#ISRAELHAMASWAR. Netanyahu nomina il nuovo capo dei servizi segreti israeliani: Zini. Scoppia la polemica

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Il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, contrariamente a una sentenza del tribunale, ha nominato un nuovo capo del servizio di sicurezza Shin Bet, secondo molti, non particolarmente competente. Questo ha scatenato forti critiche in Israele. 

Giovedì 22 maggio, il capo del governo ha nominato il generale David Zini nuovo direttore del servizio di sicurezza interna dello Shin Bet (Shabak) in contrasto con le raccomandazioni legali del Procuratore generale e ha esacerbato il conflitto che circondava il licenziamento del precedente capo del dipartimento, Ronen Bar.

Il Capo di Stato Maggiore israeliano Eyal Zamir ha convocato il nuovo Capo dello Shin Bet David Zini per un “incontro di chiarimento”. Sembra che Netanyahu abbia deciso senza consultare nessuno, 

David Zini, profondamente religioso e associato a gruppi religiosi di estrema destra, lo scorso anno era sul punto di diventare segretario militare di Netanyahu. La sua nomina è stata respinta all’ultimo momento dallo stesso Netanyahu, che disapprovava le sue forti convinzioni religiose.

Tuttavia, la moglie di Netanyahu, Sara, sarebbe una convinta sostenitrice di Zini, avendolo precedentemente appoggiato per il ruolo di Capo di Stato Maggiore, ruolo che Netanyahu aveva anch’esso disapprovato.

Secondo fonti social filo israeliane: “In sostanza, la nomina di Zini, come molte altre decisioni, sembra una nomina presa dalla moglie, e non dal Primo Ministro stesso. Un fatto per cui Netanyahu è stato pesantemente criticato in Israele”.

Il generale Zini, 51 anni, è attualmente a capo della Direzione per l’addestramento delle Forze di difesa israeliane e comanda il Corpo di stato maggiore. Ha prestato servizio nell’esercito per oltre trent’anni e ha maturato esperienza al comando di unità d’élite delle IDF, la sua nomina a capo dello Shin Bet è considerata atipica, in quanto non proviene dai servizi segreti stessi.

Il precedente direttore dei servizi segreti israeliani, Ronen Bar, aveva annunciato ad aprile la sua intenzione di dimettersi a metà giugno. Ciò accadde dopo il tentativo del primo Ministro di destituirlo, che ha provocato proteste pubbliche e complicazioni legali, Bar si è occupato di tutte le liberazioni di ostaggi israeliani in mano ad Hamas.

Sono stati presentati alla Corte Suprema numerosi ricorsi, i cui autori hanno evidenziato violazioni della procedura di licenziamento e un possibile conflitto di interessi. Mercoledì 21 maggio il tribunale si è schierato dalla parte dei querelanti. Lo Shin Bet sta inoltre indagando sui presunti legami finanziari illegali tra la cerchia ristretta di Netanyahu e il Qatar. Lo stesso primo Ministro nega ogni accusa.

In seguito alla decisione della Corte Suprema, il procuratore generale israeliano Gali Baharav-Miara, anch’egli a rischio rimozione dall’incarico da parte di Netanyau, ha invitato ufficialmente il primo Ministro ad astenersi dal nominare un nuovo capo dello Shin Bet. “Il Primo Ministro ha agito in contrasto con le istruzioni di legge. Vi sono seri dubbi che abbia agito in una situazione di conflitto di interessi e che il processo di nomina stesso sia viziato”, ha affermato la Procura in una nota.

I rappresentanti degli organi di controllo giuridico intendono contestare la nomina presso la Corte Suprema. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha chiesto a David Zini di dimettersi dal suo incarico fino alla conclusione del processo.

La decisione di licenziare Bar subito dopo un cessate il fuoco di due mesi con Hamas ha scatenato un’ondata di proteste di massa nel Paese. Gli oppositori di Netanyahu ritengono che il primo ministro stia cercando di rafforzare il controllo sulle principali agenzie di sicurezza, tra cui lo Shin Bet, nell’ambito di un più ampio sforzo per rafforzare il potere esecutivo a scapito della magistratura e di altre istituzioni statali.

La sera di giovedì 22 maggio si sono svolte a Tel Aviv proteste di massa per chiedere la fine della guerra e il rilascio degli ostaggi. Alcuni partecipanti alle proteste hanno iniziato anche a protestare contro la nomina di Zini a nuovo capo dello Shin Bet.

Il 10 gennaio, prima del suo incarico allo Stato Maggiore, il generale David Zini incaricato del reclutamento degli Haredim nell’esercito israeliano è stato aggredito nella città di Bnei Brak, insieme al suo assistente, un maggiore, mentre erano seduti in uno dei ristoranti della città.

Decine di ebrei ultraortodossi si sono radunati intorno a loro, scandendo slogan e lanciando bottiglie. La polizia è arrivata sul posto e ha dovuto salvare i due dall’incidente. Tre degli aggressori ultraortodossi sono stati arrestati.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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