#ISRAELHAMASWAR. Pechino invita i suoi cittadini a lasciare il Libano, escalation in arrivo. Attacchi notturni in Libano anche vicino alle sedi UNIFIL

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Sempre più alta la tensione ai confini con il Libano. Nella giornata del 22 agosto anche la Cina ha chiesto ai suoi cittadini di lasciare il Paese dei Cedri per l’aggravarsi della situazione ai suoi confini con Israele. 

A confermare la possibile escalation il fatto che i capi delle regioni e dei consigli del nord di Israele sono stati invitati ieri nell’ufficio del primo Ministro Benjamin Netanyahu per un incontro.

Il ministro della Difesa israeliano Gallant il 21 agosto aveva dichiarato ai microfoni dei media israeliani: “Dobbiamo guardare a nord e sappiamo perché”.

Il Pentagono ha fatto sapere di avere “un adeguato posizionamento delle nostre forze in Medio Oriente in previsione di qualsiasi escalation da parte dell’Iran o dei suoi agenti e per aiutare a difendere Israele”.

Il capo della direzione dell’intelligence militare israeliana AMAN, Aharon Haliva annuncia le sue dimissioni e va in pensione: “Porterò l’amarezza del 7 ottobre per il resto della mia vita. Le mie dimissioni dalla mia posizione rappresentano l’adempimento della responsabilità prevista”. 

Un attacco informatico prende di mira il sito ufficiale della città di Eilat. 

L’Iran condanna gli Stati Uniti per aver apertamente sostenuto il “terrorismo di stato” israeliano a farlo il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani che ha criticato gli Stati Uniti per aver apertamente sostenuto “il terrorismo di stato del regime israeliano durante la sua guerra genocida nella Striscia di Gaza”. Il Vice Comandante della Forza Quds ha detto che “il Fronte della Resistenza continuerà le sue operazioni finché continueranno i crimini del regime di Israele”. 

A scendere nell’agone politico iraniano contro Israele è la volta di Mohammad Hamedani, imam iraniano che ha dichiarato durante la preghiera: “Se non rispondiamo alla malvagità del nemico assassinando Ismail Haniyeh a Teheran, questo significa che ci siamo arresi a Israele e abbiamo accettato l’umiliazione”, e invita il governo iraniano a reagire contro Israele.

Il generale della riserva dell’esercito di Israele Gershon HaCohen ha detto: “L’intelligence militare israeliana può raccogliere informazioni sugli obiettivi da bombardare, ma fallisce a livello strategico, ovvero nel comprendere il nemico e nell’anticipare i suoi passi. L’agenzia ha già fallito in diverse posizioni, tra cui la previsione dello scoppio della prima intifada e il comportamento di Hezbollah dopo il ritiro israeliano dal Libano meridionale, a causa della sua mancanza di sufficiente interesse per le dimensioni sociali, religiose ed economiche del conflitto”.

Nella giornata del 22 agosto è stata postata on line una dichiarazione rilasciata dalle Storm Forces, l’ala militare del Movimento Intifada di Fatah in cui si afferma che Israele ha colpito e ucciso Abdel Wahab Salim Zein Al-Din; Khaled Nasrallah Muhammad Nasr; Abdullah Muhammad Mahmoud Al-Bobo.

Nella serata del 21 agosto la coalizione britannico-americana ha colpito gli Houthi con tre raid nel Governatorato di Hodeidah. L’esercito americano ha annunciato di aver distrutto l’installazione antiaerea e il sistema radar degli Houthi. 

Fonti filippine fanno sapere che dalle 23 di mercoledì, i 29 membri dell’equipaggio della petroliera “MT Sounion”, tra cui 23 filippini, sono ancora in attesa di essere salvati, dopo che la nave è stata bombardata nel MarRosso. Nella giornata del 22 agosto si apprende che la EUNAVFOR ASPIDES ha salvato l’equipaggio, lasciando però la petroliera in balia delle onde. 

Anche nella giornata del 22 agosto si segnala un attacco Houthi contro una nave nel Mar Rosso, fonte British Maritime Trade Center: due esplosioni su una nave mercantile al largo delle coste dello Yemen. Si presume che questo attacco sia stato effettuato dagli Houthi. United Kingdom Maritime Trade Operations segnala che l’attacco è avvenuto nel Golfo di Aden, a 57 NM da Aden. Il capitano della nave segnala almeno 5 esplosioni nei pressi della nave, ma ha dichiarato di non aver subito danni.

L’Autorità per le operazioni del commercio marittimo del Regno Unito, UKMTO, nel pomeriggio riporta: “Abbiamo ricevuto una segnalazione di tre barche, due con equipaggio e una senza equipaggio, che si comportavano in modo sospetto a 37 miglia nautiche a ovest di Salif, nello Yemen”.

Nel consueto discorso del giovedì, Abdul al Malik al Houthi ha riferito che “il numero di navi prese di mira per la loro associazione con Israele e per aver violato l’embargo ha raggiunto il numero di 182 navi. Questa settimana abbiamo effettuato 21 operazioni utilizzando missili balistici e cruise, droni e imbarcazioni navali”.

Ed ora uno sguardo alla situazione e tra Israele – Hamas – Hezbollah aggiornato alle ore 15:00 del 22 agosto

Secondo Ynet i dati mostrano che dall’inizio della battaglia nel Nord, sono stati attivati ​​almeno 395 allarmi contro l’infiltrazione di droni attaccanti e, di conseguenza, a centinaia di migliaia di residenti è stato chiesto di entrare nelle aree protette

La Sanità libanese, invece, riferisce che si registrano 564 morti a causa dell’”aggressione israeliana” contro il sud del Libano dal 20 agosto.

Sui social media nella notte tra il 21 e il 22 agosto, si leggeva che le sirene antiaeree potevano essere udite provenire da una delle basi militari internazionali gestite dalla Forza internazionale delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, UNIFIL. I media libanesi stanno ora segnalando che le sirene antiaeree stanno suonando in quasi tutte le basi UNIFIL nel Libano meridionale. Fonti social parlavano di addestramenti all’evacuazione. 

Nel pomeriggio del 22 agosto, il portavoce dell’UNIFIL ha chiarito che: “Ieri sera non è stato effettuato alcun addestramento che simulasse un’escalation. Non riceviamo informazioni preventive da nessuna delle parti in merito ai tempi dell’azione militare, ma piuttosto agiamo con estrema cautela per garantire la sicurezza di coloro che servono per la pace nel sud del Libano”.

Un corrispondente di Al-Manar, vicino a Hezbollah ha riferito nella notte del 22 agosto: “I bombardamenti dell’artiglieria di Israele colpiscono la periferia della città di Naqoura”. Ondata di attacchi aerei israeliani a Mhaiheb, Aita al-Shaab, Al-Khaiyam e Kafar Shouba e ancora a Ramia e Kawthriyat al-Siyad a Nabatiyeh e nella città di Zibqin” 

L’IDF in un comunicato scrive: “Durante la notte, l’IAF ha colpito obiettivi di Hezbollah in più di 10 diverse aree nel Libano meridionale. Gli obiettivi includevano depositi di armi, strutture militari e un lanciatore utilizzato da Hezbollah per compiere attacchi contro lo Stato di Israele”.

Secondo fonti libanesi gli attacchi aerei continui in tutto il Libano, hanno compreso città e paesi ben al di fuori delle principali roccaforti di Hezbollah nel Libano meridionale: “Sidone e Aadloun, due importanti città costiere, sono state colpite da attacchi aerei”. 

In risposta Hezbollah e Resistenza islamica libanese insieme hanno rivendicato: “attacco contro il sito di Jal al-Alam con un missile; un attacco con uno squadrone di droni suicidi sulle posizioni dei soldati israeliani nell’insediamento di Kiryat Shmona; posizioni dei soldati israeliani nelle vicinanze del sito di Matla; le posizioni dei soldati Israeliani nelle vicinanze del sito di Ghajar, cxi sarebbero dei feriti; il sito di Al-Malikiyah con proiettili di artiglieria. Il sito di Al-Marj; preso di mira gli edifici utilizzati dai soldati israeliani nell’insediamento di Al-Matula”.

Israele ha bombardato a Bani Suhaila, a est della città di Khan Yunis ci sarebbero morti e feriti. L’IDF in un comunicato fa sapere: “Sotto la direzione delle IDF e dell’intelligence ISA, l’IAF ha condotto un attacco preciso su un deposito di armi. L’obiettivo si trovava adiacente a un centro di comando e controllo di Hamas all’interno del complesso che in precedenza fungeva da scuola “Salah al-Din” a Gaza City. Il deposito di armi era utilizzato per immagazzinare razzi e altre armi destinate ad essere utilizzate in attacchi contro il territorio israeliano”.

Nel corso della giornata, le truppe delle IDF hanno eliminato oltre 50 uomini di Hamas e smantellato siti di infrastrutture terroristiche nell’area di Tal as Sultan a Rafah. Durante un’operazione, le truppe hanno identificato una cellula di Hamas che stava per attaccare le truppe delle IDF. Un aereo dell’IAF ha quindi colpito la cellula uccidendo i componenti.

Sulla base di precise informazioni di intelligence delle IDF che indicavano la presenza di infrastrutture e uomini di Hamas nell’area di Khan Yunis e nella periferia di Deir al-Balah, le truppe delle IDF hanno intensificato le loro attività operative nell’area. Negli ultimi giorni, le truppe hanno smantellato decine di siti infrastrutturali, localizzato razzi ed eliminato uomini di Hamas nella zona. Inoltre, l’IAF ha eliminato numerose cellule di Hamas e smantellato una struttura dotata di esplosivi che rappresentavano una minaccia per le truppe dell’IDF.

I media palestinesi riferiscono nella notte tra il 21 e il 22 agosto che tutti gli ingressi al campo di Tulkarem sono circondati dalle Forze di difesa israeliane (IDF). Le Brigate dei martiri di Al-Aqsa – Tulkarem in un comunicato riferiscono: “ I nostri combattenti sono impegnati in feroci scontri con le forze israeliane usando mitragliatrici e dispositivi esplosivi intorno al campo”. Truppe israeliane assaltano Balaa a Tulkarem, infine da fonti palestinesi si apprende che l’esercito israeliano è a Hebron, Cisgiordania. Si sentono degli spari.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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