Ai confini con la Siria, bombardati più o meno in tutti i valichi tra Libano e Siria; sono arrivati 18mila rifugiati fuggiti dal Libano in cerca di un riparo. Il ministro della Sanità libanese nella sola giornata del 25 settembre denunciava 70 morti e 400 feriti negli attacchi dell’IDF a cui si aggiungono quelli del 26 settembre.
In Libano è atteso, per cercare di frenare l’avanzata di terra di Israele e raggiungere un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot per questo fine settimana. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno tutti approvato il cessate il fuoco di un giorno tra Hezbollah e Israele ma l’ufficio del Primo Ministro libanese ha respinto la notizia riguardante la firma del proposto accordo di cessate il fuoco dopo l’incontro di Najib Mikati con il Segretario di Stato americano Antony Blinken e l’inviato presidenziale americano Amos Hochstein. Nello scenario politico interno israeliano, “il Likud minaccia di non sostenere il nuovo bilancio governativo proposto da Netanyahu se accetta un cessate il fuoco con il Libano”, afferma Channel 14. E ancora “Non ci sarà alcun cessate il fuoco”, ribadisce Israel Katz, Ministro degli Esteri israeliano.
Il cessate il fuoco prevedeva: resa di Hezbollah nel Libano meridionale con un ritiro completo oltre il fiume Litani; Zona demilitarizzata di 7 km nel Libano meridionale; rispetto della risoluzione ONU 1701 e graduale smembramento di Hezbollah e di tutti gli altri gruppi non statali in Libano.
Il primo Ministro libanese Najib Mikati all’ONU ha affermato che pur apprezzando gli sforzi francesi e americani per porre fine a questa guerra e impegnandosi nell’applicazione della risoluzione 1701 dell’ONU: “Gli eventi attuali non possono essere separati dalle violazioni e dagli attacchi a cui il Libano è stato esposto per decenni”. “Il nostro paese è vittima di un’aggressione informatica, aerea e marittima israeliana che potrebbe trasformarsi in un attacco di terra sul nostro territorio. La mia presenza qui è per trovare una soluzione seria e per fare pressione su Israele affinché cessi il fuoco su tutti i fronti. Stiamo assistendo a un’escalation senza precedenti e gli ospedali libanesi sono affollati di centinaia di civili feriti, tra cui donne e bambini”.
L’Iran, per voce del suo presidente, Masoud Pezeshkian, prima afferma che Hezbollah è la sola che può trovare una soluzione in Israele e poi aggiunge che se Israele attacca il Libano, Teheran non può non reagire. E contemporaneamente Pezeshkian ha chiesto il boicottaggio economico nei confronti di Israele.
Alle 17:00 del 26 settembre il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyau è atterrato negli Stati Uniti; dal Pentagono negano di dare informazioni di intelligence a Israele per gli attacchi in Libano.
Il 25 settembre, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano ha annunciato i preparativi per l’invasione del territorio libanese. E il 26 settembre Ori Gordin, capo israeliano del Northern Command riferisce: “Abbiamo fissato un obiettivo chiaro: cambiare radicalmente la realtà della sicurezza al confine settentrionale. Questa settimana avremo un grande sforzo offensivo”.
In diverse note alla stampa l’IDF ha detto che c’è stato un incontro con le truppe, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, dice agli uomini: “Presto entrerete in Libano in ogni villaggio e città dove si trova Hezbollah”. “Per raggiungere il nostro obiettivo, stiamo preparando un’offensiva di terra. Ciò significa che i vostri stivali entreranno nel territorio nemico”. E ancora ha affermato: “Attacchiamo tutto il giorno, sia per preparare l’area alla possibilità del vostro ingresso, sia per continuare a danneggiare Hezbollah”. ”Hezbollah oggi ha ampliato il suo cerchio di fuoco, più tardi nel corso della giornata riceverà una risposta molto forte. Stiamo preparando l’invasione di terra, e il significato è che I vostrI scarponi entreranno nel territorio nemico, entreranno nel villaggio che Hezbollah ha preparato come un grande avamposto militare…”. “Il vostro ingresso lì con potenza, l’incontro con gli operativi di Hezbollah lì, che vedranno cosa significa incontrare una forza di combattimento professionale, molto abile con esperienza in combattimento. Voi arrivate molto più forti di loro”. Solo il 25 settembre l’IDF ha attaccato 280 obiettivi.
Hezbollah il 25 settembre ha mandato on line il video in cui mostra il suo missile Qader 1, prima generazione del missile iraniano Fateh 110, entrato in servizio nel 2002. La gittata della versione iniziale non supera i 200 km, il che è quasi identico alle specifiche pubblicate dalla resistenza nel suo video, poiché il missile Qader 1 ha una gittata di 190 km.
In generale, tutti sanno che Hezbollah possiede questa generazione di missili Fateh 110 dal 2006, ma non è stato utilizzato nella guerra del 2006. Pertanto, stiamo ancora parlando delle capacità missilistiche della Resistenza che esistevano prima del 2006, e non delle capacità più forti che ha accumulato dopo la guerra. È probabile che la resistenza abbia le versioni più recenti e potenti, che saranno chiamate Qader 2 (Fateh 110 di seconda generazione) e Qader 3 (Fateh 110 di terza e ultima generazione) e forse Fateh-313 con corpo composito e testata modificata con il nome di Qader-4.
Il corrispondente di guerra di Channel 14 Yair Altman afferma che Israele ha l’obiettivo di ricostruire la cintura di sicurezza del 1980-2000 nel Libano meridionale con la prossima invasione di terra del Libano.
Gli Houthi affermano di aver colpito la nave americana con dei missili. On line è apparso un video del rimorchio della petroliera navale americana danneggiata T-AO-198 Big Horn al largo delle coste dell’Oman.
Ed ora uno sguardo all’aggravamento della situazione tra Israele – Hezbollah – Hamas.
Aerei israeliani hanno colpito e distrutto tutti i valichi di frontiera ufficiali tra Libano e Siria, sostenendo che sono quelli usati per far passare le armi. Hezbollah ha smentito la notizia sul trasporto di armi. Segnalazioni di attacchi missilistici e con droni su Conoco, base militare statunitense situata a ovest di Deir-Ezzur, Siria. Attacchi aerei israeliani hanno preso di mira il quartier generale della sicurezza siriana a Matrabah, Siria. Secondo la radio dell’Esercito israeliano sette i valichi di confine tra Libano e Siria.
Nella giornata del 26 settembre Israele segnala il lancio di 40 razzi dal Libano meridionale verso Meron e Safed. Mentre Israele ha attaccato tra il 25 pomeriggio e il 26 pomeriggio: Hermel, a est del Libano; Adloun, Tiro, a sud del Libano.
Tra le 19:00 e le 20:00 del 25 settembre l’esercito israeliano ha attaccato otto villaggi libanesi (sud e Beqaa); e tra le 20 e le 21 attaccati altri 12 villaggi, di nuovo attacchi aerei tra le 21 e le 22 in 5 villaggi; tra le 23 e le 00:00 altri 8 villaggi bombardati.
I bombardamenti sono continuati fino alle ore 13:00 del 26 settembre sul Libano meridionale su: Beqaa e Baalbek. Ain Biswar – Haboush – Majadel – Zawtar – Dier Kaifa – Alma al-Shaab – Srifa – Arab Saleem – Debeen – Dier Siryan – Teir Deba – Bedyas – Ma’raka – Bazourieh – Majdal Zoun – Tebneen – Sawana – Kabrekha – Kfaruman. Bombardato anche il distretto di Tiro: a Qana; Qadmous; Burj al-Shemali; Hanaweih e Al-Hmeri; Qlayleh: Città di Tiro.
Nel pomeriggio del 26 settembre bombardata nuovamente la periferia di Beirut, Dahiyeh.
Daniel Hagari, portavoce delle forze di difesa israeliane, fornisce la prima conferma ufficiale dell’incidente a Manara, nel nord di Israele: “Sono stati rilevati dei movimenti al confine libanese e le nostre forze stanno esaminando l’area”. Fonti non confermate parlano del rapimento di un militare. Nella notte Hezbollah ha sorpreso l’esercito israeliano con una grande incursione in Galilea; l’evento è molto significativo. Secondo il Corrispondente di Al-Mayadeen: “Sospetta infiltrazione vicino al confine settentrionale vicino all’insediamento di Manara nella Galilea Panhandle, vicino al confine tra Libano e Palestina. Etzba HaGalil (letteralmente “dito della Galilea”), è un’area geopolitica allungata o panhandle nel nord di Israele che comprende la sezione più settentrionale dell’Alta Galilea e la Rift Valley settentrionale del Giordano. Il panhandle della Galilea incorpora cinque autorità municipali, tra cui Metula e Kiryat Shmona.
Hezbollah tra le 18:00 del 25 e le 16:00 del 26 settembre ha rivendicato: “Distruzione dell’equipaggiamento spia nel sito di Ramia; colpi di artiglieria sulla caserma Baranit, allerte rosse a Eilat a causa dell’infiltrazione dei droni con relativi scoppi nell’area portuale, l’attacco a Eilat è stato condotto dalla Resistenza islamica in Iraq tramite droni.” Conferma Sabereen, testata giornalistica irachena. I droni sarebbero stati due o tre.
Nella giornata del 26 Hezbollah rivendica attacco all’insediamento di Kiryat Motzkin con razzi, attacco all’area di Zevulun a nord di Haifa con razzi. Hezbollah ha parlato di altri 45 razzi dal Libano nell’area di Acri/Haifa, mirando a Zevulun; Razzi Falaq sono stati lanciati dal Libano verso Qiryat Shmona e Margaliot. Razzi caduti nell’area di Amiad a sud di Safed senza il suono delle sirene. Colpito l’insediamento “Sde Ilan” a ovest di Tiberiade dalla resistenza irachena. A partire dalle 16:00 del 26 settembre bombardati da Hezbollah: Kiryat Shmona; il quartier generale del Comando della regione settentrionale nella base di Dado; il quartier generale di riserva del Corpo del Nord e la base di riserva della Divisione Galilea e i suoi magazzini logistici ad Amiad con raffiche di missili. Razzi cadono sul monte Jarmaq vicino alla base aerea di Meron.
Fonti palestinesi riferiscono di morti e feriti a seguito di un bombardato israeliano a Abdeen nella zona di Abu Al-Hussein, a est della città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. La Brigate dei Martiri di Al-Aqsa: un veicolo militare israeliano “Tigre” è stato preso di mira da un proiettile “RPG” che lo ha colpito direttamente a est della città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Da fonti di Hamas sia apprende che una forza speciale israeliana ha circondato una casa nel villaggio di Anza, a sud di Jenin, in Cisgiordania che si è scontrata con le Brigate al Quds cisgiordane. Combattenti della Resistenza hanno preso di mira veicoli israeliani con un ordigno esplosivo in via Nazareth a Jenin. Le forze israeliane hanno risposto facendo saltare in aria la casa di Qais Al-Saadi nel campo di Jenin in Cisgiordania.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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