#ISRAELHAMASWAR. Strade vuote a Tel Aviv, l’Iran vince la guerra psicologica. Scontri ripetuti di confine tra Libano e Israele

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La tensione resta alta in Israele, secondo i media locali ad Haifa sono stati svuotati contenitori di materiali pericolosi. Secondo Channel 13: “La riunione del gabinetto israeliano si è tenuta in segretezza, non solo come esercitazione di sicurezza, ma per indicare che c’è l’intenzione di colpire una figura significativa di Hamas”. La riunione si sarebbe tenuta alle 22:00 dell’8 di agosto. 

Si sottolinea che tra i leader di Hamas ancora in vita c’è Yahya Sinwar, neo eletto capo del Politburo di Hamas, e il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. 

L’esperto militare israeliano Yossi Melman, dalle colonne del quotidiano Haaretz ha dichiarato: “Se ci fosse stata una leadership diversa in Israele, una leadership coraggiosa e audace, avrebbe usato i due assassinii per porre fine alla guerra a Gaza e in Libano e per raggiungere un accordo per uno scambio di prigionieri. Ma Netanyahu ha altri piani, poiché lui e i suoi ministri parlano di una “vittoria clamorosa”, anche se sanno che questo slogan è un’illusione e una totale assurdità”.

Nella giornata del 9 agosto secondo il quotidiano Haaretz: “le strade che portano a Tel Aviv erano vuote di auto, mentre la settimana volge al termine. Il motivo sembra chiaro: il pubblico israeliano sta prendendo sul serio le minacce dell’Iran e di Hezbollah di effettuare un attacco missilistico e con droni sul fronte interno in risposta ai recenti assassinii a Beirut e Teheran”. Una vittoria dunque Teheran l’ha raggiunta usando appunto la guerra psicologica. L’ex capo dell’intelligence militare dell’esercito israeliano ha dichiarato che “agli iraniani piace creare tensione e ansia in Israele, fino al panico, perché hanno un impatto strategico senza sparare un colpo”.

Benjamin Netanyahu, primo Ministro ha ribadito: “Il nostro obiettivo è distruggere completamente le capacità di Hamas. Dopo Hamas, voglio attirare i paesi arabi affinché contribuiscano a creare un’entità che non minacci Israele”. Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, firma un’estensione della decisione di vietare le visite ai prigionieri palestinesi. 

Nella notte dell’8 agosto raid israeliani hanno colpito vicino alla base aerea Shayrat, nella provincia di Homs. Pesanti perdite di Hezbollah sono state riportate a seguito degli attacchi aerei israeliani in Siria. 

On line sono apparse foto satellitari della base statunitense nella regione dove volavano caccia F/A-18E/F di base su portaerei, si tratta di Azraq in Giordania per rafforzare la difesa aerea per intercettare eventuali missili o droni lanciati dall’Iran verso Israele. 

Il giornalista libanese Khalil Nasrallah ha scritto: “Mettiamo da parte la risposta all’assassinio di Sayyed Mohsen; il livello di operazioni audaci e audaci sul fronte libanese è alto. La resistenza mantiene il suo coraggio e gestisce la situazione con precisione, in un modo che serve gli obiettivi di apertura del fronte. La situazione dei coloni nel nord della Palestina sta peggiorando. L’assassinio non ha cambiato il corso del fronte, e qui parliamo in termini di decisioni precise e di un equilibrio sottile come l’oro”.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkiyan: “Se l’America vuole prevenire la guerra, deve costringere il regime sionista a fermare il genocidio a Gaza”. A fare da eco alle sue parole quelle di Ismail Qaani, comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche, in una lettera a Yahya Sinwar in occasione della sua nomina a leader di Hamas: “Consideriamo nostro dovere vendicare la morte del martire Haniyeh in un attentato avvenuto sul suolo iraniano”.

On line, Hezbollah ha postato un video dei 300 attacchi alle basi dell’intelligence militare del regime israeliano negli ultimi 300 giorni. A dimostrazione che il potere di offesa sta anche con Hezbollah e non solo da parte di Israele. 

Un aereo di proprietà della compagnia iraniana Pouya Air, collegata alle Guardie rivoluzionarie, è atterrato alla base aerea di Khmeimim in Siria dopo essere decollato da Teheran. Durante il volo, i sensori di assetto dell’aereo sono stati disattivati. Molto probabilmente si tratta della fornitura di armi a Hezbollah.

Ritornano anche gli attacchi Houthi. L’autorità marittima britannica segnala che la nave attaccata con un RPG a 45 miglia nautiche a sud di Mokha, nello Yemen, è stata sottoposta a un secondo attacco da parte di un missile. Altre fonti social riportano che una nave “commerciale” è stata attaccata da un velivolo kamikaze a circa 58 miglia nautiche a sud-ovest di Hodeidah, nello Yemen.

Secondo AP: la notte tra l’8 e il 9 agosto, gli Houthi hanno effettuato tre attacchi separati contro una nave nello stretto di Bab al-Mandeb. Durante uno degli attacchi, le guardie armate a bordo della nave sono riuscite a distruggere una nave senza pilota che si avvicinava alla nave. Nel pomeriggio del 9 agosto il British Maritime Trade Centre ha segnalato il quarto attacco Houthi in altrettante ore sulla stessa nave nel Mar Rosso. Nessuna distruzione o vittima.

Il 9 mattina gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno lanciato un’altra serie di attacchi contro la città portuale yemenita di Hodeidah. Lo riferisce il canale televisivo Al Masirah di proprietà degli Houthi. Attacchi della coalizione statunitense-britannica registrati anche nella notte dell’8 agosto. 

Ed ora uno sguardo alla situazione tra Israele – Hamas- Hezbollah aggiornato alle ore 16:00 del 9 agosto.

Intensi bombardamenti registrati da parte di Israele contro insediamenti nel sud del Libano e di Hezbollah contro il nord d’Israele. Hezbollah ha rivendicato un colpo diretto a un obiettivo militare israeliano nell’insediamento “Yiftah”; attacco contro le fattorie di Shebaa; Al-Samaqah nelle colline libanesi di Kfar Shuba è stato preso di mira dai razzi. Razzi sono caduti a “Metula” e “Kfar Yuval” vicino al confine con il Libano; razzi a Kiryat Shmona; secondo la testata Al Mayadeen, di Hezbollah colpito il sito Bayad Blida e il l’insediamento “Avivim”. Colpiti i pressi del sito “Al-Baghdadi”.

La resistenza islamica ha rivendicato i seguenti attacchi nella giornata del 9 agosto: un attacco aereo con uno sciame di droni sul quartier generale del Battaglione Costiero della neonata Brigata Occidentale a Liman. Ha bombardato il quartier generale della 769a Brigata nella caserma Kiryat Shmona con missili Falaq. Colpito edificio utilizzato dai soldati israeliani nella colonia di Al-Manara. Colpito il sito di Al-Samaqa nei territori sulle Colline libanesi di Kafr Shuba con armi missilistiche. 

Aerei da guerra israeliani effettuano due attacchi aerei su Hanaway, distretto di Tiro, nel Libano meridionale. L’obiettivo degli attacchi aerei israeliani era una casa. Il 9 di agosto un drone israeliano ha sorvolato la città di Bint Jbeil con un altoparlante che recitava “Questa (distruzione) è a causa di Nasrallah e Hezbollah”. Le IDF in un comunicato affermano che: “l’IAF ha colpito un centro di comando di Hezbollah nell’area di Hanaouay e infrastrutture terroristiche nell’area di Ayta ash Shab nel Libano meridionale. Inoltre, l’IAF ha colpito un lanciatore di Hezbollah nell’area di Ayta ash Shab da cui ieri sono stati lanciati razzi verso l’area di Biranit nell’alta Galilea. Non sono stati segnalati feriti”.

L’IDF ha lanciato un altro raid su Khan Yunis l’8 agosto nel tardo pomeriggio, appena due settimane dopo che la 98a Divisione vi si era ritirata dopo un’operazione durata una settimana. Le forze di terra dell’IDF hanno nuovamente fatto irruzione nel Mizrakh Khan Yunis e hanno iniziato a combattervi per la terza volta dall’inizio della guerra. Un portavoce dell’IDF in arabo ha invitato i residenti palestinesi di East Khan Yunis a lasciare l’area, a ovest, nello spazio umanitario.

Sempre le IDF fanno sapere che: “L’unità di ingegneria del Comando meridionale e l’unità Yahalom hanno indagato e smantellato un tunnel sotterraneo a più piani lungo circa 3 chilometri che consisteva in più diramazioni. All’interno del tunnel, sono state individuate diverse stanze, armi e mezzi per soggiorni di lunga durata utilizzati dagli agenti terroristici”.

Infine sempre l’IDF in una nota fa sapere: “l’8agosto, un ufficiale dell’IDF dell’unità di ricognizione Nahal è rimasto gravemente ferito durante un combattimento nella Striscia di Gaza meridionale. L’ufficiale è stato evacuato in un ospedale per ricevere cure mediche. La sua famiglia è stata avvisata”.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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