
Yasser Abu Shabab è arrivato alla ribalta della cronaca per una spiata dell’opposizione alla Knesset in dizione anti governo. Israel Hayom: “Da prigioniero nelle carceri di Hamas a leader di milizia: il collaboratore palestinese di Israele”.
Maariv non è stata meno leggera: “Evaso dalla prigione di Hamas: ecco il leader della milizia che Israele sta armando a Gaza”. “I funzionari della sicurezza israeliana hanno confermato oggi che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato all’Amministrazione Civile di distribuire armi alle bande nella Striscia di Gaza meridionale, alcune delle quali hanno legami con gruppi salafiti, e l’apparato di sicurezza afferma che l’obiettivo è ridurre il potere di Hamas nella Striscia”.
“Tra le bande, spicca un gruppo guidato da Yasser Abu Shabab, nato nel 1993 e fino all’ottobre 2023 prigioniero di Hamas con l’accusa di furto e droga, evaso in seguito a un raid israeliano contro le strutture di sicurezza all’inizio della guerra. Un promemoria interno delle Nazioni Unite, trapelato al Washington Post, descriveva Abu Shabab come “l’elemento più importante dietro il saccheggio sistematico degli aiuti” nell’area di Karm Abu Salem, e che la sua attività è condotta sotto “sponsorizzazione dell’esercito israeliano”.
Secondo i media israeliani si stima che il gruppo di Abu Shabab sia composto da circa 100/200 uomini armati e che ha avuto come incarico quello di “definire una “zona sicura” a est di Rafah“.
Tra le operazioni filmate sui componenti del gruppo Abu Shabab: “perquisizioni di abitazioni e smantellamento di esplosivi della resistenza”. Secondo fonti palestinesi il gruppo ha “commesso omicidi contro i combattenti della resistenza, a cui hanno poi rubato le armi”.
Il 6 giugno Yasser Abu Shabab ha affermato che i suoi membri forniscono sicurezza ai convogli di aiuti umanitari, ma i rapporti pubblicati da fonti locali indicano che i suoi membri hanno ripetutamente saccheggiato aiuti umanitari a Gaza e venduto questi beni per decine di volte il prezzo originale.
Vale la pena notare che Yasser Abu Shabab è membro di un grande clan nella Striscia di Gaza meridionale ed è accusato di gestire un esteso traffico di droga e di legami con gruppi terroristici come ISIS. Si stima che le persone sotto il comando di Abu Shabab siano circa 200 e a volte sono state viste indossare uniformi simili a quelle dell’esercito israeliano.
Le armi che Israele ha fornito al gruppo di Abu Shabab includono quelle che le IDF hanno catturato ai gruppi di resistenza palestinesi durante le operazioni nella Striscia di Gaza, tra cui fucili Kalashnikov. L’assistenza militare di Tel Aviv a questo gruppo sotto il comando di Abu Shabab è stata effettuata senza l’approvazione del gabinetto di sicurezza israeliano. Questa azione è stata diretta dai servizi di sicurezza israeliani e approvata dal primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Yasser Abu Shabab al Wall Street Journal ha provato a negare il suo legame con Israele: “Non ricevo sostegno da Israele e ho la legittimità dell’Autorità Nazionale Palestinese”. Un responsabile della sicurezza della resistenza a Arab Television: ha lamentato: “Israele ha reclutato e armato un gruppo di autori sotto il comando di Yasser Abu Shabab a Rafah est, e si stima che il gruppo di Abu Shabab sia composto da circa 100 uomini armati. Israele cerca di stabilire quella che definisce una “zona sicura” a Rafah est sotto l’amministrazione del gruppo di Abu Shabab. Abbiamo le prove dei crimini di Abu Shabab”.
Channel i24NEWS è arrivato a dire: “Uno stato arabo è coinvolto nell’addestramento della milizia di Yasser Abu Shabab”.
Il corrispondente per gli Affari di Sicurezza Doron Kadosh riferisce che la milizia Yasser Abu al-Shabaab è l’unica, in questa fase, con cui Israele collabora. Non ci sono altre entità di Gaza che collaborano con essa in modo simile. E ancora lui sulle onde della Radio dell’Esercito militare ha detto: “Chi segue da vicino le reti e i media palestinesi negli ultimi giorni non dovrebbe essere troppo sorpreso dalle dichiarazioni di Lieberman, il quale ha affermato che Israele collabora e persino arma le milizie armate a Gaza”.
“Da molti giorni, i media palestinesi hanno riportato la notizia di un uomo chiamato Yasser Abu Shabab, un beduino di Gaza estraneo ad Hamas, che possiede una milizia armata attiva nell’area di Rafah sotto la protezione delle forze armate israeliane. Questo gruppo armato opera sotto il patrocinio dell’esercito israeliano, in aree controllate dall’esercito e con il supporto di Israele, e partecipa alla lotta contro Hamas”.
“Hamas, da parte sua, ha dichiarato “guerra” a questa milizia affiliata ad Abu Shabab, e ha persino pubblicato diversi giorni fa un video che mostra la detonazione di un ordigno esplosivo che ha preso di mira elementi di quella milizia e ne ha uccisi diversi a Rafah, allo stesso modo in cui pubblica filmati sugli attacchi alle forze armate israeliane. Secondo Hamas, questo gruppo armato rappresenta una minaccia non meno pericolosa dell’esercito israeliano e rappresenta un obiettivo legittimo per loro”.
“Sembra che questo sia l’attuale piano israeliano (anche se è arrivato con 20 mesi di ritardo) per quello che viene chiamato “il giorno dopo” nella Striscia di Gaza – e secondo quanto stabilito a livello politico, è stato individuato un partito palestinese locale che non appartiene né ad Hamas né a Fatah, pronto a collaborare con Israele”.
“A proposito, non sono sicuro di quanto Yasser Abu Shabab sia legato all'”ISIS”, come lo ha descritto Lieberman. I suoi combattenti hanno combattuto negli ultimi anni nel Sinai contro cellule affiliate all’ISIS, quindi se si tratta di un gruppo che ha combattuto l’ISIS, non credo che appartenga a sua volta a questa organizzazione. Quello che è certo è che non sono israeliani. Sono gazawi, palestinesi, contrari ad Hamas – e la domanda rimane: quali sono le alternative?”
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/