
Un delegazione russa ha visitato Israele l’11 marzo non si hanno maggiori informazioni in merito. L’Ufficio del Primo Ministro israeliano ha invece parlato a lungo dell’incontro a Naqoura in Libano con la partecipazione di rappresentanti dell’IDF e rappresentanti di Stati Uniti, Francia e Libano.
“Come parte dell’incontro, è stato concordato di istituire tre gruppi di lavoro congiunti il cui obiettivo è stabilizzare la regione e che si concentreranno sui seguenti problemi: i cinque punti su cui Israele controlla il Libano meridionale, le discussioni sulla questione della Linea Blu e i punti che rimangono controversi e la questione dei detenuti libanesi detenuti da Israele”.
Cinque prigionieri libanesi sono stati rilasciati e affidati alla Croce Rossa. Nizar Zakka, politico e commentatore, dice a LBCI che cinque detenuti libanesi detenuti da Israele includono quattro civili, un agente di Hezbollah. In cambio, il Libano ha accettato di avviare negoziati per la demarcazione del confine terrestre con Israele per quanto riguarda i 13 punti controversi lungo la Linea Blu.
L’inviato degli Stati Uniti Morgan Ortagus si è detta positiva sull’incontro:”Abbiamo avviato gruppi di lavoro diplomatici che lavoreranno per risolvere i problemi tra Libano e Israele, come la Blue Line e altri”. “L’accordo riguarda il disarmo e la distruzione di tutte le infrastrutture di Hezbollah a sud del fiume Litani”. L’inviato degli Stati Uniti ha aggiunto che è dovere dello stato libanese ricostruire, non tocca a Hezbollah.
La Turchia ospiterà un vertice regionale il mese prossimo in cui Libano, Iraq, Siria, Giordania e Turchia presenteranno piani per creare un centro operativo congiunto per combattere lo Stato islamico, secondo fonti turche e arabe. Le discussioni tecniche sono già in corso.
Le IDF affermano di aver ucciso il capo dell’Aerial Array di Hezbollah nell’unità regionale “Bader”, Hassan Ezzidine . L’unità Bader è di stanza a nord del fiume Litani e quindi non è correlata al disarmo menzionato nel cessate il fuoco e nella risoluzione 1701. In una visita al monte Hermon, il ministro della Difesa israeliano Katz ha annunciato: “Le IDF rimarranno nel punto più alto a tempo indeterminato. Le IDF hanno ora 9 basi in Siria, inclusa questa. La base delle IDF sul monte Hermon espone completamente la valle libanese della Beqaa poiché la domina. Le IDF hanno ora una zona cuscinetto in Siria. Le IDF hanno ora un’area di influenza di 80 km che arriva fino alla periferia di Damasco. I drusi siriani inizieranno a lavorare in Israele (alture del Golan) a partire dal 16 marzo”.
L’IDF si sta preparando per la ripresa dei lanci di razzi e droni degli Houthi contro Israele e ha messo in allerta diversi sistemi, incluso il sistema di intercettazione missilistica Arrow.
A segnalare la ripresa dei lanci una dichiarazione del portavoce Houthi: “D’ora in poi, il blocco navale israeliano nello stretto di Bab al-Mandeb e nel Mar Arabico sarà esteso fino all’apertura dei valichi nella Striscia di Gaza per la consegna di aiuti umanitari”. Gli Houthi nello Yemen hanno annunciato dunque la ripresa degli attacchi contro le navi israeliane nel Mar Rosso e nel Mar Arabico a causa del disaccordo di Israele con la fornitura di aiuti umanitari a Gaza
Il generale di brigata Yahya Saree lo ha annunciato via video il “blocco a tutte le navi “israeliane” che tentano di attraversare il Mar Rosso e il Golfo di Aden, con effetto immediato”. La motivazione è il mancato rispetto degli accordi di cessate il fuoco con Hamas. “Qualsiasi nave israeliana che tenti di violare questo divieto sarà presa di mira nell’area operativa dichiarata. Questo divieto continuerà fino a quando i valichi della Striscia di Gaza non saranno riaperti e non sarà consentito l’ingresso di aiuti, cibo e medicine”.
Ed ora uno sguardo agli scenari militari.
Un altro aereo da trasporto militare russo An-124-100 è arrivato in Siria. Una delegazione di 100 sceicchi drusi dalla Siria ha visitato Israele attraverso il Valico di al-Tineh, dalla città drusa di Hadar, a nord del governatorato di Quneitra. Secondo la testata Haaretz: “In base alle direttive del livello politico, l’esercito israeliano è stato incaricato di impedire qualsiasi trinceramento militare siriano fino a una profondità di 65 chilometri all’interno del territorio siriano. Inoltre, l’esercito si sta preparando a stabilire ulteriori posizioni militari nella zona cuscinetto all’interno della Siria”.
Si tratta di un raggio di 65 chilometri dal confine, che si estende fino alla strada che collega la capitale, Damasco, alla città di Suweida a sud, l’esercito israeliano non consentirà al governo siriano di introdurre armi a lungo raggio, come lanciarazzi o sistemi d’arma avanzati.
Continuano i bombardamenti mirati in Libano sud: a Naqoura un’auto è stata attacca trasportava legna raccolta dagli alberi. Due carri armati Merkava israeliani hanno attraversato la zona di Halwani alla periferia della città di Ramia nel Libano meridionale. Jet e droni israeliani sono attivi nel Libano meridionale e a Baalbek-Beqaa. Una forza israeliana, rinforzata con un bulldozer e un carro armato Merkava, è avanzata verso la periferia di Rmeish e ha creato una barriera di terra attorno al muro (Al-Akhbar) Una forza israeliana ha anche circondato una base dell’esercito libanese vicino a Ramiah.
Anche a Gaza continuano le sparatorie e attacchi mirati delle IDF: Secondo fonti palestinesi sono stimate 1.300 violazioni commesse dalle IDF. Sparatoria dai mezzi israeliani di stanza a nord-ovest di Beit Lahia, a nord della Striscia. Il Consigliere del Sottosegretario del Ministero del Governo Locale di Gaza. Zuhdi Al -Ghurair per “Al -Risala”: Le stazioni di desalinizzazione e di lavorazione sono state fermate: tutti gli impianti di desalinizzazione e le stazioni di trattamento centrali di Gaza sono sospesi a causa della guerra di 16 mesi e l’occupazione ha interrotto l’elettricità.
La stazione di desalinizzazione centrale è interrotta: la stazione che alimenta il centro e il sud di Gaza è stata fermata a causa delle interruzioni di corrente fornite da Israele. Si registra le Perdita del 70% delle fonti di acqua dolce: la stazione produceva 16 mila bicchieri d’acqua al giorno e, con l’interruzione, l’acqua dolce disponibile è diminuita del 70%. Difficoltà nel far funzionare i generatori: la carenza di carburante rende quasi impossibile il loro utilizzo. Inoltre è andato distrutto l’85% delle fonti di acqua dolce a Gaza, costringendo i residenti a bere acqua non potabile. Gli impianti di desalinizzazione privati e pubblici sono danneggiati al 90%, 296 stazioni sono state danneggiate o interrotto a causa di attacchi diretti o carenza di carburante. Fermo l’impianto di trattamento delle acque reflue.
Anche in Cisgiordania continuano gli attacchi: attacchi mirati a Qalqilya. Colpita in più punti la città di Nablus per tutta la notte del 12 marzo. IDF hanno attaccato la città di Bani Naim, a est della città di Hebron.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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