Il primo Ministro Benjamin Netanyahu ha parlato mercoledì con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy dopo quasi un anno di assenza di comunicazioni tra i due. Netanyahu, secondo Kan, ha discusso della situazione nella regione con Zelenskyy e ha inoltre sollevato la questione delle decine di migliaia di israeliani che si recano a Uman per Rosh Hashanah (il Capodanno ebraico). Il pellegrinaggio è generalmente guidato dalla setta hasidica di Breslov, che viene a visitare la tomba del rabbino Nachman di Breslov.
Nella stessa giornata, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha consigliato ai cittadini statunitensi di non recarsi a Uman per Rosh Hashanah a causa dei continui combattimenti in Ucraina.
Il 29 agosto le famiglie degli ostaggi hanno usato gli altoparlanti per chiamare i loro familiari ancora prigionieri: hanno sfondato la recinzione, correndo verso il confine di Gaza nel disperato tentativo di avvicinarsi il più possibile ai loro parenti. Sono stati bloccati dall’IDF.
Secondo fonti mediatiche non confermate, Hamas starebbe perdendo il controllo dei gruppi terroristici più piccoli di Gaza, ha riferito mercoledì il Jewish Chronicle, citando fonti militari israeliane.
Alcune delle organizzazioni più piccole, come il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), le Brigate Mujahideen, le Brigate al-Nasser Salah al-Deen e le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, si sono chiamate fuori e non seguono più le istruzioni del leader di Hamas Yahya Sinwar. Questi gruppi tengono un numero sconosciuto di ostaggi.
Il Jewish Chronicle ha anche riferito che i gruppi terroristici più piccoli di Gaza starebbero pianificando un “colpo di stato” da mesi, a causa dei loro profondi disaccordi con Sinwar sul proposto accordo di cessate il fuoco-scambio di prigionieri.
Tra i disaccordi c’è l’insistenza di Hamas nel dare priorità al rilascio dei propri membri rispetto a quello degli altri gruppi e la richiesta dei gruppi di una rappresentanza equa nell’accordo.
I gruppi più piccoli si oppongono anche a qualsiasi compromesso con Israele, insistendo sul fatto che qualsiasi accordo includa il rilascio di tutti i terroristi condannati che attualmente scontano la pena nelle prigioni israeliane.
Nel commentare le operazioni in Cisgiordania, l’ufficio del primo Ministro israeliano ha detto che “Espandere gli obiettivi della guerra sul fronte del Libano è ovvio e Netanyahu lo ha confermato più volte”.
Gli ha fatto eco il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant: “Dobbiamo espandere gli obiettivi della guerra e lo presenterò al primo Ministro, poiché la missione nel nord non è ancora finita (…) Ho approvato un piano per l’esercito, a partire dalla prossima settimana, per rafforzare le procedure negli insediamenti meridionali e settentrionali
(…) Aumenteremo lo spiegamento di forze negli insediamenti settentrionali e meridionali per garantire il movimento degli studenti”.
Secondo un sondaggio pubblicato dal Jerusalem Post, ed effettuato dal Misgav Institute: il 49% dei soldati di riserva ritiene che il Capo di Stato Maggiore israeliano dovrebbe dimettersi; mentre Haaretz afferma da fonti IDF che “il coordinamento della sicurezza con l’Autorità Nazionale Palestinese non è stato danneggiato a seguito della grande operazione dell’esercito in Cisgiordania”
Media israeliani: la compagnia aerea tedesca Lufthansa annuncia la sospensione dei voli da e per Tel Aviv fino al 4 settembre.
Nell’Ue, ha preso al parola Josep Borrell: “L’Unione Europea organizzerà un incontro di alto livello sulla situazione in Medio Oriente. Oltre l’85% della popolazione di Gaza deve essere sfollata, e la situazione lì è orribile, e gli operatori umanitari vengono uccisi (…) Le attività delle Nazioni Unite sono state sospese e la quantità di aiuti umanitari in arrivo a luglio è la più bassa dall’inizio della guerra”.
Anche il Presidente siriano Bashar al-Assad si è fatto sentire: “La posizione della Siria è ferma sulla questione del conflitto arabo-israeliano (…) Il caos creato dagli Stati Uniti d’America ha aumentato l’instabilità nel mondo (…) L’operazione “Al-Aqsa Flood” deve essere vista nel contesto della questione palestinese e non come un evento di emergenza sul campo”.
Di interesse è una intervista rilasciata da un membro dell’ufficio politico di Hamas, Hossam Badran, ad Al-Mayadeen: “La Cisgiordania occupata ha partecipato al “Al-Aqsa Flood” con il massimo sforzo fin dai primi giorni (…) Le operazioni di resistenza in Cisgiordania si sono sviluppate di recente e la loro forza si è accumulata, il che è diventato una fonte di preoccupazione per l’Occupazione (Isrsalel, ndr). La resistenza nella Cisgiordania occupata gode di un consenso nazionale senza pari nonostante i prezzi pagati (…) C’è una decisione palestinese di espandere le operazioni in Cisgiordania in termini di diffusione e tipo (…) Israele ha in programma di porre fine alla resistenza in Cisgiordania, ma questi tentativi sono falliti, soprattutto perché la maggior parte di coloro che resistono sono giovani (…) Le fazioni della Resistenza stanno lavorando con visioni e piani chiari per aumentare il ritmo del lavoro di resistenza, inclusa la Cisgiordania (…) La posizione di Hamas sul dossier dei negoziati non è solo la sua posizione, ed è in costante coordinamento con le fazioni della resistenza.
Gli americani stanno cercando di suggerire che un accordo è vicino per i loro interessi (…) Netanyahu non è in grado di ottenere tutto ciò che vuole, e non è stato in grado di ottenere alcun progresso a Gaza se non i massacri. Continuare i negoziati non ostacola il nostro lavoro di resistenza, e il nostro obiettivo è chiaro e cerchiamo di raggiungerlo attraverso vari percorsi”
E adesso uno sguardo ai diversi fronti aggiornati alle ore 19.00 del 29 agosto
La maggior parte dei battaglioni e delle brigate di Hamas nella Striscia di Gaza sono stati sconfitti, ha affermato il ministro della Difesa israeliano Gallant. Ma secondo le Brigate Al-Quds: “Nella seconda fase, le nostre forze hanno condotto importanti operazioni che hanno cambiato il corso della battaglia, in particolare gli agguati mortali a Jenin e Tulkarm” gli fanno eco le Al-Qassam: “I nostri mujaheddin sono riusciti a far esplodere più di 10 bombe terrestri contro veicoli di occupazione invasori (…) i nostri mujaheddin continuano a scontrarsi con le forze di occupazione che penetrano Jenin e Tulkarm”.
Secondo Al Jazeera: “Un certo numero di soldati e cecchini israeliani sono stati dispiegati nelle vicinanze del campo di Nour Shams a Tulkarm, in concomitanza con l’incursione dei veicoli (…) espandendo le loro operazioni per includere la città e il suo campo”.
Secondo una serie di siti web locali ci sono stare interruzioni di corrente in alcuni quartieri all’interno del campo di Jenin a causa dei bulldozer israeliani che hanno deliberatamente colpito i pali della luce”.
Le Brigate dei martiri di Al-Aqsa – Qalqilyarivendicano scontri anche lì: “I nostri combattenti sono impegnati in feroci scontri con le forze nemiche che stanno prendendo d’assalto la città di Qalqilya con mitragliatrici e ordigni esplosivi”.
Stando all’IDF, le sue truppe hanno continuato l’attività operativa nell’area di Rafah nella Striscia di Gaza meridionale. Uno degli obiettivi eliminati nell’area di Khan Yunis è Osama Jadallah, comandante dell’unità di intelligence del Jihad islamico che prese parte agli eventi del 7 ottobre.
L’IDF e l’ISA hanno poi detto di aver completato un’operazione antiterrorismo nell’area di Far’a nella valle del Giordano.
Andando al confine libanese, la Resistenza islamica afferma: “Abbiamo preso di mira gli edifici utilizzati dai soldati di occupazione nell’insediamento di “Al-Manara” in risposta all’attacco israeliano a Kafr Kila.
Nello Yemen, Ansar Allah rivendica ”l’operazione per assaltare e incendiare la nave greca “Sounion” nel Mar Rosso a causa della sua violazione del divieto di transito.
Il British Maritime Trade Operations Authority afferma che ci sono “segnalazioni di interferenze con il Global Navigation System (GPS) al largo delle coste dell’Iran” il che lascerebbe temere un attacco verso Israele ma alla BBC il Pentagono smentisce: “Non abbiamo emesso alcun avviso su un imminente attacco iraniano contro Israele entro 24-48 ore”.
Per la versione inglese dell’articolo, cliccare qui – To read the english version, click here
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio