#ISRAELHAMASWAR. Netanyahu all’Iran: Se ci attaccate noi vi attaccheremo. Altre due brigate di riservisti mobilitare al Nord. Ansar Allah attacca navi americane, Tel Aviv e Haifa. IDF annuncia la morte di Nasrallah

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aggiornamento delle ore 10.10

“Più di 30mila persone, in maggioranza siriani, hanno attraversato il confine con la Siria dal Libano” riferisce l’ UNHCR e il ministro per la Salute aggiunge: “Dall’inizio degli attacchi aerei israeliani in Libano sono stati uccisi 1.540 persone e 5.410 sono rimaste ferite”. Parole che finiscono nella social sfera mentre il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu arriva a New York per parlare alle Nazioni Unite. 

Dal discorso del primo ministro Benjamin Netanyahu indirizzato in primis all’Iran: “Se ci attacchi, noi attaccheremo te. Non c’è un solo posto in Iran che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere, e lo stesso vale per l’intero Medio Oriente” e ancora: “Dobbiamo assicurarci che l’Iran non avrà mai un’arma nucleare, Israele farà tutto ciò che è in suo potere per evitare che ciò accada. Costruiamo ponti di pace con i nostri vicini combattendo coloro che minacciano la pace. Il giorno dell’invasione di Israele, Hamas aveva 40.000 terroristi, 15.000 missili e un sistema di tunnel più grande della metropolitana di Manhattan”. 

Ed ha continuato: “Nel giro di un anno abbiamo eliminato o fermato la maggior parte delle forze combattenti di Hamas, abbiamo distrutto il 90% degli schieramenti missilistici e distrutto la maggior parte delle forze combattenti delle organizzazioni”. “Israele rifiuterà ogni possibilità di Hamas a Gaza dopo la guerra. Ho un messaggio per i detentori degli ostaggi: liberateli! Questa guerra può finire adesso. Hamas dovrebbe arrendersi, deporre le armi, liberare i rapiti. Basta! Non riposeremo né staremo in silenzio finché i nostri cittadini non potranno tornare sani e salvi alle loro case. Da 18 anni Hezbollah viola la Risoluzione 1701. Lanciano razzi e missili non solo da siti militari, ma li lanciano da scuole, ospedali, edifici residenziali e dalle case private del popolo libanese. Ci impegniamo a rimuovere la maledizione del terrorismo che minaccia tutte le nazioni civili”. 

“Continuiamo a lavorare per raggiungere la pace con l’Arabia Saudita. Voglio dirvi che tipo di spinta porterà la pace con l’Arabia Saudita: una tale pace sarà un asse centrale della storia, una riconciliazione storica tra Israele e il mondo arabo, una tale pace porrà le basi per un Patto Abramitico ancora più grande. e includerà Israele, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e chiunque voglia la pace. Quando sei al fianco di Israele, stai dalla parte dei tuoi valori e interessi. Quando proteggiamo noi stessi, proteggiamo te”.

Nella notte del 26 di settembre esce una dichiarazione congiunta di Qatar, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Arabia Saudita, Australia, Canada, Unione Europea, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito sulla situazione in Libano: “La situazione tra Libano e Israele dall’8 ottobre è intollerabile e pone il rischio di una più ampia escalation a livello regionale. Questo non è nell’interesse di nessuno, né in Israele né in Libano. Chiediamo un cessate il fuoco immediato di 21 giorni per far posto alla diplomazia, in preparazione ad un nuovo accordo in conformità con la risoluzione 1701.”

La delegazione iraniana si è ritirata dalla sede dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite durante il discorso di Netanyahu. Anche le delegazioni siriana, turca e irachena hanno abbandonato la sala dell’assemblea; la piccola delegazione iraniana se n’è andata perché il rappresentante iraniano alle Nazioni Unite non si è nemmeno preoccupato di presentarsi.

Il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan ha annunciato il 27 settembre che la creazione di una “coalizione di paesi arabi ed europei” nasce per promuovere la creazione di uno Stato palestinese basato sulla soluzione dei due Stati.

Il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu farà tutto il possibile per impedire la creazione di uno Stato palestinese. Questa opinione è stata espressa dal capo della diplomazia dell’UE, Josep Borrell, in un’intervista al portale di Bruxelles Euractiv. “È chiaro a tutti che il governo Netanyahu non vuole [essere coinvolto nei negoziati] e farà di tutto per impedire la creazione di uno Stato palestinese”, ha detto.

Gli Stati Uniti invieranno a Israele altri 8,7 miliardi di dollari in armi. L’Iran afferma: “Il regime israeliano ha ricevuto un pacchetto di aiuti militari da 8,7 miliardi di dollari dagli Stati Uniti”. L’accordo sottolinea “la forte partnership strategica a lungo termine tra Israele e gli Stati Uniti e il costante impegno di Israele per la sicurezza”, in particolare nel contrastare le minacce alla sicurezza regionale da parte dell’Iran e delle milizie appoggiate dall’Iran, ha affermato il Ministero della Difesa israeliano.

In risposta al primo Ministro israeliano il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman: “Le relazioni diplomatiche con Israele non saranno stabilite finché non verrà creato uno Stato palestinese indipendente”

Il primo Ministro iracheno Sudani: l’Iraq sta dalla parte del popolo libanese. Aiuteremo il Libano a superare questi attacchi.

Dall’IDF nulla di nuovo, Herzi Halevi, Capo di Stato Maggiore israeliano, rifiuta qualsiasi cessate il fuoco con Hezbollah: “Dobbiamo continuare ad attaccare Hezbollah, aspettiamo l’opportunità da anni”. Il ministro della Difesa Yoav Galant ha confermato durante la sua visita a Safed che “l’esercito continuerà a prendere di mira Hezbollah finché non sarà tornata la calma nel Nord”. “Netanyahu ha autorizzato l’esercito israeliano a condurre ulteriori operazioni in Libano” afferma Israel Hayoum, organo di stampa di centro-destra pro-Likud.

Il dipartimento di sicurezza informatica dell’intelligence militare israeliana annuncia la chiusura di 17 account falsi di Hezbollah (aperti a nome di donne con scarsa responsabilità sociale) utilizzati per raccogliere informazioni. L’IDF ha mobilitato due brigate di riserva per missioni operative nell’arena settentrionale: filmati del movimento della 6a e 228a brigata per il combattimento nel nord. Come parte dell’aumento del livello di prontezza nell’arena settentrionale, due brigate di riserva sono state mobilitate per il combattimento come parte della campagna settentrionale negli ultimi giorni.

Hezbollah nella notte conferma ufficialmente la morte anche di Muhammad Sarour durante i bombardamenti, 60 morti negli attacchi aerei israeliani in Libano nella sua giornata del 26 settembre. Secondo l’IDF: “A seguito dell’attacco dell’IDF nell’area di Beirut di martedì (24.09.2024) in cui è stato eliminato Ibrahim Muhammad Qabisi, capo della Missiles and Rockets Force di Hezbollah, ora si può pubblicare che altri uomini di Hezbollah di alto rango sono stati uccisi insieme a lui. Il vice di Qabisi, Abbas Ibrahim Sharaf Ad-Din, e un elemento di alto rango dell’unità missilistica di Hezbollah, Hussein Hany, che era vicino a Fuad Shukr, il comandante militare più anziano di Hezbollah e capo della sua unità strategica, che è stato eliminato a luglio”.

Ansar Allah in una dichiarazione afferma che ha preso di mira 3 cacciatorpediniere americane nel Mar Rosso, mentre erano dirette a sostenere Israele, e i tre cacciatorpediniere sono stati colpiti. L’operazione ha coinciso con l’operazione mirata a colpire in profondità l’entità a “Tel Aviv” e Ashkelon. 23 missili balistici sono tati sparati contro le navi americane mentre un missile Palestine 2 e un drone Jaffa colpivano Israele. Nel pomeriggio del 27 settembre bombardamenti anglo-americana hanno preso di mira il governatorato di confine di Saada, nel nord dello Yemen, cinque i raid lanciati. Gli Emirati Arabi Uniti sono stati dichiarati alleati di Israele e per questo verranno colpiti. 

Ed ora uno sguardo all’aggravamento della situazione tra Israele – Hamas – Hezbollah aggiornato alle ore 16:00 del 27 settembre

Cinque soldati siriani sono stati uccisi durante un attacco israeliano contro una struttura nella provincia di Damasco, al confine con il Libano, ha riferito il ministero della Difesa siriano: “Intorno all’1:35 di questa mattina, il nemico israeliano ha lanciato un attacco aereo dalla direzione del Golan siriano occupato, prendendo di mira uno dei nostri siti militari sul confine siriano-libanese vicino a Kfeir Yabous nella campagna di Damasco, che ha causato l’uccisone di 5 soldati e il ferimento di un altro”.

Nella notte attacchi israeliani ad Al-Harmel nella valle libanese. L’aeronautica israeliana ha attaccato obiettivi militari e unità di Hezbollah nel sud del Libano, ha riferito il servizio stampa dell’esercito. Tre attacchi aerei israeliani hanno preso di mira la città di Ghaziyeh, a sud di Sidone, nel Libano meridionale. Un attacco aereo israeliano su un deposito di armi di Hezbollah provoca enormi esplosioni, regione di Tiro, Libano. Bombardamenti nel sud delLibano proseguiti nella giornata del 27 settembre.

Attacco di droni nella regione del Golan rivendicato dalla Resistenza irachena, sempre nel Golan giungono notizie dell’arrivo di 40.000 miliziani pronti a combattere contro Israele, molti arrivati dallo Yemen. 

Nella notte del 26 settembre le sirene hanno suonato su Tel Aviv, negli insediamenti meridionali, a Gush Dan, così come nella pianura costiera e a Sharon a nord di Tel Aviv. Missili antimissili Arrow su Tel Aviv, sospesi i voli dall’aeroporto Ben Gurion per attacco dallo Yemen. L’IDF ha confermato il lancio di più missili balistici dallo Yemen verso Tel Aviv. Sono state segnalate più esplosioni a Tel Aviv e sono stati lanciati degli intercettori. Sempre il 26 settembre Intercettazioni su Haifa. Diversi arrivi registrati a Safed, nel nord di Israele. Attacchi a Kfar Manda, a nord di Nazareth, Israele.

Il 27 settembre Channel 12 riporta: ”16 persone sono rimaste leggermente ferite, 1 moderatamente, mentre uscivano dalle loro auto per raggiungere i rifugi a Tel Aviv”. Canali di Hezbollah affermano che l’obiettivo a Tel Aviv era l’edificio del Ministero della Difesa (Kiria).

La mattina del 27 settembre numerose allerte su Haifa a cui hanno fatto seguito bombardamenti. Colpito il porto. Quattro UAV hanno attraversato il Libano nella zona costiera di Rosh Hanikra e sono stati intercettati dall’Aerial Defense Array dell’IDF. Nell’area della Bassa Galilea, sono stati identificati circa 10 proiettili che attraversavano il Libano verso il territorio israeliano.

L’IDF ha condotto nella notte del 26 settembre un intenso fuoco di artiglieria su obiettivi nell’area di Zeitoun, nel nord della Striscia di Gaza. Più di 10 persone sono state uccise a causa degli attacchi israeliani in diverse parti della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese WAFA. Inoltre, l’aeronautica israeliana sta effettuando attacchi in tutta la Striscia di Gaza

Le Brigate Al-Qassam distruggono un carro armato sionista “Merkvah 4” con un proiettile “Al-Yassin 105” nell’area di Sufa, a est della città di Khan Yunis, e gli elicotteri atterrano per evacuare i morti e i feriti.

In Cisgiordania, le forze Israeliane si stanno dirigendo da Al-Shakaa verso il campo di Balata, a est di Nablus.

Il 27 settembre la forze Israeliane hanno attaccato i sobborghi di Beirut, distruggendo il binker che ospitava la leadersip di Hezbollah, Hassan Nasrallah. La mattina del 28 settembre, l’Idf ne conferma l’uccisione con un comunicato. Il capo di stato maggiore israeliano, generale Herzi Halevi: “Questa non è la fine della nostra missione. Il messaggio è semplice: sappiamo come raggiungere chiunque minacci i cittadini di Israele”.

Nella notte intensi bombardamenti su altri siti di Hezbollah nella capitale libanese.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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