
Mentre si cerca di fare avanzare gli accordi di Parigi con scarso successo, il Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che «il rischio di carestia a Gaza è elevato e aumenta ogni giorno e continuiamo a chiedere un accesso sicuro alle forniture umanitarie».
Un deputato canadese attacca il governo e afferma che interrompere i finanziamenti all’UNRWA è illegale. Il Comitato per la Difesa del Diritto al Ritorno palestinese afferma che la sospensione dei finanziamenti all’UNRWA è una punizione collettiva per 7 milioni di rifugiati. Sono 12 i paesi donatori hanno sospeso i finanziamenti all’UNRWA in Palestina dopo il ritrovamento di armi in uno dei mezzi UNRWA. Sarebbero invece 142 i dipendenti UNRWA uccisi nei bombardamenti a Gaza.
Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, John Kirby ha dichiarato che: «Al momento non esiste alcun piano per imporre sanzioni contro gli alti funzionari del governo israeliano» in risposta alle dichiarazioni secondo cui Biden avrebbe imposto sanzioni a quei coloni che attaccavano i palestinesi in Cisgiordania. In ogni caso Israele aveva fatto sapere che “non c’è posto” per le sanzioni statunitensi contro i coloni in Cisgiordania. Le sanzioni firmate dallo stesso Biden hanno colpito quattro persone.
Gli Stati Uniti inoltre non stanno prendendo in considerazione l’idea di ridurre il ritmo dell’assistenza militare a Israele, fonte Dipartimento di Stato statunitense.
Non solo secondo l’Associated Press, citando esperti e analizzando immagini satellitari, riporta che “sono in corso operazioni di demolizione a una profondità di un chilometro lungo il confine tra Gaza e i territori occupati come ‘possibile zona cuscinetto’”. Unità dell’esercito israeliano stanno demolendo edifici al confine con la Striscia di Gaza per creare una zona cuscinetto, ha riferito il New York Times, citando funzionari israeliani.
Secondo NYT da novembre, Israele ha effettuato almeno 33 esplosioni controllate, che hanno distrutto diverse centinaia di edifici. I funzionari, sottolinea il giornale, affermano che Israele vuole «demolire gli edifici palestinesi vicino al confine nel tentativo di creare una zona cuscinetto sicura nella Striscia di Gaza» e quindi complicare attacchi come quello del 7 ottobre.
Il Wall Street Journal sostiene che gli attacchi aerei statunitensi in Iraq e Siria dovrebbero iniziare questo fine settimana, stando a quanto dicono i funzionari statunitensi. Si tratterebbe della risposta all’attacco alla base USA in Giordania/Siria della resistenza islamica che ha portato alla morte di militari americani.
Il Ministero degli Affari Esteri del Belgio ha convocato l’ambasciatore israeliano e ha chiesto spiegazioni in merito alla distruzione della sede dell’agenzia umanitaria belga a Gaza.
Dal Libano, il primo Ministro libanese Najib Mikati ha affermato che Israele non ha rispettato la risoluzione internazionale 1701 e che il Libano ha registrato 35.000 violazioni israeliane della risoluzione, inclusa una violazione della sovranità aerea, terrestre e marittima del Libano.
Secondo la testata Al Jazeera, Israele ha accettato un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, positiva anche la prima reazione di Hamas, facendo riferimento al ministero degli Esteri del Qatar.
Un membro della Knesset israeliana, Avigdor Lieberman, ex ministro della Difesa, ritiene che il capo del governo “non rischierà una guerra nel nord” e che cercherà un “accordo di pace” con l’Arabia Saudita prima di ritirarsi.
Secondo i media israeliani, l’IDF è vicino a raggiungere un accordo con l’Egitto sull’Asse di Filadelfia. Gli accordi imminenti con l’Egitto includono l’abbandono dell’azione militare a Rafah e l’evacuazione dei residenti a nord per impedire il loro esodo in Egitto. Gli accordi prevedono la costruzione di un complesso muro sotterraneo, finanziato da un Paese arabo, per impedire la presenza di Israele sull’asse.
Immagini provenienti dalla sfera social mostrano che gli abitanti di Gaza stanno cercando di tornare alle loro case nel nord-ovest della Striscia dopo il ritiro delle forze dell’IDF. Ma essenzialmente non c’è nessun posto dove tornare indietro. Dalle immagini satellitari si vede come la via dello shopping e dei divertimenti Al-Rashid nella Striscia di Gaza è stata completamente distrutta dall’esercito israeliano.
Come preannunciato nella giornata del 2 di febbraio si sono tenute manifestazioni di massa in Yemen. Lo slogan era: “Con Gaza… siamo impegnati fino alla vittoria”. Circa due milioni di persone hanno invaso i governatorati di Saada e Raymah e nei distretti di Sarwah e Budbudah, a ovest di Ma’rib.
Secondo fonti yemenite nel Governatorato di Hajjah, in Yemen, ci sarebbero stati quattro raid americano-britannici che hanno preso di mira l’area di Al-Jar nel distretto di Abs
Sembra Hamas abbia affermato che “non chiederanno il rilascio delle persone condannate a lunghe pene detentive”. Tuttavia, Al Hadath rileva che i militanti “non hanno ancora risposto con piena approvazione alle proposte sviluppate a Parigi”.
Le richieste delle persone condannate a lunghe pene tradotte sarebbero: Marwan Barghouti e Ahmed Saadat. E ancora Hassan Salama, un leader di Hamas nelle Brigate Al-Qassam che è stato condannato a 46 ergastoli ed era amico di Yahya Ayyash. E ancora Abbas Al-Sayyid, condannato a 35 ergastoli, responsabile dell’operazione Park Hotel a Netanya nel 2001. Infine Ibrahim Hamed che era anche il funzionario responsabile dell’apparato militare del movimento in Cisgiordania ed è stato condannato a 56 ergastoli. Si attende il comunicato ufficiale.
A differenza di quanto auspicato dall’Iran le milizie irachene filo-iraniane Al-Nujaba per voce del Segretario Generale del Movimento Al-Nujaba in Iraq «confermano la continuazione delle operazioni di resistenza islamica irachena finché non cesserà l’aggressione israeliana contro l’Iraq e l’occupazione americana non lascerà l’Iraq».
Sulla stessa lunghezza d’onda il Vice segretario generale di Hezbollah: «Non smetteremo di attaccare finché non finirà la guerra a Gaza». Il ministro della Difesa israeliano ha annunciato che le perdite totali di Hamas dopo la sconfitta di Khan Yunis ammontano a 10mila morti e 10mila feriti.
Ed ora uno sguardo alla situazione tra Israele e Hamas al 02 febbraio aggiornata alle ore 16:00.
Registrati lanci di razzi contro Israele nord dal parte delle milizie legate a Hezbollah, 20 sono stati lanciati dal Libano meridionale a Kiryat Shmona. Secondo la Radio dell’Esercito Israeliano il sistema di difesa dell’esercito ha intercettato un drone che era entrato da Gaza sud.
La direttrice del kibbutz “Al-Manara”, nel nord Israele, Orly Ishak, parla, con numeri e dati, dell’entità della distruzione causata alle case e agli edifici dell’insediamento a causa dei missili di Hezbollah, il 70% delle abitazioni è stato danneggiato da fuoco di Hezbollah, il suono delle sirene è stato udito anche in Alta Galilea a Tel Hai, al confine con il Libano.
In risposta Israele ha compiuto incursioni sulla città di “Aitaroun” nel sud del Libano.
A Gaza nord le Brigate Al-Quds: rivendicano un’operazione congiunta con le Brigate Abu Ali Mustafa, contro il sito militare israeliano Fajah con 107 missili.
Carri armati israeliani hanno sparato a est del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. Aerei israeliani sparano su Deir al-Balah nel centro della Striscia di Gaza. In risposta le Brigate Mujahideen hanno tentato di fermare l’avanzata di Israele bombardando veicoli e soldati a ovest di Gaza City con raffiche di missili a corto raggio.
Continuano gli scontri a Gaza sud nel sito di Khan Yunis. Fonti palestinesi riportano la notizia secondo cui sarebbero stati ritrovati i corpi di 12 persone rimaste sotto le macerie di una casa presa di mira da un bombardamento settimane fa nella zona di Al-Sikka, nel centro di Khan Yunis. Le Brigate Al-Qassam prendono di mira una nave da trasporto truppe e un carro armato israeliano nella città di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza. Ancora scontri registrati vicino all’ospedale Al-Amal a Khan Yunis.
Raid israeliani in Cisgiordania, operazioni IDF a Nablus e a Baqat al-Hatab, a est di Qalqilya. Scontri registrati a Jenin.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio