Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albarez ha riferito che i paesi del Medio Oriente sono pronti a normalizzare le relazioni con Israele non appena emergerà uno Stato palestinese.
“Hamas” chiede in un comunicato che Israele sia obbligato a rispettare la risoluzione delle Nazioni Unite per fermare la guerra di sterminio a Gaza: “Invitiamo la comunità internazionale a lavorare per obbligare il governo del nemico ad attuare la risoluzione delle Nazioni Unite, chiedendo la fine della guerra di genocidio a Gaza”.
Hezbollah emetterà assegni da 14.000 dollari a chiunque la cui casa sia stata danneggiata o distrutta durante la guerra. L’UNIFIL è entrata a Khiam per verificare il ritiro israeliano dai settori occidentale e settentrionale prima del dispiegamento dell’esercito libanese. Secondo il corrispondente di Al-Manar: “Informazioni sul ritiro delle forze di occupazione dalla città di Khiam, e le forze dell’UNIFIL stanno rafforzando la loro presenza e le pattuglie nella città dopo che un convoglio di veicoli è entrato in mattinata”.
Il primo Ministro ad interim Najib Mikati ha rassicurato i libanesi affermando: “Il comitato di vigilanza composto da cinque membri è tenuto a lavorare per fermare le violazioni israeliane”.
La sicurezza generale libanese in un comunicato fa sapere che: “Il nostro personale opera a tutti i valichi di frontiera nel pieno rispetto delle leggi libanesi e delle direttive della leadership politica. Nessun individuo ricercato dai tribunali internazionali o locali può attraversare. Il valico di frontiera di Masnaa sta assistendo a un significativo afflusso di arrivi siriani. L’Esercito e la Sicurezza Generale stanno implementando misure rigorose per verificare i requisiti di ingresso prima che le persone raggiungano il confine, causando negli ultimi giorni una prolungata congestione del traffico sull’autostrada. L’affollamento non è dovuto al caos o al disordine, ma deriva dalle rigorose misure attuate prima che le persone raggiungano il nostro centro”.
Secondo fonti israeliane sono “in corso intensi colloqui dietro le quinte in merito a un accordo di scambio di prigionieri con Gaza: l’opinione prevalente tra coloro che lavorano sulla questione è che ci siano negoziati seri e parlano con ottimismo, ma nulla sarà deciso entro pochi giorni e probabilmente ci vorranno due o tre settimane prima che si giunga a una decisione. Un funzionario informato ha spiegato: Questa volta è davvero una cosa seria”.
A differenza delle volte precedenti, il team di negoziazione sta lavorando senza fughe di notizie hanno spiegato i funzionari: “Non permetteremo che le fughe di notizie rovinino gli sforzi, perché le fughe di notizie creano pressione politica da entrambe le parti, e quindi c’è bisogno di completa segretezza qui, e i dettagli sono nascosti a tutti”.
L’11 dicembre l’esercito libanese ha iniziato a schierarsi in alcune delle sue ex posizioni di fronte a sud di Khiam City e Ain Arab, e i bulldozer dell’esercito si preparano a entrare in alcuni quartieri della città. I primi a entrare sono stati quelli del reggimento del genio dell’esercito libanese entrati nelle aree di Jabbali e al-Jlahiye a Khiam, nel sud del Libano. La squadra ha cominciato a rimuovere i detriti dalle strade per preparare lo schieramento dell’esercito.
Nella social sfera il 12 di dicembre sono apparsi video dei rinforzi dell’esercito libanese sulla strada principale Qalaia-Marjayoun verso la base militare di Marjayoun. Il Comando dell’Esercito ha annunciato il dispiegamento di unità dell’esercito in 5 località intorno alla città di Khiyam – Marjeyoun in coordinamento con l’UNIFIL nel quadro della prima fase di dispiegamento nella regione, in coincidenza con il ritiro israeliano da essa, a seguito dei contatti avuti dai cinque membri del comitato di supervisione. Secondo il comunicato, il dispiegamento sarà completato nella fase successiva, mentre le unità specializzate effettueranno un sopralluogo ingegneristico della città con l’obiettivo di rimuovere gli ordigni inesplosi. Il Comando dell’Esercito invita i cittadini a non avvicinarsi all’area e ad attenersi alle istruzioni delle unità militari fino al completamento dello schieramento.
L’esercito israeliano si è ritirato da Khiam definitivamente il 12 dicembre in conformità con l’accordo di cessate il fuoco. Le forze israeliane si sono ritirate da Wadi al-Khiam verso Surda nella pianura di Khiam, in coincidenza con l’inizio del suo ingresso in città da parte dell’esercito libanese.
Ucciso da drone israeliano Hamza Baddah: il drone ha preso di mira il suo furgone sulla strada principale tra le città di Beit Lev e Sarbin dopo essere tornato dall’allevamento di mucche nella città di Beit Lev. Altre due persone uccise da attacco di un drone israeliano contro un’auto nel quartiere al-Ouaini di Bint Jbeil, nel sud del Libano. Altri due morti e un ferito nel raid israeliano che ha preso di mira la piazza della tendopoli nel sud del Libano. Secondo l’Agenzia di stampa libanese: “L’esercito israeliano ha fatto saltare in aria le case tra le città di Shamaa e Tair Harfa nella regione di Wadi Hussein, nel sud del Libano”. Aerei militari israeliani hanno sorvolato lo spazio aereo della periferia sud e della capitale Beirut, a bassa quota.
Le sirene hanno suonato suonano in tutta la Striscia di Gaza per paura di un’infiltrazione di droni. Sirene in azione a Netivu, nel Negev occidentale, per paura di un attacco di droni.
Attacco di droni agli insediamenti che circondano la Striscia di Gaza. Registrato, disturbo del sistema GPS nell’area di “Tel Aviv” e nel centro di Israele dopo l’infiltrazione di un drone, che ha portato all’attivazione di sirene in diverse zone di Israele nord, secondo quanto riportato dai media di Tel Aviv.
Continuano gli scontri a Gaza. Un raid israeliano ha preso di mira le aree settentrionali della Striscia di Gaza. Secondo il portavoce della Difesa civile a Gaza Mahmoud Basal in una intervista ad Al-Mayadeen: “La pulizia etnica è in corso nella Striscia di Gaza settentrionale da 64 giorni. Oltre il 90% delle case dei cittadini nella Striscia di Gaza settentrionale sono state quasi completamente distrutte. Riceviamo appelli dai cittadini di Gaza City senza che le nostre squadre siano in grado di raggiungerli per rispondere alle loro chiamate. Da novembre fino ad ora, non siamo stati in grado di raggiungere le aree nella Striscia di Gaza meridionale. Il numero di martiri a Gaza è impreciso a causa della mancanza di conoscenza della sorte di un gran numero di persone scomparse”.
Nella tarda mattinata del 12 dicembre aereo da ricognizione “Zananat” è entrato a bassa quota in tutta l’atmosfera della città di Jenin e del suo accampamento. Scontri registrati al checkpoint di Salem.
Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa insieme alla Gioventù della Vendetta e della Liberazione di Jenin e la sala comune delle fazioni della resistenza nel campo di Jenin hanno rivendicato attacco contro gli insediamenti intorno a Jenin con una pesante raffica di proiettili il Checkpoint di Salem, Dotan e insediamento di Jener.
Le Al-Qassam stanno rivendicato attacco di cecchino contro due soldati israeliani nell’area del “Blocco 2” del campo di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. E ancora attaccati due bulldozer dell’esercito israeliano D9 e un trasporto truppe Tiger vicino al cimitero di Al-Faluga, a ovest del campo di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. Rivendicato terzo attacco contro le posizioni israeliane sull’asse “Netzarim” con colpi di mortaio di grosso calibro e razzi Rajum da 107 mm a sud di Gaza City. Elicotteri Apache sparano intensamente verso le zone meridionali di Gaza City.
Nel pomeriggio a seguito degli scontri a Gaza, un elicottero militare di evacuazione proveniente da Gaza trasporta soldati feriti all’ospedale Hadassah Ein Kerem a Gerusalemme. Secondo Channel 14: “Combattenti della Resistenza prendono di mira con missili una forza dell’esercito israeliano vicino all’insediamento “Be’eri” nell’entroterra di Gaza”.
Corrispondente di Al-Mayadeen segnalaattacco aereo israeliano su un edificio nel quartiere di Al-Janina, a est della città di Rafah, Gaza sud.
Scontri in Cisgiordania. Nella mattinata del 12 dicembre l’esercito israeliano ha attaccato la città di Qalqilya dopo aver ucciso Muhammad Barahmeh, sequestrato il suo corpo e assediato una casa nelle vicinanze. Le IDF hanno continuato la loro operazione militare nella città di Qalqilya fino al primo pomeriggio del 12 dicembre.
Secondo fonti palestinesi il veicolo di Muhammad Barahmeh del nella città di Qalqilya è stato colpito da più di 100 proiettili dell’IDF. Attività registrate a Jalamah, Arranah, Deir Ghazaleh, Beit Qad, Faqqua in Cisgiordania. Arresti registrati a Nablus. I combattenti della resistenza lanciano granate artigianali contro le IDF vicino alla collina del campo di Askar al-Jadeed, a est di Nablus. Le IDF hanno preso d’assalto il villaggio di Madama, a sud di Nablus, per la quarta volta di fila oggi.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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