#ISRAELHAMASWAR. Empasse: si discute del rilascio di 10 prigionieri israeliani in cambio di una tregua di due mesi e aiuti umanitari. Israele bombarda 60 volte in Siria

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In un’intervista al quotidiano libanese Al -Akhbar, un funzionario egiziano ha stimato che la proposta più vicina da attuare è il rilascio di 10 prigionieri israeliani in cambio di un cessate il fuoco di due mesi e l’introduzione di grandi quantità di aiuti.

Fonti informate in Hamas per il Medio Oriente riferiscono: “I nostri colloqui con i funzionari americani sono stati positivi, ma hanno bisogno di più tempo per avere successo”. Condanna di Hamas di Israele per non aver completato la prima fase dell’accordo. “Condanniamo e respingiamo la violazione di Israele, l’accordo di cessate il fuoco e la sua mancanza di impegno a ritirarsi dal valico di Filadelfia”. “Israele non si è impegnata nella graduale riduzione delle sue forze nell’asse “Filadelfia” durante la prima fase e non si è impegnata a iniziare a ritirarsi da esso il 42° giorno, secondo quanto affermato nell’accordo”. “Questa flagrante violazione rappresenta un tentativo aperto di ostacolare l’accordo e svuotarlo del suo contenuto”. Hamas ha chiesto ai mediatori di fare pressione su Israele perché lasci il corridoio Filadelfia. 

Il segretario di Stato americano Marco Rubio prima dell’incontro con la delegazione ucraina, ha incontrato il principe ereditario saudita in Arabia Saudita per discutere della minaccia Houthi al commercio globale, nonché del futuro di Gaza senza Hamas. Il Maritime Trade Centre del Regno Unito ha ricevuto segnalazioni di navi che hanno subito interferenze GPS nello Stretto di Hormuz probabile intervento degli Houthi.

Il viceministro degli Affari Esteri israeliano: “Il mondo deve condannare il genocidio commesso da Hayat Tahrir al-Sham e altri gruppi in Siria”. Si registra una manifestazione nel “Kibbutz Beit Agricul” nella valle del Giordano durante la visita del ministro al governo, Yitzhak Issachar Goldknopf, e il capo del partito Judaat Hatourah per chiedere la prosecuzione dell’accordo di scambio.

Nella giornata dell’11 marzo c’è stato un incontro tra il Presidente della Repubblica e il Presidente del Comitato di monitoraggio della cessazione delle ostilità, il generale statunitense Jasper Jeffers, alla presenza dell’ambasciatrice Lisa Johnson, risono incontrati prima della riunione del comitato a Naqoura, dove il Presidente Aoun ha chiesto al Presidente del Comitato di fare pressione su Israele affinché attuasse l’accordo, si ritirasse dalle cinque colline e restituisse i prigionieri libanesi. Sembra che avverrà il rilascio di 6 prigionieri libanesi è previsto dopo l’entrata in vigore dell’accordo, tra cui un soldato dell’esercito libanese. Mentre si svolgeva questo incontro, le IDF hanno attaccato il Libano meridionale. 

La Russia si sta coordinando con gli Stati Uniti sulla questione siriana ha dichiarato Vasilij Nebenzja, Rappresentante permanente alle Nazioni Unite. Il presidente siriano ha risposto alle dichiarazioni israeliane in un’intervista a Reuters: “Rigettiamo le dichiarazioni israeliane secondo cui l’attuale regime in Siria rappresenta una minaccia per il paese. Ciò che Israele dice al riguardo sono “chiacchiere vuote”. Ha anche osservato che “Non abbiamo ancora contattato l’amministrazione Trump, la nostra porta è aperta. Non possiamo garantire la nostra sicurezza senza la revoca delle sanzioni statunitensi. Ha detto che i colloqui con la Russia sul ritiro delle sue basi dalla Siria sono in corso, ma ha rifiutato di dire se ha chiesto l’estradizione di Assad”.

Ed ora uno sguardo agli scenari militari aggiornato alle 15:30 dell’11 marzo.

Le forze dell’esercito israeliano entrano nella periferia del quartiere occidentale del villaggio di Ma’ariya, vicino a un cimitero nell’area del bacino di Yarmouk, nella campagna occidentale di Deraa. Sono stati segnalati attacchi dell’IDF nell’area di Suwayda, nel sud della Siria.

Fonti siriane riportano 41 esplosioni in totale nella Siria meridionale dopo gli attacchi aerei israeliani nella notte dell’11 marzo. In un comunicato delle IDF si legge: “Durante la notte, i jet da combattimento dell’IAF hanno colpito radar e risorse di rilevamento utilizzate per la costruzione di valutazioni di intelligence aerea nella Siria meridionale. Inoltre, sono state colpite posizioni di comando e siti militari contenenti armi ed equipaggiamento militare appartenenti al regime siriano nella Siria meridionale. La presenza di queste risorse nella Siria meridionale rappresentava una minaccia per lo Stato di Israele e le attività dell’IDF. Questi obiettivi sono stati colpiti per eliminare minacce future”.

Sempre in Siria Israele ha effettuato altri 4 attacchi aerei israeliani contro la base del 137° reggimento siriano ad al-Kiswah, nella campagna di Damasco, in Siria. Sempre le fonti siriane in 48 ore hanno contato 60 attacchi di Israele. Colpita anche la città di Homs vicino al confine libanese. 

L’esercito israeliano ha affermato che durante la notte, aerei da combattimento hanno lanciato raid nella Siria meridionale, prendendo di mira i sistemi radar e i metodi di rilevamento utilizzati per costruire un’immagine di intelligence aerea, oltre ai quartieri generali militari e ai siti contenenti armi ed equipaggiamento militare appartenenti al governo Siriano. La presenza di questi mezzi nel sud della Siria è una minaccia per Israele e per l’attività dell’esercito israeliano. Questi siti sono stati presi di mira per rimuovere minacce future.

Attacchi israeliani registrati anche nel Libano meridionale: attacco di droni contro un’auto sulla strada Deir al-Zahrani nel Libano meridionale. Almeno un morto. Sono scoppiati inoltre, scontri tra le forze governative HTS e i clan libanesi della Beqaa al confine tra Libano e Siria. Droni israeliani volano intensamente e a bassissima quota sopra Iqlim al-Tuffah.

IDF hanno effettuano intensi rastrellamenti tra Hula e Mays al-Jabal, di fronte all’insediamento di Al-Manara. Bombardamenti dell’artiglieria israeliana prendono di mira Jabal Al-Sadana, alla periferia della città genovese di Kafr Shuba. Un raid dii droni sul Wadi Faroun, Kafarsir, di fronte al Grady Restaurant sud del Libano.

Secondo le IDF: “Diversi terroristi impegnati in attività sospette che rappresentavano una minaccia per le truppe IDF sono stati identificati nella parte centrale di Gaza. Un aereo IAF ha colpito i terroristi”. Secondo versione del Corrispondente di Al-Mayadeen: ci sarebbero cinque morti, in seguito al bombardamento di un drone israeliano su un gruppo di cittadini vicino al checkpoint di Netsarim, a sud di Gaza Città. 

Un morto anche Al-Shouka, a est della città di Gaza colpito da drone israeliano. Spari anche ad Abbas, a est di Gaza

Jenin è entrata nel suo 50° giorno consecutivo di attacco da parte delle forze israeliane. Molte le attività israeliane registrate in Cisgiordania nelle ultime ore. Tra gli obiettivi delle operazioni militari ci sono Jenin e Tulkarem, ma anche Nablus, Qabatiya, Hebron, Sa’ir e il campo profughi di Jalazone. Inoltre, l’Autorità Palestinese ha preso d’assalto la città di Tamoun. Due i morti.

Incendiati dai coloni israeliani, veicoli palestinesi nel villaggio di Umm Safa, a nord-ovest di Ramallah, all’alba di oggi.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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