Il direttore dell’FBI Christopher Wray al Congresso ha dichiarato: “Credo che il livello di terrorismo che affrontiamo ora sia diverso rispetto a prima del 7 ottobre. Vediamo ora un’ampia gamma di organizzazioni terroristiche straniere che invocano danni agli Stati Uniti, e siamo molto preoccupati per la possibilità che le minacce individuali possano essere influenzate da inviti alla violenza in Medio Oriente”.
In realtà le minacce dei vari gruppi terroristi vicino alla galassia di al Qaeda e di Daesh contro gli Stati Uniti sono in piedi da molti anni e si sono intensificati a partire dal 7 ottobre. La richiesta di tutti i gruppi noti e meno noti è quella dia attaccare gli israeliani e i cittadini dei paesi che collaborano con Israele in ogni parte del mondo.
Un distaccamento di navi della Marina americana è salpata da Fort Eustis alla Virginia verso Gaza, composto da: LSV-6 James A. Loux, Wilson Warf, LCU-2026 Matamoros, LCU-2030 Monterrey si apprende Dale fonti statunitensi che costruiranno un molo per ricevere rifornimenti umanitari via mare. Il Pentagono ha dichiarato: “Martedì le navi da guerra statunitensi si sono dirette nel Mediterraneo orientale per stabilire un molo marittimo che consentirà il trasferimento degli aiuti alla Striscia di Gaza. La portaerei Gerald Ford ritornerà nella zona. Tra i 600 e i 1.500 soldati americani saranno nella Striscia di Gaza per proteggere la struttura del molo”.
Dalla Cina arriva ancora una richiesta di un cessate il fuoco immediato a Gaza e afferma che è una “massima priorità”. La Cina ha invitato a “smettere di uccidere civili” a Gaza, sottolineando che un cessate il fuoco “immediato” nella Striscia è una “massima priorità per la comunità internazionale”.
Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha annunciato che “esigerà risposte” dal governo israeliano a seguito di un servizio della BBC che mostrava i soldati dell’IDF picchiare e umiliare il personale medico all’ospedale Nasser di Khan Yunis. Cameron ha definito il rapporto “molto inquietante”.
L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera e di Sicurezza, Joseph Borrell, ha affermato che la carestia a Gaza viene utilizzata come arma di guerra, descrivendola come una crisi. Non è un disastro naturale, non è un’alluvione o un terremoto, è provocata dall’uomo.
Sempre in tema di crisi secondo un rapporto del Financial Times: “L’Unione Europea si sta preparando a fornire all’Egitto circa 8 miliardi di euro in aiuti in un contesto di gravi danni alla sua economia, compreso l’impatto dei combattimenti Houthi sul passaggio delle navi nel Canale di Suez”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dovrebbe arrivare domenica al Cairo insieme ai primi ministri di Grecia, Italia e Belgio per annunciare l’impegno europeo.
Anche dall’Iran viene lanciato l’allarme carestia: il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha confermato che la continuazione del genocidio a Gaza e dei crimini in Cisgiordania, oltre alla guerra di fame praticata dal nemico israeliano, lanciano l’allarme per una catastrofe senza precedenti in questo secolo.
In Israele il colonnello della riserva dell’esercito israeliano Kobi Marom afferma: “Dobbiamo prepararci per una guerra seria nel nord”. Il timore di un allargamento del conflitto è sempre più presente nelle parole dei militari israeliani. In risposta il ministro degli Esteri libanese ordina di presentare una denuncia contro Israele per aver preso di mira i civili.
Il Ministero degli Affari Esteri libanese ha annunciato che il ministro Abdullah Bou Habib ha incaricato i dipartimenti competenti del ministero di presentare una denuncia contro Israele per aver preso di mira i civili nelle aree remote del confine meridionale.
Il ministero della Sanità palestinese ha fatto sapere che: “Il mondo sarà testimone di un numero enorme di morti per fame nei prossimi giorni”. A confermare le dichiarazioni anche il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, che ha descritto le statistiche relative ai bambini uccisi dalle forze nemiche sioniste a Gaza come “scioccanti”.
Sempre più tesa la situazione nel Mar Rosso. “La palla è nel campo dei paesi della coalizione di aggressione contro lo Yemen. Se vogliono la pace, noi siamo il suo popolo. Se cercano di evadere e di perdere tempo, noi, con la potenza di Dio, li sconfiggeremo e purificheremo ogni centimetro della felice terra dello Yemen dalla contaminazione di ogni invasore e occupante”. Si legge sui canali telegram di Ansarallah.
E ancora si legge: “Le nostre operazioni militari aumenteranno durante il mese del Ramadan. Nel Mar Arabo e nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e a Bab al-Mandab, fino a quando l’aggressione non cesserà e l’assedio su Gaza non sarà tolto, non importa quali sacrifici ci costerà. Qualsiasi paese o partito che si frapponga tra noi e la Palestina dovrà affrontare cerca l’aiuto di Dio”.
“Non danneggiamo intenzionalmente gli equipaggi delle navi appartenenti a paesi nemici, per questo li invitiamo a rientrare e li avvisiamo di non attraversare, dopodiché dirigiamo attacchi di avvertimento e stiamo attenti anche a colpire in modo graduale le zone lontane dalla loro presenza. L’insistenza dell’America e della Gran Bretagna sulla continuazione del genocidio a Gaza, sulla fame della sua popolazione e sull’aggressione contro lo Yemen sono ciò che ha portato a questa pericolosa escalation”.
“L’America e la Gran Bretagna non hanno altra scelta se non quella di fermare i crimini di genocidio a Gaza e consentire l’ingresso di cibo, medicine e carburante ai residenti assediati. Interromperemo le nostre operazioni immediatamente e senza condizioni”.
Il ministero della Difesa greco ha detto che una nave da guerra greca ha intercettato due UAV lanciati dagli Houthi dallo Yemen nel Mar Rosso. E ancora Il Comando Centrale degli Stati Uniti afferma che un missile balistico a corto raggio è stato lanciato dalle aree controllate dagli Houthi nello Yemen verso la nave da guerra USS Labone nel Mar Rosso ed è atterrato vicino alla nave”.
Secondo l’ex ufficiale dell’intelligence US NAVY William Scott Ritter, Washington ha fallito nella sua battaglia contro gli yemeniti nel Bahrein rosso e arabo.
Nel pomeriggio del 13 marzo a Hodeidah attacco americano-britannico contro l’aeroporto internazionale di con 3 raid.
Hamas nella mattina del 13 di marzo ha smentito l’articolo di Al Arabiya del 12 marzo in cui si affermava che Hamas avesse aderito all’iniziativa statunitense per il cessate il fuoco a Gaza e il graduale ritorno degli sfollati: “Non abbiamo ricevuto alcuna offerta internazionale per un cessate il fuoco prolungato a Gaza e per il graduale ritorno degli sfollati. Nessuna delegazione del movimento si è recata al Cairo per discutere dettagli al riguardo”.
Ed ora uno sguardo a fronte tra Israele e Hamas.
Attacco Israeliano allo svincolo di Al-Hosh sulla strada tra Tiro e Naqoura con drone uccide uno dei leader di Hamas, delle al Qassam: Hadi Ali Mohammed Mustafa. Ci sarebbero stati anche due feriti. Hamas ha confermato al notizia.
Un video pubblicato dalle forze israeliane documenta un cecchino israeliano che ha sparato a cinque giovani nel villaggio di Al-Jib, a nord-ovest di Gerusalemme, uccidendone due e ferendone tre. A seguire sono scoppiati scontri tra giovani uomini e le forze dell’esercito israeliano nel campo profughi di Shuafat, a Gerusalemme.
Attacco a un checkpoint del tunnel a Betlemme: un palestinese e due soldati israeliani sono rimasti feriti. A compiere l’attacco un giovane palestinese ferito dopo aver compiuto l’attacco a coltellate che ha provocato il ferimento di due soldati israeliani. Altre fonti riportano che gli aggressori erano più di uno.
Nella giornata del 13 di marzo si registra un bombardamento israeliano di Tal al-Hawa a Gaza City ci sono stati cinque morti.
Nel centro di Gaza una cittadina americana è rimasta ferita in seguito al bombardamento da parte di Israele nella sua casa a Deir al-Balah. Ci sarebbero altre persone sotte le macerie nel centro della Striscia di Gaza.
Ancora scontri si registrano a Gaza sud, bombardamenti israeliani e risposte delle al Qassam a Khan Yunis.
Ma la situazione più tesa è in Cisgiordania. Le forze israeliane prendono d’assalto Jenin e il suo campo ci sono scontri e distruzione di infrastrutture. Le Brigate Al-Quds – Brigata Jenin sostengono: “Siamo impegnati in scontri armati con le forze nemiche che assaltano il campo con proiettili pesanti e ordigni esplosivi”.
Incidenti anche tra coloni e palestinesi. I coloni attaccano i pastori nella valle del Giordano e distruggono 50 alberi a sud di Nablus. Colpiti i pastori a Khirbet Al Farisiya, nel nord della Valle del Giordano. Militari israeliani arrestano studenti a Tubas e prende d’assalto il campo di Nablus. Le forze di israeliane prendono d’assalto l’area di Jabal Abu Rumman nella città di Hebron.
Registrati attacchi aerei a Rafah 4 morti in un centro di distribuzione di aiuti dell’UNRWA.
L’IDF afferma di aver colpito questa mattina due obiettivi dell’esercito siriano nel sud della Siria, dove operavano membri di Hezbollah. L’IDF ha dichiarato in un comunicato che “ritiene il regime siriano responsabile di tutte le azioni che avvengono sul suo territorio e non tollera alcun tentativo di azione che possa portare al rafforzamento di Hezbollah sul fronte siriano”.
Il raro attacco è avvenuto dopo che l’IDF ha raccolto “intelligence precisa che indicava infrastrutture specifiche”, hanno detto i militari.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio