
Il Portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Pietro Bertoni: “Le autorità israeliane impediscono il coordinamento degli aiuti umanitari per il trasporto a Gaza. Tutti i valichi della Striscia di Gaza devono essere aperti e le organizzazioni umanitarie devono essere autorizzate a consegnare gli aiuti senza ostacoli”. Il 5 giugno abbiamo indirizzato circa 20 camion di aiuti a Gaza, che è il limite imposto dalle autorità israeliane
In Israele continuano le tensioni tra favorevoli e contrari all’operazione militare su Gaza. L’ex capo del Mossad, Tamir Pardo: “La guerra a Gaza è una perdita di tempo e non porterà a nulla, e ogni civile palestinese ucciso oggi, suo fratello, suo figlio o suo padre, prenderà le armi domani”. Anche la questione del servizio militare degli studenti Haredi è ancora al centro delle tensioni.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) emetteranno più di 50.000 avvisi di leva aggiuntivi agli israeliani ultra-ortodossi a luglio, ha dichiarato il procuratore generale israeliano. L’esercito presenterà presto un piano per combattere i renitenti alla leva, ha affermato il procuratore generale.
Un manifestante strappa l’ordine di coscrizione davanti alla telecamera: “Sto eseguendo l’ordine del rabbino Isaac Yosef, lo butto nel water”. Il ministro Haredi, Meir Porush, in una conversazione con l’ambasciatore americano in Israele: “Impedirci di studiare la Torah è come bruciare la bandiera americana”. Il cinque sera c’è stato un incontro tra Benjamin Netanyahu, Yuli Edelstein presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset e il rappresentante degli haredim.
L’ufficio di Netanyahu ha dichiarato che sono stati compiuti alcuni progressi riguardo alla legge sulla coscrizione durante il suo incontro di ieri sera con Edelstein e un rappresentante degli Haredim. Di diverso parere il canale ebraico Kan che cita un funzionario dell’Haredi Yahadut HaTorah: “Non accettiamo di imporre sanzioni agli studenti di Torah: questa è una decisione del consiglio dei rabbini chassidici e lituani. Non capiamo come un attivista haredi (Atias) possa stare lì (riferendosi al suo incontro di ieri sera con Netanyahu) e accettare una cosa del genere. Non siamo d’accordo su questa questione e voteremo questa settimana per lo scioglimento della Knesset”.
Il giornalista Yossi Yehoshua: “Netanyahu non si accontenta di non impegnarsi nel reclutamento degli haredim, ma ne scarica la responsabilità sull’ex Capo di Stato Maggiore. Lieberman rivela una delicata operazione di sicurezza a Gaza. E tutto questo anche prima dell’annuncio delle elezioni. Totale mancanza di responsabilità”.
Il leader dell’opposizione israeliana Lapid: “Dopo che Netanyahu ha fornito milioni ad Hamas, si è rivolto alle organizzazioni armate vicine all’ISIS a Gaza. Netanyahu ha preso questa decisione in modo improvvisato e senza una pianificazione strategica, il che porterà a ulteriori disastri. Le armi che Israele porta a Gaza saranno usate contro i nostri soldati e cittadini”.
Per l’ex Ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant: “Per Netanyahu, la sicurezza della coalizione di governo viene prima della sicurezza di Israele”. Infine Channel 12 rivela che “Netanyahu ha approvato due mesi fa un’operazione segreta per armare i gruppi nella Striscia di Gaza per combattere Hamas”.
Netanyahu nella tarda serata del 5 giugno conferma pubblicamente il suo sostegno ai gruppi armati: “Su consiglio dei funzionari della sicurezza, abbiamo attivato fazioni e clan a Gaza che si oppongono ad Hamas. Questa è una buona cosa e salva la vita dei nostri soldati. La propaganda su questa questione avvantaggia solo Hamas, ma a Lieberman non importa. Questa è una fuga di notizie criminale da una sottocommissione della Commissione Affari Esteri e Sicurezza”.
Channel Seven: “Steve Witkoff, inviato del Presidente degli Stati Uniti, ha invitato Hamas ad accettare la proposta di cessate il fuoco. Ha affermato che si tratta di un passo necessario per consentire il ritorno dei prigionieri ancora in vita ai loro cari e la restituzione delle spoglie dei morti alle loro famiglie. Witkoff ha sottolineato che, nonostante l’impossibilità di riportare in vita i morti, chiudere questo cerchio è “estremamente importante e rappresenta il minimo della dignità umana”.
Mentre la sua nomina a capo dell’MGB israeliano è rinviata, il Generale Zini ha concluso ieri il suo servizio nelle Forze di Difesa Israeliane con una cerimonia di addio. Il Vice Capo di Stato Maggiore era presente all’evento, a differenza del Capo di Stato Maggiore.
In una dichiarazione rilasciata dal Ministero dell’Interno e della Sicurezza Nazionale di Gaza: “L’annuncio di Israele di ricorrere al sostegno e alla formazione di bande nella Striscia di Gaza per creare caos, saccheggiare aiuti e commettere crimini rappresenta un riconoscimento ufficiale della sua responsabilità nel furto di aiuti e negli atti di caos all’interno della Striscia. Questo riconoscimento rappresenta l’incapacità e il fallimento di Israele dopo 20 mesi di aggressioni e continui attacchi contro la polizia e il personale di sicurezza”. […] “Invitiamo i figli del nostro popolo, con tutte le loro famiglie, clan e componenti, a schierarsi come un’unica linea al fianco degli apparati di sicurezza e di polizia per contrastare i pericolosi piani di Israele e proteggere la sicurezza della nostra società”.
Il primo Ministro libanese Nawaf Salam: “La sicurezza non potrà essere garantita nel Paese finché continueranno le aggressioni di Israele”. “Continueremo a fare pressione per costringere “Israele” a ritirarsi” “Nessuno può risolvere tutto né in 100 giorni né in 12 mesi e tutti sanno che il tempo ha il suo prezzo e stiamo lavorando su più fronti”.
Ed ora uno sguardo agli scenari militari aperti da Israele aggiornato alle 15:30 del 6 giugno. L’esercito libanese ai confini della città di Mays al-Jabalstariempiendo la trincea e rimuovere la barriera di terra creata dall’esercito Israeliano all’interno del territorio libanese.
Le IDF lanciano potenti attacchi aerei su diverse parti del Libano. Le Forze di Difesa Israeliane hanno diffuso le immagini dei loro attacchi contro obiettivi di Hezbollah a Beirut e nel Libano meridionale nella notte del 5 giugno.
Gli attacchi su Beirut hanno colpito diverse fabbriche sotterranee di droni appartenenti all’aeronautica militare di Hezbollah, nota anche come Unità 127, ha dichiarato l’esercito. Le IDF affermano che l’aeronautica militare di Hezbollah ha lanciato più di 1.000 droni esplosivi e di sorveglianza in Israele durante la guerra dello scorso anno e che sta attualmente lavorando per rafforzare le proprie capacità nonostante il cessate il fuoco.
“L’unità ha lavorato per produrre migliaia di droni sotto la direzione e il finanziamento di funzionari terroristi iraniani, nell’ambito degli sforzi dell’Iran per danneggiare Israele”, ha dichiarato l’IDF. L’IDF ha anche confermato di aver colpito Ain Qana, nel Libano meridionale, dopo l’emissione di un avviso di evacuazione. L’esercito ha affermato che gli attacchi hanno preso di mira una struttura di Hezbollah che produceva droni d’attacco e di sorveglianza. I media locali parlano di tre attacchi aerei.
Le IDF hanno colpito la periferia di Beirut con 23 attacchi. Jeanine Hennis-Plasschaert, Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite: Gli attacchi aerei sulla periferia sud di Beirut di questa notte hanno riacceso la paura e il panico alla vigilia dell’Eid al-Adha.
Chiediamo ancora una volta la cessazione di qualsiasi azione che possa ulteriormente minare l’accordo di cessate il fuoco e ostacolare l’attuazione della Risoluzione 170 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. I meccanismi e gli strumenti diplomatici esistenti sono a disposizione di tutte le parti per risolvere eventuali controversie o minacce ed evitare qualsiasi escalation inutile e pericolosa.
Secondo fonti locali oltre 100 appartamenti sono stati completamente distrutti durante i raid aerei nemici di ieri notte nella periferia sud di Beirut.
Continua l’assalto delle IDF a Gaza. Secondo fonti di Hamas, combattenti affiliati sono riusciti a bombardare militari israeliani posizionate sulla collina di Al-Mantar, a est di Gaza City, con colpi di mortaio calibro 60. Aereo israeliano bombarda un peschereccio all’interno del porto di Gaza, a ovest di Gaza City, e non si segnalano vittime. Attacco al quartiere di Tuffah, a est di Gaza City.
Si registra un attacco dai veicoli delle IDF all’ingresso di Al-Bureij nella Striscia centrale
A partire dal cinque di giugno, le Qassam hanno rivendicato attacchi contro l’esercito israealino. “Stiamo bombardando con colpi di mortaio (calibro 80 mm) militari israeliani vicino alla moschea “Umm Habiba” nella zona di Qizan al-Najjar, a sud della città di Khan Younis. Il sei di giugno i media israeliani fanno sapere che un’unità d’élite israeliana di 12 membri è stata vittima di un’imboscata a Khan Younis, quando un edificio con trappole esplosive è crollato su di loro. Cinque soldati uccisi e altri due feriti in un’imboscata a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Account vicino ad Hamas alle 10:00 ore italiane scrivevao: “Un ordigno esplosivo è detonato all’interno di un edificio in cui le truppe israeliane erano entrate a Khan Yunis, nella striscia di Gaza meridionale, causandone il crollo e intrappolando decine di soldati israeliani sotto le macerie”.
Aerei israeliani lanciano attacchi contro l’area di “Batn al-Sameen” a sud di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Diversi attacchi consecutivi nella città di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. L’artiglieria bombarda le aree di Katiba e Jourat al-Aqad a Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza. Un aereo israeliano ha bombardato la città residenziale di Hamad, a nord-ovest di Khan Younis. Infine si registra un attacco congiunto della resistenza contro il centro di comando israeliano a sud della striscia di gaza.
Brigate Al-Quds e Al-Qassam: “Le nostre forze hanno condotto pesanti attacchi con mortai prendendo di mira: Centro di comando e controllo israeliano vicino a Canada Hall, a sud-est di Khan Younis”
Secondo fonti palestinesi: Colpi diretti al quartier generale operativo nemico hanno portato all’interruzione della struttura di comando di Israele.
In Cisgiordania coloni sono rimasti feriti durante uno scontro con i palestinesi che hanno lanciato sassi contro di loro nella Valle del Giordano.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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