli Stati Uniti pensare ad un attacco.
Bloomberg resta comunque dell’idea che l’attacco si farà. Anche se: “La situazione è ancora in evoluzione e potrebbe cambiare”.
Il primo Ministro britannico Keir Starmer mette in guardia il governo da un possibile attacco statunitense all’Iran – FT. La portaerei britannica R08 Queen Elizabeth ha attraversato il Canale di Suez. Aerei da guerra e aerei cargo militari britannici con i codici ZZ330 e ZK368 hanno attraversato la penisola del Sinai più di otto volte dall’inizio del conflitto iraniano con Israele, secondo Flightradar24, un sito web specializzato nel monitoraggio del traffico aereo.
Starmer ha dichiarato: “Se Trump decide di attaccare l’Iran, la Gran Bretagna dovrà probabilmente unirsi”.
Il presidente francese Emmanuel Macron, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza a Lomé, ha incaricato il Ministro degli Esteri Jean-Noël Barré di formulare nei prossimi giorni “un’iniziativa con stretti partner europei che proponga una soluzione politica che ponga fine al conflitto tra Israele e Iran”, ha dichiarato il palazzo presidenziale in una nota, senza fornire dettagli sulla natura del piano. Ha invitato Israele a fermare gli attacchi contro l’Iran non legati al programma nucleare o ai missili balistici.
Il Presidente del Consiglio italiano Meloni al vertice del G7: “Un Iran nucleare rappresenterebbe una minaccia non solo per Israele, ma per tutti noi”.
Nella giornata del 19 giugno anche la Russia ha rilasciato dichiarazioni in merito all’Iran. Vladimir Putin ha parlato dallo SPIEF: “Vediamo che in Iran c’è un consolidamento della società attorno alla leadership politica del Paese. Le centrali sotterranee in Iran esistono e non gli è successo niente. Sarebbe giusto che tutte le parti coinvolte nel conflitto Iran-Israele raggiungessero un accordo che tenga conto degli interessi di tutte le parti. L’accordo dovrebbe tenere conto del diritto dell’Iran all’energia nucleare pacifica, non solo in ambito energetico, e del diritto di Israele alla sicurezza incondizionata”. E ha aggiunto: “In generale, una soluzione del genere può essere trovata”.
E poi ha detto: “Abbiamo ottimi rapporti con l’Iran. Non stiamo imponendo nulla a nessuno, stiamo semplicemente dicendo come vediamo una via d’uscita dalla situazione, ma la decisione spetta alla leadership politica di Iran e Israele. Il mondo sta cambiando radicalmente. Non voglio nemmeno discutere di questo – sulle possibili azioni della Federazione Russa dopo la morte di Khamenei. L’Iran non sta chiedendo assistenza militare alla Russia. ma il sostegno di Mosca a Teheran è generalmente presente”. Ha anche affermato che Mosca aveva precedentemente offerto a Teheran di lavorare sui sistemi di difesa aerea, ma poi i partner non hanno mostrato molto interesse.
“Non lasceremo l’Iran. La Russia è costantemente in contatto con i partner iraniani, lo erano oggi e lo saranno nei prossimi giorni”. Ha chiosato il presidente russo.
Israele ha promesso che gli specialisti russi che lavorano alla centrale nucleare di Bushehr saranno al sicuro, ha detto Peskov. Un attacco alla centrale nucleare di Bushehr in Iran potrebbe portare a un disastro paragonabile a quello di Chernobyl, ha affermato Likhachev, CEO di Rosatom. Ha sottolineato che alcuni specialisti russi sono già stati evacuati da questa stazione, mentre l’ente statale ritiene possibile lasciarne altri. Rosatom invita le autorità israeliane a garantire che non vi sia il minimo accenno di un attacco su Bushehr, ha aggiunto Likhachev.
La portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova nel pomeriggio del 19 giugno: “La Russia mette in guardia gli Stati Uniti dal intervenire contro l’Iran”. Affermando che ciò potrebbe portare “a conseguenze incontrollabili”. “La Russia chiede a Israele di interrompere immediatamente gli attacchi contro gli impianti nucleari iraniani”. Maria Zakharova
Il Ministero degli Esteri russo afferma che gli attacchi di Israele contro impianti nucleari pacifici in Iran sono assolutamente inaccettabili.
Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz continua la sua retorica su Khamenei insistendo sul fatto che vada ucciso. Ha anche ammesso pubblicamente: “ci è stato ordinato di indebolire il regime degli ayatollah”. In Israele l’attacco all’Iran ha unito i partiti politici. Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid in un’intervista al canale francese France24: “Netanyahu non ha iniziato la guerra senza motivo, ha fatto la cosa giusta. Non abbiamo dichiarato guerra all’Iran, è stato l’Iran a dichiararci guerra decenni fa. Le nostre azioni sono semplicemente una risposta a una situazione che sta diventando sempre più pericolosa per il mondo intero”. Naftali Bennett, ex Primo Ministro israeliano: “L’Iran pagherà un prezzo pesante e gli deve essere impedito di possedere armi nucleari”. Un membro del Gabinetto israeliano Regev: “È ora di oscurare Teheran”
A partire dal 19 giugno il Ministro della Difesa israeliano ha dichiarato di aver dato ordine di intensificare gli attacchi contro obiettivi strategici e governativi a Teheran. Ha indicato come uno degli obiettivi dell’operazione militare contro l’Iran “porre fine all’esistenza” dell’Ayatollah Ali Khamenei. Katz su Khamenei: “Una persona simile non dovrebbe esistere, dà personalmente ordini di aprire il fuoco sulle strutture nelle retrovie”.
Netanyahu risponde a una domanda sull’assassinio di Khamenei: “Nessuno gode dell’immunità. Tutte le opzioni sono sul tavolo ed è meglio non discuterne sui media. Apprezziamo l’impegno degli Stati Uniti nella difesa di Israele. Non abbiamo mai avuto un amico migliore di Trump e apprezziamo ogni decisione che prende. Quanto a noi, ci difenderemo con tutte le nostre forze”.
Yedioth Ahronoth, citando funzionari israeliani: “Non siamo del tutto certi della possibilità che l’esercito statunitense si unisca agli attacchi contro l’Iran. Israele è pronto a continuare ad attaccare l’Iran anche senza la partecipazione degli Stati Uniti”. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “Rovesciare il regime iraniano dipende dal popolo iraniano”. “Stiamo creando le condizioni che lo aiuteranno a raggiungere questo obiettivo”.
Secondo i media israeliani: sono 271 i feriti a seguito del bombardamento missilistico iraniano della mattina del 19 giugno su Tel Aviv che ha colpito l’Ospedale Soroka e la borsa di Tel Aviv. Secondo la Radio dell’esercito israeliano, citando una fonte di sicurezza: “L’ultimo missile lanciato dall’Iran era eccezionale in termini di peso e quantità di esplosivo contenuto”.
Dati ufficiali dell’IDF sui lanci di missili: “Missili: 20 colpiti su 400. UAV: 0 colpiti su 1.000 lanciati. Di questi: 200 hanno raggiunto solo Israele”. Il Comando del Fronte Interno delle IDF conferma che l’Iran ha lanciato oggi almeno un missile balistico con una testata a grappolo verso il centro di Israele. La testata del missile si è divisa durante la discesa, a circa 7 chilometri di altitudine, sganciando circa 20 proiettili più piccoli, contenenti circa 2,5 chilogrammi di esplosivo, in un raggio di circa 8 km. Una delle piccole munizioni ha colpito un’abitazione nella città centrale di Azor, causando danni. Un funzionario militare israeliano afferma che la minaccia potrebbe essere molto più ampia rispetto alle altre testate missilistiche balistiche iraniane.
In Iran il Ministero delle Comunicazioni iraniano: “Per impedire al nemico di trarre vantaggio dalla situazione, Internet è stato “temporaneamente” chiuso” Notizia confermata da NetBlocks: “Internet è stato disconnesso in quasi tutto l’Iran”. Alle 21:00 ore italiane l’Iran ripristina il 20% dei servizi internet e di comunicazione.
Un rappresentante del Ministero degli Esteri iraniano ha smentito le informazioni sull’arrivo di una delegazione negoziale iraniana in Oman, riporta l’agenzia IRNA. Il leader islamico Sayed Ali Khamenei: ”Questa guerra è una guerra mediatica, chi possiede una presenza mediatica più forte avrà più successo nel raggiungere i propri obiettivi” “Sono i media che lasciano l’impatto più profondo, influenzano i cuori”.
Il Consigliere della Guida Suprema dell’Iran, Ali Larijani: “Non vogliamo la guerra, ma stiamo attraversando una fase critica e dobbiamo restare fermi per difendere e punire gli aggressori. Nelle fasi finali dei negoziati, l’America non cercava di risolvere i problemi, ma piuttosto di imporci richieste specifiche”.
Continua la caccia all’uomo, agli oppositori che cercano di approfittare della situazione per attaccare il regime dall’interno. Arresti ad Alborz. Le forze Basij iraniane hanno scoperto una base di “spionaggio straniera nascosta proprio vicino al quartier generale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC)”. Riferiscono di oltre 400 cittadini afghani trovati sottoterra. Linee di assemblaggio di droni segrete spacciate per “officine” Tunnel segreti a pochi passi dal Comando Centrale dell’IRGC. “Arrestati 24 agenti del Mossad sionista nella zona ovest di Teheran”. “Il capo della polizia iraniana ha annunciato l’arresto di 5 agenti affiliati al MOSSAD. Il capo della polizia ha dichiarato che 4 agenti affiliati al Mossad sono rimasti feriti prima dell’arresto. Un altro agente è stato arrestato e nella sua cantina sono stati trovati numerosi esplosivi”. Si ricorda che la maggior parte degli arrestati appartiene al MEK. Tra i partiti vietati i cui membri per lo più sono in Albania che vogliono ribaltare il governo di Khamenei.
L’analista Babak Taghvai afferma che oltre mille iraniani, per lo più veterani dell’esercito regolare e dell’aeronautica iraniana, svolgono il ruolo di controllori di volo avanzati del Mossad in Iran.
Hacker in funzione in Israele e in Iran. Nel primo caso hanno inviato messaggi a membri della Knesset avvertendoli che ci sarebbe stata una importante vendetta dell’Iran e ancora interferenze al sistema red alert israeliano. Gli hacker israeliani hanno hackerato la televisione iraniana, pubblicando un appello a scendere in piazza. Iran Broadcasting Authority: “Se si riscontrano interferenze o messaggi obsoleti mentre si guardano vari canali TV, significa che il nemico sta disturbando le onde di trasmissione satellitare”.
“Un gran numero di cittadini iraniani ha ricevuto un messaggio di testo da un numero sospetto con il titolo del sito web ufficiale della Casa della Guida Suprema. Questo messaggio di testo contiene un link dannoso che causa problemi al tuo cellulare quando ci clicchi sopra”. Alcuni soldati iraniani hanno ricevuto un SMS che avvertiva della “possibilità di esplosione del cellulare”.
L’IRGC ha dichiarato che l’Iran ha lanciato il missile a medio raggio Sajil in combattimento per la prima volta, riporta Tasnim. E ancora l’Iran afferma di aver disattivato le difese aeree israeliane, aprendo la strada a attacchi su vasta scala.
L’Iran ha annunciato che Mohammad Karmi è stato nominato comandante delle forze di terra del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, in sostituzione di Mohammad Fakhpour, che era stato nominato comandante del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche.
Annunciata la mattina del 19 giugno, “la quattordicesima ondata dell’Operazione True Promise 3″ è stata lanciata con un attacco simultaneo con droni suicidi e missili strategici. In questa operazione, il centro di comando e intelligence dell’esercito del regime, situato vicino a un ospedale, è stato preso di mira con elevata precisione e assoluta accuratezza. Il Quartier generale militare iraniano Khatam al-Anbiya: “Avvertiamo l’America che qualsiasi intervento diretto porterà a un’espansione del conflitto nella regione”.
L’agenzia di stampa AP cita organizzazioni per i diritti umani in Iran: 639 morti e 1.329 feriti in tutto l’Iran dall’inizio della guerra con Israele.
Ed ora uno sguardo agli attacchi contro Israele aggiornati alle ore 16:66 del 19 giugno. Tra il 18 e il 19 giugno nuovi attacchi su Israele. Intorno alle 18:00 del 18 giugno ci sono state segnalazioni di intercettazioni in Israele. Nella mattina del 19 circa 20-30 missili iraniani sono stati lanciati verso Tel Aviv, impatto diretto sull’ospedale di Soroka, a Beer Sheva. Distruzione a sud di Tel Aviv, distretto di Bat Yam.
I media iraniani hanno riferito che l’obiettivo principale dell’attacco missilistico mattutino contro Israele era “il quartier generale del comando e dell’intelligence e il campo di intelligence militare”.
Secondo le Forze di Difesa Israeliane, l’Iran ha lanciato circa 30 missili balistici contro Israele questa mattina. Gli attacchi hanno colpito l’ospedale Soroka a Be’er Sheva, così come Holon e Ramat Gan. Dafgli iniziali 147 civili sono rimasti feriti si è arrivati alle 17:00 a 271. Colpito il Quartier Generale C4I (Comando Centrale per le Comunicazioni e l’Intelligence) delle IDF. Il Central IT Park di Israele a Gav Yam Sebbene non fosse un obiettivo diretto, il vicino Centro Medico Soraka ha subito danni significativi. Secondo alcune fonti, Israele starebbe installando infrastrutture militari in prossimità di aree civili. Inoltre, soldati dell’IDF feriti a Soroka.
L’IDF sospetta che almeno uno dei missili lanciati dall’Iran questa mattina trasportasse testate multiple. L’ospedale di Soroka è stato sospeso, tranne che per i casi di emergenza, ha subito ingenti danni a causa dei missili iraniani. 40 feriti all’ospedale di Soroka dopo essere stati colpiti da un missile iraniano. Secondo fonti iraniane sotto il Soroka di Beersheba, nel sud di Israele, colpito dai missili iraniani, c’era una base militare. Colpito Ramot Gan a Tel Aviv. La polizia israeliana chiude una strada per paura che parti di un edificio a Ramat Gan possano crollare dopo essere state colpite dai bombardamenti iraniani. L’Iran ha lanciato circa 20 missili balistici verso Israele questa mattina, con quattro impatti diretti, tra cui quello contro l’abitazione di Azor. C’è stato un altro impatto nel sud di Israele, portando il totale ad almeno 5 impatti con successo. Missili con testate di grandi dimensioni hanno colpito l’ospedale Soroka di Beersheba e alcuni edifici a Ramat Gan e Holon, causando ingenti danni e decine di feriti. Alle 15:30 ore italiane nuovo lancio di missili dal?iran. Sirene in tutto il nord di Israele. Missili su Gerusalemme. Fonti israeliane riferiscono che in questa ondata sono stati lanciati dai 6 agli 8 missili. L’Iran parla di 15.
Ed ora uno sguardo agli attacchi israeliani contro l’Iran aggiornato alle 16:55 del 19 giugno. Intorno alle 15:00 del 18 giugno attacchi registrati nel nord-est di Teheran. Israele ha colpito il quartier generale sotterraneo di Khamenei a Teheran.
Un nuovo attacco è stato effettuato a Teheran nell’area di piazza Rashid Yasemi. Sono presenti: edifici amministrativi associati al Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (IRGC) e al Ministero dell’Intelligence (sotto forma di società o uffici economici nelle vie Khodami, Sheikh Bahai e Jordan); Uffici di sicurezza informatica o sicurezza finanziaria vicino a piazza Vanak e all’autostrada Haqqani. Complessi di intelligence militare nell’area delle autostrade Shahrak Gharb, Ponak e Chamran. Edifici bancari collegati ad agenzie di sicurezza.
Altri tre elicotteri d’attacco AH-1J sono stati distrutti presso l’aeroporto militare di Karamanshah. Le IDF: “Abbiamo attaccato una struttura in Iran che produce missili anticarro, poi trasferiti all’organizzazione terroristica Hezbollah. Negli ultimi anni, centinaia di missili prodotti dal regime iraniano sono stati trasferiti a Hezbollah. Dall’inizio della guerra, Hezbollah ha lanciato centinaia di missili anticarro contro Israele, ferendo e uccidendo decine di civili e soldati”.
Alle 20:00 l’Aeronautica Militare israeliana sta lanciando una nuova ondata di attacchi contro lanciatori e siti di stoccaggio di missili terra-terra. missili, così come personale militare che tenta di rimuovere munizioni da siti precedentemente designati nell’Iran occidentale. A different za dei precedenti attacchi però le difese aeree iraniane hanno iniziato a funzionare su Teheran.
Nelle prime ore del 19 giugno, un drone Hermes-900 abbattuto a Isfahan. Le IDF hanno emesso un avviso di evacuazione per le aree di Arak e Khondab, nell’Iran centrale, che include l’impianto di acqua pesante di Arak.
Oltre agli attacchi mattutini contro il complesso nucleare di Arak (IR-40) nell’Iran occidentale, l’Aeronautica Militare israeliana ha colpito anche decine di altri obiettivi in tutto il Paese. Durante la notte, 40 caccia dell’Aeronautica Militare israeliana, su precise istruzioni dell’agenzia di intelligence, hanno colpito decine di obiettivi militari a Teheran e in altre aree dell’Iran utilizzando oltre 100 munizioni, tra cui un sito di sviluppo di armi nucleari nell’area di Natanz, nonché fabbriche di materie prime, componenti utilizzati per l’assemblaggio di missili balistici e siti per la produzione di sistemi di difesa aerea e missili delle forze armate iraniane. Sono stati inoltre colpiti batterie di difesa aerea, siti di stoccaggio di missili terra-terra, sistemi di rilevamento radar e apparecchiature di rilevamento, tutti utilizzati e gestiti dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane e dalle forze armate iraniane.
I media iraniani hanno diffuso il filmato dell’attacco al reattore ad acqua pesante di Arak. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (IRGC) annuncia l’abbattimento di un drone israeliano a Tabriz.
Intorno alle 13:30 del 19 giugno, l’Aeronautica Militare israeliana ha effettuato poco fa un’ondata di attacchi nell’Iran occidentale, prendendo di mira le infrastrutture missilistiche balistiche iraniane e i soldati iraniani, afferma l’IDF. Circa 20 caccia dell’IAF sono stati coinvolti negli attacchi. Inoltre, un drone dell’IAF ha colpito camion che trasportavano missili balistici mentre arrivavano a un sito di lancio, aggiunge l’esercito.
Secondo fonti social due navi da guerra elettronica cinesi PLAN Tipo 815A sarebbero operative nel Golfo Persico. Le loro possibilità includono il tracciamento di oggetti volanti, la guida di missili o l’esecuzione di interferenze elettromagnetiche.
Il capo di stato maggiore Houthi non è stato ucciso in un attacco mirato sabato sera, ma è rimasto gravemente ferito. Israele conferma che il tentato assassinio di Sana’a è avvenuto mentre era a una riunione.
Il quotidiano libanese Al-Akhbar, legato a Hezbollah, ha riportato questa mattina, citando fonti militari a Sana’a, che l’azione militare statunitense volta a entrare nella campagna e a trascinare la regione in una guerra su vasta scala costringerà gli Houthi a entrare ufficialmente nel conflitto a fianco dell’Iran. Sultan al-Samei, membro del Consiglio Politico Supremo degli Houthi, ha persino minacciato di chiudere lo stretto di Bab el-Mandeb nel Mar Rosso se gli Stati Uniti intervenissero nella guerra contro l’Iran.
Il Leader Abdulmalik Badr al-Din al-Houthi ha parlato il 19 giugno sugli ultimi sviluppi dell’aggressione israeliana contro “Gaza, Iran e Yemen: “Questa settimana è considerata una delle più brutali per quanto riguarda i crimini ebraico-sionisti contro il popolo palestinese, con un bilancio di vittime che supera i 3.000 martiri e feriti”. “La questione nucleare è un pretesto occidentale e l’Iran sta mettendo in atto tutti i meccanismi disponibili per garantire di non cercare di possedere un’arma nucleare”. Gli Houthi si sono schierato al fianco dell’Iran.
Le forze israeliane hanno lanciato un’incursione a Quneitra, nella Siria meridionale, da tre direzioni, accompagnata da intensi spari e attività di carri armati. Gli Iraniani hanno cercato di bombardare le alture del Golan.
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “L’intero asse sciita non sta rispondendo e Hezbollah non ha lanciato un solo razzo”. Attività di droni israeliani su Beirut.
Sono invece almeno 23 i morti nella Striscia di Gaza dall’alba del 19 giugno. Hamas in una nota stampa: “Chiediamo alla comunità internazionale, alle Nazioni Unite e alle nazioni arabe e islamiche di intervenire per fermare questi crimini contro il nostro popolo e di chiamare a rispondere i leader dell’occupazione”.
Bombardamenti israeliani registrati a: nord-ovest di Gaza City; bombardamenti in diverse abitazioni a Jabalia al-Balad, a cui hanno fatto seguito raid nella Striscia di Gaza settentrionale. Vittime segnalate – da fonti palestinesi – dai bombardamenti israeliani che hanno preso di mira una tenda nei pressi del parco settentrionale di Beach Camp, a ovest di Gaza City. Bombardamento di artiglieria sul quartiere di Shuja’iyya a est di Gaza City.
Nella serata del 18 giugno a est di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, un sergente delle IDF è stato ucciso da un cecchino. Un altro soldato che gli era vicino è rimasto leggermente ferito nell’incidente ed è stato portato in ospedale. Nelle ultime ore, le IDF hanno cercato di chiudere il cerchio ed eliminare il cecchino che lo ha colpito. Al momento, il cerchio non è ancora chiuso. Il sergente ucciso è il quarto soldato delle IDF ucciso a Gaza dall’inizio della campagna contro l’Iran, il 22° soldato ucciso dalla ripresa delle ostilità nella Striscia di Gaza e il 430° soldato ucciso dall’inizio dell’offensiva terrestre nella Striscia.
Le Brigate Al-Quds trasmettono immagini dei loro combattenti che prendono di mira con colpi di mortaio raduni di soldati israeliani e veicoli che avanzano verso Khan Yunis. Colpito un bulldozer con due militari a bordo. Zona vicino alla ‘Moschea di Halima’, a sud di Khan Younis”. “In operazioni congiunte con le Brigate Al-Qassam, hanno colpito un soldato israeliano nell’area di Greater Abasan, a est di Khan Younis.”
Continuano le operazioni di demolizione condotte dai bulldozer israeliani all’interno del campo profughi di Jenin. Le operazioni di demolizione continuano all’interno del quartiere di Al-Damj.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/