Difficile non essere d’accordo con la testata Jerusalem Post secondo cui: Israele è sull’orlo di una guerra totale con Hezbollah. Nella giornata del 17 settembre a partire dalle ore 15:00 nella social sfera venivano segnalate esplosioni dei cerca persone di Hezbollah. Oltre 100 le persone colpite tutte afferenti alla linea diretta di Hezbollah, sarebbero almeno 10 i morti, l’area più colpita è quella di Dahiyeh, Beirut.
Che qualcosa di importante da parte di Israele contro Hezbollah stava bollendo in pentola, lo si era compreso dalla notte tra il 16 e il 17 settembre, quando, alla fine del Gabinetto di Guerra, la dichiarazione ufficiale risuonava così: “Il Gabinetto di guerra israeliano ha appena terminato la sua riunione al Kirya, il quartier generale del comando delle IDF a Tel Aviv. La conclusione: un nuovo obiettivo è stato ufficialmente aggiunto alla guerra; “riportare i cittadini alle loro case nel Nord con qualsiasi mezzo necessario”.
La giornata del 17 settembre è stata piena di tensioni politiche che hanno rimandato il licenziamento di Yoav Gallant per motivi di sicurezza. Un nuovo gruppo di carri armati israeliani è arrivato sul fronte settentrionale vicino al confine con il Libano. In un allarmante cambio di tono e dichiarazione, Israele abbandona la strada della possibile diplomazia fino alla fine della battaglia in Libano.
Il ministro della Difesa israeliano Gallant ha incontrato l’inviato del presidente degli Stati Uniti Amos Hochstein e ha annunciato: “L’unico modo rimasto per far tornare i residenti del nord nelle loro case è l’azione militare” Questo coincide con la notizia di ieri secondo cui Netanyahu sta pianificando di approvare un piano di battaglia all’interno del Libano e la volontà di portare avanti un’invasione via terra.
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid alla fine di un incontro con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan alla Casa Bianca: “Ci stiamo avvicinando a una guerra feroce con Hezbollah che minaccia gran parte di Israele. Chiunque sia in grado di impedirlo dovrebbe investire ogni sforzo per farlo.”
Il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Amos Hochstein al Kirya di Tel Aviv. In una dichiarazione, il suo ufficio afferma che Netanyahu ha chiarito in modo fermo e deciso nella sua conversazione con l’inviato Hochstein che “non sarà possibile far tornare i nostri residenti senza un cambiamento fondamentale nella situazione della sicurezza nel nord”.
Il primo Ministro israeliano ha anche affermato che Israele apprezza e rispetta il sostegno americano, ma alla fine farà ciò che è necessario per mantenere la sua sicurezza e far tornare i residenti del nord nelle loro case in sicurezza.
I media israeliani affermano che il comandante del Comando Nord dell’esercito e il comandante dell’aeronautica militare hanno discusso del processo di aumento della prontezza al combattimento in Libano.
Secondo Channel 13: “Netanyahu ha tenuto una serie di colloqui con i leader dei partiti della coalizione per ottenere l’approvazione per andare avanti con l’espansione della battaglia in Libano”.
Le discussioni politiche sono andate avanti per il pomeriggio del 17 settembre: ”Il ministro della Difesa Gallant e i massimi funzionari della sicurezza stanno tenendo intense consultazioni sulla sicurezza anche oggi. Negli ultimi giorni, una serie di discussioni sulle attività in Libano 24 ore su 24.” Riferiva Kann, organo di stampa anti-Likud di sinistra.
Yedioth Aharonot, centrista anti-Likud scriveva: ”In Libano stimano che siamo alla vigilia di un’invasione israeliana in Libano in una guerra totale contro Hezbollah.”
Lo Shin Bet sostiene che Hezbollah sia responsabile della pianificazione del tentato assassinio contro il generale Aviv Kochavi, capo di stato maggiore dell’IDF dal 2019 al 2023. L’esplosivo è stato trovato prima che detonasse.
Questo elemento si presuppone possa essere secondo l’establishment della sicurezza israeliano la scusa che la leadership politica di Israele userà questo tentativo sventato come casus belli per iniziare un’invasione del Libano.
L’ex primo Ministro Naftali Bennett non ha escluso la formazione di una coalizione con il primo Ministro Benjamin Netanyahu.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi: “La conduzione dei negoziati a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dipende dalle condizioni esistenti. Siamo pronti ad avviare i negoziati e sono stati assegnati incarichi al sottosegretario agli Esteri per gli affari politici e internazionali. Lo Yemen è diventato una delle principali armi dell’Asse della Resistenza e svolge un ruolo di primo piano nel sostegno alla Striscia di Gaza. Lo Yemen dispone di tecnologia militare e di un arsenale strategico di armi e decide come e quando usarle. Le accuse di aver inviato missili dall’Iran allo Yemen sono un insulto al popolo yemenita”.
Le milizie appoggiate dall’Iran in Iraq affermano di aver attaccato questa mattina un obiettivo nella Valle del Giordano con un drone.
Ansarullah dello Yemen ha pubblicato un filmato del lancio del missile ipersonico “Palestine-2” verso Israele. Il missile sembra e suona come la variante yemenita nazionale del Kheybar Shekan-2 dell’Iran.
Ed ora uno sguardo ai fronti Israele – Hamas – Hezbollah aggiornati alle ore 16:00 del 17 settembre.
Nella notte del 16 settembre si segnalano: attacco aereo segnalato a Odaiseh, che ha preso di mira una casa civile. L’esercito israeliano ha rilasciato filmati dei suoi recenti attacchi aerei nel Libano meridionale, che hanno preso di mira case civili in villaggi tra cui Teir Harfa e Kafarshouba; attacco aereo israeliano ha preso di mira il villaggio di Taybeh e ancora a Hula e Blida, per la seconda volta in un giorno.
Nel pomeriggio segnalazioni di attacchi aerei nel Libano meridionale a Ayta ash-Shab, Libano meridionale. A partire dalle ore 15 c’è stato un tam tam di notizie su esplosioni dei cerca persone” a Dahiyeh, Beirut. Successivamente ci sono tate segnalazioni secondo cui questo evento non è stato limitato solo a Dahiyeh, ma si è verificato in tutto il Libano, poiché radio, cellulari e cercapersone di Hezbollah sono esplosi simultaneamente.
Sono state segnalate più di 100 vittime tra morti e feriti. I media libanesi stanno riportando che Israele è stato in grado di “hackerare” i cercapersone e le radio portatili che Hezbollah usa per le comunicazioni interne, facendo esplodere le batterie, uccidendo e ferendo simultaneamente diversi membri di Hezbollah.
70 feriti confermati negli ospedali solo nella città di Beirut, carenze di sangue segnalate in città. Seconda ondata di esplosioni. Le massicce esplosioni in Libano sono state classificate come un evento con vittime di massa, i reparti traumatologici sono stati aperti in tutta Beirut. Questa è probabilmente la prima ondata di attacchi in Libano: tagliati gli occhi e le orecchie di Hezbollah prima dell’assalto iniziale.
Alle 15:30 ”gli ospedali di Beirut sono ora completamente pieni”. Confermato che Israele ha condotto un attacco informatico su larga scala, facendo esplodere i cerca persone che Hezbollah usa per comunicare.
Un funzionario anonimo di Hezbollah ha detto a Reuters: “Questa è la più grande violazione dell’intelligence”. Terza ondata di esplosioni a Dahiyeh, Beirut. Attacchi aerei israeliani nel Libano meridionale. Gli ospedali in tutto il Libano hanno chiesto donazioni di sangue – al-Arabiya, media saudita. Al Arabiya segnala 1.000 feriti contro membri di Hezbollah in tutto il Libano. Alle ore 16:00 i feriti raggiungono quota 1.200, alcune fonti parlano di 1.500, secondo i primi rapporti, si tratta di membri di Hezbollah feriti a Beirut, sul Monte Libano, a Beqaa, nel Libano meridionale e persino in Siria. Ferito anche l’ambasciatore iraniano in Libano perché possessore di cerca persone. Il ministero della Salute libanese in serata riferisce di 8 morti e 2.800 feriti. Mentre chiudiamo l’articolo i riservisti israeliani hanno ricevuto l'”Ordine 8″ dal Comando Nord, fonte Yedioth Ahronoth. L’Ordine 8 è un ordine di emergenza per presentarsi immediatamente alla loro base per l’impiego.
Hezbollah ha colpito un veicolo militare israeliano sulla strada tra Ruwaisat al-Alam e Zebdin sulle montagne di Kfar Shuba. Nel tardo pomeriggio del 16: la Resistenza islamica ha preso di mira lo schieramento di soldati israeliani nelle vicinanze della caserma di Metat con missili; colpito il sito di Ruweisat Al-Alam sulle colline libanesi occupate di Kfar Shuba con mitragliatrici. Preso di mira il sito di Al-Samaqa sulle colline libanesi occupate di Kfar Shuba con missili; bombardata la caserma di Ramim con una salva di razzi Katyusha; bombardato la caserma di Ramot Naftali con una salva di razzi Katyusha; colpiti gli edifici usati dai soldati israeliani nell’insediamento di Al-Metula; colpiti militari israeliani a Bayyad Blida; attacco a Ramya con missili guidati.
Nella giornata del 17 settembre allerta rossa nel nord di Israele a causa dell’infiltrazione di droni (direzione Ramot Naftali). I droni lanciati dal Libano sono stati rilevati sopra l’insediamento di Ramot Naftali, causando allarmi nella regione.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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