#ISRAELHAMASWAR. L’Oman media il cessate il fuoco tra USA e Houthi. Ansar Allah: colpiremo le navi israeliane. Trump: ora tocca all’Iran

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Nonostante le apparenze di una completa serenità nelle relazioni ta Benjamin Netanyahu e Donald Trump, qualcosa non va. Il Presidente USA ha detto: “Non mi fermerò in Israele quando visiterò il Medio Oriente la prossima settimana”. “Stiamo discutendo di molte questioni con Netanyahu, ora è il momento dell’Iran. Spero che l’Iran faccia la cosa giusta e non abbia armi nucleari”. Steve Witkoff ha prestato giuramento ufficiale come “Rappresentante speciale per gli affari del Vicino Oriente”. Probabilmente l’accordo USA – Houthi, non è stato digerito da Israele. 

Nella sua prima intervista con ARD dalla sua nomina a Cancelliere, Friedrich Merz critica Israele: “Israele deve adempiere ai suoi obblighi di diritto internazionale. Israele ha il diritto di difendersi dal brutale attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e da tutto ciò che ne è seguito. Ma deve fornire aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Israele ci preoccupa molto. La prossima settimana, il Ministro degli Esteri Yohann Wadephul si recherà in Israele con la mia missione”.

Fonti di Al Arabiya: “Riferiscono che verrà formulata una nuova proposta riguardante Gaza, sotto la pressione degli Stati Uniti. La proposta include l’apertura di corridoi sicuri e l’istituzione di punti speciali per la distribuzione degli aiuti a Gaza. Sono in corso consultazioni per affidare agli Stati Uniti la responsabilità dell’ingresso e della distribuzione degli aiuti a Gaza”.

In una Dichiarazione qatarino-egiziana si legge: “Lo Stato del Qatar e l’Egitto affermano che i loro sforzi di mediazione nella Striscia di Gaza sono continui e costanti. I nostri sforzi di mediazione nella Striscia di Gaza si basano su una visione unitaria volta a porre fine alla crisi umanitaria. Sottolineiamo che i tentativi di seminare discordia tra i nostri fratelli attraverso dubbi, distorsioni o escalation mediatica non avranno successo. I tentativi di seminare discordia non ci impediranno di proseguire i nostri sforzi congiunti per porre fine alla guerra e alla catastrofe umanitaria. Non ci lasceremo coinvolgere in alcun contesto interno o calcolo collaterale che non serva gli interessi del popolo fraterno palestinese. Rinnoviamo il nostro impegno a lavorare all’interno di un quadro chiaro incentrato sull’alleviamento delle sofferenze, il consolidamento della calma e il raggiungimento di una soluzione permanente. Stiamo lavorando a stretto contatto con gli Stati Uniti per raggiungere un accordo che ponga fine alla tragedia umanitaria e garantisca la protezione dei civili”.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha inviato un messaggio minaccioso all’Iran dopo l’attacco agli Houthi in Yemen: “L’organizzazione terroristica Houthi ha tentato di attaccare l’aeroporto Ben Gurion e, in risposta, oggi abbiamo distrutto l’aeroporto di Sana’a. Inoltre, in seguito agli attacchi di ieri al porto di Hodeida, abbiamo colpito ulteriori obiettivi nell’ambito delle infrastrutture nazionali aggiuntive che abbiamo colpito”. Chiunque ci faccia del male, gli faremo del male sette volte tanto.” Ha anche inviato un messaggio di avvertimento: “Siete direttamente responsabili di ogni attacco degli Houthi contro lo Stato di Israele e sarete responsabili anche di tutte le conseguenze”.

La compagnia aerea yemenita Yemenia, controllata dagli Houthi, ha annunciato ufficialmente la sospensione di tutti i suoi voli da e per l’aeroporto internazionale di Sana’a. L’accordo di cessate il fuoco con gli Houthi sostenuti dall’Iran, annunciato il sei maggio sera dal presidente Trump, è stato raggiunto negli ultimi giorni con la mediazione dell’Oman e i negoziati condotti dall’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, hanno affermato i funzionari. Un funzionario del Pentagono conferma che sia la Marina che l’Aeronautica hanno già ricevuto l’ordine di cessare qualsiasi ulteriore azione ostile contro gli Houthi.

Secondo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Gli Houthi capitolano e dicono che non bombarderanno più le navi”. Nel frattempo la CNN fa sapere che un altro caccia americano F/A-18 Super Hornet è precipitato dalla portaerei a propulsione nucleare USS Harry S. Truman nel Mar Rosso, riporta la CNN, citando alcune fonti. Si tratta della seconda perdita di un aereo F-18 da una portaerei nel giro di una settimana l’evento è accaduto il 28 aprile.

Secondo il canale, quando l’aereo è atterrato sulla portaerei, si è presumibilmente verificato un guasto al sistema frenante. Il pilota e l’ufficiale addetto al controllo degli armamenti si sono eiettati. Sono stati recuperati da un elicottero di soccorso e hanno riportato lievi ferite, ha riferito una fonte. Secondo altre due fonti della CNN, l’aereo da caccia si è schiantato in mare e non è stato ancora ritrovato. Il valore dell’F/A-18 è di oltre 60 milioni di dollari.

Ed ora uno sguardo agli scenari militari aggiornato alle ore 15:00 del 7 maggio. [METTERE LINK A Ed ora uno sguardo agli scenari militari aggiornato alle ore 15:00 del 7 maggio] La CNN conferma che gli Stati Uniti hanno perso un secondo F/A-18 sul Mar Rosso in meno di una settimana. Questa volta, il pilota ha riportato “lievi ferite”. Gli Houti la settimana scorsa avevano riferito che ciò era successo per gli attacchi di Ansar Allah alla Truman. 

Donald Trump ha annunciato che gli attacchi americani contro gli Houthi, nell’ambito dell’operazione Rough Rider, termineranno “immediatamente”. Ciò fa seguito a quella che il presidente ha definito una “capitolazione” degli Houthi, dopo che gli Stati Uniti e Israele hanno colpito le infrastrutture di rifornimento di carburante degli Houthi, l’aeroporto internazionale di Sanaa e altri obiettivi chiave, rafforzando gli sforzi degli Houthi nel colpire il trasporto marittimo e mantenere l’energia elettrica.

Nonostante l’annuncio odierno di un accordo di cessate il fuoco tra gli Stati Uniti e il gruppo ribelle Houthi nello Yemen occidentale, due bombardieri strategici B-52H decollati ieri dalla base aerea di Barksdale in Louisiana sembrano ancora diretti a Diego Garcia nell’Oceano Indiano, dopo aver sorvolato oggi Darwin, in Australia. Non si sa cosa faranno i B-52H nella regione, soprattutto ora che l’operazione Rough Rider sembra essere terminata,. Le fonti social iraniane affermano che siano li per un eventuale attacco a Teheran. 

Mahdi al-Mashat, capo del Consiglio politico supremo degli Houthi: “Continueremo a sostenere i palestinesi. Invito gli israeliani a rimanere nei rifugi. Gli Houthi continueranno ad attaccare le navi israeliane nel Mar Rosso nonostante la decisione degli Stati Uniti di cessare il fuoco”, ha affermato un rappresentante del movimento. Un leader di Ansar Allah ha dichiarato alla Reuters: “L’accordo di cessate il fuoco con Washington non includeva alcun colloquio diretto con i funzionari statunitensi. L’Oman ha mediato un accordo di cessate il fuoco con gli Stati Uniti per porre fine agli attacchi contro le navi americane”.

I droni israeliani sono entrati nello spazio aereo siriano meridionale nella serata del 6 maggio. Esplosioni segnalate a Latakia

Attacco aereo israeliano contro Kfarkila, nel Libano meridionale, che ha preso di mira un’auto. Probabile attentato. Un attacco mirato israeliano nella città di Kfarruman a Nabatieh. 

Le IDF in un comunicato del sette maggio: “Le IDF hanno colpito nella zona di Sidone ed eliminato Khalid Ahmad Ahmad, che era a capo delle operazioni della Brigata Occidentale di Hamas in Libano. Durante la guerra, ha compiuto numerosi attacchi contro civili israeliani e truppe delle IDF. Recentemente, ha operato per il contrabbando di armi e perpetrato attacchi contro lo Stato di Israele. L’attività terroristica di rappresentava una minaccia per lo Stato di Israele e i suoi cittadini le IDF continueranno a operare contro i terroristi di Hamas ovunque operino”.

Un drone lanciato da est è stato intercettato dalle Forze di Difesa Israeliane. Le sirene sono state attivate secondo il protocollo.

L’Ufficio stampa governativo di Gaza riferisce che il numero dei morti in seguito ai due attacchi commessi da Israele bombardando la scuola Abu Hamisa, che ospita migliaia di sfollati nel campo di Al-Bureij, è salito a 33 e 73 sono i feriti. Un attacco aereo israeliano ha preso di mira la zona meridionale di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza.

Gli aerei militari israeliani riprendono a bombardare la scuola Al-Karama nel quartiere Al-Tuffah, a est della città di Gaza. 13 i morti in due distinti raid alla scuola Al-Karama nel quartiere di Al-Tuffah, a est della città di Gaza. Fonti mediche raccontano ad Al Jazeera: 36 morti nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza dall’alba di oggi. Si contano diversi morti in un raid israeliano nel quartiere di Al-Rimal, a ovest della città di Gaza.

Le Brigate Al-Qassam in un comunicato rivendicano: “Nell’ambito della serie di operazioni “Porte dell’Inferno”, i combattenti Qassam riuscirono ad attirare una forza di fanteria israeliana composta da 10 soldati in un’imboscata preparata in anticipo con numerosi ordigni esplosivi. Non appena i soldati sono arrivati ​​sul luogo dell’imboscata, gli ordigni sono stati fatti esplodere, uccidendo e ferendo i soldati nei pressi dell’incrocio di Al-Mashrou’ a est della città di Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. I nostri combattenti hanno monitorato l’atterraggio di un elicottero per l’evacuazione. Al momento gli scontri sono ancora in corso”.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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