#ISRAELHAMASWAR. Il molo umanitario pronto per venerdì. Hamas attacca: IED e agguati nella striscia dei Gaza. 8 operazioni houthi contro le navi nel Mar Rosso in una settimana

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La Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aia non commenta le notizie dei media sulle minacce di Israele di introdurre misure contro la Palestina se la corte emettesse un mandato di arresto per i suoi leader; l’istituzione continua la sua indagine indipendente sulla situazione in Palestina, secondo l’ufficio stampa della CPI. 

Secondo fonti Usa Antony Blinken ha detto a Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti restano contrari all’operazione su Rafah. L’esercito statunitense ha annunciato il completamento della costruzione del 50% del bacino marittimo di Gaza, che coincide con l’avvicinarsi dell’accordo e la continua chiusura della maggior parte dei valichi di Gaza, il che aumenta la stranezza del progetto del bacino marittimo che va a configurarsi sempre più come militare che non per fini umanitari. Secondo Politico, i lavori per la creazione del molo umanitario nella Striscia di Gaza potrebbero essere completati già venerdì, il che consentirà di ricevere assistenza già sabato o domenica.

Ismail Haniyeh, leader di Hamas ha chiamato il ministro dell’intelligence egiziano, Abbas Kamel, riguardo ai negoziati per fermare la guerra a Gaza. Il capo di Hamas ha apprezzato il ruolo svolto dall’Egitto e ha sottolineato lo spirito positivo del movimento nello studio della proposta di cessate il fuoco. Haniyeh ha confermato al ministro Abbas Kamel che la delegazione negoziatrice del movimento sarebbe venuta in Egitto il prima possibile per completare le discussioni in corso con l’obiettivo di sviluppare un accordo che soddisfi le richieste del nostro popolo e fermi l’aggressione. Sempre Haniyeh ha avuto colloqui telefonici con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed Abdul Rahman Al Thani, per discutere i negoziati per fermare la guerra a Gaza. Haniyeh ha concordato con il primo ministro e il ministro degli Esteri del Qatar di completare le discussioni per maturare un accordo mediato da Qatar ed Egitto per fermare l’aggressione contro Gaza.

UAV Houthi intercettati su Eilat 1° di maggio, mentre erano in corso cinque raid anglo-americani sull’aeroporto internazionale di Hodeidah nello Yemen occidentale. Alla TV di Sanaa lungo discorso del leader di Ansar Allah, Abdulmalik Badr al-Din al-Houthi. Il leader ha lamentato che “è davvero un peccato che nella maggior parte dei paesi arabi non ci siano attività come quelle degli studenti universitari americani”. “Il silenzio applicato nella maggior parte dei paesi arabi è vergognoso, vergognoso e del tutto incoerente con la natura dell’appartenenza all’Islam e della responsabilità umana”.

Parlando delle battaglie, Abdulmalik Badr al-Din al-Houthi ha sottolineato che “A Umm al-Rashrash (Eliat), c’è un chiaro impatto delle operazioni dirette sul fronte yemenita e delle operazioni sul Mar Rosso”. “Questa settimana, con l’aiuto di Dio Onnipotente, abbiamo effettuato 8 operazioni nel Golfo di Aden e nel Mar Arabico, fino all’Oceano Indiano e al sud della Palestina”.

“Le otto operazioni sono state effettuate con 33 missili balistici munizioni vaganti e un drone. Abbiamo preso di mira 6 navi legate ai nemici israeliani, americani e britannici. 107 Il numero totale di navi prese di mira legate ai nemici israeliani e americani. Il totale delle operazioni effettuate dall’inizio della battaglia del Diluvio di Al-Aqsa ammonta a 156 operazioni in mare e nel sud di Israele”.

E ancora ha spiegato che: “Le operazioni contro le navi sono state effettuate con 606 missili balistici, munizioni vaganti e droni dall’inizio dell’operazione a sostegno dell’operazione Al-Aqsa Flood. Sono stati effettuati 111 bombardamenti su obiettivi israeliani”. Infine ha sottolineato, per indicare l’elevata qualità delle operazioni di Ansar Allah secondo la sua opinione, che c’è stato il ritiro di 10 navi da guerra americane e 8 europee dal Mar Rosso, questo: “è dovuto a un sentimento di disperazione e all’incapacità di impedire o limitare le nostre operazioni”. 

La resistenza islamica irachena ha fatto sapere tramite post e dichiarazioni di aver preparato un attacco ad un obiettivo vitale nel Golan. E ancora ha rivendicato l’attacco con un drone ad un obiettivo vitale nella zona di Eilat, “Umm al-Rashrash”. Israele ha mostrato un video dell’attacco missilistico di Hamas contro il Kibbutz Holeiit.

Secondo fonti social Hamas conduce imboscate e piazza ordigni improvvisati contro l’IDF nella Striscia di Gaza

Ed ora uno sguardo al fronte tra Israele e Hamas aggiornato alle ore 16:30 del 2 maggio. 

Reciproci attacchi tra Israele e Hamas a sud del Libano/Nord di Israele. Aerei israeliani hanno lanciano un raid sulla città di Markaba, nel sud del Libano. Finti raid a bassa quota sulla città di Sidone e sui suoi sobborghi nel sud del Libano.

Hamas ha risposto con missili contro le fattorie Shebaa. Le sirene hanno suonato vicino al confine con il Libano. L’artiglieria israeliana prende di mira la periferia di Alma Al-Shaab e Tayr Harfa Rashaya Al-Fakhar, Kfarhamam nel sud del Libano.

Ancora colpi di artiglieria israeliani registrati a Gaza nord. Quartiere di Al-Zaytoun, a sud-est di Gaza City. Secondo fonti palestinesi gli israeliani avrebbero sparato sui mezzi che trasportavano aiuti umanitari a Gaza, morto un camionista. Artiglieria israeliana contro il quartiere di Sheikh Ajlin, a ovest di Gaza City e contro la collina di Qalibu sempre a nord della Striscia di Gaza. Area colpita anche da raid aerei. 

A Gaza centro, raid israeliani contro il campo di Nuseirat nella Striscia di Gaza centrale. L’artiglieria di Israele invece mira a est di Juhr al-Dik. Preso di mira il minareto della moschea Al-Qassam nel centro del campo di Nuseirat. La resistenza palestinese prende di mira elicotteri con missili terra-aria nel cielo a ovest del governatorato centrale della Striscia di Gaza.

A Gaza sud le forze israeliane sparano sulle ambulanze all’ospedale Al Amal, a ovest di Khan Yunis. Le Brigate Al-Aqsa: alle sette del mattino, hanno bombardato il sito militare “Netzarim” con sbarramenti missilistici concentrati provenienti da più di un asse. Stessa rivendicazione viene dalle Brigate Mujaheddin. 

Attacco contro forze di Israele con un ordigno esplosivo artigianale durante il ritiro dalla città di Qalqilya. Scontri tra palestinesi e forze israeliane nel campo di Jalazoun, a nord di Ramallah. Ucciso un leader del gruppo Jiahd Isalmica, Mujahid Ahmed Abu al-Foul. A metà mattina le forze israeliane hanno lasciato il campo Jalazoun. Si registrano diversi arresti. Scontri si registrano anche al campo di Qalandia, a nord-est di Gerusalemme. I coloni prendono d’assalto la comunità araba di Mleihat ad Al-Ma’rajat vicino a Gerico, assediano la comunità con le loro pecore e svuotano i serbatoi dell’acqua. Forze israeliane hanno demolito un edificio residenziale di 3 piani della famiglia Al-Qasim nella città di Hizma, a nord-est di Gerusalemme.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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