Il Senato americano ha bloccato tre progetti di legge volti a bloccare le forniture di armi a Israele. Per la prima proposta di sospensione delle forniture di proiettili di ancoraggio a Israele: 79 hanno votato contro e 18 a favore; 78 hanno votato contro e 19 hanno sostenuto la seconda proposta di fermare la fornitura di mine di mortaio a Israele. La terza proposta di cessazione della fornitura di kit di bombe di precisione (JDAM) è stata votata con 80 voti contrari e 17 a favore.
Le forze israeliane ora occupano poco più di 100 km² di territorio libanese, ovvero circa l’1,039% dell’intero paese. Nuovi ordini di evacuazione IDF per tre città nel Libano meridionale: Bourj el-Shemali, Al-Houch e Maashouk. In un comunicato le IDF: “Durante la notte, l’IAF ha condotto attacchi basati sull’intelligence su obiettivi terroristici di Hezbollah nell’area di Dahieh, una roccaforte chiave di Hezbollah a Beirut. Tra gli obiettivi colpiti c’erano centri di comando e ulteriori siti infrastrutturali di Hezbollah”. “Hezbollah ha sistematicamente incorporato la sua infrastruttura tra la popolazione civile libanese, sfruttandola cinicamente come scudi umani”.
E ancora si legge: “Questi attacchi fanno parte degli sforzi in corso dell’IDF per smantellare e degradare le capacità militari di Hezbollah nell’area di Dahieh”. Nella giornata del 20 novembre, il Capo di Stato Maggiore dell’IDF è entrato in Libano e ha dichiarato che: “Siamo qui con una missione chiara: riportare i residenti del nord alle loro case in sicurezza”.
In merito ai negoziati, i media israeliani ritengono che difficilmente si riuscirà a raggiungere un cessate il fuoco in Libano finché Benjamin Netanyahu “rispetta i desideri estremisti del suo elettorato”. Ieri l’incontro tra Amos Hochstein, inviato speciale statunitense e il primo Ministro Benjamin Netanyahu.
Contro il premier israeliano, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, e i vertici di Hamas è stato spiccato u n mandato di cattura internazionale per crimini contro l’umanità a causa dei fatti del 7 ottobre 2023 e per la condizione delle operazioni a Gaza.
Hamas ha dichiarato ai media che, con il patrocinio egiziano, è stato recentemente formato un comitato per gestire gli affari della Striscia di Gaza: il Comitato Arabo Palestinese, che è indipendente.
Lo Yemen ha abbattuto per la 14esima volta un UAV d’attacco americano MQ-9 Reaper, questa volta nella provincia di Saada, nel nord del paese. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che in caso di attacchi al territorio russo, il presidente Putin potrebbe fornire supporto agli Houthi per lanciare attacchi contro le portaerei americane e britanniche. Questi attacchi potrebbero portare alla loro distruzione e affondamento, ha sottolineato Lukashenko.
Ed ora uno sguardo alla linea del fronte aggiornato alle ore 14:00 del 21 novembre.
“L’attacco israeliano in Siria del 20 novembre ha ucciso 36 soldati siriani, compreso un generale, e ne ha feriti altri 50”, si afferma nella social sfera. Nella notte del 21 novembre segnalate esplosioni a Homs in Siria.
Nel Libano meridionale, attacchi aerei e di artiglieria israeliani molto violenti contro la città di Khiyam, al confine libanese. La città è sotto costante attacco, in una situazione senza precedenti. Alle 20:00 del 20 novembre la situazione nella città di Khiyam registrava 10 attacchi aerei israeliani. L’esercito israeliano ha cercato di spezzare la resistenza all’interno della città con attacchi aerei e di artiglieria estremamente violenti. Serie di attacchi aerei israeliani hanno preso di mira il villaggio di Ma’raka, causando molte vittime.
Hezbollah ha compiuto una imboscata contro l’unità speciale “Maglan” (unità che opera dietro le linee nemiche e in profondità in territorio nemico, ndr) in realtà sarebbero state due le imboscate di Hezbollah in Libano sud compiute il 20 novembre la prima nelle ore del mattino e l’altra nel pomeriggio. La maggior parte dei soldati morti apparteneva all’Unità Maglan. A seguito dell’accaduto si apprende dall’IDF: il capo di stato maggiore ha ordinato l’istituzione di un team di esperti per esaminare e rafforzare la disciplina operativa in combattimento dopo la morte di Ze’ev Hanoch Jabo Erlich, 70 anni, già maggio re della riserva, che si era unito da civile alle forze IDF in combattimento nel Libano meridionale.
L’esercito israeliano ha superato Chama e ha lanciato un attacco al villaggio di Al-Bayyada, situato vicino alla costa del Mar Mediterraneo. Al momento, le forze israeliane non sono state in grado di entrare ad Al-Bayyada e gli scontri nella zona continuano. Inoltre, Hezbollah ha effettuato un attacco missilistico su un raduno di soldati israeliani nella periferia meridionale di Al-Bayyada nel pomeriggio. Da 50 giorni Hezbollah sta resistendo su questo fronte.
Secondo fonti locali per raggiungere Chama, le IDF non sono entrate nella città di Tayr Harfa, ma l’hanno aggirata, attraversando da Wadi al-Dab’a – Ain al-Zarqa. Israele sta cercando di isolare Naqoura e di tagliarne la via di rifornimento prendendo Chama e raggiungendo al-Bayada, oltre a isolare Tayr Harfa. Tuttavia, la Resistenza sta affrontando i tentativi israeliani, il che porta all’incapacità di Israele di stabilizzare le sue forze che sono penetrate nella città di Chama dopo aver subito e inflitto pesanti perdite, che lo hanno costretto a ritirarsi da essa, e quindi l’obiettivo di isolarla con Tayr Harfa è venuto meno.
Nel fronte di Khiyam, le forze israeliane hanno attaccato la città dalle direzioni orientali e meridionali nella sera del 20 di novembre. I combattenti di Hezbollah hanno respinto con successo l’attacco israeliano nell’area di Maslakh e Hayy al-Sharqi fino ad ora. Nel frattempo, i carri armati e i veicoli militari israeliani sono avanzati nella periferia nord-orientale di Khiyam, dove sono in corso pesanti scontri. Con l’ampio spiegamento di carri armati Merkava nella battaglia per Khiyam, si prevede che il ruolo dell’unità anti-corazza di Hezbollah diventerà più importante di prima.
Contemporaneamente al pesante assalto dell’esercito israeliano su Khiyam, è iniziato anche un attacco al villaggio di Kfarchouba. Le forze della 210a divisione israeliana hanno raggiunto l’ingresso meridionale di Kfarchouba, supportate da copertura aerea e di artiglieria. Kfarchouba, insieme a Cheba e Khiyam, è uno degli obiettivi principali dell’esercito israeliano in questa zona. Secondo fonti israeliane, Kfarchouba è l’origine di molti attacchi missilistici sulle fattorie di Shebaa e la sua distruzione è vista come un modo per migliorare la sicurezza degli insediamenti israeliani.
Nella zona di Bint Jubeil, l’esercito israeliano continua a esercitare forti pressioni nel tentativo di entrare nella città. Tuttavia, gli attacchi missilistici di Hezbollah a est e a nord di Marun al-Ras, così come nelle posizioni di retrovia di Israele ad Avivim, Yaroun e altre località, stanno ostacolando le loro espansioni offensive.
Secondo Hezbollah, le forze della Brigata Golani sono state attaccate in un’imboscata all’incrocio tra Aitaroun, Ainata e Bint Jubeil. Queste imboscate hanno indebolito le forze israeliane in questa zona, costringendole a effettuare i loro movimenti con maggiore cautela.
Nel solo pomeriggio del 20 novembre, 25 razzi sono stati lanciati dal Libano verso la Galilea occidentale, e sono stati osservati razzi cadere nella zona. Hezbollah ha attaccato due volte una base israeliana ad Acri e ha causato danni in diverse località della città. L’obiettivo era la base di Shraga il quartier generale amministrativo del Comando Brigata Golani a nord della città di Acri. Hezbollah nella tarda serata del 20 novembre ha rivendicato attacco ad una base logistica della 146a divisione dell’esercito israeliano (a nord della città di Sheikh Danun) a est della città di Nahariya con uno squadrone di droni Kamikaze.
Nella mattina del 21 novembre un singolo razzo è stato lanciato da Gaza meridionale in direzione dell’insediamento di Kerem Shalom. Secondo quanto riferito, è stato intercettato dalla difesa aerea israeliana. Presumibilmente il razzo è stato lanciato da Khan Younis, poiché Hamas potrebbe ancora avere delle roccaforti lì.
Nella mattina del 20 novembre si registra un attacco aereo israeliano su un edificio residenziale nel nord di Gaza che secondo fonti palestinesi ha ucciso almeno 60 palestinesi. 7 edifici sono stati distrutti come risultato, segnando uno dei massacri più mortali dall’inizio della guerra con Hamas.
Tutti i fronti sono ancora aperti e fluidi mentre finiamo di scrivere.
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