#ISRAELHAMASWAR. Nuovo tentativo di accordo per la liberazione degli ostaggi. Mossad e CIA in Qatar. Libano: nessuna città è sotto controllo israeliano. Morti e feriti negli scontri

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Sotto la direzione del primo Ministro israeliano Netanyahu, il capo del Mossad David Barney si recherà domani a Doha per un incontro con il direttore della CIA Burns e il primo Ministro del Qatar. Durante l’incontro, le parti discuteranno varie opzioni per avviare i negoziati sulla liberazione delle persone rapite dalla prigionia di Hamas alla luce dei recenti eventi. Sempre in funzione della liberazione degli ostaggi a Tel Aviv è arrivata una delegazione diplomatica russa di alto rango. 

Il sindaco di Metula, David Azoulay ha fatto sapere che il 30% dei coloni non ha intenzione di tornare, qualunque sia l’esito della guerra, da fonti israeliane si apprende che l’hotel Herbert Samuel Yaer è stato preso di mira dalla resistenza islamica. Un incendio nell’hotel è scoppiato dopo un colpo diretto.

Canale i24 News lamenta che: “Vediamo che Hezbollah si sta rimettendo in piedi e sta gradualmente tornando alla sua attività, poiché lancia costantemente razzi”. L’IDF conferma la morte di cinque militari israeliani nel Libano meridionale, si registrano anche diversi militari feriti. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant: “È un giorno difficile per il popolo israeliano”.

In Libano, il ministro dell’Informazione libanese Ziad Al-Makary: “Il nemico israeliano ha aspettato che i giornalisti facessero una pausa notturna per ucciderli nel sonno”. Secondo il comitato governativo di emergenza in Libano: 346.529 siriani e 153.282 libanesi sono fuggiti in territorio siriano dal 23 settembre. Il ministero della Sanità libanese ha riferito che ci sarebbero, 2.593 morti e 12.119 feriti dall’inizio della guerra. Secondo i media libanesi dopo più di 23 giorni di tentativi di incursioni di terra e scontri con Hezbollah, Israele non è riuscito a dichiarare il controllo nemmeno su una singola città di confine in Libano.

Il leader iraniano Ali Khamenei ha ordinato all’intero esercito del paese di prepararsi per uno stato di guerra con Israele, riferisce il New York Times. Khamenei ha incaricato l’esercito di presentare diversi piani per rispondere ad un attacco israeliano contro l’Iran, e la risposta sarà determinata in base alla portata dell’attacco israeliano. Diverse fonti iraniane hanno affermato che se un attacco israeliano provoca gravi danni e vittime, l’Iran risponderà, ma se l’attacco sarà limitato e concentrato su installazioni militari e depositi di munizioni, l’Iran potrebbe non fare nulla.

Khamenei avrebbe sottolineato che ci sarebbe stata una certa reazione in caso di attacco a impianti petroliferi, energetici o nucleari o in caso di assassinio di alti funzionari iraniani. Diverse fonti in Iran, tra cui due del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, hanno affermato che se Israele dovesse causare gravi danni in un attacco all’Iran, la risposta dell’Iran potrebbe includere il lancio di un migliaio di missili balistici, l’escalation di attacchi da parte di organizzazioni terroristiche nella regione e il danneggiamento delle rotte energetiche e marittime nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz.

Hezbollah nella tarda serata del 24 ottobre ha invitato una lettera i cittadini libanesi: “O amanti del Martire Sayyed, giuriamo sul sangue di tutti i martiri e dei Feriti, giuriamo sulla vostra pazienza e sulle vostre sofferenze, la bandiera nelle nostre mani rimarrà issata e ci saranno giorni tra noi e il nemico, e la promessa tra noi e voi è la vittoria finale, se Dio vuole”. Infine hanno fatto sapere che non sono disponibili a tornare alla risoluzione “1701”: “La mano che tende all’arma della resistenza verrà tagliata. Le nostre armi non verranno consegnate se non nelle mani di Hujjatullah, l’Imam Mahdi”. 

Il 23 di ottobre, la UK Maritime Authority: “Abbiamo ricevuto una segnalazione di 5 imbarcazioni che si avvicinavano a una nave mercantile a 48 miglia nautiche a sud di Aden nello Yemen”.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornata alle ore 15:30 del 25 ottobre

La Resistenza Islamica ha attaccato a Merom Golan, nel Golan settentrionale. Nella notte del 24 ottobre sono continuati gli attacchi aerei israeliani a Beirut, nella sua periferia. 

L’esercito israeliano ha preso di mira un complesso nel villaggio di Hasbayah in cui tre giornalisti libanesi sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti. Uno lavorava per al Manar e gli altri due per al Mayadeen entrambe le testate sono nella sfera di Hezbollah. L’IDF ha attaccato le squadre della stampa presenti a Hasbaya, nel sud del Libano. L’IAF ha eliminato Abbas Adnan Moslem, il comandante dell’area di Aitaroun nell’unità Radwan di Hezbollah. Moslem era responsabile di numerosi attacchi terroristici contro le comunità nel nord di Israele e le truppe dell’IDF. Nel corso della giornata, l’IAF ha colpito oltre 200 obiettivi terroristici nel Libano meridionale.

Molte le rivendicazioni della resistenza islamica: colpito un raduno di militari israeliani nella colonia al Malikyah per ben due volte a distanza di pochi minuti. Sempre la resistenza ha colpito Marwahine con due missili guidati, provocando vittime confermate, distrutto anche un Merkava alla periferia della città di Marwahin con un missile. E ancora colpito per ben due volte un raduno di forze nemiche israeliane alla periferia orientale della città di Aitaroun con colpi di artiglieria.

Nella notte del 24 ottobre la Resistenza ha rivendicato attacchi contro un gruppo di soldati israeliani a est della città di Markaba con un lanciamissili.

Sirene in allarme a Shomrat, nella Galilea occidentale, a causa dei razzi lanciati da Hezbollah, avrebbero colpito dei militari, ci sarebbero morti e feriti. Si contano sette vittime. Stato di emergenza è stato dichiarato all’ospedale di Nahariya a causa di un incidente di sicurezza a Shomrat. La resistenza islamica ha rivendicato l’attacco. E ancora rivendicato attacco a a Misgav Am,. Missili contro un raduno di forze israeliane a nord di Kfar Giladie anche a Marj. 

Nella notte sirene in azione a Margaliot, Dishon e Al-Malikiyah nell’Alta Galilea. Missili dall’Iraq in direzione Eliat. 

IDF: “Le sirene sono state suonate nelle aree di Wadi Ara, Menashe e Carmel a causa di proiettili che hanno attraversato il Libano in territorio israeliano. I dettagli sono in fase di revisione”.

Intensi attacchi aerei israeliani a Gaza. Ci sarebbero diversi morti Le Brigate Al-Quds: “Dopo che i nostri mujaheddin sono tornati dalle linee di battaglia a nord della città di Beit Lahia, hanno confermato di essere stati in grado di prendere di mira un veicolo militare israeliano con due ordigni (a canna perforante) piazzati in anticipo su Beit Lahia Street vicino al Stazione Barawi”. La Brigata dei Martiri di Al-Aqsa ha bombardato con mortai militari e mezzi israeliani nel nord della Striscia di Gaza. Le truppe dell’IDF continuano la loro attività operativa nell’area di Jabaliya e hanno eliminato decine di di uomini di Hamas, smantellato infrastrutture di Hamas e localizzato numerose armi nel corso della giornata.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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