#ISRAELHAMASWAR. Scontri nel sud di Gaza. Blinken a Gerusalemme. Hezbollah uccide uno dei responsabili che ha distrutto la casa di Yahya Al-Sinwar

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Michael McCall, presidente della commissione per gli affari esteri della Camera dei Rappresentanti Usa ha dichiarato: «Gli ultimi rapporti sull’uso da parte di Hamas di armi cinesi e nordcoreane provano oltre ogni ombra di dubbio che Cina e Corea del Nord si sono unite a Putin nel sostenere i terroristi di Hamas e le orribili atrocità che hanno commesso».

Secondo il New York Times, il portavoce dell’IDF Daniel Hagari ha confermato che Israele ha iniziato a passare alla fase successiva dei combattimenti, che includerà meno truppe di terra e attacchi aerei. In questa fase, gli israeliani intendono concentrarsi su Khan Yunis e Deir el-Balah.

Gli Stati Uniti, attraverso l’Arabia Saudita, hanno fatto un’offerta all’Iran per porre fine ai conflitti nella Striscia di Gaza, Yemen, Libano, Siria e Iraq. Sarebbe auspicabile garantire un ritorno allo status quo prebellico. L’Iran ha risposto dicendo che non è coinvolto nella guerra e che solo gli Houthi, Hamas e Hezbollah possono prendere una decisione. Se si desidera la pace, l’Iran vuole che Stati Uniti e Israele si ritirino militarmente e lo facciano attraverso negoziati con le forze locali.

Sempre in tema di Mar rosso, la compagnia di navigazione tedesca Hapag-Lloyd ha fatto sapere che: “La situazione nel Mar Rosso resta pericolosa e continueremo a navigare attraverso il Capo di Buona Speranza”.

Nel pomeriggio dell’8 gennaio secondo fonti social, si registra un numero considerevole di morti israeliane che non si vedevano dall’inizio dell’operazione di terra, si attendono conferme dalle autorità israeliane. Secondo l’israeliano Channel 14: “La censura militare ha permesso di pubblicare che un drone lanciato dal Libano è caduto all’interno del quartier generale del Comando del Fronte Nord”. Hezbollah afferma di aver attaccato il quartier generale del Comando settentrionale dell’IDF a Safed con diversi droni in quella che definisce essere una risposta alla presunta uccisione del portavoce di Hamas Saleh al-Arouri a Beirut la scorsa settimana, nonché all’attacco al comandante senior Wissam al-Arouri. La base militare israeliana di Al-Rahib avrebbe preso fuoco in seguito ad un attacco proveniente dal Libano.

Alle 22.00 ora italiana dell’8 gennaio il segretario di Stato Blinken è arrivato in Israele. Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Ben Gvir ha detto a Blinken: «Non è questo il momento di parlare a bassa voce con Hamas, ma piuttosto di usare il bastone». Netanyahu e Lapid si incontreranno oggi per un aggiornamento sulla sicurezza.

Secondo i media israeliani Il colonnello Seifi Shayouf, comandante del 12° battaglione della Brigata Golani, è stato ucciso. Si era fatto fotografare a casa di Yahya Al-Sinwar prima di essere ucciso ieri per mano della resistenza palestinese a Gaza. L’IDF ha ammesso inoltre la morte di cinque soldati nella Striscia di Gaza, quasi tutti ufficiali.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte.

Si apprende da fonti israeliane che l’esercito israeliano e il ministero della Difesa di Tel Aviv hanno iniziato a distribuire container di armi ed equipaggiamento ai gruppi di riserva nelle città del nord, distribuendoli contemporaneamente alle comunità circostanti Gaza. Ogni comunità riceverà armi, giubbotti in ceramica ed elmetti; successivamente verrà distribuito ulteriore equipaggiamento medico e logistico. Aerei da combattimento israeliani nel cielo di Tiberiade diretti verso il nord della Palestina. Sempre parlando di Libano sud 120 edifici dell’insediamento “Metula” sono stati danneggiati; A causa dei missili anti-carro lanciati da Hezbollah dall’8 ottobre. Il 9 gennaio registrati attacchi intensi a Kfarkila, nel sud del Libano.

L’esercito israeliano attiva le sirene 15 volte in meno di 7 ore nelle città e nei luoghi dell’Alta Galilea: Dishon, Yiftah, Al-Malikiyah e Ramot Naftali nell’Alta Galilea per paura di infiltrazioni di droni. Hezbollah sostiene riaver lanciato droni dal sud del Libano. Decine di droni lanciati dal Libano verso posizioni israeliane in Galilea.

Scontri e arresti in Cisgiordania: nord-ovest di Ramallah. Nuovi attacchi aerei a Naqoura. Ulteriori attacchi a Odaiseh.

Israele ha ritirato migliaia di uomini delle sue forze dal nord di Gaza come parte di un importante ritiro dal nord della Striscia.

L’IDF ha mostrato le fotografie dei laboratori del più grande impianto di produzione missilistica di Hamas a Bureij nel centro della Striscia di Gaza, nella stessa zona, secondo Hezbollah ci sarebbe stato un attentato suicida che avrebbe ucciso o ferito militari israeliani a est di Bureij.

L’IDF ha fatto saltare in aria una moschea a Khan Yunis, sud di Gaza in risposta alla resistenza Islamica. Scontri si registrano a Khan Yunis, area di Bani Suhaila, a est di Khan Yunis.

In generale nella giornata del 9 gennaio sono continuati gli scontri sugli assi dei campi di Khan Yunis, Al-Bureij e Al-Maghazi, nel quartiere di Al-Daraj e nella periferia del quartiere di Al-Tuffah.

In chiusura riportiamo il comunicato del Portavoce militare delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, “Abu Jihad”: “I nostri combattenti hanno effettuato 25 missioni di combattimento, impegnandosi in feroci scontri con mitragliatrici, operazioni di cecchini, bombardando assembramenti e assembramenti con colpi di mortaio e missili a corto raggio, e prendendo di mira veicoli militari con proiettili R.P.G. in prima linea nell’avanzata verso est e al centro della città di Khan Yunis e ad est del Governatorato Centrale, confermando un certo numero di morti e feriti tra i militanti”.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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