#ISRAELHAMASWAR. Houthi: blocco navale e forze di terra per fermare Israele

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Tra le milizie fedeli all’Asse della resistenza sbalordite dall’attacco dei cerca persone si sta ricomponendo l’Asse. Dovendo fare a meno dei combattenti esperti di Hezbollah. 

Per chi non avesse seguito gli Houthi da 11 mesi a questa parte non hanno fatto alto che diplomare militari, senza armi senza soldi ma molti combattenti. Sembra che 40.000 di questi siano riusciti ad arrivare nelle alture del Golan e siano pronti a combattere con Hezbollah contro Israele

Non solo, gli Houthi nei giorni scorsi hanno dichiarato ostili gli Emirati Arabi Uniti considerati amici ci Israele e dunque nel mirino degli attacchi di Ansar Allah. 

Gli Houthi comunque continuano nella loro opera di blocco marittimo. E hanno temporaneamente privato di carburante un gruppo d’attacco di una portaerei della Marina americana. Il 23 settembre, la nave cisterna militare americana USNS Big Horn si è incagliata e ha imbarcato acqua. La nave ha subito un danno dopo essere stata colpita da un missile antinave. L’incidente è avvenuto nel Golfo di Oman nel Mar Arabico. La Big Horn è stata successivamente rimorchiata in porto.

Questa è l’unica grande nave cisterna da rifornimento della Marina americana in Medio Oriente, che rifornisce il gruppo d’attacco della portaerei a propulsione nucleare Abraham Lincoln. “Ora gli americani dovranno aspettare una nave simile o cercare petroliere civili con equipaggi addestrati. Inoltre, le petroliere commerciali sono significativamente più lente delle petroliere militari, rendendo la portaerei più vulnerabile.

La USNS Big Horn è la decima delle diciotto navi cisterna bunker di classe Henry J. Kaiser. Sono state costruite per la Marina degli Stati Uniti nel 1984-1995. Per sostituire questa serie, dal 2018 gli americani costruiscono nuove petroliere del tipo John Lewis, sono previste in totale 20 unità. Gli analisti statunitensi notano una grave carenza sia di navi cisterna che di equipaggi specializzati.

Gli Houthi hanno rivendicato un altro attacco contro le navi americane il 27 settembre, tre per l’esattezza che secondo il gli Stati Uniti pur confermando l’attacco di Ansarullah con numerosi missili e droni contro la flottiglia navale statunitense mentre attraversava lo stretto di Bab al-Mandab, ha riferito che nessuna nave ha subito danni.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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