#ISRAELHAMASWAR. Houthi lanciano il missile Palestina contro Eilat. Israele nord in fiamme per gli attacchi di Hezbollah: pronta un’escalation israeliana

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Gli Stati Uniti hanno preparato un progetto di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU a sostegno del piano del presidente Biden per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. A darne notizia L’ambasciatrice statunitense all’ONU Linda Thomas-Greenfield secondo la quale i funzionari statunitensi hanno già diffuso una nuova bozza di risoluzione. Ha detto che molti leader e governi hanno accolto con favore il piano.

Alla fine della scorsa settimana, Biden ha svelato un nuovo piano per fermare il conflitto militare, che secondo lui è stato sostenuto da Israele durante i colloqui di mediazione internazionale. L’accordo prevede un “cessate il fuoco totale”, un ritiro di almeno sei settimane delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza e uno scambio di ostaggi detenuti da Hamas con prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

La Casa Bianca ha riferito in una nota che Biden ha confermato in una telefonata all’emiro del Qatar che Israele è pronto ad andare avanti secondo i termini proposti nell’accordo di Hamas. Il 13 giugno è previsto il discorso di Benjamin Netanyahu al Congresso americano.

Netanyahu ha annunciato la sua disponibilità a sospendere i combattimenti a Gaza per 42 giorni per liberare gli ostaggi, ma ha escluso di fermare la guerra finché tutti gli obiettivi non saranno raggiunti, ha riferito la radio Kan. IlMinistro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir ha dichiarato: “Gli incendi nel nord di Israele sono la prova della bancarotta e della continuazione del contenimento, ed è ora che il Libano bruci”. 

L’Associazione delle famiglie dei prigionieri israeliani ha chiesto che il governo Netanyahu deve inviare una delegazione subito per completare i negoziati e restituire tutti i prigionieri da Gaza. Nel frattempo si apprende che i corpi di altri quattro rapiti, morti a Gaza, saranno restituiti alle famiglie; aperta una indagine sulle cause della morte. Nella notte del 3 giugno i coloni manifestano davanti alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme per chiedere uno scambio di prigionieri bisogna accordarsi con la resistenza.

Secondo l’israeliano Channel 12, diversi alti ufficiali dell’Autorità Generale dell’Esercito hanno attaccato il Capo di Stato Maggiore a causa delle vacillanti operazioni a Gaza.

Il Membro dell’Ufficio Politico di Hamas, Hossam Badran in una dichiarazione ha detto: “Non abbiamo ricevuto nessun nuovo documento per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, e la proposta presentataci dai mediatori il 6 maggio e approvata da Hamas e dalle fazioni della resistenza è la posizione approvata”. “Il discorso del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sui negoziati per porre fine alla guerra a Gaza indica che Israele e i suoi principali sostenitori sono in uno stato di confusione perché scommettono sulla sconfitta del nostro popolo e sulla sconfitta della sua resistenza, e ciò non è avvenuto”. Ancora aggiunge: “La dichiarazione di Biden riconosce, in un modo o nell’altro, che l’Occupazione non è in grado di raggiungere nessuno degli obiettivi politici e militari annunciati negli ultimi mesi”. “Gli Stati Uniti hanno gli strumenti e la capacità per fare pressione su Netanyahu e sul suo governo estremista affinché fermino la guerra perché sono loro che si astengono dal raggiungere qualsiasi accordo”.

“Netanyahu è l’unico partito che ha ostacolato il raggiungimento di qualsiasi accordo e vuole che la guerra continui per ragioni personali e di parte, e ignora la posizione regionale e internazionale che è quasi unanime per fermarla. Le dichiarazioni di Netanyahu contengono una sorta di risposta al discorso di Biden secondo cui non vuole andare verso alcun accordo pratico. La garanzia fondamentale per l’attuazione di qualsiasi accordo è la nostra forza sul campo come popolo e resistenza”, ha poi detto.

“Non permetteremo che Israele abbia alcun ruolo nell’organizzazione dei nostri affari interni, che si tratti della situazione all’interno di Gaza o della gestione dei valichi in generale, in particolare del valico di Rafah. L’occupazione deve ritirarsi dal valico di Rafah, e questa è una questione di accordo palestinese. La precedente gestione del valico deve ritornare. Per quanto riguarda la gestione della situazione palestinese, questa è una questione interna che noi palestinesi gestiamo senza alcun accordo regionale o internazionale pressione”. “Il movimento non lascerà la scena politica e gli israeliani e gli americani stanno sognando”, ha aggiunto.

Il nord di Israele, Kiryat Shmona a causa dei missili incendiari dii Hezbollah è in fiamme, l’IDF in una dichiarazione ha detto: “Nelle ultime ore, l’IDF ha condotto una valutazione situazionale con i servizi antincendio e di soccorso israeliani per assegnare ulteriori mezzi, forze e capacità antincendio al fine di estinguere gli incendi nel nord di Israele”. 

Un battaglione dei vigili del fuoco dell’IDF Home Front Command è attualmente operativo sulla scena e sta assistendo le forze antincendio e di soccorso. Le forze hanno preso il controllo sui luoghi dell’incendio e, in questa fase, nessuna vita umana è a rischio. Sei vigili del fuoco sono rimasti intossicati dalle esalazioni di fumo. I media israeliani riferiscono che una “decisione è stata presa” riguardo al fronte settentrionale, un’escalation israeliana e forse un’invasione potrebbero essere imminenti.

Incontro tra il ministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani e il numero uno di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Bagheri Kani ha dichiarato: “Ciò che Biden ha proposto come iniziativa per porre fine alla guerra a Gaza è collegarla al percorso di normalizzazione tra Israele e i paesi islamici. Ritieni che questa offerta sarà efficace? La resistenza ha ripetutamente annunciato che in caso di cessate il fuoco, di guerra di sterminio e di fine dell’assedio alla Striscia di Gaza, è pronta ad andare avanti sulla via politica. Se Israele e i suoi sostenitori occidentali, soprattutto l’America, hanno la capacità di fare qualcosa, devono sfruttarla per evitare che i paesi interrompano le loro attuali relazioni con Israele”. 

“Dopo 8 mesi di guerra a Gaza, scopriamo che l’America, il più grande sostenitore di Israele con le armi più moderne, sta proponendo un piano per porre fine alla guerra! Israele è coinvolta nel pantano di Gaza da 8 mesi e sta cercando una via d’uscita da questo pantano, e non può pensare di causare alcun danno al Libano e alla sua coraggiosa resistenza”.

Il Sultanato dell’Oman accoglie con favore l’iniziativa di Biden e spera che porti a fermare l’aggressione israeliana a Gaza. 

Un portavoce dell’ala militare Houthi nello Yemen ha rivendicato la responsabilità del lancio di un missile balistico su Eilat il 3 giugno con l’utilizzo di un nuovo missile balistico, usato per la prima volta, che hanno battezzato ‘Palestina’. Mentre si apprende che la Marina greca avvicenda la sua fregata nel Mar Rosso dopo essere stata schierata per 3 mesi come parte della missione navale “ASPIDES” dell’Unione Europea per proteggere le navi nel Mar Rosso. Lunedì è previsto il passaggio della fregata greca “Hydra” attraverso il Canale di Suez. 

Il Direttore greco della Navigazione Marittima per il Mediterraneo Orientale ha dichiarato: “Attraversare il Mar Rosso è diventato molto rischioso e gli yemeniti sono efficienti e all’avanguardia”. L’ex comandante del comando centrale degli Stati Uniti, generale Kenneth McKenzie, ha dichiarato alla CBS: “Gli Houthi sono riusciti a controllare il Mar Rosso e il traffico marittimo globale, chiudendo di fatto il mare”.

Ed ora uso sguardo all’aggravamento tra Israele e Hamas aggiornato alle ore 18:30 del 4 giugno

I media israeliani riferiscono che esiste una spaccatura molto ampia tra leader, funzionari e capi degli insediamenti israeliani nel nord, e che gli incendi continuano a bruciare in diverse aree del nord a causa dei missili Hezbollah, Kiryat Shmona cuore della distruzione. Si intensificano gli scontri tra Hebollah e Israele nel confine nord. Registrati attacchi di Hezbollah Safed. Sembra che Hezbollah abbia trovato un punto debole nelle difese israeliane nel nord. Si attendono dichiarazioni da parte israeliana in merito. Incendi anche sulla strada per Metula nell’Alta Galilea.

Aerei israeliani hanno colpito la la città di Naqoura, a sud del Libano in diversi momenti nella notte del 3 giugno. Dichiarato lo stato di emergenza è stato dichiarato nel nord di Israele a causa degli incendi provocati dagli attacchi di Hezbollah.

Bombardamento israeliano con artiglieria e proiettili incendiari nelle vicinanze della città di Kafr Hamam, nel sud del Libano. Hezbollah ha risposto con proiettili di artiglieria uno schieramento di soldati nemici israeliani nella foresta “Shatula”.

Durante le prime ore del 4 maggio raid di aerei israeliani nella città di Bint Jbeil, nel sud del Libano.

La Resistenza Islamica in Libano ha rivendicato attacco con droni sulla 810a Brigata “Hermon” nella caserma “Maale Golani” nel Golan lato siriano.

Scontri nella notte in Cisgiordania sarebbero 10 i feriti tra i palestinesi almeno un morto quasi tutti avvenuti nel quartiere di Badoud all’interno del campo di Balata a Nablus. Le Brigate Al-Quds – e la Brigata Nablus hanno rivendicato: “violenti scontri armati con le forze israeliane nel campo di Balata e nei dintorni del campo”.

Le forze israeliane prendono d’assalto diverse città e paesi della Cisgiordania prima di ritirarsi. 

Le milizie vicino ad Hamas riferiscono che Israele prende di mira deliberatamente le infrastrutture e i pozzi d’acqua nel nord di Gaza. 

Fonti palestinesi: riferiscono di attacchi aerei nella torre residenziale di Al-Maghari nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza e sulle aree a est di Deir al-Balah. Ci sarebbero diversi feriti. 

Scontri tra IDF e uomini di Hamas a sud di Gaza, a Rafah e nel quartiere di Al-Sabra, a sud della città di Gaza.

I bombardamenti dell’artiglieria israeliana hanno colpito le aree meridionali e orientali del quartiere di Al-Zaytoun, a est di Gaza City. Le Brigate Mujaheddin hanno rivendicato attacco contro un elicottero israelaino nello spazio aereo della città di Rafah con un missile SAM 7. E ancora le Brigate Al-Aqsa insieme alle Brigate Al-Quds, hanno bombardato con colpi di mortaio pesanti una posizione di soldati e veicoli nemici nell’asse “Netzarim”, a sud di Gaza City. 

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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