#ISRAELHAMASWAR. Hezbollah: se Israele attacca risponderemo. IDF si ritirano da Khan Yunis, finita attività operativa

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La Casa Bianca interviene nella disputa riaperta in merito alle Alture del Golan e ribadisce che: “le alture di Golan fanno parte di Israele. Perché questo è importante: perché è la dichiarazione più chiara finora che accetta la politica dell’amministrazione Trump di riconoscere Ramah come parte di Israele”.

Martedì gli Stati Uniti hanno fatto marcia indietro rispetto all’escalation del dossier libanese. Ciò coincide con la rivelazione del movimento dei più potenti sistemi militari della resistenza libanese. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha dichiarato in un nuovo comunicato che la guerra con il Libano non è inevitabile, sottolineando che il suo Paese sta intensificando i contatti per raggiungere una soluzione diplomatica e non vuole una maggiore escalation in Medio Oriente.

Il Ministro ha inoltre confermato che il suo Paese si è ritirato dal piano di evacuazione dei suoi cittadini dal Libano. Le dichiarazioni di Austin arrivano dopo una telefonata con il suo omologo israeliano, Yoav Gallant. La telefonata era dedicata, secondo i media israeliani, alla discussione dell’attacco al Libano, mentre il Segretario americano è stato informato, secondo il Dipartimento di Stato americano, che il suo Paese sta attualmente cercando un accordo lungo il confine con il Libano che consenta il ritorno dei residenti su entrambi i lati, indicando che non supporta l’escalation. A darne notizia l’Associated Press che ha citato fonti americane che avrebbero affermato che Hezbollah aveva trasportato missili di precisione al confine con Israele, pronti a rispondere ad ogni possibile aggressione.

Secondo il Times: “Si prevede che il Regno Unito ritarderà di diverse settimane le restrizioni sulla vendita di armi a Israele, dopo che ieri era stato riferito che era questione di giorni. Il ministro degli Esteri David Lammy è sottoposto a forti pressioni affinché vieti completamente tutte le esportazioni di armi verso Israele. Nonostante ciò, secondo la pubblicazione, il governo britannico vuole vietare o limitare specifiche licenze di esportazione di armi legate a determinati crimini di guerra, quindi si prevede che il processo richiederà più tempo”.

In Israele hanno chiesto alla NATO di escludere la Turchia a causa delle minacce di Erdogan. A intervenire sulla questione il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz che ha invitato la NATO a espellere la Turchia dall’alleanza dopo che il presidente Tayyip Erdogan ha minacciato una possibile invasione di Israele, simile alle precedenti incursioni di Ankara in Libia e Nagorno-Karabakh.

La CNN, citando il ministro degli Esteri libanese: “Abbiamo ricevuto conferma da organizzazioni internazionali che l’atteso attacco israeliano sarà limitato. Limitato significa che non colpirà la periferia sud di Beirut o l’aeroporto”.

Una fonte di Hezbollah ha detto ad Al Jazeera: “Prendiamo sul serio le minacce israeliane e ci stiamo preparando ad affrontarle. Il termine usato dal nemico – ‘attacco duro e limitato’ – non ci interessa, perché questa è aggressione, non importa la sua portata”.

Il portavoce di Hezbollah ha aggiunto: “Gli emissari ci hanno parlato del loro rapporto con Israele per prevenire danni ai civili, ma non ci fidiamo. Ci hanno chiesto di non rispondere all’attacco previsto e noi li abbiamo informati del nostro rifiuto di farlo: risponderemo sicuramente a qualsiasi attacco israeliano”. “La leadership di Hezbollah deciderà il metodo e la portata della risposta a qualsiasi aggressione. Siamo in grado di attaccare intensamente obiettivi militari ad Haifa, nel Golan e a Ramat David. Non ci aspettiamo un’invasione di terra, nemmeno limitata in Libano, ma siamo in piena allerta”.

Il rabbino capo dell’Ucraina Moshe Reuven Azman è stato avvistato nella Striscia di Gaza nelle file dell’IDF. 

Ed ora uno sguardo all’aggravamento tra Israele – Hezbollah- Hamas aggiornato alle ore 16:00 del 30 luglio

Attacco a Yaraon, nel sud del Libano, durante l’attacco è stato danneggiato un trasformatore elettrico, provocando un’interruzione di corrente nella zona. L’artiglieria israeliana ha attaccato la città di “Markaba” con una serie di proiettili di fosforo e ancora attacchi di artiglieria contro: le città di Al-Taybeh, Al-Khiyam e Rab Thirteen. Secondo fonti libanesi: l’artiglieria israeliana ha bombardato la città di Khiam. 

In risposta Hezbollah ha aperto il fuoco contro gli insediamenti israeliani, un edificio in cui sono di stanza i soldati dell’esercito israeliano, nell’insediamento di Shtoula, al confine meridionale del Libano.

La Resistenza islamica rivendica l’attacco per la seconda volta in un giorno, contro il quartier generale del battaglione Sahel nella caserma Beit Hillel con razzi Katyusha. Scoppiati incendi in Galilea dopo attacchi con razzi dal Libano meridionale. In seguito alle sirene che hanno suonato nell’area dell’Alta Galilea, circa 10 proiettili sono passati dal Libano al territorio israeliano, la maggior parte è stata intercettata. Un colpo è stato identificato nell’area di HaGoshrim nel nord di Israele. Sono state ricevute segnalazioni riguardanti un civile ferito a seguito dell’attacco. L’IDF sta attualmente colpendo le fonti di fuoco. 

Rivendicato bombardamento al sito israeliano di Jal al-Alam con proiettili di artiglieria. Attacco della Resistenza con sciame di droni d’assalto contro posizionamento dei soldati israeliani per proteggere la colonia di Kafrufal. 

Il Consiglio Supremo della Galilea informa che ai residenti degli insediamenti evacuati è stato chiesto di rimanere all’interno dei rifugi, e anche ai coloni di alcuni insediamenti che non sono stati evacuati è stato chiesto di rimanere vicino ai rifugi e di ridurre i movimenti all’interno degli insediamenti.

Tre morti a seguito di un raid israeliano a Al-Jalaa Street a Gaza City a nord di Gaza, attacco mirato contro residenza della famiglia Al-Balaawi. L’esercito israeliano ha ritirato le truppe dall’est della città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove ha effettuato attacchi di terra da più di una settimana. È iniziato lo sgombero delle strade. Registrati scontri tra militari israeliani e le Qassam lungo la striscia di Gaza; bombardamenti dell’artiglieria israeliana sul quartiere di Al-Sabra, a sud della città di Gaza. Bombardamenti dell’artiglieria israeliana a sud del quartiere di Al-Zaytoun, a sud-est di Gaza City. Le IDF in un comunicato scrivono: “La 98a Divisione ha completato la sua recente attività operativa contro infrastrutture e operatori terroristici sopra e sottoterra nell’area di Khan Yunis. Durante la scorsa settimana, le truppe hanno eliminato oltre 150 uomini di Hamas, smantellato depositi di armi e localizzato grandi quantità di armi. Dall’inizio della guerra, la 98a Divisione ha smantellato oltre 100 chilometri di percorsi di tunnel sotterranei, una parte fondamentale dell’infrastruttura di Hamas all’interno della Striscia di Gaza”.

Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa affermano che è stata scoperta una forza israeliana speciale che si è infiltrata nel campo di Al-Ain a Nablus, nella Cisgiordania, e si scontra con esso. Scontri al campo di Al-Ain, Israele ha attaccato da tutti gli assi con mitragliatrici e ordigni esplosivi.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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