Molti analisti mediorientali, sulla social sfera, affermano che Israele stia seriamente pensando di fare azioni più dirette in Siria dopo aver terminato le operazioni nel Libano meridionale. I due paesi, Libano e Siria, sono strettamente collegati, non solo per motivi geografici e storici, ma anche per i forti legami che Hezbollah libanese ha tessuto dai tempi della rivoluzione civile siriana con gruppi pro Assad e ancora per aver esportato Hezbollah in interi quartieri nelle città siriane, come Damasco.
A tal proposito Alma Center centro di ricerca indipendente di Israele ha pubblicato un’analisi sui collegamenti terrestri tra Libano e Siria: “Oltre 130 valichi di frontiera terrestri collegano la Siria al Libano. Ci sono solo sei valichi di frontiera ufficiali. Tre sono sul confine orientale del Libano con la Siria (Al-Masnaa, Jusiyah e Matraba), mentre tre sono sul confine settentrionale del Libano con la Siria (Talkalakh, Al-Dabousieh e Al-‘Arida). La maggior parte delle decine di valichi di frontiera non autorizzati, che sono completamente aperti senza posti di blocco o controlli, si trovano lungo il confine orientale della Siria, con un’attenzione particolare alla valle della Bekaa. Sebbene Israele abbia attaccato i tre valichi orientali ufficiali nelle ultime settimane per impedire l’attività di contrabbando di armi di Hezbollah in Libano, anche i tre valichi settentrionali hanno un alto potenziale per attività simili”.
La valle del Bekaa è stata pesantemente bombardata il 30 di ottobre. Tra gli obiettivi di Israele quello di continuare ad “agire per interrompere il corridoio delle armi iraniano, con un’attenzione particolare alle rotte che portano in Libano via terra, aria e mare”, spiega Alma Center. Il 31 ottobre Idf ha bombardato al Qysayr, in Siria, colpendo quello che era ritenuto un deposito di armi e centro logistico delle forze Radwan di Hezbollah.
Alma Center consiglia: “Un accordo politico e al culmine dei combattimenti nell’arena settentrionale. Un accordo politico deve includere un sistema di supervisione internazionale efficiente dei valichi ufficiali tra Siria e Libano. È ovvio per noi che tale sorveglianza non può essere implementata in decine di valichi non ufficiali. Di conseguenza, ogni accordo deve includere una dichiarazione che dia a Israele il permesso di agire contro le attività di contrabbando (danni attraverso operazioni cinetiche) e contro i responsabili e coloro che le aiutano (danni, sanzioni internazionali, ecc.). Più efficaci sono gli sforzi anti-contrabbando, più efficace diventa “l’esaurimento” degli arsenali di Hezbollah”.
Al di là delle considerazioni se sia giusto o meno che Israele possa “intervenire contro le attività ai valichi” non si può fare a meno di osservare che attualmente i valichi sono fonti di introito per le milizie che li gestiscono o comunque si osserva che la gestione dei valichi dal lato siriano è dubbia: “Sul lato siriano, l’organizzazione di sicurezza militare è responsabile degli attraversamenti (al-Istikhbarat al-Askariah), il cui comandante è il Liwa (colonnello) Kamal Hassan. È anche molto probabile che l’Organizzazione per la sicurezza generale siriana (Adara’ al-Mukhabarat al-‘Amma), che è attualmente subordinata al Consiglio di sicurezza nazionale guidato dall’Halua (Maggior Generale) Kafah Malham, sia coinvolta nelle attività di attraversamento.
Da parte libanese, la Direzione libanese della sicurezza generale (Al-Madiyah al-Amma Lallaman al-Aam al-Labanani) è responsabile dell’Amministrazione generale della sicurezza libanese, che opera sotto il Ministero degli Interni libanese ed era precedentemente nota come Primo Ufficio. Il comandante è il Liwa (colonnello) Elias Albisseri. Inoltre, la direzione dell’intelligence dell’esercito libanese (Madiriyah al-Mukhabarat), precedentemente nota come Secondo Ufficio, ha influenza su ciò che avviene ai valichi di frontiera terrestri ufficiali. Il dipartimento di intelligence dell’esercito libanese collabora strettamente con Hezbollah.
Secondo Alma Center: “L’Unità 4400 di Hezbollah è un fattore importante nel rafforzamento del potere e della ricostruzione di Hezbollah, i suoi ultimi due comandanti sono stati eliminati da Israele, ed è responsabile del contrabbando attraverso confini ufficiali e non autorizzati. L’unità è responsabile del contrabbando fisico di armi, equipaggiamento essenziale, denaro e prodotti per Hezbollah in Libano, incluso il petrolio. L’Unità 4400 ha una comunicazione diretta con il personale necessario delle suddette istituzioni governative. La assistono nel contrabbando attraverso i valichi, se non per motivazioni ideologiche, spesso in cambio di pagamenti e/o favori”.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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