#ISRAELHAMASWAR Difficile mediare per il cessate il fuoco. Smotrich non vuole cedere uomini di Hamas. Scontri nella Striscia e al confine col Libano. Houthi: 4 navi in 3 giorni

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Biden ha affermato che Israele e Hamas hanno concordato il “quadro” della tregua a Gaza e stanno lavorando sui dettagli, di seguito però i mediatori annunciano la sospensione dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza. 

Dopo tre giorni di intensi negoziati per i colloqui sul cessate il fuoco a Gaza, il 14 luglio, sono stati interrotti perché non sono riusciti a produrre un risultato fattibile, hanno riferito due fonti di sicurezza egiziane, accusando Israele di mancanza di determinazione nel raggiungere un accordo.

Fonti ufficiali in Israele, il 15 luglio riportano: “Ci teniamo a a chiarire che da domenica i contatti con Hamas attraverso i mediatori Egitto e Qatar sono continuati. Ciò nonostante i messaggi pubblici contrastanti sulla possibilità che Hamas congeli i negoziati su un accordo per il rilascio dei prigionieri e la fine della guerra nella Striscia di Gaza”. Il capo del Mossad, David Barnea dovrebbe partire per il Qatar nei prossimi giorni. Resta aperta la disputa tra i due partiti sulla richiesta di Netanyahu di impedire il ritorno dei militanti nel nord della Striscia di Gaza dopo il ritiro dell’esercito israeliano. Hamas sarebbe interessata a tornare al tavolo delle trattative.

Il quotidiano Israel Hayom palando del ministro per le Finanze, Bezalel Smotrich riferisce che in colloqui a porte chiuse: “La leadership della sicurezza israeliana ha deciso di accettare un accordo con Hamas ad ogni costo, e io non sarò partner in questa decisione”. Altro account riporta le parole di Smotrich: “Non firmerò alcun accordo che consenta il rilascio dei prigionieri palestinesi in uno scambio, anche se questo mi costerà la fine del mio destino politico. Questa è una linea rossa che non può essere invertita. La liberazione dei “terroristi” è un evento inaccettabile che mi metterà fuori dal governo. Il rilascio dei “terroristi” è stato un evento terribile. Abbiamo visto cosa è successo dopo il rilascio dell’accordo con Jibril e di Yahya Sinwar e abbiamo visto cosa hanno fatto e cosa sta succedendo”.

Il leader del Partito Democratico, Yair Golan propone una cosa opposta a quanto riferito dal ministro per le Finanze: “Israele aveva almeno due o tre possibilità di raggiungere un accordo e quello che lo ha interrotto è stato Netanyahu, che non era disposto a farlo. Temeva che avrebbero messo a repentaglio il suo futuro politico: questa è una vergogna per lo Stato di Israele. Niente è più necessario di un accordo sui prigionieri”.

La testata Maariv riporta le parole di Avigdor Lieberman: “Netanyahu scioglierà la Knesset a novembre per evitare di testimoniare al processo”.

Tra le altre dichiarazioni critiche sul primo Ministro di Israele raccolte quelle del Generale della riserva dell’esercito israeliano, Amos Gilad: “La vittoria assoluta nella situazione attuale significa affogare nel pantano della Striscia di Gaza”. Il primo Ministro Netanyahu non ha offerto alcuna soluzione pratica per il dopoguerra e non ha specificato la direzione in cui si sarebbe mosso.

Nel frattempo si apprende che il governo israeliano approva l’estensione del servizio regolare dell’IDF. Molti comandanti e soldati dell’Unità 8200 riferiscono di un clima di paralisi, con sospetti nei confronti dei funzionari e scambio di accuse. Vi sarebbe frustrazione nell’esercito israeliano a causa delle indagini sui fallimenti della guerra.

Il governo argentino ha ufficialmente designato Hamas come organizzazione terroristica. Mentre in un comunicato con video Hezbollah il 13 luglio ha annunciato di aver utilizzato per la prima volta l’UAV Shahed 101 contro gli israeliani. Le Brigate Hezbollah irachene: “L’Arabia Saudita pagherà un prezzo per l’utilizzo delle sue rotte terrestri per mantenere lo slancio offensivo contro i palestinesi, proprio come hanno pagato i suoi padroni nel Mar Rosso”. 

Intensa attività nel fine settimana da parte degli Houthi. Il portavoce delle forze armate yemenite, generale Yahya Saree, ha annunciato venerdì notte, 13 luglio, che sono stati lanciati attacchi con droni e missili contro una nave nel Mar Rosso e nello stretto di Bab al-Mandeb. Il 14 luglio un portavoce dell’ala militare degli Houthi afferma che hanno lanciato missili contro una nave israeliana nel Mar Arabico e hanno attaccato Eilat con un drone. Il 14 luglio la fregata greca F454 Psara si è scontrata con una “flotta di UAV” nel Golfo di Aden e ne ha abbattuto almeno uno.

Il 15 luglio l’autorità marittima britannica riceve la segnalazione di un incidente a 70 miglia nautiche a sud-ovest di Hodeidah, nello Yemen. La nave al largo di Hodeidah è stata presa di mira da 3 piccole imbarcazioni. A fine raccolta dati si apprende che l’autorità marittima britannica: “Un nuovo rapporto di un evento 97 miglia nautiche a nord-ovest di Hodeidah”. Sono in totale 4 le navi attaccate in 3 giorni. 

Gideon Glover, Direttore del porto di Eilat: “ Dobbiamo ammetterlo… il porto è in bancarotta, una nave è arrivata qui negli ultimi due mesi, gli Houthi hanno impedito l’accesso”. Mentre il porto di Eilat è costretto a dichiarare bancarotta, una fila di camion che trasporta merci per Israele transita dalla Giordania. Secondo i media israeliani: “Se si aprisse un fronte nel nord, tutti i porti israeliani non funzionerebbero, ad eccezione del porto di Ashdod”. Che nei giorni scorsi ha subito un attacco Cyber. 

Ed ora uno sguardo al fronte tra Israele – Hamas – Hezbollah aggiornato alle 15:30 del 15 luglio.

Le Brigate libanesi: “Con lo sviluppo degli eventi e l’aumento del volume delle minacce, le Brigate libanesi hanno deciso di confermare che si occupano direttamente di affrontare qualsiasi minaccia”. Si uniscono dunque a Hezbollah in caso di attacco israeliano in Libano sud. Sirena in azione in Israele nord e Libano sud per tutta la giornata del 15 di luglio: gli aerei da guerra israeliani superano la barriera del suono su gran parte delle aree del sud. 

Nel mattino si è registrato un incendio nel porto di Beirut. In risposta la resistenza islamica nel sud del Libano ha attaccato con un missile anti-blindo (Cornet) ha preso di mira la caserma “Pranit”. Incendi sono scoppiati nel nord di Israele a seguito dei bombardamenti di Hezbollah. Le sirene hanno suonato ad Almon per paura di infiltrazioni di resistenza. La Resistenza Islamica ha preso di mira l’attrezzatura spia nel sito di Raheb con missili guidati.

Attacco aereo israeliano nella la città di Marwahine e a Mays al-Jabal nel sud del Libano.

Il sindaco di Haifa Yona Yahav a Radio North: “Secondo le stime, rimarremo seduti nei rifugi e nei parcheggi per 4 giorni.” In caso di attacco di Israele contro Hezbollah. 

Il Capo del Consiglio del villaggio di Al-Walaja, a sud di Gerusalemme ha riferito di 12 operazioni di demolizione effettuate da Israele nel villaggio dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza.

A Gaza centro il comitato di emergenza di Deir al-Balah ha annunciato che tutti i pozzi d’acqua avevano smesso di funzionare, ci sarebbero 5 morti in un bombardamento israeliano che ha preso di mira una casa nel campo di Al-Maghazi, e bombardamenti continui contro il campo di Al-Nuseirat e a est di Bureij. Bombardamenti dell’artiglieria hanno colpito le aree orientali del campo di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.

Fuoco a nord-ovest di Madinat Al-Zahra, nel mezzo della Striscia di Gaza. Attacchi aerei israeliani hanno preso di mira le vicinanze del cimitero “Al-Far”, a nord-est di Al-Maghazi.

A Gaza sud l’IDF conferma di aver mantenuto l’attività operativa dell’IDF in tutta la Striscia di Gaza. Nei giorni scorsi, nella zona di Rafah, le truppe hanno eliminato in combattimenti ravvicinati una cellula di Hamas armata di lanciarazzi.

Inoltre, le truppe hanno eliminato numerosi uomini di Hamas nella zona centrale della Striscia di Gaza. In un’attività, un miliziano è stato identificato mentre piazzava esplosivi ed è stato eliminato mediante il fuoco di un carro armato. Inoltre, il 14 luglio, l’IAF ha colpito dozzine di obiettivi di Hamas in tutta la Striscia di Gaza. In un attacco, l’IAF ha eliminato uomini di Hamas che erano stati identificati osservando le truppe dell’IDF e che rappresentavano per loro una minaccia.

Le forze navali israeliane continuano a colpire obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza, assistendo le truppe di terra dell’IDF nell’area. Il 14 luglio, le infrastrutture di Hamas sono state colpite nel sud di Gaza.

I media palestinesi hanno riferito di oltre 20 morti e 100 feriti in un attacco aereo israeliano nella zona di al-Mawasi di Khan Yunis, nel sud di Gaza il 13 luglio. 

La 162a divisione dell’esercito israeliano continua a combattere nella zona di Rafah. La Nahal Brigade Combat Team e l’Air Force hanno attaccato una posizione anticarro da cui è stato sparato un colpo oltre le forze dell’IDF. I combattenti della 401a Brigata hanno distrutto le miniere sotterranee e le infrastrutture di Hamas nell’area.

Bombardamenti di artiglieria registrati nelle vicinanze della strada 8 nel quartiere di Al-Zaytoun a Gaza City

Ancora nella giornata del 15 di luglio fonti palestinesi riportando i continui combattimento contro le forze israeliane. Le IDF fanno saltare in aria edifici residenziali nel centro e a ovest della città di Rafah. 

Le Brigate Al-Quds rivendicano: “Abbiamo bombardato con una raffica di colpi di mortaio calibro 60 i soldati e le jeep israeliane che che penetravano nelle vicinanze dello svincolo di Awadallah, nel mezzo del campo di Yabna, a sud della città di Rafah. I nostri mujaheddin hanno confermato che l’elicottero era atterrato vicino al luogo mirato per evacuare i morti e i feriti”.

Gli scontri sarebbero attivi nel campo di Yabna a Rafah, e il rumore degli scontri raggiunge la città di Khan Yunis, affermano on line dei testimoni oculari.

Anche in Cisgiordania si registrano scontri, l’esercito israeliano prende d’assalto la città di Qabatiya, a sud della città di Jenin, in Cisgiordania. Dopo tre ore di combattimenti, le IDF hanno ritiratole truppe dalla città di Jama’in, a sud di Nablus, in Cisgiordania. Numerosi gli arresti.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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