Da quando gli Stati Uniti hanno un nuovo presidente anche se non ancora in carica, le dichiarazioni del primo Ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, sono diventate più forti: “Ci sono due minacce che dobbiamo risolvere: la minaccia iraniana e la legge sulla coscrizione”.
Israele avrebbe informato gli Stati Uniti che un’offensiva di terra in Libano è imminente. Il sito Israel Hayom afferma che “Israele ha inviato un ultimatum a Hezbollah. Se Hezbollah rifiuta, Israele è pronto a implementare solidi piani operativi in Libano. Tali piani potrebbero includere manovre di terra in aree aggiuntive del Libano”. Hezbollah ha detto di non aver mai ricevuto nessuna proposta.
A mettere definitivamente la parola fine sugli accordi con Hezbollah, Israel Katz, ministro della Difesa israeliano: ”Non ci sarà alcun cessate il fuoco e nessuna tregua in Libano. Continueremo a colpire Hezbollah con tutte le nostre forze. Israele non accetterà alcun accordo che non garantisca il diritto di Israele a rafforzare e prevenire il terrorismo”. Sempre il ministro Katz, in una conversazione con il Capo di Stato Maggiore Herzi Halevi ha detto: “Uno dei compiti principali è l’Iran. L’Iran è più vulnerabile che mai, è molto più probabile che mai danneggiare i suoi impianti nucleari. Ora c’è l’opportunità di raggiungere il compito più importante: eliminare la minaccia di distruzione dello Stato di Israele impedendo a Teheran di ottenere armi nucleari”.
Si ricorda che il Cremlino ha detto che se Israele colpirà gli impianti nucleari iraniani la Russia darà il nucleare all’Iran.
Al-Hadath, media saudita riferisce che nel summit di Riad “I paesi arabi hanno deciso che limiteranno le esportazioni di armi a Israele”. “I paesi arabi hanno concordato che cercheranno anche di congelare l’adesione di Israele all’ONU”, “Il Qatar ha chiesto a Israele di astenersi dall’uccidere i leader di Hamas sul suo territorio”, fonte Channel 11.
Secondo fonti israeliane, CENTCOM ha rilasciato una dichiarazione in cui confermano gli attacchi aerei contro “obiettivi allineati con l’Iran” in Siria. In risposta “l’Iran mette in guardia contro gli obiettivi espansionistici israeliani in Siria”, Press TV, media iraniano.
“Hamas e Fatah stanno sviluppando un piano congiunto per la ricostruzione post-conflitto della Striscia di Gaza”, secondo il The Wall Street Journal.
Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornata alle ore 17:00 del 12 novembre.
Si registrano quattro raid aerei in Yemen tra l’11 e il 12 novembre, uno nella zona di Al-Badaa e tre compiuti congiuntamente da Usa-UK a Hodeidah, Yemen di Ansarallah.
In risposta in un comunicato Ansarullah annuncia di aver preso di mira la portaerei ‘USS Abraham Lincoln’ nel Mar Arabico e due cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti nel Mar Rosso con missili da crociera, missili balistici e droni: “La prima operazione ha preso di mira la portaerei americana Abraham, situata nel Mar Arabico, con una serie di missili alati e droni. […] La seconda operazione ha preso di mira due cacciatorpediniere americani nel MarRosso con una serie di missili balistici e droni”. […] “Le due operazioni sono durate 8 ore”.
Sirene nella regione del Golan, Israele. Droni della Resistenza irachena in avvicinamento al confine israeliano. Secondo le fonti siriane Israele sta costruendo difese su larga scala al confine siriano. A testimonianza di ciò ci sono foto satellitari.
A quanto si apprende dai media Israele si prepara a scendere più in profondità nel Libano, alla 36esima divisione è affidato l’obiettivo di distruggere tutte le basi missilistiche di Hezbollah. Secondo la testata Ma’ariv: ”L’esercito israeliano inizia la seconda fase delle sue operazioni di terra in Libano”. L’operazione è cominciata nel pomeriggio del 12 di novembre. Bombardamenti nella periferia di Beirut. In un comunicato le IDF riferiscono: smantellata la maggior parte degli impianti di stoccaggio di armi e produzione di missili di Hezbollah situati sotto il distretto di Dahieh Negli ultimi 20 anni, l’organizzazione Hezbollah ha creato decine di siti di produzione di armi e impianti di stoccaggio nel cuore del distretto di Dahieh, la roccaforte governativa dell’organizzazione. Questi siti, sistematicamente nascosti sotto edifici civili, hanno prodotto e immagazzinato centinaia di missili e razzi destinati a infliggere danni significativi allo Stato di Israele”.
Raid israeliano contro il centro del comune di Aramta. Un raid israeliano prende di mira l’area tra Baalchmay e Dhour El Aabadiyeh. La resistenza Islamica spara vicino al muro di confine a Kafr Kila, al confine meridionale del Libano.
Scontri tra gli uomini di Hezbollah e l’esercito Israeliano di fronte al quartier generale dell’unità ghanese dell’UNIFIL, situato alla periferia del deserto occidentale. La resistenza sta affrontando una forza ostile che cerca di penetrare da Al-Dhayra verso Tayrharfa.
Nel pomeriggio del 12 novembre allerta rosso nel centro di Israele, inclusa Tel-Aviv. Tre missili balistici sono stati lanciati da Hezbollah. Tutti e tre sono stati intercettati. Massiccio attacco missilistico di Hezbollah contro Nahariya, nel nord di Israele. Si segnalano feriti. I media israeliani riferiscono che due persone sono morte a Nahariya, nel nord di Israele. L’attacco balistico di Hezbollah contro Tel Aviv sembra essere stato una distrazione per l’operazione Nahariya.
La resistenza islamica ha rivendicato entro le 17:00 del 12 di novembre 9 attacchi contro Israele e obiettivi militari israeliani: aDishon con un attacco missilistico, Nahariya, insediamento di Shumira con un missile, insediamento di Zarait colpita postazione di artiglieria israeliana a Neve Ziv.
E ancora sirene in azione a: Nahariya, Sa’ar, Ben Ami, Gesher Haziv, Zona industriale North Milu’at, Betst, Liman, Shlomi; Kabri, Matzuva, Ben Ami, Nahariya, Cimitero di Nahariya, Gesher HaZiv, Sa’ar, Zona industriale North Ilut, Liman, Kabri; Alta Galilea: Netiv HaShayara. Haifa Bay e HaAmakim.
Il traffico aereo all’aeroporto Ben Gurion è stato completamente bloccato nel mirino dei missili la base di Shraga, a nord della città di Acri. Diversi elicotteri israeliani operano nel nord di Israele, molti più del solito.
Scontri anche a nord di Gaza, le Brigate Al-Qassam hanno preso di mira una forza israeliana (7 soldati) all’interno di una casa dotata di un proiettile anti-fortificato (TBG), colpito un Merkava con un missile (Al-Yassin 105), a ovest del campo di Jabalia colpito un bulldozer “D9” con un proiettile (Al-Yassin 105) sempre a ovest del campo di Jabalia.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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