
La Casa Bianca ha etichettato il movimento Ansar Allah come organizzazione terroristica, il 23 gennaio, citando le attività degli Houthi come minacce al commercio globale, alla sicurezza americana, agli alleati regionali nell’Asia occidentale e come fattori che contribuiscono all’inflazione globale.
La decisione di Trump è stata prese su una proposta dei senatori repubblicani degli Stati Uniti intitolata “Dismantle Iran’s Proxy Act”, che richiede una nuova strategia per affrontare lo Yemen, comprese misure per ridurre le capacità dello Yemen nel Mar Rosso e interrompere gli aiuti umanitari.
Il Consiglio di transizione meridionale (STC) con sede ad Aden accoglie con favore la decisione degli Stati Uniti del presidente Trump di ridesignare la milizia Houthi nello Yemen come organizzazione terroristica come “un passo importante per affrontare la minaccia alla sicurezza regionale e internazionale”.
Tutto questo mentre lo Yemen rilascia l’equipaggio della nave israeliana su richiesta di Hamas. Nasr al-Din Amer, capo del Consiglio dei media yemeniti in un comunicato ha riferito: “L’equipaggio della nave “Galaxy Leader”, detenuto dalle forze yemenite per più di un anno e due mesi viene rilasciato. I prigionieri sono stati rilasciati per ordine del signor Abdul-Malik Badr al-Din al-Houthi, leader del movimento Ansar Allah in Yemen. Questa decisione è stata presa nell’ambito della cooperazione con i nostri fratelli nel movimento di Hamas. Fin dall’inizio, lo Yemen ha affidato il destino dell’equipaggio di questa nave ad Hamas”.
A rispondere alla decisione statunitense invece, Hussein Al-Ezzi, membro dell’ufficio politico del movimento, ha affermato in un post su X: “Se gli americani e i loro partner immaginano che sia possibile limitare continuamente Sana’a e poi rimarremo in silenzio e accetteremo le loro sanzioni per paura dello scontro – come hanno fatto il regime di Saddam, Gheddafi, ecc. – allora sono molto deliranti”. Ha aggiunto: “Le vostre politiche ostili potrebbero avere successo con il mondo intero tranne una parte chiamata (Yemen), e consiglio di escluderla completamente e di propendere per la pace”.
Nel silenzio della stampa internazionale lo Yemen comincia la conta di chi è pronto a combattere il nemico, sia esso israeliano, saudita emiratino comunque alleato degli israeliani.
La tribù Bakil nel Governatorato di Amran ha annunciato questa settimana “che si sta preparando ad affrontare qualsiasi escalation da parte del nemico americano-israeliano-britannico e dei suoi scagnozzi contro il popolo yemenita, e si è congratulata con il popolo palestinese e tutte le fazioni della resistenza per la vittoria sul nemico israeliano”. La decisione è scaturita in incontro tribale armato delle tribù del distretto di Maghrib nel Governatorato di Hajjah, in cui è stata dichiara l’allerta generale e confermando la disponibilità ad affrontare qualsiasi aggressione contro lo Yemen.
Il 23 gennaio, fonti yemenite, riportano che dopo diverse ore di combattimenti, gli Houthi avrebbero catturato la città di Al-Jabara dalle forze della coalizione sostenute dall’Arabia Saudita nella direzione di Ad-Dali nello Yemen. Questo è il primo grande cambiamento in questa sezione della linea del fronte da anni.
Aperti gli scontri anche con al Qaeda nella regione di al Bayda. Quanto pare un nuovo scenario si apre.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/