Giorno di comunicazione intensa quella del 21 di agosto sulla rete social afferente al questione Israele – Hamas – Hezbollah. Di interesse una comunicazione tra il gruppo Jihad islamico e Hezbollah dove il primo oltre a lamentare le cattive condizioni di combattimento a Gaza chiede intervento diretto di Hezbollah. Come a dire: è il momento di intervenire. Ricordiamo che in un discorso di Nasrallah questi aveva detto che sarebbero intervenuti solo quando Hamas non avrebbe avuto più uomini o mezzi per combattere.
Hezbollah nella notte colpisce le alture del Golan con 40 missili e IDF e ISA rispondono bombardando la Valle della Beqa’. Le IDF fanno sapere di essere pronte a cambiare i confini del Libano e Hezbollah ha messo in assetto di prontezza al combattimento le sue milizie.
L’Iran dopo aver completato la formazione di governo ha dichiarato l’ennesimo NOTAM per l’Iran orientale. Dal Libano, Marwan Hamadeh, che ha ricoperto il ruolo di Ministro dell’Istruzione, Ministro delle Telecomunicazioni e Ministro dell’Economia e del Commercio in Libano, ha dichiarato ai media libanesi “Ho informazioni da parti direttamente coinvolte nei negoziati che la guerra scoppierà entro pochi giorni o ore”.
A confermare questa tesi le notizie di Channel 14, secondo cui la visita di Blinken non è per il bene dell’accordo, “ma per coordinare l’attacco preventivo da coordinare con Netanyahu”.
Altre fonti riportano che Israele avrebbe accettato di ritirare le truppe da Gaza come parte dell’accordo con Hamas, Blinken: “Gli Stati Uniti non accettano alcuna occupazione a lungo termine della Striscia di Gaza da parte di Israele. Più specificamente, l’accordo definisce molto chiaramente il calendario e i luoghi per il ritiro delle truppe dalla Striscia di Gaza, e Israele ha accettato questo”, ha affermato il Segretario di Stato americano. Blinken ha anche definito l’attuale tentativo di raggiungere un accordo “forse la nostra migliore e probabilmente la nostra ultima possibilità”.
L’Iran ha fatto sapere che “Potrebbe esserci una lunga attesa per la rappresaglia iraniana contro Israele”, Alimohammad Naini, portavoce dell’IRGC. L’ex comandante dell’IRGC Mohsen Rezaei: “L’Iran risponderà a Israele al momento e nel posto giusto, e le azioni dell’Iran saranno deliberate”.
Un funzionario di rango elevato delle milizie filo-iraniane in Iraq ha detto a The National: “Le milizie hanno deciso di abbandonare il cessate il fuoco, che è stato imposto per dare al governo iracheno il tempo di discutere con gli americani il loro ritiro dal paese. Riprendono gli attacchi contro le forze militari statunitensi”. La Resistenza Islamica irachena nella giornata del 21 agosto ha rivendicato un attacco a Eilat.
Le IDF inoltre, hanno preso di mira un funzionario di Fatah nella città costiera di Sidone. L’attacco è stato compiuto vicino alle auto di passaggio, mettendo molti in pericolo. Si tratta di Khalil Makdah. Khalil è il fratello dell’alto funzionario di Fatah Munir Makdah, che l’IDF sostiene collabori con Hezbollah e l’Iran. Fatah ha confermato la morte dell’uomo, affermando inoltre che “l’assassinio è stato eseguito per “innescare una guerra regionale”. Un alto funzionario dell’IDF ha informato il ministro della Difesa che l’esercito israeliano è pronto a lanciare un’incursione immediata nel Libano meridionale, questa è la terza volta che verificano l’integrità e la preparazione dell’esercito da gennaio.
La versione dell’attacco in Libano contro elemento di Fatah è stata così illustrata dalle IDF: “IDF e ISA continuano una serie di eliminazioni in Libano di uomini legati ad Hamas che stanno dirigendo attività terroristiche in Giudea e Samaria per conto del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC)”. “ […] Un aereo IAF ha colpito Khalil Hussein Al-Maqdah nell’area di Sidone, nel Libano meridionale. Khalil è il fratello di Mounir Al-Maqdah, un residente del Libano che opera per conto di Hezbollah e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC) e continua a tentare di compiere attacchi terroristici. I due collaborano per conto dell’IRGC e sono coinvolti nella direzione di attacchi terroristici e nel contrabbando di armi e fondi destinati ad attività terroristiche in Giudea e Samaria”.
“A marzo 2024, è stato rivelato che le armi erano state contrabbandate in Giudea e Samaria e distribuite a cellule terroristiche reclutate e dirette dall’infrastruttura terroristica di Khalil e Mounir in Libano. I funzionari responsabili della direzione e dell’esecuzione del contrabbando di armi in Israele e della direzione di attacchi terroristici sono iraniani, guidati da Jawad Jaafari, capo dell’Unità 4000, un’unità di operazioni speciali nell’ala di intelligence dell’IRGC, insieme ad Ashgar Bakari, comandante dell’Unità 840, un’unità di operazioni speciali nella Forza Quds iraniana”.
Le Qassam hanno postato un video in cui si vedono i prigionieri chiedere il cessate il fuoco per Gaza e affermano che “Netanyahu mente e non prende decisioni sul rilascio dei prigionieri”. Nel video filmati di prigionieri israeliani che speravano di essere rilasciati e restituiti alle loro famiglie, ma alla fine sono stati uccisi negli attacchi dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza.
Tornano a colpire anche gli Houthi. Il British Maritime Trade Centre ha segnalato un nuovo attacco nel Mar Rosso. A quanto si apprende via social media dopo essere stata colpita dagli Houthi, la nave greca sta andando alla deriva senza controllo nel Mar Rosso. C’è un incendio sulla nave. Si tratta della petroliera greca “Sounion” è stata attaccata da due imbarcazioni armate e tre missili nel Mar Rosso.
Un’altra fonte riporta che il capitano della petroliera greca “Sounion” ha contattato UKMTO e informato di scontri armati e di un incendio sulla nave. La nave è stata colpita da tre proiettili. C’è un incendio a bordo e la nave ha perso potenza al motore. La nave sta andando alla deriva e l’equipaggio non è in grado di controllarla. Il capitano della nave riferisce anche che una piccola imbarcazione si sta comportando in modo sospetto intorno alla nave.
Il Ministero greco della navigazione segnala che una petroliera, la Sunion, è stata attaccata da Ansar Allah mentre viaggiava vicino allo Yemen attraverso il Mar Rosso.
L’artiglieria israeliana bombarda la periferia delle città di Hula, Markaba e Wadi Saluki, a sud del Libano, mentre nel mattino del 21 agosto “L’aeronautica israeliana ha attaccato un deposito di munizioni degli Hezbollah libanesi nella valle della Beqa’”, fanno sapere fonti libanesi.
Hezbollah ha rilasciato due dichiarazioni in cui rivendica due attacchi in risposta all’aggressione alla valle della Beqa’: contro la Base di Qatstrin, con una raffica di razzi (diversi razzi sono caduti all’interno dell’insediamento israeliano, causando danni e ferendo israeliani) e contro il quartier generale di riserva del Corpo del Nord, la base di riserva della Divisione Galilea e i suoi magazzini logistici ad Amiad, utilizzando droni. L’IDF ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che Hezbollah ha mirato all’insediamento di proposito, non alla base.
Secondo i primi resoconti, ci sono 20 feriti, di cui uno in condizioni critiche. Uno degli attacchi aerei a Beqa’ ha preso di mira una casa civile. D’altra parte, l’esercito israeliano ha effettuato diversi attacchi di artiglieria, prendendo di mira vari villaggi libanesi e le loro periferie: Deir Memas, Alma al-Shaab, Taybeh.
La “Resistenza islamica in Iraq” ha lanciato un attacco alle posizioni israeliane nell’area di Eilat usando un drone suicida. “[…] i combattenti della Resistenza islamica irachena hanno attaccato un obiettivo vitale a Um al-Rashrash (Eilat) con un drone suicida. La Resistenza islamica sottolinea che l’operazione per distruggere i bastioni del nemico continuerà a un ritmo crescente”. Questo è il 139° attacco della resistenza irachena contro il territorio israeliano dall’inizio della guerra a Gaza.
Hezbollah effettua bombardamenti su larga scala e attacchi con droni sulle città israeliane. Ciò ha portato alla distruzione di molti edifici. L’esercito israeliano si prepara a una risposta violenta dopo che Hezbollah ha colpito il nord di Israele.
Almeno 40 razzi e UAV sono stati lanciati da Hezbollah verso il nord di Israele. La maggior parte di loro sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea Iron Dome. Il resto è caduto in aree aperte. Dopo i bombardamenti mattutini dal Libano, l’aeronautica israeliana ha lanciato una serie di attacchi contro obiettivi di Hezbollah.
Israele ha ucciso un uomo di Hezbollah nei boschi del villaggio di Beit Lif. In risposta al suo omicidio, Hezbollah ha attaccato: La caserma Huneen dove si trova la Brigata Golani, con razzi e Hadb Yaroun con un drone suicida.
Un massiccio sbarramento di droni e razzi è stato rilevato sopra gli insediamenti che circondano Kiryat Shmona. Le sirene hanno suonato in questo settore per oltre 10 minuti e molti insediamenti al confine con le alture del Golan sono in allarme a causa di questa salva di proiettili. Le sirene hanno iniziato a suonare fino a sud di Amnon, e Tiberiade sul Mar di Galilea.
Quello di oggi è uno dei più grandi sbarramenti di Hezbollah in più di 5 mesi. Il Portavoce dell’IDF, in risposta al bombardamento di oggi: “Ancora una volta, Hezbollah sta sparando indiscriminatamente ai civili israeliani. Come ogni paese che protegge i propri cittadini, agiremo di conseguenza”
Sono state segnalate esplosioni a Safed e Nahariyya, senza l’attivazione delle sirene o dell’Iron Dome.
L’aeronautica israeliana ha colpito una sala celebrativa nella Striscia di Gaza. L’edificio è stato completamente distrutto.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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