#ISRAELHAMASWAR. In Egitto, per il cessate il fuoco per Gaza. Israele entra a Markaba e Kyaham. Siria, iniziata la battaglia di Aleppo

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Il primo Ministro di Israele Benjamin Netanyahu a Yaakov Bardogo su Channel 14 ha dichiarato il 28 pomeriggio: “La minaccia di un’invasione di terra è stata rimossa. In caso di massiccia violazione dell’accordo, ho incaricato l’IDF di prepararsi per una guerra di massa!” Il Fronte Interno Israeliano annuncia la revoca delle restrizioni per i residenti nel nord di Israele e alcune università e scuole annunciano la riapertura dei battenti. 

Il portavoce ufficiale araba di Tsáhal, Avichay Adraee, ha mostrato alla stampa, nella mattina del 29 per una seconda volta in due giorni una mappa della “zona vietata” nel sud del Libano, nella quale attualmente è vietato l’ingresso ai residenti libanesi. In caso di trasgressione del divieto le truppe israeliane ancora presenti nel sud del Libano spareranno. 

Il canale Al-Mayadeen di Hezbollah ha riferito citando fonti palestinesi: “Al Cairo si stanno verificando incontri ravvicinati con il movimento Hamas con l’obiettivo di discutere con il movimento egiziano riguardo alla ripresa dei negoziati per un cessate il fuoco”. 

Il ministero della Sanità libanese ha confermato che vi sarebbero stati in Libano 3.961 morti e 16.520 feriti a causa dell’aggressione israeliana. E sempre le autorità libanesi, l’esercito, lamentano che Israele ha violato più volte l’accordo di cessate il fuoco in Libano dopo la sua entrata in vigore. Nella tarda serata del 28 novembre Il primo Ministro libanese, Najīb ʿAzmī Mīqātīai ha detto ai funzionari del governo statunitense: “Questo accordo non ha senso e Israele lo ha violato attaccando per giorni obiettivi in ​​Libano”.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha accettato di non eseguire un mandato d’arresto della Corte penale internazionale (CPI) per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in cambio di un ruolo nell’accordo di cessate il fuoco in Libano. Lo riporta la rivista francese Le Point, citando una fonte dell’entourage del leader francese.

Ed ora uno sguardo alla linea del fronte tra Israele e l’Asse della resistenza aggiornato alle ore 14:00 del 29 novembre.

Alle 19:53 su tutti i social della sfera siriana arriva la notizia: “È iniziata una controffensiva su larga scala dell’esercito arabo siriano”. Nel frattempo la Turchia esce allo scoperto e annuncia la ripresa della sua operazione militare contro i curdi in Siria la “Scudo dell’Eufrate”. Nel pomeriggio del 27 è iniziata una offensiva dei ribelli contro Assad ad Aleppo. La coalizione guidata da HTS (Harakat Tahrir Sham, cioè Movimento del Levante Libero) di ora in ora si arricchisce di nuove milizie sunnite: Sultan al Murad che sta con SNA (Esercito nazionale siriano)/FSA (Esercito siriano libero), Tawheed e Jihad battaglione uzbeko, Turkistan Islamic Party  battaglione formato da Uiguri del Pakistan, Katibat al-Tawhid wal-Jihad, gruppo uzbeko/kirghizo, Ahrar al Sham, e altre milizie come quelle della sala operativa ribelle al Fatah al Mubin che raggruppano le milizie legate ad al Qaeda che appunto combattono contro l’SAA di Assad, le milizie iraniane a sostegno di Assad e parte dell’YPG curdi alleati con Assad e i russi. A intervenire sulla questione siriana l’Iran; il ministro per gli Affari esteri iraniano Abbas Araghchi oltre a mettere in guardia la Turchia dall’interferire negli affari della Siria ha detto “Il movimento di gruppi criminali in Siria negli ultimi due giorni fa parte di un piano americano-sionista per destabilizzare la Siria”. Teheran ha presentato una richiesta a Damasco per consentire a un reggimento di forze speciali iraniane di andare a difendere Aleppo, a darne notizia Abdal Ganigar, giornalista militare siriano pro-Assad. Le PMU, ”Le Forze di mobilitazione popolare irachene esprimono la loro disponibilità a supportare immediatamente l’esercito arabo siriano”, Abu Oruba, giornalista militare siriano pro-Assad.

On line i media russi e siriani hanno postato una vecchia intervista a Efram Halevy, ex numero uno del Mossad in cui ammette il finanziamento di Israele a al Qaeda in Siria. L’esercito russo ha evacuato due basi una a est di Idlib, Muasran e una a Talrifat. I jet russi stanno bombardando senza sosta le posizioni dei ribelli e le colonne di mezzi dei ribelli verso Aleppo. Colpita Mare’,nel nord della Siria il quartier generale delle milizie Al-Amshat (Sultan Suleiman Shah Division) alleati della Turchia. È stata la prima volta da anni che la Russia ha colpito alleati della Turchia. 

Alle 10:30 del 29 novembre iniziava la battaglia per Aleppo. 

L’esercito libanese ha chiesto agli abitanti della città di Taybeh, nel Libano meridionale, di lasciarla dopo che le forze israeliane hanno preso di mira i loro assembramenti nella piazza e nei dintorni di Ayn con missili lanciati da un drone in tre lotti, provocando il ferimento di tre cittadini. Le forze israeliane rivendicano la responsabilità del raid nell’area tra Baysaariyyah e Tefahta, distretto di Sidone. Le IDF affermano di “aver rilevato attività militare in una struttura di Hezbollah contenente missili a medio raggio nel sud del Libano”. 

Nella prima serata del 28 aerei israeliani hanno sorvolato le città di Sorain, Al-Nabi Shit, Genta, Ba’alabek Dors e Yunin nella parte centrale del Libano. Nella mattinata del 29 novembre si segnalano bombardamenti di artiglieria israeliani contro il Libano meridionale a Bint Jbeil. Bombardato il villaggio di Baisarieh che si trova al confine tra Libano e Israele lato libano. Colpi di artiglieria registrati a Ras Al-Dhahr area west of Mays Al-Jabal. Continuano inoltre le demolizioni delle case nei villaggi dove sono presentile IDF.

Secondo fonti libanesi nel silenzio di Hezbollah le forze israeliane stanno entrando a Khiyam e Markaba. Cosa che non potrebbero fare nei 60 giorni di permanenza in Libano.

A ribadire il controllo israeliano di alcune aree nel Libano meridionale, il Capo di Stato Maggiore Herzi Halevi: “Qualsiasi movimento di Hezbollah in qualsiasi parte del Libano, anche nel nord, sarà immediatamente preso di mira”.

L’esercito libanese ha completato un rapporto dettagliato sulle violazioni israeliane registrate dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco alle 4:00 di mattina tra mercoledì e giovedì. “Secondo i dati, fino a mezzogiorno di ieri, giovedì, sono state registrate 12 violazioni, distribuite tra i villaggi a sud e a nord del fiume Litani, ma la più lontana e pericolosa è avvenuta sulle alture della città di Al-Bissariyeh, distretto di Sidone. Dopo che l’esercito avrà completato il suo rapporto e lo avrà presentato al ministero della Difesa, quest’ultimo lo inoltrerà al ministero degli Affari esteri per adottare le misure necessarie e spiegare cosa è necessario. La questione preoccupante è che il governo libanese potrebbe non sollevarla al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma al comitato per il cessate il fuoco presieduto dagli Stati Uniti. In ogni caso, secondo i requisiti dell’accordo attuale, il comitato militare incaricato di monitorare l’accordo, composto da ufficiali dei tre paesi occidentali + Israele e le Nazioni Unite, è responsabile della gestione e della valutazione delle violazioni”.

Fonti israeliane hanno parlato di sospetta infiltrazione di 4 combattenti della resistenza dal mare nella zona di Atlit a sud di Haifa e grandi forze stanno effettuando ricerche e hanno chiesto ai residenti dell’insediamento di rimanere a casa.

Cisgiordania ancora sotto il fuoco. Le Saraya Al-Quds hanno pubblicato filmati dei loro combattenti del battaglione Jenin che fanno esplodere jeep e veicoli israeliani, oltre a impegnarsi in scontri con i soldati nella città di Qabatiya e lungo l’asse del Triangolo dei Martiri. Le al Quds e le Brigata Jenin nel pomeriggio del 28 novembre hanno rivendicato: 4 attacchi nella zona sito militare “Fajjah” mentre sostengono di aver subito tre bombardamento parte israeliana a Rafah a cui hanno risposto sparando razzi. Le Brigate martire Izz El-Din Al-Qassam parlano di scontri con le IDF a Tubas con mitragliatrici vicino alla rotatoria di Nakhlah e a Al-Thaghra Street. Fonti israeliane parlano di 5 israeliani feriti in una sparatoria, vicino a Gitti Avishar, Cisgiordania. Ucciso aggressore.

La Brigate dei Martiri di Al-Aqsa e che stanno operando a Nablus rivendicano 4 operazioni nell’area di Balata tra cui scontri diretti con le IDF. Scontri anche nei pressi di Tulkarem: le Saraya Al-Quds – Brigata Tulkarem hanno attaccato le IDF nel campo di Nour Shams area di Jabal Al-Nasr con pesanti raffiche.

A Gaza nord le Brigate martire Izz El-Din Al-Qassam rivendicano quattro operazioni contro IDF nell’area di Jabalya. Due attacchi contro IDF sull’Asse Netzarim e ancora un attacco contro veicoli militari IDF a sud del quartiere di Tel Al-Hawa, nella città di Gaza. In questo settore sono presenti anche le Saraya Al-Quds che hanno bombardato con normali colpi di mortaio da 60 mm i gruppi di soldati e veicoli israeliani che avevano invaso le vicinanze di Al-Quds Bank, campo centrale di Jabalya. 

Le Brigate martire Abu Ali Mustafa che operano a Rafah hanno rivendicato degli attacchi contro le IDF a Tal Zorob, a ovest di Rafah, con colpi di mortaio pesanti da 120 mm. Le Brigate Mujaheddin: stanno operando nell’area di Beit Lahia dove hanno rivendicato due attacchi contro raduni di militari IDF. Contemporaneamente le Saraya al Quds hanno bombardato con una raffica di colpi di mortaio le posizioni dei soldati e dei veicoli israeliani lungo gli assi di avanzamento nel nord della Striscia di Gaza.

Le forze del martire Omar Al-Qasim hanno fatto esplodere un ordigno esplosivo su un trasporto truppe israeliano, uccidendo e ferendo i suoi membri in University Street nel quartiere di Al-Jeneina, a est della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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