#ISRAELHAMASWAR. Le milizie straniere che combattono per l’Asse della Resistenza contro Israele si addestrano in Siria 

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Tra Israele e Hamas ci sono sempre state divergenze nella comunicazione sui dati delle vittime coinvolte negli attacchi israeliani. In entrambi i casi sono tate fatte inchieste per dimostrare che i numeri da entrambe la parti fossero veritieri. Probabilmente come spesso accade la verità sta nel mezzo. 

Una delle ipotesi per la divergenza dei numeri può risiedere nell’elevato numero di combattenti non nati a Gaza o Cisgiordania, ma di origine palestinese. Sottolineano che i campi profughi palestinesi più popolati si trovano in Giordania e Libano

Via social media si è appreso a partire da aprile 30, 2024 che in Siria erano in corso addestramenti per le milizie affiliate ad Assad/Hezbollah pronte a combatte al fianco di Hezbollah. In un comunicato si legge: “Un corso di formazione per personale iraniano sull’aviazione militare ed elicotteristica presso l’aeroporto militare di Shayrat. Rinforzi militari umani composti da 30 membri, come ha descritto un ufficiale, provenienti dalle file della Guardia rivoluzionaria iraniana e della milizia afghana della Brigata Fatemiyoun, sono arrivati ​​venerdì scorso alla base aerea all’interno dell’aeroporto militare “Shayrat”, nella campagna orientale di Homs, a preparazione per l’inizio di un corso pilota intermedio alla presenza di alcuni ufficiali siriani e iraniani”.

“Il corso intensivo di formazione proseguirà per due mesi consecutivi, con l’obiettivo di qualificare alcuni sottufficiali e ufficiali della Guardia rivoluzionaria iraniana, in un fenomeno che è il primo di questo genere negli aeroporti appartenenti alle forze del regime siriano. Ad attendere l’arrivo del gruppo militare c’erano il generale di brigata Samer Al-Qatni, capo di stato maggiore dell’aeroporto, e il capo dell’ufficio di sicurezza, colonnello Fayez Laila, che ha supervisionato la sicurezza del quartier generale principale per gli ufficiali e gli esperti iraniani che accompagnavano l’addestramento, che dovrebbe iniziare la sua formazione all’inizio del prossimo maggio”.

Il post proseguiva: “Mentre l’Iran cerca di imporre il suo dominio aereo sulla campagna orientale di Homs, garantendo così la protezione dei suoi interessi e dei suoi esperti presenti nella regione – sul campo – nell’ambito di progetti militari ed economici, dopo essere riuscito negli ultimi quattro anni anni a impadronirsi di vaste aree a est e a sud di Homs che collegano i confini dell’Iraq e i confini della Siria con il Libano, un paese il cui alleato strategico è la milizia Hezbollah”. 

A maggio 2024 gli Hezbollah libanesi hanno ritirato molti dei loro gruppi dall’asse del 46° reggimento nella campagna occidentale di Aleppo e li hanno sostituiti con gruppi delle brigate Fatemiyoun e al-Baqir, e la leadership dell’asse è rimasta ai soldati degli Hezbollah libanesi. In un contesto correlato, più di 1.000 membri della milizia libanese Hezbollah sono stati ritirati da varie aree nelle campagne di Idlib e Aleppo e trasferiti a Qusayr a Homs e da lì nel sud del Libano.

L’obiettivo dunque era quello di rinforzare linea del fronte in Libano sud senza lasciare scoperto il fronte siriano. E ancora il 4 luglio sempre fonti vicino alla Siria scrivono: “Migliaia di altri combattenti afghani della Brigata Fatemiyoun arrivano in Siria per rafforzare, se necessario, i ranghi di Hezbollah”. “Secondo fonti locali sta già accadendo. Dopo l’annuncio di poche settimane fa, gli afghani hanno già iniziato a mantenere la loro promessa”. “Si stanno formando brigate afghane che si preparano alla guerra con Israele in Siria. Poi arriveranno gli Houthi, che hanno un enorme potenziale di mobilitazione: 2 milioni di soldati di riserva”.

Sempre in estate si apprende che gruppi affiliati all’unità Radwan (unità speciali) di Hezbollah sono arrivati ​​in una delle caserme militari che circondano il villaggio di Al-Sahiliyya, nella campagna settentrionale di Daraa. Il gruppo è rinforzato con missili anti-corazzati e droni Ababil di fabbricazione iraniana Il gruppo è guidato da due leader del partito, Hajj Nour El-Din Shaito e Hajj Abbas Salem, considerato il più importante tra i responsabili della gestione dei droni nell’unità.

Sul posto è arrivata anche la fazione irachena della Brigata Imam Hussein che ha trasferito 60 membri con mortai, lanciarazzi e missili anticarro dalla città di Sayyida Zeinab, nella campagna di Damasco, a Tal al-Zaatar, vicino all’ingresso settentrionale della città di Daraa.

La Brigata Imam Hussein ha riabilitato le fortificazioni, le barriere e i tunnel a Tal al-Zaatar e ha schierato mitragliatrici medie e pesanti nella sua periferia. Hezbollah ha iniziato a costruire una pista speciale per i droni militari all’interno del quartier generale dell’82a Brigata di difesa aerea vicino a Sheikh Maskin, nella campagna di Daraa. Hezbollah ha trasferito droni dal quartier generale militare nella città di Al-Ghazlaniyah, nella campagna di Damasco, al quartier generale dell’82a Brigata. L’Iran ha ordinato alle brigate afghane Fatemiyoun e Zainabiyoun dispiegate in Siria di stare in allerta.

Se si vuole andare indietro nel tempo si osservano addestramenti a Palmira che vedevano insieme la milizia russa Wagner – Milizia Hezbollah irachena e libanese – Milizia afghana Fatemiyoun – Brigata Al-Baqir – Movimento Al-Nujaba irachena e una larga parte della Guardia rivoluzionaria iraniana.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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