
Mentre Hezbollah continua a lamentare la presenza israeliana in Libano, Israele ha indetto una riunione del Consiglio politico e di sicurezza israeliano giovedì 2 gennaio 2025. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz durante una visita all’Asse Filadelfia a Gaza: “Il controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza rimarrà nelle mani dell’IDF – qui non ci sarà Hamas al potere e qui non ci sarà Hamas militare. Lo faremo anche garantire che ci siano cuscinetti nelle zone della Striscia di Gaza e posizioni di controllo” e su questo lavoreremo per rilasciare a casa tutti i rapiti e prendere una decisione su Hamas”.
L’IDF ha consegnato più di 85.000 armi e munizioni di Hezbollah prese durante l’offensiva nel sud del Libano. Due gli incidenti di sicurezza contro i coloni nelle giornate tra il 25 e il 30 dicembre: uno a Betlemme e un secondo a Herzliya. Il primo è stato compiuto da un palestinese il secondo da un ex agente israeliano. I coloni sono entrambi morti.
L’ambasciatore iraniano presso l’ONU in una lettera al Consiglio di Sicurezza dopo che il ministro della Difesa Israel Katz ha confermato la liquidazione di Haniyeh a Teheran, afferma: “Il riconoscimento di Israele sottolinea la sua responsabilità internazionale per atti di terrorismo e aggressione e rafforza la legittimità e la legittimità della risposta dell’Iran a Israele”.
I militari israeliani hanno fatto fuoco il 25 dicembre sulla popolazione dei villaggi di Quneitra che protestavano contro l’inclusione. Da fonti libanesi si apprende inoltre che, i continui rastrellamenti nelle campagne di Hama e Homs, così come a Tartus, Homs e Damasco, contro i sostenitori delle ex autorità siriane, hanno portato a uccisioni e arresti di decine di loro. Alcuni di loro si sono barricati a Talkalah, vicino al confine con il Libano.
Il 26 dicembre il corrispondente di Al-Mayadeen in Siria afferma che: “Le forze israeliane hanno preso il controllo di circa 600 chilometri quadrati nel sud della Siria. E hanno stabilito 13 punti militari nelle aree occupate nel sud della Siria”.
Il 27 dicembre secondo fonti civili siriane, le forze dell’ONU sono entrate nella campagna di Daraa e hanno iniziato a entrare nelle aree da cui Israele si è ritirato a Quneitra. Secondo le stesse fonti il Dipartimento delle operazioni militari siriane gestirà il processo di evacuazione di Quneitra dalle armi e ci sarà cooperazione con le forze dell’ONU.
Le forze Israeliane hanno fatto saltare in aria il 28 dicembre un deposito di munizioni appartenente all’esercito siriano nella 112a Brigata adiacente alla città di Izraa nella campagna di Daraa.
Il giornalista Khalil Nasrallah – specialista in affari regionali, libanese vicino a Hezbollah ha dichiarato: “A partire dal 27 dicembre le fonti libanesi di Hezbollah affermano che non c’è più alcuna presenza di Hezbollah all’interno della Siria. Il partito ha ritirato i suoi membri a tappe e la maggior parte del suo lavoro negli ultimi anni si è concentrato sulla questione degli armamenti. Ogni scontro che si verifica all’interno della Siria e in qualsiasi regione in cui è coinvolto il nome di Hezbollah è pura calunnia. Coloro che fanno questo sono canali arabi il cui obiettivo è seminare “sedizione” e mantenere aperte le tensioni regionali”.
L’esercito libanese afferma che uno dei suoi soldati è rimasto ferito in uno scontro con militanti sconosciuti della parte siriana.
In Libano secondo Hezbollah: “si registrano massicce violazioni da parte di Israele e non vi è alcuna supervisione, alcuna responsabilità e nemmeno condanna, né da parte di uno stato libanese, né da parte di uno stato non libanese, e nemmeno da parte della comunità internazionale, né dell’UNIFIL, e nemmeno la condanna di uno di questi, i sovranisti, la resa delle armi e il gruppo della neutralità, ma Hezbollah difende il sud e il Libano. In ogni caso, la resistenza non è addormentata, ma sta facendo sapere al nemico e amico chi è Israele, e nulla può fermarla – né le risoluzioni internazionali né la neutralità – gli unici deterrenti sono la forza e le armi”
Diversi gli attacchi di Israele nel Libano meridionale dal 25 al 30 dicembre: colpita la valle del Bekaa, secondo fonti israeliane è stato colpito un deposito di armi di Hezbollah. Molti i sorvoli a bassa quota su Beirut da parte di Israele con l’intento di monitorare gli affari di Hezbollah.
Registrati bombardamenti anche a: alla periferia di Houla, nel distretto di Mays al-Jabal, nel sud del Libano, nella città di Yaron. Il 26 dicembre una forza meccanizzata dell’esercito libanese si è diretta dal checkpoint di Qaqaiyat al-Jisr verso Wadi al-Hujayr, dove l’esercito israeliano è entrato dopo l’inizio del cessate il fuoco. UNIFIL sostiene che: “La distruzione compiuta dall'”esercito israeliano” in zone residenziali nel sud del Libano costituisce una violazione della Risoluzione 1701”. “L’IDF sta seminando il caos nelle aree popolate e ciò costituisce una violazione della Risoluzione 1701. L’IDF è invitato a ritirarsi dal Libano meridionale in tempo per dispiegare l’esercito libanese”.
Nonostante le richieste di UNIFIL le forze israeliane sono entrate a Wadi Al-Hujair attraverso la città di Qantara e hanno chiesto lo sfollamento delle persone da Qantara, Adshit Al-Qusayr e Al-Qusayr, ferito un uomo dell’UNIFIL.
Il deputato libanese Jamil al-Sayed, vicino a Hezbollah, afferma: “Israele ha informato i mediatori che non ritirerà le truppe dal Libano meridionale dopo un periodo di 60 giorni (dalla data di entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco)”.
Il 27 dicembre l’aeronautica militare israeliana: ha attaccato 7 valichi di frontiera tra Libano e Siria dopo i tentativi di introdurre equipaggiamento da combattimento da parte di Hezbollah. Attaccata Ayta el Chaeb. Israele impedisce agli agricoltori di arare le loro terre nella pianura di Umm al-Quba nella valle settentrionale del Giordano.
A partire dal 26 di dicembre Israele ha innalzato lo stato di allerta a 3, che è il massimo a causa degli attacchi con i missili Palestine 2 da parte degli Houti. Secondo il giornale Yedioth Ahronoth: “Gli Houthi ci hanno trasformato in “zombi”. Gli abitanti di Gush Dan si sono svegliati di nuovo terrorizzati stasera al suono delle sirene in seguito al lancio di un missile dallo Yemen per la quarta volta in una settimana”. In sole due notti circa 50 israeliani sono rimasti feriti mentre si dirigevano verso le stanze fortificate dopo che i missili erano stati lanciati dallo Yemen.
Secondo la Radio dell’esercito israeliano dall’inizio di questo mese, gli Houthi hanno lanciato 10 missili e 9 droni verso i “territori israeliani”.
Le sirene hanno suonato a Tel Aviv nelle notti 25-26-27-28-29 dicembre. Nella giornata del 27 le sirene suonano da Tel Aviv al Negev. Almeno 5 i missili balistici lanciati allo Yemen verso Israele. Interrotti più volte i voli da e per l’aeroporto di Ben Gurion.
Sempre più difficile la situazione in Cisgiordania, dal 25 al 30 di dicembre Israele invia rinforzi militari al campo di Al-Ain, a ovest di Nablus. Scoppiati scontri armati con le forze di Israele dopo che una casa è stata assediata nella città di Qaffin, a nord di Tulkarem in Cisgiordania.
Le Brigate Al-Quds – Battaglione Tulkarem hanno rivendicato scontro e attacchi tra cui un attentato suicida che avrebbe portato alla morte di almeno 5 militari israeliani. Le forze di Israele, accompagnate da un bulldozer, hanno preso d’assalto la zona orientale della città di Nablus.
Continuano gli scontri violenti e continui tra combattenti della resistenza e servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese nel campo di Jenin.
Israele ha preso d’assalto la città di Hizma, a nord-est della Gerusalemme. Follow-up delle forze di Israele che hanno preso d’assalto il villaggio di Al-Mazra’a Al-Sharqiya, distretto di Ramallah.
A circa 100 metri dal confine con la Striscia di Gaza, le forze dell’IDF hanno distrutto due tunnel offensivi lunghi 2 chilometri nel centro della Striscia di Gaza e nel sud. Entrambi i tunnel sono ramificati e hanno pozzi di uscita chiusi. L’operazione è stata effettuata nell’ambito della creazione di una zona cuscinetto, una striscia larga circa un chilometro, che dovrebbe essere “pulita” sopra e sotto terra.
L’esercito israeliano ha annunciato la morte di un ufficiale e tre soldati. Ordigno ad alto potenziale esplosivo, uccide e ferisce sette militari israeliani al campo di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. Incidente di sicurezza registrato al corridoio Netzarim nel centro della Striscia di Gaza, ucciso un cecchino di Israele. Le Brigate Al-Qassam hanno rivendicato scontri con militari israeliani da distanza quartiere di Zaytoun nella città di Gaza.
Le sirene hanno suonato a Niram nella Striscia di Gaza. Le navi da guerra sparano verso le coste di Khan Yunis e Rafah nella Striscia di Gaza meridionale.
Attacco all’ospedale Kamal Adwan nella Striscia di Gaza settentrionale da parte delle forze di Israele proprio come l’ospedale Al-Shifa è stato abbandonato. Le forze della Brigata 401 hanno iniziato a lavorare nell’area dell’ospedale Kamal Adwan a Jabalia, a nord della Striscia di Gaza.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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