#ISRAELHAMASWAR. Hamas libera tre ostaggi. Operazione IDF a Jenin e Tulkarem. Knesset: “Si alla colonizzazione della Cisgiordania”

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Hamas e Israele oggi daranno vita ad un nuovo scambio di prigionieri. Israele riporta a casa: Arbel Yahod; Agam Berger; Gadi Misheh Musas ad annunciarlo lo stesso Abu Ubaida, leader dell’ala armata di Hamas. Verranno rilasciati anche 5 lavoratori tailandesi rapiti il 7 ottobre. Israele rilascia dalle carceri israeliane 110 prigionieri palestinesi. 

Erdogan ha incontrato per la prima volta dopo il cessate il fuoco una delegazione di Hamas guidata da Muhammad Darwish nel complesso presidenziale della capitale Ankara. Da parte turca hanno partecipato all’incontro il ministro degli Esteri Hakan Fidan, il capo dei servizi segreti Ibrahim Kalin e il capo del dipartimento presidenziale delle comunicazioni Fahrettin Altun.

Il ritiro delle truppe americane dalla Siria solleva preoccupazione in Israele affermano i media israeliani. Le truppe nei giorni scorsi sono state viste attraversare il confine con l’Iraq. In merito alla questione ritiro truppe USA, il ministro della Difesa israeliano Katz: “Agiremo contro qualsiasi minaccia proveniente dalla Siria”.

In Israele Channel 14 informa che: “Il Comitato Legislativo della Knesset ha approvato una legge che consente agli ebrei di acquistare terreni in Cisgiordania” e nello stesso momento l’Inviato speciale statunitense per Gaza e Israele Steve Witkoff, noto immobiliarista, è stato prima a Gaza e poi ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyau. 

Secondo Barak Ravid, Axios: “L’inviato americano Steve Witkoff ha visitato il corridoio Netzarim nella Striscia di Gaza, accompagnato dal ministro degli Affari strategici Ron Dermer. Un alto funzionario israeliano ha detto che i due uomini hanno esaminato l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco e hanno ispezionato i veicoli sull’asse Netzarim”. Nel secondo incontro Witkoff ha incontrato il primo Ministro Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz. Da fonti stampa si apprende che Netanyahu dovrebbe recarsi negli Stati Uniti domenica mattina e tornare giovedì. E dovrebbe incontrare Donald Trump.

La procura generale israeliana ha emesso un mandato di perquisizione nei confronti del consigliere del primo Ministro israeliano Jonathan Urich, chiedendo che i server WhatsApp di Meta e quelli di Telegram venissero violati nell’ambito di un’indagine sulla fuga di informazioni al quotidiano Bild.

È stato annunciato un incontro di tutte le fazioni in Siria, durante il quale verrà annunciato il loro scioglimento e fusione sotto gli auspici del Ministero della Difesa. Anche Al Qaeda in Siria si è sciolto e i suoi uomini entreranno a far parte del nuovo governo, fonte AQMI.

Il presidente egiziano El-Sisi ha affermato che lo sfollamento dei palestinesi non può essere consentito a causa del suo impatto sulla sicurezza nazionale dell’Egitto e quindi mantiene la sua posizione di non accettazione degli sfollati. 

Ed ora uno sguardo agli scenari militari.

In una dichiarazione dell’esercito libanese si legge: “Continuiamo il dispiegamento a sud del Litani in coordinamento con il Comitato quinquennale, nonostante la persistenza dei suoi attacchi da parte del nemico israeliano, compresi gli spari contro l’esercito e i cittadini durante lo schieramento, oltre ai due recenti raid su Nabatieh”. “Continuiamo ad accompagnare i cittadini nelle città di confine e lavoriamo per attuare la Risoluzione 1701 e attuare le necessarie procedure sul campo in diverse località a sud del Litani. Invitiamo i cittadini ad attenersi alle direttive emesse nei loro comunicati ufficiali e ad attenersi alle istruzioni delle unità militari schierate”.

L’esercito libanese ha fatto esplodere due proiettili Israeliani. Nella giornata del 30 gennaio le IDF si sono spostate verso l’ingresso occidentale della città di Al-Taybeh dal lato di Adaissa e hanno sparato colpi di mitragliatrice. Le IDF sono avanzate a una distanza di 100 metri dalla posizione dell’esercito libanese all’ingresso occidentale della città di Mays al-Jabal. Il convoglio includeva un bulldozer che eseguiva operazioni di scavo e innalzava barriere in mezzo alla strada dopo aver aggirato la posizione delle forze internazionali UNIFIL nel quartiere “Al-Mufilha”, sotto la protezione di un carro armato Merkava.

L’ONU fa pressione sul Libano affinché rilasci una spia israeliana, che era un loro dipendente nel Libano meridionale. La storia è iniziata quando l’ufficio di Bint Jbeil, affiliato all’ufficio regionale di Nabatieh della Direzione generale della sicurezza dello Stato, è stato in grado, dopo un monitoraggio e un tracciamento continui, di arrestare A. Sader (nato nel 1982, sua madre è Mireille – proviene dalla città cristiana di Ain Ebel), subito dopo il suo ritorno da una breve visita in Israele. 

Durante le indagini condotte con lui presso la sede centrale della Sicurezza dello Stato a Ramlet al-Baida sotto la supervisione della magistratura, il detenuto ha confessato di aver collaborato con l’esercito israeliano sin dall’invasione del Libano meridionale da parte di quest’ultimo.

Ha contribuito e svolto diverse missioni di sicurezza richiestegli durante l’invasione, e ha condotto più di un incontro e una comunicazione con i suoi responsabili, mentre si trovavano nel sud o all’interno dei territori occupati.

A Gaza, secondo le Nazioni Unite si registra il ritorno di oltre 376mila sfollati palestinesi nel nord di Gaza dopo l’apertura dell’asse di attraversamento “Netzarim”. Per l’Ufficio stampa governativo palestinese: “Più di mezzo milione membri sfollati palestinesi sono tornati nelle ultime 72 ore dai governatorati centrali e meridionali a Gaza e ai governatorati settentrionali, attraverso le strade Al-Rashid e Salah Al-Din, dopo 470 giorni di sfollamento forzato dall’inizio della guerra genocida commessa dall’esercito di occupazione “israeliano” nella Striscia di Gaza”. 

Un ufficiale della Brigata Negev dell’IDF, commentando l’uccisione accidentale di ieri di un conducente di bulldozer israeliano che lavorava con l’esercito nella Striscia di Gaza: “I soldati a Gaza sono frustrati, impauriti ed esausti e sparano solo per uccidere. L’espressione “arrestare una persona sospetta” è adatta solo all’uso mediatico, ma in realtà i soldati sparano per uccidere. L’israeliano è stato visto prima di essere ucciso mentre non portava armi e non rappresentava alcun pericolo per i soldati. Tuttavia, è stato ucciso perché ritenuto palestinese”.

Nella giornata del 30 gennaio spari da veicoli israeliani nel quartiere di Al-Salam, a est della città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.

Continua la distruzione di Campo Jenin e ora anche campo Tulkarem in Cisgiordania. Il Ministro della Difesa israeliano dal campo di Jenin: “Abbiamo dichiarato guerra al terrorismo palestinese in Cisgiordania”. “Dobbiamo lavorare con tutte le nostre forze finché non raggiungiamo una situazione in cui il terrorismo non ritorni in questo campo con la fine della nostra operazione”. 

Fonti palestinesi riportano distruzione diffusa nel campo di Jenin, a seguito dell’aggressione israeliana in corso per il nono giorno. E gli stessi riferiscono: “Ciò che è accaduto a Jenin sta accadendo silenziosamente a Tulkarem, con arresti diffusi da parte delle autorità non palestinesi contro combattenti e cittadini della resistenza”. 

I servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese hanno arrestato il giovane, Muhammad Nafi’, fratello del martire Ashraf Nafi’, mentre si trovava nella città di Attil, a nord di Tulkarem.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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