
John Bolton invita Israele a colpire immediatamente l’Iran, avvertendo che è necessario intraprendere azioni prima che arrivino gli aiuti da Russia e Cina.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta ribaltando la decisione dell’amministrazione Biden e ordinando al Pentagono di consegnare bombe anti-bunker da una tonnellata a Israele. 1.800 bombe Mk-84, bloccate negli Stati Uniti da più di sei mesi, verranno caricate e inviate via nave in Israele nei prossimi giorni. La bomba è la più grande di una serie di bombe aeree di tipo Mk-80. Ha un peso nominale di 908 kg, ma il suo peso effettivo può variare leggermente dal peso nominale, a seconda della versione, da 896 kg a 947 kg. Il corpo è in metallo. È riempita con 429 kg di esplosivo Tritonal. La bomba è in grado di penetrare 380 mm di metallo o 3,3 metri di cemento. Alcune delle bombe sono già in Israele nei magazzini statunitensi e si prevede che saranno presto consegnate all’IDF.
Trump ha detto che sta facendo pressioni sulla Giordania e sull’Egitto affinché accettino i palestinesi da Gaza e presenti un piano per “semplicemente ripulire” il territorio. Entrambi gli stati hanno detto no alla richiesta di Trump. Fonti speciali per Al-Arabiya TV: “La Turchia accoglierà i prigionieri deportati di Gerusalemme”.
Nonostante il presidente libanese abbia affermato che non c’è bisogno di estendere la permanenza israeliana in Libano a 15 giorni, gli Stati Uniti lo annunciano ufficialmente. Hanno affermato che il cessate il fuoco tra Libano e Israele è stato esteso di altre tre settimane fino al 18 febbraio. Ciò riguarda il completo ritiro israeliano dal Libano. La formulazione non è chiara. I tre paesi inizieranno anche i colloqui sul ritorno dei prigionieri libanesi catturati dopo il 7 ottobre 2023, secondo la Casa Bianca. Mikati il 26 gennaio ha confermato che il governo libanese conferma la continuazione dell’accordo di cessate il fuoco fino al 18 febbraio. Benjamin Gantz ha sostenuto le recenti decisioni di Netanyahu in Libano e Gaza.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha “chiesto” al primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di ritirare le truppe israeliane dal sud del Libano. Anche UNIFIL ha detto che l’esercito israeliano deve evitare di sparare ai civili all’interno del territorio libanese.
Un aereo da trasporto militare americano C-17A è decollato dalla base aerea di Ramstein (Germania) alla base aerea di Nevatim (Israele), dopodiché l’aereo, dopo essere stato caricato, è volato in tre ore all’aeroporto di Rzeszow (Polonia). Tutto ciò avviene nel contesto di un incontro tra l’ambasciatore ucraino e il vice ministro degli Affari esteri israeliano, in cui è stato discusso il possibile trasferimento all’Ucraina di armi e attrezzature catturate da Israele in Libano, Siria e Gaza.
Israele ha ricevuto da Hamas una lista contenente informazioni sulle condizioni di tutti gli ostaggi che saranno rilasciati nella prima fase dell’accordo, ha detto l’ufficio di Netanyahu. Inoltre, l’ufficio del primo Ministro ha confermato che Hamas rilascerà altri tre ostaggi il 30, inoltre, Hamas ha riferito che consegnerà 8 corpi con gli ostaggi liberati nelle prossime settimane. Secondo Reuters la lista di Hamas contiene la lista di 25 ostaggi viventi su 33 programmati per essere rilasciati.
In una nota dell’esercito libanese si legge: “L’esercito continua ad accompagnare i residenti che ritornano nelle città del confine meridionale e ad affiancarli nell’affrontare il nemico israeliano, in base al suo dovere nazionale, alla luce dell’insistenza del nemico nel prendere di mira soldati e residenti, causando un gran numero di martiri e feriti e il suo palese rifiuto di rispettare l’accordo di cessate il fuoco e di ritirarsi dal territorio libanese”.
Parallelamente, l’esercito sta completando l’ingresso e il dispiegamento in diverse città del sud, invita i cittadini a rispettare le direttive delle unità militari e conferma che sta monitorando da vicino la situazione in coordinamento con la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano – UNIFIL e il comitato composto da cinque membri che supervisiona l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco. Nella giornata del 26 gennaio numerosi scontri tra i libanesi di rientro nelle aree vicino al Litani e l’esercito israeliano.
Ed ora uno sguardo alle situazioni militari aggiornate alle ore 16:00 del 27 gennaio.
A partire dal 26 gennaio, giorno della scadenza dell’accordo tra Hezbollah e Israele, i civili libanesi del sud hanno preso la loro decisione: “nessuna barriera, macerie o posto di blocco israeliano li fermerà. Dopo 60 giorni di cessate il fuoco, reclamiamo rientro nelle nostre case, nelle nostre città, anche se Israele si rifiuta di ritirarsi. Questa è resilienza. Questa è liberazione. La terra appartiene alla sua gente e sono determinati a ricostruirla, indipendentemente dalle sfide”. Si ascoltava nelle interviste delle Tv libanesi.
Secondo il Ministero per la Sanità libanese, 22 libanesi sono stati uccisi da militari israeliani che hanno sparato a civili disarmati in territorio libanese. Circa 124 feriti. I libanesi sono comunque rientrati nelle loro città di origine. I residenti di Houla stanno aspettando il completamento del dispiegamento dell’esercito nella città prima di entrare.
L’esercito libanese ha iniziato a ridistribuirsi ad Aytaroun, Mays Al-Jabal e Houla. L’esercito libanese guida i convogli di rimpatriati nella città di Mays al-Jabal, da dove le forze Israele dovrebbero ritirarsi. Non essendo trattenuti dalla decisione del governo libanese di estendere il ritiro israeliano al 18 febbraio, gli abitanti della città meridionale di Houla, con la presenza dell’esercito libanese, hanno liberato la loro città, allontanando le forze israeliane.
La gente di Deir Mimas nel Libano meridionale accoglie l’esercito con ululati, spargendo rose e riso e suonando le campane della chiesa. Un membro dell’esercito libanese è rimasto ferito a seguito di spari contro i residenti di Markaba.
Una mappa postata sulla social sfera indica i villaggi della striscia di confine in cui i militari israeliani stanno cercando di impedire ai residenti libanesi di tornare e gli altri in cui sono tornati. Le città in rosso sono Kafr-Kila, Aadayse, Markaba, Houla, Mays El Jabal, Blida, Rab El Thalathine, Aitaroun.
Secondo il giornalista Ghassan Saud, ch cita una fonte militare: “Le forze di occupazione hanno lasciato tutti i villaggi del sud, eccetto Al-Bustan, Marwahin e le colline di Labouneh”.
Il 27 gennaio l’esercito libanese ha istituito un posto di blocco all’ingresso di Bani Hayyan verso Markaba e il comune ha iniziato ad aprire e pavimentare le strade e l’ingresso verso Wadi Al-Saluqi. Se l’esercito resta qui, e con la gente del posto tornata a Hula, l’esercito israeliano non dovrebbe più avanzare verso la valle di Sluqi e la valle di Hujair.
Due morti registrati in Libano sud da spari israeliani anche nella giornata del 27 gennaio.
A Gaza il Governatore dell’Autorità monetaria ha detto che a partire da oggi, 28 gennaio, il sistema bancario riprenderà a funzionare nella Striscia di Gaza. La prima fase prevede l’apertura di tre o quattro filiali nelle regioni di Deir al-Balah e Nuseirat. Folle di abitanti di Gaza si sono radunate nel quartiere di Rashid, vicino a Zizer Netzer. Ritornano i civili al campo distrutto di Jabalia nella Striscia di Gaza settentrionale dopo un’assenza durata 15 mesi.
Feriti da ordigni bellici a Khan Yunis, sud della striscia di Gaza.
Secondo il Corrispondente di Channel 14: “Il livello politico israeliano impartisce istruzioni all’esercito per espandere l’operazione in modo da includere altre aree nella Cisgiordania settentrionale”. Ieri si è aperto l’assalto a Tulkarem. Ci sono stati morti e feriti. Fonti locali in Cisgiordania, riferiscono che le milizie dei coloni sono schierate sulla strada vicino all’insediamento di Yitzhar, a sud di Nablus, e stanno attaccando i veicoli palestinesi.
Le IDF in un comunicato scrivono: “Durante un’attività contro Hamas del 27 gennaio congiunta IDF e ISA, un aereo IAF ha colpito ed eliminato Ihab Abu Atiwi, un uomo di Hamas che ha ricoperto il ruolo di capo dell’organizzazione di Hamas a Tulkarem, e un altro esponente. Abu Atiwi è stato coinvolto in numerosi attacchi con sparatorie, tra cui un attacco a un veicolo israeliano all’incrocio di Ramin il 16 luglio 2024, in cui sono rimasti feriti tre cittadini israeliani. La sua eliminazione fa parte delle intense operazioni antiterrorismo condotte da ISA e IDF contro le reti di Hamas nella Samaria settentrionale. Inoltre, poco tempo fa, come parte degli sforzi antiterrorismo in Giudea e Samaria, IDF, ISA e le forze di polizia di frontiera israeliane hanno avviato un’operazione a Tulkarem”.
Attacco al campo di Nour Shams nel pomeriggio del 27 gennaio, due morti e quattro feriti da attacchi israeliani.
La resistenza islamica ha preso di mira le forze Israeliane con un ordigno esplosivo a Jenin. Le Brigate Al-Quds – Battaglione Jenin in un post riferiscono: “I nostri combattenti sono riusciti a far esplodere un ordigno esplosivo guidato di tipo Sejil in un raduno di soldati e veicoli militari ottenendo ferite confermate”. Le IDF continuano a far saltare in aria le case all’interno del campo di Jenin.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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