
Dall’Egitto giunge notizia via Reuters: “Mercoledì sera si sono svolte discussioni tra l’inviato di Trump, i leader di Hamas e i mediatori del Cairo e di Doha”. I risultati sperati non ci sono stati ma le porte non si sono chiuse. I canali arabi affermano che siano stati gli Stati Uniti a cercare Hamas mettendo in difficoltà Israele.
Il presidente Donald Trump è tornato a minacciare Gaza e Hamas nella giornata del 6 marzo. Alle sue parole ormai note da giorni: “O rilasciate i prigionieri o scateneremo l’inferno” hanno fatto eco quelle del Portavoce delle brigate al Qassam, Abu Ubaidah: “Qualsiasi escalation dell’aggressione porterà all’uccisione di altri prigionieri in nostre mani”. “Israele è quella che uccide i suoi prigionieri”. “Ci siamo impegnati a rispettare l’accordo in merito alle promesse dei mediatori dei fratelli”. “Abbiamo sollevato la piena disponibilità in previsione del rinnovo dell’aggressione”.
Un portavoce del movimento Hamas Hazem Qassem: “La continuazione della politica della fame praticata dall’Occupazione contro la popolazione della Striscia di Gaza è un’estensione della guerra di genocidio”. Secondo la testata Al-Mayadeen un leader della resistenza palestinese ha riferito che: “L’incontro americano con Hamas è avvenuto su richiesta degli americani e gli israeliani ne sono rimasti sorpresi. L’inviato americano è uscito con un’impressione positiva del suo incontro e che il movimento è disponibile ai negoziati. L’inviato americano ha parlato solo dello scambio di prigionieri e non ha affrontato le questioni del cessate il fuoco e della fine della guerra. La parte americana non ha fornito una formula specifica per lo scambio di prigionieri, ma ha ascoltato il punto di vista di Hamas”.
Un alto funzionario statunitense conferma che il piano di Trump per Gaza potrebbe estendersi anche alla Cisgiordania, dove gli Stati Uniti potrebbero sostenere l’annessione e la sovranità israeliana permanente. Le discussioni degli Stati Uniti includono proposte per trasformare parti della regione in un progetto congiunto americano-israeliano, promuovendo al contempo l’emigrazione palestinese in Egitto e Giordania.
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leawitt ha detto: “Il presidente Trump ritiene che i colloqui diretti con Hamas siano in corso per il bene del popolo americano. Queste conversazioni sono ancora in corso”. Netanyahu ha promesso: “Porremo fine all’asse sciita iraniano con le armi fornite da Trump”.
Il Generale Tamir Yadai ha assunto la carica di Vice Capo di Stato Maggiore, che nelle Forze di Difesa Israeliane sarà ufficialmente chiamato “Capo di Stato Maggiore per lo Sviluppo della Forza”. Il Generale Yadai, che occupa la quarta posizione nello Stato Maggiore Generale (dopo il comandante della logistica, il Maggiore Generale del Comando Centrale e il comandante delle forze di terra), sarà responsabile della formazione delle forze dell’IDF durante la guerra. Il Generale Baram, il vice capo di stato maggiore in pensione che ha prestato servizio per 37 anni nelle forze di difesa israeliane, diventerà presto un civile e sarà nominato direttore generale del Ministero della Difesa.
Secondo i media israeliani, quella di Eyal Zamir, è una nomina senza precedenti nell’esercito israeliano: per la prima volta un ebreo arabo è a capo dell’esercito. Il nuovo capo di stato maggiore dell’esercito israeliano si è insediato ufficialmente, sottolineando che la missione per eliminare Hamas non è completata. Eyal Zamir, ex segretario militare del Primo Ministro israeliano ed ebreo di origine yemenita, ha dichiarato: “Restituiremo i prigionieri israeliani da Gaza con ogni mezzo necessario”.
E ancora il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Israeliano: “Quest’anno sarà un anno di guerra”.
Il nuovo Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano ha affermato che quest’anno le forze armate si concentreranno sulla guerra contro Gaza e l’Iran. “Israele è stato sconfitto il 7 ottobre, i nostri confini sono stati sfondati. Ora l’esercito deve essere preparato a tutti gli scenari, sia all’interno del Paese che all’estero”. Eyal Zamir ha incontrato il 6 marzo i capi delle autorità nell’area di copertura di Gaza e in seguito saranno approvati i piani operativi del Fronte Sud con il General Staff Forum.
A più di tre mesi dopo il congelamento delle nomine, in base all’ordine del Ministro della Guerra, Yisrael Katz, il secondo giorno del nuovo Capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, è stato riempito da decine di nomine per ufficiali.
Secondo Yisrael Hume, il ministro della Giustizia Yarif Levin ha annunciato di aver avviato una procedura per il licenziamento del consigliere giudiziario del governo, Ghali, Miara. In merito il leader dell’opposizione, Yair Lapid: “Il ministro della Giustizia è uno dei principali funzionari del 7 ottobre e non ha imparato nulla. Il ministro della Giustizia ha deciso di smantellare la società in “Israele” durante la guerra”
A queste parole hanno fatto eco quelle di Benny Gantz: “Se fossimo in uno “stato” sano, il Ministro della Giustizia, che ha distrutto la democrazia e danneggiato l’unità del popolo è uno dei funzionari responsabili della grande catastrofe causata a “Israele”. Il governo del 7 ottobre ha deciso di dichiarare guerra a chiunque si opponga. Dico a Netanyahu, smettete di smantellare il popolo, e combatteremo con tutti i mezzi legali per impedire il licenziamento del consigliere giudiziario del governo”.
Ed ora uno sguardo agli scenari militari aggiornato alle ore 18:00 del 6 marzo.
Le IDF hanno preso d’assalto la città di Bir al Ajam nella campagna di Al -Quneitra, vicino ai confini del Golan siriano preso dalle IDF.
Dal Libano giunge notizia che all’esercito libanese è vietato usare le armi di Hezbollah. L’esercito libanese ha ricevuto l’ordine di non portare nei suoi magazzini le armi trovate nelle aree a sud del fiume Litani. Ci sono state segnalazioni contrastanti sul sequestro di armi e munizioni lasciate dalla resistenza in diversi punti del sud in magazzini speciali, e l’esercito le ha distrutte e fatte esplodere direttamente, su richiesta degli Stati Uniti. Si nota che Israele ha informato gli americani del suo desiderio di distruggere le armi in modo che non cadessero di nuovo nelle mani di Hezbollah.
Due cittadini sono rimasti feriti mentre raccoglievano rottami di ferro vicino alla zona cuscinetto nella città di Kfarkila dopo che le IDF hanno aperto il fuoco e ha lanciato una bomba sonora da un drone israeliano contro di loro. Il risultato finale del lancio di bombe stordenti è stato di un civile libanese ucciso e altri due feriti.
Segnalazioni di droni israeliani su Al-Aishiya e Al-Jarmaq a Jabal Al-Rayhan. Volo intensivo di 6 droni israeliani nei cieli delle città di Jebchit, Douair, Toul, Harouf, Aba, Ash-Sharqiya e Zebdine a bassa quota. Un drone israeliano ha lanciato una granata sonora vicino a un pastore nei pressi della città di confine di Rmeish, ferendolo alla mano. Allo stesso modo, un drone israeliano ha lanciato due granate sonore vicino alla gente del posto che controllava le loro case distrutte nella zona di Burj el-Muluk. Nessuno è rimasto ferito.
Nel pomeriggio uno squadrone di jet israeliani entra nello spazio aereo del Libano meridionale. Fonti libanesi affermano che un aereo sta girando ininterrottamente a Sidone e i suoi sobborghi nel sud del Libano.
Le IDF assaltano la città di Al-Issawiya a Gerusalemme. Secondo la radio dell’esercito, circa 3.000 poliziotti e soldati delle guardie di frontiera saranno distribuiti domani in tutta la città di Gerusalemme, in concomitanza con la prima preghiera del venerdì nella moschea di Al-Aqsa durante il mese del Ramadan. Grandi forze IDF hanno preso d’assalto il campo di Shuafat, a nord di Gerusalemme.
Le IDF hanno arrestato diversi sospettati mentre piazzavano un ordigno esplosivo nel terreno vicino ai soldati dell’IDF che operavano nel nord di Gaza. Un aereo dell’IAF ha colpito i sospettati per rimuovere la minaccia. Sparatorie IDF di stanza a est del Governatorato Centrale. E anche lungo i confini di East Khan Yunis nella Striscia di Gaza meridionale.
In un comunicato IDF: “La scorsa settimana, le forze di sicurezza hanno condotto operazioni antiterrorismo in tutta la Giudea e la Samaria, arrestando 90 sospetti ricercati, confiscando 14 fucili e migliaia di shekel di fondi terroristici. Inoltre, le forze di sicurezza continuano a operare nella Samaria settentrionale. Durante la scorsa settimana, l’IDF, l’ISA e la polizia di frontiera israeliana hanno operato a Jenin, eliminando terroristi e arrestando circa 30 sospetti ricercati. Inoltre, le forze hanno demolito le case di tre terroristi e interrogato un gran numero di sospetti in merito ad attività terroristiche”.
Scontri tra giovani e IDF a di Soliad, a nord-est di Ramallah. Le IDF sparano proiettili mentre assaltano la città di Silwad, a est di Ramallah in Cisgiordania. Attacchi a Qasra da parte delle IDF, Nablus. Le IDF spara bombe luminescenti nell’atmosfera dell’area dei cavalli, all’ingresso del campo di Jenin. Assalto la città di Qalqilya dall’ingresso orientale.
Continuano le distruzioni IDF a Tulkarem.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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