
Il presidente Donald Trump: “Sono rimasto sorpreso dal fatto che la Giordania e l’Egitto non abbiano accolto con favore il mio piano proposto per Gaza, mentre diamo loro miliardi di dollari ogni anno”. Per il presidente statunitense i due milioni di gazawiti restano dei pacchi. In risposta ai piani di edificazione di Gaza da parte degli Stati Uniti, i paesi arabi hanno tenuto un incontro a Riad per discutere del piano egiziano di ricostruzione senza evacuazione degli abitanti di Gaza.
Secondo Haaretz, Netanyahu sta aspettando che il nuovo Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, assuma il comando e definisca una strategia dettagliata. Il piano prevede la distruzione di tutti gli edifici di Gaza City, dei campi profughi nella Gaza centrale e di Khan Yunis, sia tramite attacchi aerei che tramite operazioni via terra. Fonti stampa israeliane hanno inoltre riferito che a causa delle condizioni di sicurezza emerse durante la sessione segreta, la sessione programmata per domani del processo a Netanyahu è stata annullata. La notizia è stata confermata da fonti della Corte centrale di Tel Aviv hanno concordato di annullare le sessioni del processo di Netanyahu di domani per “ragioni di sicurezza”, dopo una richiesta del capo della Divisione di intelligence militare dell’esercito israeliano.
E ancora il ministro per le finanze Bezalel Smotrich: “Resterete sorpresi dalla forza, dalla precisione e dalla letalità dell’operazione militare per occupare Gaza quando decideremo il momento opportuno per riprenderla, e vi dico che l’esercito si sta preparando per questo, sotto la guida del capo di stato maggiore nominato Eyal Zamir, e con il sostegno politico di Trump”.
A confermare la notizia Yediot Aharonot: “Secondo quanto dichiarato da un funzionario israeliano è stato trasmesso ai mediatori un messaggio secondo cui Israele è pronto a rilasciare 620 prigionieri palestinesi, il cui rilascio è stato posticipato da sabato, in cambio dei corpi di quattro prigionieri uccisi, e a condizione che non vengano tenute cerimonie offensive per i corpi”. Lo stesso giornale afferma che i servizi di sicurezza “israeliani” continuano a fare pressione su Netanyahu affinché concluda l’accordo di scambio.
Avigdor Lieberman in una dichiarazione ha affermato: “Il primo a terminare il suo mandato è il primo Ministro Netanyahu, qualsiasi persona sana di mente si sarebbe dimessa.”
Il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il 24 di febbraio, chiede l’immediata liberazione di tutti i prigionieri israeliani rimasti in un’unica fase. Se questo fallisce, l’alternativa di Netanyahu, allineata al cosiddetto “piano dei generali”, è quella di riprendere intense operazioni militari, creare zone sicure per i civili e limitare la distribuzione di aiuti umanitari alle aree sottoposte a supervisione internazionale. Il governo Netanyahu sempre il 24 febbraio richiede la consegna dei corpi di 4 prigionieri israeliani per liberare il settimo gruppo di prigionieri palestinesi, mentre Hamas ha insistito sul loro rilascio prima di consegnare i corpi.
Secondo Benny Gantz: “È folle collegare l’estensione della prima fase dell’accordo di scambio all’approvazione del bilancio per salvare il governo. Devono essere inviate più forze per combattere e rafforzare la difesa delle città in Cisgiordania e al confine”. Sempre in tema di politica interna il Ministro delle comunicazioni nel governo israeliano, Shlomo Karai ha detto: “Nelle prossime due o tre settimane inizierà il licenziamento del consulente legale del governo. La coalizione di governo e i partiti (di destra) ritengono che il consulente legale impedisca loro di approvare leggi e procedure, mentre i partiti di opposizione, i giornalisti e gli ex funzionari ritengono che l’obiettivo di escluderli sia quello di passare il piano (golpe) alle istituzioni israeliane guidate da Netanyahu”.
Nessun incidente registrato ai funerali del segretario generale di Hezbollah Seyed Hassan Nasrallah e del capo del consiglio esecutivo dell’organizzazione Seyed Hashem Safieddin che si sono tenuti allo stadio stadio Camille Chamoun a cui hanno partecipato circa un milione e duecentomila persone. La delegazione più importane è stata quella iraniana oltre al ministro degli Esteri Araqchi e al presidente del parlamento Qalibaf: il vice comandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche Ali Fadavi, il comandante senior del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche Quds Force Masjidi e il vice ministro degli Esteri Karibabadi.
Naim Qassem, leader di Hezbollah parlando in Libano ha detto che: “La resistenza è presente, è forte in numero e attrezzature, e l’inevitabile vittoria si avvicina, e Israele deve ritirarsi dai territori che ancora occupa”. Hezbollah conferma le sue grandi linee, nessun cambiamento nell’ambito di Gerusalemme e Palestina, resistenza fino alla vittoria e solida opposizione agli interventi americani.
Durante la cerimonia aerei da combattimento israeliani F-15I e F-35I hanno volato a bassa quota sopra Beirut.
Il 24 febbraio c’è stata la cerimonia funebre di Hashem Safi al-Din prima nella sua città natale di Deir Qanun al-Nahr. Il Rappresentante dell’Ayatollah Ali Khamenei, Muhammad Hassan Akhtari: “Siamo stati incaricati da Sua Eminenza l’Imam Khamenei di condividere con il Libano e la resistenza questa grande tragedia e le grandi condoglianze per la grande partenza dei due cari martiri Sayyed Hassan Nasrallah e Sayyed Hashem Safi al-Din”.
Il primo Ministro libanese chiede agli Stati Uniti di fare pressione su Israele affinché ritiri completamente le truppe dal Libano meridionale.
Il 24 febbraio in una nota del Dipartimento per le relazioni nazionali si apprende che il gruppo di Hamas all’estero guidato da “Ali Baraka” si è incontrato con una delegazione di leadership del Fronte di lotta popolare e ha discusso gli sviluppi della questione palestinese, l’aggressione di Israele in Cisgiordania e di quanto ha detto Netanyahu in merito all’attuazione della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza”.
“Le due parti hanno fatto appello al prossimo vertice arabo per sostenere la fermezza del nostro popolo e respingere i progetti sionisti americani di sfollare il nostro popolo e hanno elogiato la posizione araba unificata che respinge lo sfollamento e il reinsediamento. Le due parti hanno chiesto di unire la posizione palestinese di fronte all’occupazione e ai suoi progetti volti a liquidare la causa palestinese. Le due parti hanno annunciato la loro adesione all’UNRWA come testimone internazionale della questione dei rifugiati”. “La nostra posizione è chiara. Non ci saranno discussioni con i mediatori sull’accordo, se non dopo il rilascio dei 600 prigionieri”.
Gli Houthi hanno lanciato il 22 febbraio per la prima volta missili terra-aria contro un caccia americano F-16 e un veicolo aereo senza pilota MQ-9, hanno detto a Fox News alti funzionari del Pentagono. L’amministrazione Trump sta attualmente discutendo su come rispondere: se optare per una risposta aggressiva sotto forma di uccisioni mirate degli autori degli attacchi o continuare la politica di attacchi alle infrastrutture e agli obiettivi Houthi.
Ed ora uno sguardo agli scenari militari aggiornati alle ore 16:00 del 24 febbraio. Sono iniziate grandi manifestazioni nel sud della Siria, parte orientale di Daraa e una a Quneitra contro Israele dopo la dichiarazione di Netanyahu: “Israele manterrà le sue truppe in una zona cuscinetto nel Golan “a tempo indeterminato” per proteggersi da possibili minacce provenienti dalla Siria”.
Aerei israeliani hanno attaccato obiettivi di Hezbollah nell’est e nel sud del Libano durante i funerali dell’ex segretario generale del movimento, Nasrallah, riferisce l’agenzia libanese NNA. Fonti Libanesi riferiscono: “Le forze di difesa israeliane attaccano il villaggio di Zabkin nel sud del Paese”. Anche il 24 mattina registrati attacchi aerei israeliani nel Libano meridionale.
Le IDF fanno sapere di aver monitorato il lancio di un missile dalla Striscia di Gaza, caduto all’interno delle terre della Striscia e i dettagli sono in fase di esame. Questa è la seconda volta dall’inizio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che un missile viene lanciato da Gaza e anche l’ultima volta, il missile è caduto nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha annunciato di essere “determinato a continuare l’accordo di cessate il fuoco”, giustificando la sua decisione di attaccare solo la piattaforma di lancio, senza altre azioni militari contro Hamas. Ora la posizione del cessate il fuoco è cambiata. Tutti i prigionieri del quartiere sono stati rilasciati.
Attacco israeliano a Tal Al Sultan, a ovest di Rafah, altro attacco aereo israeliano sulla zona nordoccidentale della città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Peggiora la situazione in Cisgiordania. Le autorità israeliane stanno costruendo dei corridoi simili al Netzarim di Gaza. Il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudaina: “Chiediamo all’amministrazione americana di costringere lo stato occupante a fermare immediatamente l’aggressione che ha sulle città della Cisgiordania e a stabilizzare il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza se vuole risparmiare alla regione ulteriore tensione ed escalation perché l’alternativa è la continuazione della confusione e delle guerre senza fine nella regione”.
I bulldozer israeliani continuano a distruggere infrastrutture e proprietà vicino a una scuola a Tulkarem, in Cisgiordania. Attaccata dalle forze di Israele l’area nelle vicinanze del checkpoint settentrionale nella città di Qalqilya. Un ferito e un arresto. Un giovane è stato colpito dalle IDF nella città di Qabatiya, a sud di Jenin. Le IDF hanno colpito troupe di giornalisti pro-Palestina nella città di Qabatiya, a sud di Jenin, e hanno confiscato la loro attrezzatura.
Movimenti delle forze IDF registrate nel quartiere Jabarat di Jenin. Un gruppo di fanteria IDF assalta campo di Nour Shams, a est di Tulkarm. Le ruspe israeliane eseguono operazioni di spianamento e sabotaggio nei pressi della Industry School, a ovest di Tulkarm.
Il comitato mediatico nel campo di Jenin lamenta che nel trentacinquesimo giorno di assalto a Jenin Israele ha spinto i carri armati nel quartiere di Al-Jabaran e nelle vicinanze del campo di Jenin, tra operazioni di spianamento e l’incisione di ampie strade dopo la distruzione di case e di piazze residenziali. Israele sta lavorando per cambiare le caratteristiche del campo di +Jenin e porre fine alle caratteristiche del campo, con una distruzione sistematica che ha interessato a lungo o parzialmente più di 483 case. 20 mila palestinesi sono stati sfollati dal campo di Jenin a seguito dell’aggressione israeliana, con una stima del 90% dei residenti del campo, tra interruzioni di acqua ed elettricità, una grave carenza di cibo e bisogni di base, soprattutto per i bambini.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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