Per tutti coloro che pensano che i fronti no siano interconnessi, per file che riguarda Ansarallah, gli Houthi per intenderci, e le milizie legate a Hamas, le Qassam Brigades c’è una novità importante.
Nella giornata dell’8 marzo, sono apparse notizie secondo cui Abu Ubayda, numero uno dell’ala militare di Hamas ha partecipato alla presa delle prima nave assaltata dagli Houthi nel Mar rosso stiamo parlando della Galaxy Leader dove si vede il drone atterrare sulla nave.
Nella social sfera si legge a commento delle immagini degli Houthi della presa della Galaxy Leader: “La bandiera palestinese sventolava alta nella parte posteriore dell’elicottero. Le immagini del comandante Abu Ubaydah sono presenti tra i capi delle forze speciali al momento dell’assalto alla nave. La nave è in possesso delle Brigate Al-Qassam ed è sotto la custodia e la cura dei Mujaheddin nello Yemen. E il Mar Rosso è caldo. Nuove carte potenti conquistate dalla leadership nelle trattative Il nemico impazzirà, sostenendo la vostra religione e la madre che vi ha portato in grembo, o eroi dell’Islam”.
Secondo l’intellettuale palestinese Munir Shafiq: “Il coordinamento tra Ansar Allah e Al-Qassam è uno sviluppo molto importante e le sue dimensioni appariranno presto”.
Munir Shafiq ha affermato che in questo contesto, un leader delle Brigate Al-Qassam ha detto ad Al-Jazeera che Ansar Allah ha informato Al-Qassam che la recente escalation nel Mar Rosso era dovuta alle intenzioni dell’occupazione israeliana di attaccare Rafah e alla continuazione della politica della fame. Ha aggiunto che Sana’a ha inviato ad Al-Qassam una lettera per chiedere il suo parere riguardo alle mediazioni per rilasciare l’equipaggio di una nave da loro detenuta, e ha sottolineato che qualsiasi decisione riguardante la nave detenuta e il suo equipaggio spetta esclusivamente ad Al-Qassam. Sottolineando che la comunicazione e il coordinamento tra Al-Qassam e i fronti di combattimento in Libano, Yemen e Iraq sono proseguiti sin dalle prime ore dell’inizio della battaglia di Al-Aqsa”.
Se questo fosse verificato cadrebbe tutto l’impianto occidentale secondo cui i gruppi Ansar Allah e la sfera jiahdista legata ad Hamas non avevano vasi comunicanti, ma si affidavano all’Iran per dialogare. Perché significa che le Qassam in qualche modo sono in grado di muoversi dallo Yemen a Gaza in maniera indisturbata. Come?
Un funzionario del governo di Sanaa ha rivelato che l’America ha ricevuto un duro colpo dopo i suoi tentativi di separare la battaglia del Mar Rosso dall’aggressione israeliana testimoniata a Gaza. Il vicedirettore del Dipartimento di orientamento morale presso il Ministero della Difesa del governo di Sana’a, il generale di brigata Abdullah bin Amer, ha dichiarato in un post sul blog su (X): “Annunciare l’esistenza del coordinamento yemenita-palestinese e da Gaza è un colpo diretto agli Stati Uniti d’America”. E ha aggiunto: “Per settimane, gli Stati Uniti d’America hanno cercato di separare la battaglia del Mar Rosso da ciò che sta accadendo a Gaza”.
E continua: “L’annuncio arriva oggi da Gaza per confermare a tutti che la battaglia è una, il suo obiettivo è uno, e anche il suo destino è uno”.
Nel frattempo le stime degli analisti del settore marittimo affermano che il costo per l’invio di una nave portacontainer attorno al Capo di Buona Speranza in Africa è stimato in un ulteriore milione di dollari rispetto all’invio attraverso il Mar Rosso, spingendo i prezzi spot ben al di sopra dei prezzi contrattuali negoziati, anche su rotte non interessate come l’Oceano Pacifico, poiché il costo per l’invio di un container da 12 metri da Shanghai a Los Angeles nel mercato spot fuori contratto ha raggiunto i 4.900 dollari a febbraio.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio