#ISRAELHAMASWAR. Gallant: espanderemo le nostre azioni contro Hezbollah ovunque. Colpita Aleppo: 44 i morti. Possibile sostegno a Israele dalla Turchia

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Il Capo di Stato Maggiore congiunto dell’esercito americano, Charles Brown, ha confermato ai giornalisti che gli Stati Uniti si sono rifiutati di trasferire a Israele parte dell’equipaggiamento militare richiesto. “Israele non ha ottenuto tutto ciò che chiedeva”, ha detto, “in parte a causa di problemi finanziari e in parte perché non eravamo preparati a fornirlo”.

Per quanto riguarda le discussioni su una possibile operazione a Rafah, Brown ha detto che gli ultimi briefing ricevuti dagli israeliani hanno fornito “dettagli” sui piani per evacuare i civili da Rafah prima di qualsiasi offensiva, ma ha aggiunto che “probabilmente dovremo vedere più dettagli per sapere che per noi questo è accettabile”. 

Il direttore dell’intelligence turca del MIT, Ibrahim Kalin, ha incontrato il 29 marzo i membri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Durante l’incontro hanno discusso di temi legati alle relazioni bilaterali, alle guerre in Ucraina e nella Striscia di Gaza, alla lotta contro Daesh e PKK, nonché alla visita del presidente Erdogan negli Stati Uniti il ​​9 maggio.

I media israeliani hanno citato il capo dei servizi segreti israeliani, David Barnea, secondo cui è possibile concludere un accordo sullo scambio di prigionieri se Israele mostra flessibilità riguardo al ritorno degli abitanti della Striscia di Gaza settentrionale.

Continuano i dissidi tra i membri del governo di Israele. Il quotidiano Haaretz ha confermato nel suo editoriale che Israele è diventato un emarginato e accusato di genocidio a causa del suo governo estremista guidato da Benjamin Netanyahu.

Sempre secondo i media israeliani, Yoav Gallant ha ricevuto dure espressioni a Washington. In modo particolare il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth segnala che Washington ha perso la fiducia nella capacità del primo Ministro Benjamin Netanyahu di condurre una complessa operazione a Rafah. E ancora l’Autorità radiotelevisiva israeliana ha rivelato un botta e risposta tra Netanyahu da un lato e i ministri Benny Gantz e Gadi Eisenkot dall’altro, durante la riunione del gabinetto di guerra, giovedì sera.

Il vertice di Hamas Ismail Haniyeh ha incontrato il Capo di Stato Maggiore iraniano, che gli ha detto: “Se gli Stati Uniti non avessero aiutato Israele nella guerra, ora sarebbe crollato”.

Sulla social sfera yemenita vicino ad Ansar Allah sono state postate le parole di Saleh Al-Sammad ex presidente ucciso in cui affermava: “Verrà il giorno in cui gli arabi capiranno che hanno cospirato contro il popolo dello Yemen e che nessuno li salverà, né avranno un movente, un protettore e uno scudo solido tranne il popolo dello Yemen di fronte agli Israeliani”. “Il popolo dello Yemen, contro il quale hanno cospirato i loro fratelli arabi, che sono stati allontanati dagli arabi, che hanno cospirato contro di loro, insieme agli esclusi dal regime di Al Saud e altri, questi uomini un giorno saranno un difensore, un difensore e un scudo fortificato per la nazione araba e islamica. Verrà il giorno in cui gli arabi si pentiranno di ciò che hanno commesso contro il popolo yemenita”. 

Il post è apparso nella giornata della marcia del popolo yemenita in difesa di Gaza, anche nella giornata del 29 marzo due milioni di persone in piazza, la cui dichiarazione è stata: “Arriveremo nel decimo anno, e la Palestina è la nostra prima causa che dichiara fermezza e continuità nella posizione di principio a sostegno del popolo palestinese”. “Affermiamo la continuazione delle marce di un milione di uomini in tutte le piazze poiché è un atto jihadista, una mossa responsabile e una risposta alla chiamata di Dio Onnipotente”.

Nella giornata del 28 marzo la marina militare da guerra russa è ufficialmente nel Mar Rosso: si tratta della fregata “Maresciallo Shaposhnikov”, dell’incrociatore lanciamissili “Varyag” provenienti dal porto di Massaua in Eritrea.

In una Dichiarazione del ministero della Difesa russo si legge: “Un distaccamento di navi da guerra della Flotta del Pacifico (PF) composto dall’incrociatore missilistico “Varyag” dell’Ordine delle Guardie di Nakhimov e dalla fregata “Maresciallo Shaposhnikov” ha attraversato lo stretto di Bab-el-Mandeb ed è entrato nel Mar Rosso. Prima di entrare nel Mar Rosso, gli equipaggi delle navi hanno superato con successo il Golfo di Aden, dove hanno praticato una serie di esercitazioni a bordo su vari scenari delle azioni di un finto nemico. Attualmente, un distaccamento di navi della Flotta del Pacifico continua l’attuazione pianificata dei compiti assegnati come parte di un viaggio per mare a lunga distanza”. 

La Marina britannica informa che la “HMS Richmond ritorna in Gran Bretagna dopo aver trascorso quasi sei settimane in una missione pericolosa sulla linea di fuoco attorno allo stretto di Bab Al-Mandab e al Golfo di Aden”. Mentre il Comando centrale americano riferisce di scontri con droni lanciati dallo Yemen, “contro una nave da guerra americana e una nave della “coalizione” nel Mar Rosso”.

Ed ora uno sguardo al fronte tra Israele – Hamas e alleati aggiornato alle ore 16:00 del 29 marzo.

Il sistema di difesa aerea israeliano Patriot è entrato in funzione nell’area di Safed, non succedeva da molti mesi. 

Yoav Gallant ministro per la difesa ha dichiarato: “Espanderemo le nostre operazioni nel nord e raggiungeremo ogni luogo in cui Hezbollah opera, a Beirut e Damasco”. “Espanderemo la campagna contro Hezbollah e aumenteremo il tasso di attacchi nel Nord. Israele sta passando dall’essere motivato a perseguire Hezbollah ovunque”. E l’estrema destra israeliana ha dichiarato: “Nasrallah ci ha sfidato e le nostre mani si sposteranno”. 

Nella notte tra il 28 e il 29 Israele ha attaccato il sud di Damasco e Aleppo. Secondo l’Osservatorio siriano,È salito a 44 il bilancio dei raid israeliani vicino Aleppo”. Secondo la social sfera afferente a Hezbollah e quella siriana vicino alla Turchia “l’aggressione israeliana contro Aleppo in coincidenza con un attacco di gruppi armati che utilizzano droni”. Se così fosse, vuol dire che mentre sale la tensione tra gli Stati Uniti e Israele, Erdogan avrebbe raggiunto accordi con Tel Aviv. Nell’area gli unici gruppi che possono lanciare droni sono quelli vicini alla Turchia. 

I morti al momento sono 44, 36 governativi siriani, 6 di Hezbollah e un filoiraniano. Colpito un centro di addestramento e un deposito di armi. 

Attacchi aerei di Israele nella notte nei pressi della città di Shebaa, a sud del Libano, ricordiamo che l’area ospita Hezbollah e le sue fabbriche di droga sintetica. Notizia delle prime ore del pomeriggio: “Il comandante della regione settentrionale dell’esercito israeliano ha incontrato i capi degli insediamenti nella regione settentrionale dove ha detto: “Continuiamo a colpire Hezbollah e siamo determinati a sabotare le sue infrastrutture”.

In risposta agli attacchi di Israele la resistenza islamica in Libano hanno preso di mira con missili Burkan il quartier generale della divisione “91a” nella caserma “Branit”, e ancora colpi di artiglieria gruppo di soldati israeliani nel castello di “Hounen” colpito l’insediamento di Metulla. Le sirene suonano a Ras Naqoura e “Shlomi” nella Galilea occidentale, nel nord di Israele. 

Fonti palestinesi parlano di 8 morti e numerosi feriti all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa dopo che Israele ha bombardato la casa della famiglia Musa nel campo di Al-Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. Secondo fonti palestinesi aerei israeliani hanno distrutto 21 torri residenziali su 24 a nord del campo di Nuseirat, e le restanti 3 sono state gravemente danneggiate. Undicesimo giorno di assedio e di attacchi da parte Israele al complesso medico Al-Shifa a Gaza a Gaza sud. L’IDF afferma di aver distrutto un’ampia sezione della rete di tunnel di Hamas lunga 2,5 km che collega le parti settentrionale e meridionale della Striscia di Gaza.

Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in una conferenza stampa che nell’esplosione notturna sono state utilizzate più di 30 tonnellate di esplosivo.

Sarebbero invece 17 i morti in diversi attacchi israeliani a gaza sud secondo le autorità palestinesi. 

Scontri tra la resistenza islamica e militari israeliani a Hebron e Nablus. Le forze israeliane hanno preso d’assalto i quartieri di Hebron, Tulkarem e Nablus.

Nella notte si registrano raid aerei sulla città di Rafah.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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