#ISRAELHAMASWAR. In attesa dei nomi dei prigionieri che verranno rilasciati, 11 morti a Gaza. HTS blocca invio di armi a Hezbollah in Libano

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Dopo l’ennesima notte di attesa per i prigionieri si apprende da Axios: “L’accordo di Gaza è stato firmato ufficialmente giovedì a Doha, ma il governo israeliano non dovrebbe votarlo prima di sabato sera”.

All’alba del 17 gennaio la squadra negoziale israeliana ha informato il primo ministro Benjamin Netanyahu che era stato raggiunto il consenso sull’accordo sui prigionieri. Netanyahu successivamente ha ordinato al gabinetto di sicurezza politica tenere una riunione prima che il governo si riunisca per approvare l’accordo.

Il The Times of Israel nella tarda mattinata del 17gennaio scriveva: “L’accordo di cessate il fuoco a Gaza verrà attuato domenica come previsto, e i primi prigionieri saranno rilasciati alle 16.00”. Poco dopo l’Ufficio di Netanyahu conferma: “Sulla base dell’approvazione del Consiglio dei Ministri e dell’entrata in vigore dell’accordo, l’accordo potrà essere attuato secondo il meccanismo previsto per domenica”.

E così alla fine Israele, il movimento palestinese Hamas, gli Stati Uniti e il Qatar hanno firmato ufficialmente un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha consentito la ripresa delle operazioni militari dopo la prima fase dell’accordo, ha scritto il Washington Post. L’identità dei rapiti che verranno rilasciati sarà nota nella giornata di oggi. 

Il numero di detenuti palestinesi condannati all’ergastolo che saranno rilasciati come parte dell’accordo è 290 anche la loro identità sarà resa nota nella giornata di oggi. I cittadini di Gaza arrestati durante l’operazione di terra saranno rilasciati come parte dell’accordo di scambio. Secondo Hareetz: “Il servizio carcerario #israeliano ha iniziato i preparativi per il rilascio dei prigionieri palestinesi”. 

Rappresentanti dello Shin Bet e dell’esercito sono già al Cairo per discutere le questioni dell’Asse di Filadelfia e del Valico di Rafah come parte dell’accordo. I mediatori discutono anche Silla istituzione di una sala operativa congiunta al Cairo per supervisionare il cessate il fuoco. È previsto per la prossima settimana un incontro nella capitale egiziana, il Cairo, tra le fazioni palestinesi per discutere la forma di governo a Gaza dopo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione nazionale.

Hamas ha rilasciato un comunicato stampa in cui ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire per fermare gli attacchi di Israele dopo la firma del cessate il fuoco. “Chiediamo alla comunità internazionale, alle Nazioni Unite e a tutte le parti interessate di adottare misure urgenti e immediate per fermare questo terrorismo sionista”.

Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato nella capitale libanese Beirut e ha promesso appoggio al governo sotto l’ala di UNIFIL. 

Il ministero degli Interni siriano ha annunciato un’operazione per impedire il contrabbando di armi in Libano e la loro confisca. L’alto funzionario dell’UE Khaja Labib ha incontrato il leader siriano Ahmed al-Shara a Damasco e ha annunciato un pacchetto di aiuti dell’UE da 235 milioni di euro.

Le immagini satellitari dell’AP rivelano una “misteriosa” pista di atterraggio in costruzione sull’isola di Abdel Khoury nello Yemen, nel Golfo di Aden e al largo delle coste della Somalia, che sembra essere di proprietà degli Emirati Arabi Uniti, che stanno espandendo la loro presenza militare nella regione.

Nella mattina del 17 gennaio attacco americano nel distretto yemenita di Harf Sufyan nel governatorato di Amran con 5 raid.

Ed ora uno sguardo alle situazioni militari alle ore 14:30 del 17 gennaio

La direzione della sicurezza pubblica siriana annuncia di aver sventato un tentativo di contrabbandare armi a Hezbollah in Libano tramite un attraversamento illegale del confine nell’area di Tartous. Le immagini pubblicate dai media siriani mostrano una spedizione di fucili d’assalto e un tipo sconosciuto di armi avanzate che sono state catturate e sequestrate dalle nuove autorità.

Dal Libano arrivano immagini di movimenti ostili israeliani di carri armati, mezzi corazzati per il trasporto di personale e forze di fanteria all’interno della città di Houla. Le forze israeliane hanno effettuato un bombardamento nella città di Mays al-Jabal anche nella giornata del 17 gennaio. 

L’esercito libanese si prepara ad entrare in una ventina di siti del settore orientale che aveva lasciato liberi all’inizio dell’aggressione di Israele. 

Massiccia manifestazione nella capitale giordana, Amman, per celebrare l’annuncio del cessate il fuoco a Gaza con lo slogan “Gaza ha vinto”. Sale invece il numero delle vittime a Gaza che dall’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco fino alle 12:00 di venerdì 17 gennaio 2025 ammonta a 111 morti. 

Nella notte del 16 bombardate le aree di Al-Tawam, Jabalia e Al-Saftawi, a nord della Striscia di Gaza. E ancora il 17 gennaio persone sono rimaste ferite dal fuoco dei droni dell’occupazione a Jabalia al-Balad, a nord della Striscia di Gaza. I bombardamenti dell’artiglieria israeliana hanno colpito l’area di Jabalia al-Nazla, a nord di Gaza City.

Bombardata la zona a est della città di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza.

Le forze israeliane il 17 gennaio hanno assaltato il quartiere di Wadi al-Ain nel villaggio di Ni’lin, a ovest di Ramallah, Cisgiordania.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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