#ISRAELHAMASWAR. IDF punta ad entrare in Libano da cinque punti: Metula, Kfarkela, Maroun al-Ras, Yaroun, Moshav Ya’ara. Fallita la prima incursione di terra. Gli Houthi sparano su Tel Aviv

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Secondo Politico, Tel Aviv sta valutando la possibilità di attaccare obiettivi iraniani nello Yemen o in Siria invece che obiettivi in ​​Iran. Secondo la CNN che riporta una fonte americana, l’Iran ha già schierato i missili e attende la risposta di Israele. Se ciò dovesse accadere, si teme che l’Iran lancerà un attacco ancora più grande di quanto avvenuto in precedenza. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato di non ritenere opportuno che Israele colpisca gli impianti nucleari in Iran.

Il vice segretario di Stato americano Kurt Campbell ha affermato che Israele non è l’unico paese a prendere in considerazione le opzioni per rispondere all’attacco iraniano e che anche gli Stati Uniti le stanno considerando.

Una fonte israeliana ha detto alla NBC: Israele si vendicherà “rapidamente” dell’Iran per l’attacco con missili balistici. La fonte ha aggiunto che “il calendario per stabilire esattamente quando attaccare è ‘un po’ complicato’ a causa della festività di Rosh Hashanah, ma Israele è determinato a colpire rapidamente”.

The Guardian: “Dopo il recente attacco iraniano, c’è preoccupazione nei circoli di sicurezza israeliani che un attacco missilistico balistico su larga scala lanciato dall’Iran, Hezbollah o una combinazione di alleati potrebbe avere un effetto devastante sui sistemi di difesa missilistica”. Per Sky News: “Gran Bretagna e Stati Uniti non sosterranno “Israele” nel lancio di attacchi diretti contro l’Iran”.

Il leader del “Mount Lebanon Government-in-Exile” con sede a Cipro, Elias Fares: “Chiediamo alle Forze di difesa israeliane di fornire protezione alla città maronita di Ain Ebel al confine con Israele. Le IDF hanno richiesto l’evacuazione di questa città senza fornire una ragione. È una città maronita, pacifica e impegnata nella neutralità. Se possibile, chiediamo lo spiegamento delle forze israeliane lì, poiché la gente del posto non sa dove andare”.

I Guardiani della Rivoluzione Islamica hanno iniziato a diffondere sui siti di informazione a loro vicini e su vari canali TG una grave minaccia, secondo la quale se Israele attacca gli impianti petroliferi in Iran, ci sarà una dura risposta sotto forma di attacchi agli impianti petroliferi in Iran. Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Azerbaigian, Kuwait e Bahrein.

La Russia è preoccupata per i crescenti segnali di Israele riguardo ad un attacco all’Iran; è inaccettabile considerare la possibilità di un attacco agli impianti nucleari, ha affermato il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov.

In Libano secondo il Rappresentante permanente del Libano presso l’ONU: “Il popolo libanese e il governo libanese non vogliono la guerra e chiedono l’attuazione della risoluzione 1701”. Il ministro degli Esteri libanese Abdullah Bou Habib alla CNN: “Nasrallah aveva accettato un cessate il fuoco prima di essere eliminato, anche Netanyahu aveva accettato. Gli israeliani hanno usato i negoziati per individuare e uccidere leader di Hezbollah”. 

Parigi per paura di ritorsioni israeliane in Iran ha invitato i suoi cittadini in Iran a lasciare il Paese e così ha fatto la Germania. 

Una nave Houthi senza equipaggio il due di ottobre ha colpito la petroliera britannica Cordelia Moon. La sicurezza a bordo non è riuscita a fermare l’attacco. Il 3 ottobre gli Houthi yemeniti del movimento Ansarallah hanno effettuato attacchi con droni sull’area di Jaffa – Tel Aviv, a darne notizia il portavoce militare del movimento Yahya Saree. Nei giorni precedenti gli Houthi hanno colpito: la base Nevatim e l’area industriale Rotem nel Negev. L’operazione è stata effettuata con i missili Quds 5, rivelati per la prima volta. “Il missile Quds utilizzato è stato sviluppato ed è in grado di colpire qualsiasi obiettivo in Israele” si legge nel comunicato di AnsarAllah. “Un’operazione che si inquadra nella quinta fase dell’escalation, che si espanderà giorno dopo giorno”. Sempre il 2 ottobre hanno rivendicato una “seconda operazione, prendendo di mira la nave Marathopolis nell’Oceano Indiano con un missile da crociera”. “Le forze militari yemenite hanno anche preso di mira la Marathopolis per la seconda volta nella loro terza operazione, avvenuta a causa della sua violazione del divieto di ingresso nei porti di Israele nel Mar Arabico. In questo attacco, è stato colpito da un drone suicida nella direzione nord-orientale dell’arcipelago di Socotra, con conseguente colpo diretto alla nave”. Gli Houthi hanno detto che proseguono il blocco navale nel Mar Rosso. 

Nel tentativo di diminuire la potenza di fuoco di Hezbollah Israele ha attaccato la Siria: “Verso le 17:25 di questa sera, il nemico israeliano ha lanciato un attacco aereo dalla direzione del Golan, contro un edificio residenziale nel quartiere di Mezzeh a Damasco, che ha provocato la morte di tre civili, il ferimento di altri tre, e il verificarsi di danni materiali alla proprietà privata circostante il luogo”. E ancora le fonti siriane riportano: “A causa degli attacchi dell’aeronautica israeliana sulla 38a Brigata di difesa aerea, di stanza nelle province di Daraa e Suwayda, questa è ora fuori combattimento. Della 38a brigata, solo una divisione rimase in servizio: la 4a con il sistema di difesa aerea S-75, situata come parte del 150° reggimento sull’autostrada Suwayda-Damasco. In risposta le fazioni della Resistenza colpiscono con un bombardamento missilistico la base americana nella città di Al-Shaddadi, a sud della provincia siriana di Al-Hasakah. Nella notte del tre ottobre le difese aeree siriane affrontano oggetti ostili al largo della costa siriana e i suoni risultanti si sentono a Latakia e Tartus. Colpito il porto di Jableh. Le sirene Hanno suonato nel Golan per paura di infiltrazioni di droni vicino a Majdal Shams e agli insediamenti circostanti.

Nel frattempo è iniziata l’operazione di terra che sui media occidentali si vuol far passare come operazione mirata in alcuni punti specifici dei confini tra Israele e Libano. Alle 17:30 del 2 ottobre l’ospedale “Ziv” di Safed confermava di aver accolto 39 soldati israeliani feriti a seguito delle battaglie nel sud del Libano. Altre fonti israeliane hanno riportato 58 soldati israeliani rimasti feriti e 17 uccisi in Libano. L’IDF ha affermato che durante i combattimenti mattutini nel sud del Libano, 39 soldati sono rimasti feriti di varia gravità. Mentre i rapporti ufficiali dell’IDF del 3 ottobre, nelle ultime 24 ore il gruppo ha ucciso circa 60 militanti in Libano e ha attaccato dal cielo circa 200 obiettivi di Hezbollah.

Il capo di stato maggiore dell’IDF, il generale Harzi Halevi, ha visitato la base aeronautica di Tel Nof insieme al comandante della base, il tenente colonnello Ariel Dayan e altri comandanti: “Abbiamo la capacità di raggiungere e attaccare qualsiasi punto del Medio Oriente. E quelli dei nostri nemici che finora non l’hanno capito lo capiranno presto. Siamo determinati a continuare e faremo di tutto per riportarli indietro e piangiamo le vittime cadute”, ha affermato il Capo di Stato Maggiore. L’esercito israeliano ha annunciato l’uccisione del capo del governo di Hamas nella Striscia di Gaza. La situazione dunque è a dir poco tesa ai confini tra Israele e Libano, i villaggi evacuati al confine su richiesta IDF sono circa 60. 

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte tra Israele e Libano aggiornata alle ore 16:00 del 3 ottobre.

Il giornale Yedioth Ahronoth ha dichiarato:Disastro nell’offensiva di terra nel sud del Libano”. Il Ministero per la Sanità libanese in sole 24 ore, 2 ottobre: 55 morti e 156 feriti; il tre ottobre: Il Ministero della Salute libanese ha riferito che almeno 46 persone sono state uccise e 85 ferite nel paese a seguito degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore. Terza evacuazione di massa nel Libano meridionale: un portavoce dell’IDF in arabo ha ordinato ad altri 26 villaggi nel Libano meridionale di evacuare a nord del fiume Hawli. “Il numero di sfollati in Libano ha raggiunto 1,2 milioni.” Ha detto il primo Ministro del Libano Mikati. Nella notte del tre ottobre molteplici incursioni delle forze israeliane nel Libano meridionale scontri segnalati in punti diversi: Metula; Kfarkela; Maroun al-Ras,Yaroun, Moshav Ya’ara. Le imboscate di Hezbollah e la rispettiva risposta dell’IDF è cominciata il due di ottobre. Diverse le incursioni in questi 5 punti del confine Libano – Israele. I sconfinamenti vano dai 400 metri a un chilometro entro la fascia libanese. Hezbollah ah risposto all’arrivo dei militari israeliani in Libano con lancio di razzi ad Avivim. I combattenti di Hezbollah hanno probabilmente preso di mira un raduno di soldati israeliani in prima linea dopo lo scontro a Maroun al-Ras. Stesse scene si sono riprodotte il 3 diottre alle 12:40 testimoni locali riferiscono di elicotteri israeliani intervenuti per evacuare i feriti. Fallisce dunque anche il secondo tentativo di entrare in Libano da Maroun al-Ras. Israele nel totale ha confermato in due giorni la morte di 11 militari. Massicci attacchi preventivi di Hezbollah su presunti raduni di forze israeliane a Moshav Ya’ara, nel nord di Israele, con conseguenti molteplici colpi diretti.

Secondo fonti libanesi l’attacco di ieri delle IDF a est di Maroun al-Ras ha portato anche al bombardamento di un ospedale leggermente a nord nel centro di Aitaroun, a 33.11763, 35.46871.

Gli aerei israeliani hanno lanciato raid su varie zone del Libano: Toul, Al-Tiri, Toura, Toulin e Mahmoudiyah. Hezbollah in risposta ha bombardato una concentrazione di forze israeliane israeliane nell’insediamento occupato di “Yara”. 

Colpi di artiglieria israeliani su Al-Bashura a Beirut con bombe al fosforo. Secondo la protezione civile: Il raid lanciato dall’esercito israeliano nell’area di Bachoura nella capitale libanese, Beirut, ha preso di mira il Centro di protezione civile dell’Autorità sanitaria islamica nella regione e ha colpito il suo personale lasciando morti e feriti. Un raid israeliano registrato vicino all’ospedale Al-Assi di Hermel. 

L’esercito israeliano ha riferito di aver bombardato: “La notte scorsa abbiamo bombardato l’edificio del comune di Bint Jbeil in cui lavoravano i combattenti di Hezbollah”. Diciassette attacchi sul sobborgo meridionale di Beirut il 3 notte: Al-Hadath, Quartiere Al-Amerikan, Chiyah, Santa Teresa, Incrocio Al-Kafaat, Haret Hreik, Burj Al-Barajneh. Nei bombardamenti è morto personale di Croce Rossa libanese. Nel pomeriggio del 3 ottobre Israele colpisce il centro di comunicazione di Hezbollah a Dahiye. 

La Resistenza Islamica ha preso di mira alle 2:00 del mattino di giovedì 10/ 3/2024 movimenti delle forze israeliane nell’insediamento di Miskaf Hanno lanciato un lanciamissili e hanno ottenuto un colpo diretto. Massicci attacchi preventivi di Hezbollah contro le forze israeliane che si stanno radunando a Metula, nel nord di Israele, probabilmente per fermare una possibile incursione nel Libano meridionale. Attacchi missilistici di Hezbollah su Misgav Am, nel nord di Israele. Seconda volta in 30 minuti, a indicare che potrebbero aver avuto successo nel colpire un grande raduno di truppe israeliane. Nel pomeriggio allerte rosse a Kiryat Shmona e insediamenti circostanti, nel nord di Israele. Probabile che Hezbollah abbia preso di mira le posizioni avanzate delle IDF.

Sirene suonano ad “Avivim”, Misqavam nel dito della Galilea. Hezbollah rivendica attacco delle forze israeliane attorno al sito di Al-Raheb con due missili Burkan. Fonti libanesi riferiscono del lancio di 50 razzi verso Israele intorno alle 12:00 del 3 ottobre. Il Portavoce dell’esercito israeliano: “Un drone è esploso nella Galilea occidentale, oltre a monitorare il lancio di 25 missili verso l’Alta Galilea, dove sono state rilevate esplosioni nella regione”. Secondo la testata di Hezbollah Al-Mayadeen nel sud: “Il lancio di razzi dal Libano ha preso di mira i raduni israeliani a “Diviv”, “Avivim” e nel dito della Galilea”.

Sentite esplosioni nella città di Tel Aviv senza attivare le sirene a aprite dalle due del tre ottobre. Le sirene hanno suonato a Bat Yam, a sud di Tel Aviv. Aerei da guerra ed elicotteri militari hanno volato a bassa quota nei cieli di Tel Aviv. Tentativo di intercettare un certo numero di droni nello spazio aereo dell’area metropolitana di Tel Aviv. Ai residenti di Tel Aviv viene chiesto di rimanere vicino ai luoghi fortificati. Quattro droni sono stati lanciati dallo Yemen e sono esplosi a bassa quota nello spazio aereo dell’area di Tel Aviv. Drone è stato intercettato anche nello spazio aereo di Herzliya, a nord di Tel Aviv, portando a 5 il numero di droni penetrati nello spazio aereo in un’ora. Anche |Hamas, dopo Daesh ha rivendicato attacco alla stazione di Tel Aviv. 

Un morto e dei feriti in seguito al bombardamento da parte di un aereo israeliano e di una casa vicino alla panetteria Al-Yaziji nel quartiere di Tal Al-Hawa, a sud-ovest di Gaza City.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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