Il Segretario generale delle Nazioni Unite e Israele ammettono che non ci sono prove dello stupro del 7 ottobre dopo aver esaminato tutte le 5.000 fotografie e 50 ore di registrazioni video e audio di quel giorno.
Fa ancora notizia la lunga dichiarazione di Joe Biden del 31 maggio in cui tra le altre cose ha detto: “Dopo un’intensa azione diplomatica, Israele ha ora avanzato una nuova proposta: una tabella di marcia verso un cessate il fuoco duraturo e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa proposta è stata trasmessa dal Qatar a Hamas”.
“La proposta si compone di tre fasi. La prima fase durerà sei settimane e comprenderà un cessate il fuoco completo, il ritiro delle truppe israeliane da tutte le aree popolate di Gaza e il rilascio degli anziani, dei feriti e delle donne in ostaggio in cambio del rilascio dei prigionieri di Hamas”.
“La seconda fase è la cessazione definitiva delle ostilità. Gli Stati Uniti, l’Egitto e il Qatar garantiranno il mantenimento dei negoziati. La Terza fase: inizierà la fase di ricostruzione su larga scala di Gaza e tutti gli ostaggi verranno rilasciati”.
In prima battuta i media israeliani di destra hanno accusato Biden di “antisemitismo” per aver pronunciato il suo discorso alla vigilia dello Shabbat (un giorno di riposo) per gli ebrei, il che significa che Netanyahu e i suoi alleati non potranno rispondere al discorso di Biden per altri 24 anni. A seguire ci sono state delle dichiarazioni contrastanti.
L’ufficio del primo Ministro israeliano ha rilasciato una dichiarazione sulla proposta di pace: “Netanyahu è determinato a non porre fine alla guerra finché tutti i suoi obiettivi non saranno stati raggiunti”. Per poi arrivare a dichiarare: “che Israele accetta l’accordo di pace nonostante i precedenti segnali contrari”.
Secondo The Hill, i leader del Senato e della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti hanno formalmente invitato Netanyahu a parlare al Congresso. Secondo la pubblicazione, il presidente della Camera Mike Johnson ha inviato a Netanyahu una lettera formale di invito firmata da lui e dal leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer, dal leader della minoranza repubblicana al Senato Mitch McConnell e dal leader della minoranza democratica alla Camera Hakeem Jeffries.
Un funzionario politico del governo israeliano ha fatto riferimento allo schema dell’accordo negoziale presentato dal presidente americano Biden nel suo discorso e ha sottolineato che le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate. La fonte ha anche detto che, secondo l’accordo, Israele si riserva il diritto di riprendere le ostilità se Hamas violasse i suoi obblighi previsti dall’accordo.
Il ministro della Difesa israeliano Gallant ha risposto alla proposta di Biden: “In qualsiasi processo volto a porre fine alla guerra, non riconosciamo il governo di Hamas. Stiamo promuovendo un’alternativa di governo a Hamas, in cui isoleremo le aree, elimineremo i membri di Hamas e coinvolgeremo altre forze che creeranno un governo diverso”.
Il 3 giugno si è saputo che durante una conversazione tra il ministro della Difesa israeliano Gallant e il segretario di Stato Blinken, Gallant ha affermato che qualsiasi accordo nella Striscia di Gaza deve includere l’eliminazione di Hamas come struttura governativa e militare.
Il 2 giugno Kann Media riferisce che il governo israeliano rifiuta di accettare la proposta di pace a Gaza mediata dagli Stati Uniti.
Sempre a partire dal due di giugno circolano voci nella social sfera filo israeliana, secondo cui Israele potrebbe dichiarare guerra a Hezbollah in qualsiasi momento.
Hamas ha annunciato che prenderà in considerazione quest’ultima proposta il presidente americano Joe Biden si dice positivo sul cessate il fuoco fonte Reuters. Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry il 3 giugno ha ribadito che Hamas dice che la proposta di cessate il fuoco presentata da Biden è positiva, ora aspettiamo Israele. L’Egitto è finito nel mirino della stampa in queste ore per uno scandalo: “L’ambasciata tedesca è la base del Mossad”.
Secondo notizie diffuse dai media arabi, l’ambasciata tedesca ha utilizzato le sue risorse di intelligence per collaborare con il Mossad israeliano. Più di 200 cittadini tedeschi/impiegati palestinesi di istituzioni tedesche a Gaza sono stati selezionati per individuare potenziali collegamenti con Hamas. Sono tutti operatori umanitari in varie organizzazioni. L’intelligence tedesca ha anche esaminato attentamente le richieste di visto palestinesi e ha accusato i richiedenti di “antisemitismo”.
Il leader iraniano Ali Khamenei ha ribadito ancora una volta che: “L’operazione Al-Aqsa Flood di Hamas è un duro colpo per Israele dal quale non si riprenderà”.
Funzionari dell’intelligence americana negano categoricamente l’affermazione degli Houthi secondo cui sarebbero riusciti a danneggiare la portaerei Dwight Eisenhower nel Mar Rosso.
Secondo gli iraniani, il generale Wajihollah Moradi, assistente del defunto Qassem Soleimani, è morto a causa di problemi di salute. Ma altre fonti riportano che potrebbe essere stato ucciso nello Yemen durante i recenti attacchi anglo-americani.
Il British Maritime Trade Center ha segnalato un nuovo attacco degli Houthi nel Mar Rosso, vicino al porto di Hodeidah nello Yemen.
Il 3 giugno le fonti Houti riportano che la “Eisenhower” “fugge di nuovo nel Mar Rosso settentrionale”. Secondo loro fonti: “Le immagini satellitari hanno rivelato che la portaerei americana Eisenhower ha cambiato nuovamente posizione, allontanandosi dalle acque yemenite nel Mar Rosso, dopo essere stata sottoposta a due attacchi da parte delle forze di Sanaa. Le immagini satellitari hanno mostrato la portaerei statunitense USS Dwight D. Eisenhower (CVN-69) che si allontanava dall’area operativa della coalizione statunitense nel Mar Rosso”.
E ancora si legge: ““Eisenhower” è apparso 400 chilometri a nord di Jeddah, 24 ore dopo aver stazionato di fronte a Jeddah, a seguito di un attacco diffuso con missili e droni. Gli osservatori hanno suggerito che la partenza della portaerei è stata probabilmente il risultato del danneggiamento della portaerei a seguito del bersaglio di una serie di missili e droni”.
“Dopo averla rimorchiata in un porto saudita, una squadra di esperti americani è arrivata per eseguire una manutenzione urgente sulla “Eisenhower”. “Lunedì gli Stati Uniti hanno avviato un’operazione di manutenzione urgente per la portaerei “Eisenhower” di stanza nel Mar Rosso”.
Secondo gli Houthi: “Fonti americane hanno confermato l’arrivo a bordo dell’Eisenhower di una squadra di esperti, proveniente dalla base di Al Udeid in Qatar, rilevando che a trasportare la squadra tecnica era un aereo da trasporto militare americano. Le voci sull’arrivo di una squadra tecnica a bordo della portaerei arrivano con l’attracco della nave da guerra americana sulla costa di Medina, che è la prima volta che la portaerei viene trasportata in un porto straniero. Le piattaforme di social media americane ritengono che l’ancoraggio della nave al largo delle coste dell’Arabia Saudita, a circa 1.100 miglia nautiche di distanza, indichi che ha un problema”.
“Negli ultimi due giorni, le forze americane hanno iniziato il processo di ritiro della portaerei americana dal sud del Mar Rosso all’estremo nord. I siti web di navigazione hanno mostrato che il suo processo di traino è avvenuto molto lentamente, poiché è stata trasportata al largo della costa di Jeddah e poi spostata più lontano verso Medina. Le forze armate yemenite hanno annunciato di aver preso di mira la portaerei americana per la seconda volta in 24 ore, mentre le forze americane erano riluttanti a confessare, anche se hanno confermato che le corazzate che accompagnavano la Eisenhower erano state oggetto di attacchi missilistici, in particolare la USS Greifley”.
Ed ora uno sguardo al fronte Israele – Hamas aggiornato alle ore 17:00 del 3 giugno.
Secondo l’esperto militare britannico Howard Weldon alla CNN: “Ci sono cattive notizie dal Mar Rosso e sembra che gli Houthi abbiano fatto qualcosa”. Il Corrispondente di Al Masirah ha affermato che in Siria vi sarebbero stati bombardamenti israeliani nella città di Hayyan, a nord della città siriana di Aleppo. L’attacco è stato confermato il tre giugno dal Ministero per la Difesa siriana: “il nemico israeliano ha lanciato un attacco aereo e ha preso di mira alcuni siti nelle vicinanze di Aleppo. L’aggressione israeliana ha provocato numerosi martiri e alcune perdite materiali”.
Libano sud e Israele nord. Secondo il Centro di ricerca israeliano Alma, specializzato nel nord di Israele nelle ultime 24 ore, Hezbollah ha rivendicato la responsabilità di dieci attacchi contro Israele utilizzando fuoco ad alta traiettoria (compresi razzi Grad) e missili anticarro.
Inoltre, si sono verificati due episodi di infiltrazione di UAV nel territorio israeliano nella Galilea occidentale e nella città di Nahariya, per i quali non è stata rivendicata alcuna responsabilità. In uno di questi eventi, l’IDF non è riuscita a intercettare l’UAV, che è esploso in un parco pubblico provocando incendi.
Il 3 giugno Hezbollah ha lanciato dozzine di razzi Grad verso la città di Katzrin, provocando incendi intorno alla città. Hezbollah ha affermato che l’attacco mirava a una base militare ed era una risposta all’attacco dell’IDF nella Beqaa il giorno prima.
Il 2 giugno Hezbollah ha lanciato dozzine di razzi Grad verso la città di Kiryat Shmona, colpendo l’interno di un’area industriale della città, ferendo due civili e provocando gravi danni. Sempre il 2 giugno Hezbollah ha effettuato due attacchi contro la comunità di Metula utilizzando fuoco ad alta traiettoria. Attacchi registrati anche il 3 giugno.
La Resistenza Islamica in Iraq ha rivendicato la responsabilità del lancio di un UAV verso un obiettivo vitale ad Haifa. Non ci sono ulteriori indizi dell’attacco. Nelle ultime 24 ore, l’IDF ha colpito diversi obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, inclusi magazzini di armi, complessi e infrastrutture intorno a Meiss El Jabal, Houla, Ayta ash Shab, Tayr Harfa, Naqoura, Maroun El Ras e Khiam. Inoltre, i soldati dell’IDF hanno sparato con l’artiglieria per rimuovere una minaccia intorno a Rachaya Al Foukhar.
Dal Libano sono giunte notizie di attacchi dell’IDF nella zona Maison della Beqaa.
Secondo fonti di Hezbollah, gli attacchi dell’IDF nel sud del Libano hanno ferito 17 persone, alcune delle quali gravi. Colpito leader di Hezbollah con attacco mirato di Israele tra Tiro e Al-Zahrani. Un attacco separato di droni è stato segnalato ad Aita al-Shaab.
Segnalati da fonti Hezbollah almeno 6 attacchi aerei israeliani nel villaggio di Haneen, zona di Al-Jabbour e nel campo minerario di Al-Aroush ad Aramta (montagna Al-Rayhan).
Fonti di Hamas parlano di incendi scoppiati nella zona in seguito al bombardamento della città israeliana di Katzrin sulle alture di Golan.
Nella notte del 3 giugno fonti palestinesi riportano di attacco israeliano a Nablus, dalla regione orientale, accompagnate da un bulldozer militare.
Fonti palestinesi riportano di scontri con arti e feriti in un attacco israeliano che ha preso di mira una casa della famiglia “Abu Khater” a Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza. Infine in chiusura di raccolta informazioni si apprende che le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, in collaborazione con le Brigate Al-Quds, hanno bombardato una posizione di soldati e veicoli israeliani nell’asse “Netzarim”, a sud della città di Gaza, con una raffica di colpi di mortaio di grosso calibro.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/