#ISRAELIRANWAR. Khamenei: “Alla guerra si risponderà con la guerra”. Netanyahu: “Continua lo sfollamento di Gaza”. Attesa per la scelta USA di intervento in Iran

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I prezzi del petrolio sono aumentati di oltre il 5% dopo le notizie secondo cui gli Stati Uniti starebbero pianificando di entrare in guerra contro l’Iran. Per quanto concerne la questione del nucleare iraniano on line gira una clip di Netanyahu che dal 1990 sostiene che l’Iran vuole costruire una bomba nucleare. 

La clip è andata in onda dopo che il segretario generale dell’AIEA Rafael Grossi “non ha riscontrato prove che l’Iran stia portando avanti un programma di armi nucleari”. Sono state scoperte tracce di impatti sui capannoni sotterranei per l’arricchimento dell’uranio a Natanz, ha dichiarato l’AIEA dopo aver analizzato le immagini satellitari degli impianti nucleari iraniani. Una piccola quantità di contaminazione radioattiva è stata registrata all’interno del perimetro protettivo dell’impianto di Natanz, in Iran, ha dichiarato Grossi.

Abbiamo informazioni che gli attacchi delle IDF hanno danneggiato due siti legati al programma nucleare iraniano: un impianto a Karaj e un centro di ricerca a Teheran. A Teheran, un edificio utilizzato per la produzione e il collaudo dei rotori delle centrifughe è stato distrutto. Nello stabilimento di Karaj, due edifici utilizzati per lo sviluppo e la produzione di vari componenti delle centrifughe sono stati distrutti.

Mohammad Eslami, capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica: “Nonostante gli attacchi israeliani, gli impianti nucleari sono in buone condizioni”.

Israele non sarebbe in grado di distruggere gli impianti sotterranei iraniani che producono uranio altamente arricchito senza la partecipazione dell’aviazione strategica dell’Aeronautica Militare statunitense, scrive l’Associated Press.

Per distruggere gli impianti, Israele ha bisogno di bombe bunker buster guidate GBU-57, che sono tra le munizioni non nucleari più potenti nell’arsenale dell’Aeronautica Militare statunitense. In particolare, sono in grado di distruggere l’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow, situato in montagna sotto 90 metri di roccia.

Tuttavia, il loro impiego richiede i bombardieri strategici pesanti americani B-2A. Spirit, in grado di trasportarli. Ogni bomba aerea di questo tipo pesa 13,6 tonnellate. L’aviazione israeliana non ha la capacità di lanciarli.

Martedì la televisione di stato iraniana ha accusato l’app di messaggistica WhatsApp di “raccogliere dati degli utenti e inviarli a Israele”, senza fornire alcuna prova, e ha esortato le persone a eliminare l’app di messaggistica dai propri smartphone. In una dichiarazione, WhatsApp ha affermato di essere preoccupata che le false affermazioni “possano essere usate come pretesto per bloccare i nostri servizi in un momento in cui le persone ne hanno più bisogno”. WhatsApp sottolinea che l’app di messaggistica utilizza la crittografia end-to-end, il che significa che il fornitore di servizi non può leggere i messaggi trasmessi.

Un gruppo di hacker legato a Israele afferma di aver effettuato un attacco informatico a un exchange di criptovalute iraniano. Il gruppo, noto come “Gonjeshke Darande” o “Passero Predatore”, afferma che “pubblicherà il codice sorgente di Nobitex e le informazioni interne dalla sua rete interna” entro 24 ore. Secondo gli ultimi dati, degli hacker israeliani hanno rubato (https://t.me/infantmilitario/158867) fino a 90 milioni di dollari ai trader di criptovalute iraniani.

Continuano le dichiarazioni contrastanti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la sua politica di disinforamzione/informazione si mantiene anche sulla questione Israele – Iran. Di certo c’è che l’esercito statunitense sta inviando più caccia in Medio Oriente. Una fonte ha riferito a Reuters che il dispiegamento includerà F-22, F-16 e F-35. Altre due fonti hanno affermato che si tratta di un dispiegamento difensivo per intercettare i droni. A partire dal 17 di giugno, la forza US NAVY in Medio Oriente con base in Bahrein è stata portata in mare aperto. Il dipartimento di Stato americano: “È stata creata una task force speciale per il Medio Oriente”.

Il Pentagono ha messo in stato di massima allerta le truppe americane nelle basi militari in tutto il Medio Oriente, inclusi Emirati Arabi Uniti, Giordania e Arabia Saudita. Gli Stati Uniti hanno più di 40.000 soldati schierati in Medio Oriente – New York Times. La Quinta Flotta statunitense è stata schierata al largo delle coste dell’Iran il 18 mattina mattina. La flotta è entrata nel Golfo Persico. 200-250 km a sud dell’Iran, quasi in prima linea.

Secondo il ministero della Difesa britannico, attualmente è presente un gruppo d’attacco di portaerei guidato dal Regno Unito nell’Indo-Pacifico. Secondo fonti social è improbabile che il gruppo d’attacco di portaerei sia coinvolto in un’operazione contro l’Iran. Contemporaneamente, il Segretario alla Difesa John Healey ha annunciato che i caccia Eurofighter Typhoon sarebbero stati schierati in Medio Oriente. Ieri, 12 caccia F-35A dal Regno Unito e 12 caccia F-16C dall’Italia sono arrivati ​​alla base aerea Prince Sultan.

Reza Pahlavi, principe ereditario dell’Iran e figlio dello Scià Mohammad Reza Pahlavi, detronizzato nel 1979, ha lanciato il 18 mattina un messaggio al popolo iraniano, invocando una rivolta contro il regime islamico: “La Repubblica Islamica è giunta al termine e sta cadendo: ora è il momento di ribellarsi. È tempo di riprenderci l’Iran. Siamo tutti uniti: non preoccupatevi di ciò che accadrà dopo la caduta della Repubblica Islamica. L’Iran non entrerà in un periodo di guerra civile o instabilità, abbiamo un piano per il futuro dell’Iran”. Pahlavi, in Iran a detta dei ricercatori Medio Orientali, non ha seguito. 

La Francia ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare immediatamente Teheran. Macron: “Siamo contrari al cambio di regime in Iran perché non sappiamo cosa succederà dopo questo regime. Il presidente francese Emmanuel Macron: Trump potrebbe aver cambiato idea sull’Iran da ieri, ma credo che stia influenzando la pressione esercitata”.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ospiterà il capo dell’esercito pakistano Asim Munir per una cena alla Casa Bianca. Secondo il rapporto, i funzionari di Islamabad considerano l’invito della Casa Bianca a Munir un’importante vittoria diplomatica.

Secondo le IDF: “Entro una settimana, la lista degli obiettivi in ​​Iran, che include armi nucleari, missili balistici e difese aeree iraniane, sarà approvata”. “La guerra durerà più a lungo del previsto”. Il portavoce delle IDF, il generale di brigata Effie Defrin, ha affermato che gli attacchi israeliani degli ultimi giorni hanno costretto le forze iraniane a ritirarsi nell’Iran centrale. “Ora stanno cercando di lanciare [missili] da Isfahan”. “Si sono ritirati dall’Iran occidentale, ma noi li stiamo seguendo”, ha affermato.

Nella giornata del 17 giugno Netanyahu ha chiamato Trump. Da venerdì, l’aeronautica militare israeliana ha colpito più di 1.100 obiettivi iraniani in centinaia di attacchi contro l’Iran, ha dichiarato il portavoce delle IDF, il generale di brigata Effie Defrin, in una conferenza stampa. “Stiamo lavorando sistematicamente per neutralizzare la minaccia nucleare”, ha affermato, aggiungendo che gli attacchi “aggravano i danni significativi” inflitti ai missili balistici e ai sistemi di difesa aerea iraniani.

Alle prime ore del 18 giugno l’Iran ha lanciato circa 30 missili balistici contro Israele in due salve durante la notte, ha dichiarato il portavoce delle IDF, il Generale di Brigata Effie Defrin. Ha osservato che la maggior parte dei missili è stata intercettata e nessuno è rimasto ferito. Il quotidiano ebraico Yedioth Ahronoth ha riportato che, data la continua chiusura degli aeroporti nei territori occupati, un gran numero di israeliani si sta recando all’estero per sfuggire alla guerra, dirigendosi verso il deserto del Sinai e poi al Cairo. Alcuni raggiungono Cipro via mare, altri escono dalla Giordania. Ieri, il Ministro dei Trasporti israeliano ha annunciato che nessun israeliano ha il diritto di oltrepassare i confini e che solo turisti, uomini d’affari e diplomatici stranieri possono farlo.

Il Comando israeliano del Fronte Interno: “A seguito di una valutazione della situazione, è stato deciso che oggi (mercoledì), a partire dalle 18:00, le istruzioni di protezione emesse dal Comando del Fronte Interno saranno aggiornate. Nell’ambito di queste modifiche, tutte le aree del Paese (ad eccezione delle zone di riferimento: linea di confronto, Golan settentrionale, Golan meridionale, valle di Beit Shean, valle del Giordano, Mar Morto, valle di Arava, Eilat e area di copertura di Gaza) passeranno da un livello di protezione elevato a un livello di attività limitata. È stato inoltre deciso che le zone di riferimento: linea di confronto, Golan settentrionale, Golan meridionale, valle di Beit Shean (ad eccezione delle città menzionate nelle eccezioni), valle del Giordano, Mar Morto, area di copertura di Gaza, valle di Arava ed Eilat, passeranno da un livello di protezione elevato a un livello di attività parziale. La politica è in vigore da mercoledì 18 giugno 2025 alle ore 18:00 a venerdì 20 giugno 2025 alle ore 20:00. Più di 800 persone in Israele sono rimaste ferite dal lancio di razzi dall’Iran, secondo i dati governativi. Circa 3.800 persone sono state evacuate dalle loro case a causa dei bombardamenti.

Nulla cambia nei confronti di Gaza: il piano per sfollare i residenti di Gaza è ancora in vigore. Hamas sarà colpita quando l’Iran verrà colpito con forza. Ha detto il primo Ministro Netanyau a Channel 14. “Non ci sono progressi nei negoziati”.

Nella giornata del 18 giugno Khamenei ha lasciato il suo rifugio per rivolgersi alla nazione: “La vittoria, se Dio vuole, è vicina per il popolo iraniano”. Tra i punti salienti del suo discorso: “Alla guerra si risponderà con la guerra, ai bombardamenti con i bombardamenti e agli attacchi con gli attacchi. L’Iran non si sottometterà ad alcuna richiesta o imposizione”. “Gli americani dovrebbero sapere che la nazione iraniana non si arrenderà e qualsiasi intervento militare da parte loro causerà senza dubbio danni irreparabili”. “Le persone intelligenti che conoscono l’Iran, il popolo iraniano e la sua storia non parlerebbero mai a questa nazione con il linguaggio delle minacce”. “Il popolo iraniano non si arrenderà e gli americani devono sapere che qualsiasi intervento militare causerà senza dubbio danni irreparabili”. “L’Iran non ignorerà alcun attacco al suo territorio e le forze armate sono in stato di massima allerta”. “L’Iran non perdonerà Israele per aver violato il suo spazio aereo né dimenticherà il sangue dei suoi martiri”. “Israele ha commesso un grave errore e ne affronterà le conseguenze”. “Le nostre forze armate sono pronte a difendere la patria, con il supporto dei funzionari e dell’intera nazione. La solidarietà tra tutte le componenti del popolo iraniano riflette maturità e consapevolezza. Il nostro popolo non si sottometterà a nessun diktat di alcun partito”.

I funzionari iraniani hanno avvertito: nella prima fase attaccheremo le basi in Iraq, ma forse anche in altri paesi arabi. C’è anche la possibilità che mineremo lo Stretto di Hormuz. L’Iran passerà dalla deterrenza alle operazioni punitive.

Il Presidente iraniano Pezeshkian: “Nessuna crisi può mettere in pericolo l’Iran se il popolo è al nostro fianco”. Nella sera del 18 di giugno due aerei iraniani sono volati in Oman compreso quello presidenziale. L’Oman al momento si è sempre occupato della mediazione tra Stati Uniti e Iran. 

Ed ora uno sguardo alla situazione di Gaza aggiornata alle 15:30 del 18 giugno. Alto funzionario Houthi ad Al-Jazeera: “Interverremo a sostegno dell’Iran nella lotta contro Israele, come abbiamo fatto con Gaza”

Nella giornata del 18 di giugno attacchi aerei israeliani consecutivi sulla Striscia di Gaza. L’IDF fa esplodere un robot esplosivo a est di Gaza City. Continuano le demolizioni a Jabalia al- Balad. Dopo lunghe ore di attesa, migliaia di palestinesi ricevono aiuti in via Al-Bahr, nel nord di Gaza. Feriti registrati dopo i bombardamenti a Zeitoun, almeno 8 i morti. Fonti palestinesi riportano che “le aree che si estendono da Beit Hanoun, a nord, fino a Netzarim sono considerate zone pericolose e chiunque tenti di raggiungerle viene preso di mira”. Attacco ad al Tuffah 3 morti. 

L’IAF lancia un attacco aereo su Al-Maghazi, nella Striscia di Gaza centrale. Ha colpito la casa della famiglia al Magari. Attacco al via Salah al Din, 10 morti e oltre 100 i feriti mentre le persone attendevano gli aiuti umanitari. Altri due morti e diversi feriti negli attacchi aerei israeliani contro alcuni palestinesi vicino alla moschea di Al-Taqwa, nel Blocco 3 del campo profughi di Al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.

I carri armati israeliani hanno aperto il fuoco su una folla in cerca di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza meridionale. 59 persone sono state uccise e più di 200 sono rimaste ferite, riporta Reuters, citando medici palestinesi.

Trasferimento di soldati feriti dalla Striscia di Gaza tramite elicotteri. Un soldato israeliano sarebbe morto. I combattenti Qassam sono riusciti a colpire soldati dell’esercito israeliano radunato nell’area della Linea Occidentale con diversi colpi di mortaio e a colpire il sito militare di Marte a est di Khan Yunis con una raffica di razzi. Cecchino delle Qassam segnalato a Khan Yunis. Diversi militari israeliani colpiti. 

Attacco aereo a est dell’edificio Abu Hadaid nella zona di Al-Attar, nella regione di Mawasi, a Khan Younis. Fonti dei media palestinesi riferiscono: “veicoli militari aprono il fuoco sui beneficiari degli aiuti umanitari in attesa a ovest di Rafah”.

Manifestanti sfilano con un razzo nella città di Jenin. L’IDF segnala attività di sabotaggio in tutta la città di Nablus. L’IDF avviano una campagna di arresti e conducono indagini sul campo durante un raid nella città di Allar a nord di Tulkarem. Dopo 48 ore, l’IDF si ritirano dal campo di Askar, a est di Nablus.Registrazione di almeno due arresti all’interno del campo di Balata a est di Nablus L’IDF ha rimosso le porte della caffetteria Sharayea nel quartiere di Abu Saleem Kharma, nel campo di Balata a est di Nablus. Ampia campagna di arresti nelle città di Saida e Alar a nord della città di Tulkarem. L’IDF trasforma la casa della famiglia Abu Rweis in una caserma militare nel campo di Balata, a est di Nablus. L’IDF lancia una campagna di arresti durante un raid nella città di Jaba, a sud di Jenin. Per il terzo giorno, l’esercito israeliano continua a sequestrare un’abitazione nella città di Silwad, a nord-est di Ramallah, trasformandola in un centro di interrogatorio sul campo.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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