
Il presidente Trump licenzia tre alti funzionari filo-israeliani – Merav Seren, Eric Treger e Morgan Ortagus – a causa di disaccordi con Netanyahu, presumibilmente per le loro posizioni filo-israeliane.
Euronews spiega che: “Nonostante le tensioni, Israele parteciperà alla riunione dell’UE sul rafforzamento delle relazioni con il Medio Oriente e il Nord Africa a livello di ministri degli Esteri, che si terrà a Bruxelles il 23 giugno”. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato: “L’obiettivo è partecipare alla riunione, non è ancora stato stabilito se il ministro degli Esteri Gideon Saar vi prenderà parte”.
Alcuni paesi dell’UE, tra cui la Germania, stanno prendendo in considerazione restrizioni contro Israele, riporta Bloomberg. “Per molti governi europei, è diventato semplicemente impossibile continuare a sostenere la guerra di Israele, nonostante il loro fermo impegno per la sicurezza di Israele”, ha dichiarato Julien Barnes-Dacey, direttore del programma per il Medio Oriente e il Nord Africa presso il Consiglio europeo. Fuori dal coro la Germania, il ministero per la politica estera ha detto: “La Germania continuerà a sostenere lo Stato di Israele, anche fornendo armi”.
In una conferenza stampa tenutasi il tre sera il portavoce delle IDF, il Generale di Brigata Effie Defrin, ha presentato per la prima volta una mappa che mostra l’offensiva terrestre in corso contro Hamas. Secondo la mappa, la Divisione Gaza sta operando nell’area di Rafah; la 36a e la 98a Divisione stanno avanzando su Khan Yunis da sud e da est; la 252a sta operando a Gaza City e nel corridoio di Netzarim; e la 162a sta combattendo contro Hamas nel nord della Striscia.
Sempre in materia militare si apprende dalla stampa israeliana: “Tre soldati dell’unità corazzata del Battaglione 82 saranno arrestati e sono in un carcere militare dopo essersi rifiutati di svolgere una missione militare all’interno della Striscia di Gaza. I soldati hanno insistito sulla loro posizione e sono stati processati con l’accusa di essersi rifiutati di eseguire un ordine militare”.
Secondo Channel 12 israeliana: “Tra le minacce di scioglimento della Knesset, un membro del Consiglio degli Anziani dello Shas invita il capo del blocco di Stato Benny Gantz a un incontro”. l presidente del partito Shas, Aryeh Deri: “Siamo in una crisi senza precedenti. Non abbiamo scelta. Andremo alle elezioni.”
Continuano i tentativi di riportare a casa i prigionieri israeliani. L’ex ministro e pilota, attuale membro della Knesset, Matan Kahana: “L’operazione militare deve servire a far tornare i prigionieri, perché per Hamas e il resto dei nostri nemici ci sarà tutto il tempo per sconfiggerli ed eliminarli, ma i nostri prigionieri non ne hanno il tempo”.
Il membro della Knesset Yitzhak Kreuzer (del partito di Ben Gvir): Il prezzo da pagare nella Striscia di Gaza è molto alto, avremmo voluto vedere più forza contro la Striscia, i combattimenti lì si svolgono in una situazione estremamente difficile, ci sono ancora 58 prigionieri uomini e donne sul campo e le battaglie si stanno svolgendo contro una delle peggiori organizzazioni mai esistite nel contesto della guerriglia.
Hagai, padre del prigioniero Matan Angrist: “Ciò che mi fa arrabbiare è che il Primo Ministro non combatte per i suoi soldati: ne è responsabile. C’è la sensazione che il contratto tra il governo e il popolo sia stato rotto. Alcuni amici di Matan dicono di non essere più in grado di farlo, di non poter continuare a combattere”.
Ed ora uno sguardo agli scenari militari aggiornato alle ore 15:30 del 4 giugno. Bombardamento di artiglieria saudita contro villaggi di confine nel distretto di Baqim, nel governatorato di Saada, in Yemen, zona Houthi.
Israel Hayom: “il nuovo capo dello Shin Bet David Zinni ha condotto un tour segreto in alcune zone interne della Siria, alla periferia di Damasco”. Due razzi Grad lanciati dalla regione siriana di Daraa miravano le alture del Golan. Due gruppi diversi hanno rivendicato la responsabilità del lancio di due razzi dalla Siria meridionale verso le alture del Golan. Le rivendicazioni iniziali provengono dalle Brigate Mohammed Deif, un gruppo che afferma di essere affiliato ad Hamas, ma di cui Hamas afferma di non aver mai sentito parlare. Mentre il secondo gruppo, Kataib Awli al-Bass, fa parte del Fronte di Resistenza Islamica e ha legami con l’Iran e Hezbollah. Kataib Awli al-Bass, oltre a rivendicare la responsabilità, ha anche diffuso un filmato che, a suo dire, mostra i lanciatori utilizzati nella Siria meridionale.
L’artiglieria israeliana bombarda l’area del bacino di Yarmouk a ovest della campagna di Daraa, nella Siria meridionale. Israele ritiene al Ahmed al Sharaa, presidente della Siria sia responsabile dell’accaduto. Sempre in Siria un’esplosione all’aeroporto militare di Hama, in Siria, sono state causate da un’esplosione in un deposito di munizioni dell’aeroporto.
In Libano le IDF hanno lanciato volantini che minacciavano il sindaco della città di confine di Yaroun, mostrando una sua foto e dicendo che era sotto sorveglianza aerea e da terra. Lo minacciano di morte se continua a collaborare con la ONG civile “Lata’awano”, che fornisce aiuti agli sciiti in tutto il Libano ed è dietro l’iniziativa delle case prefabbricate nelle città di confine. La ONG è chiamata “Gialla” dagli ebrei. Un drone israeliano sgancia bombe su un bulldozer nella zona di Sultani, vicino alla città di Yaroun, nel Libano meridionale.
La nave “Madeleine” della “Freedom Flotilla”, diretta a Gaza per rompere l’assedio, invia segnali di soccorso dopo aver rilevato dei droni che sorvolano la zona. Il veliero è salpato dalla Sicilia, domenica scorsa, con a bordo 12 attivisti internazionali per rompere il blocco israeliano su Gaza e consegnare aiuti umanitari. Questo tentativo è seguito al fallimento di un precedente tentativo a causa di un attacco di droni israeliani contro un’altra nave nel Mar Mediterraneo, vicino a Malta, all’inizio di maggio. La missione Madeleine è un’estensione diretta della Mavi Marmara, che fu vittima di un mortale attacco israeliano nel 2010, che causò la morte di dieci volontari mentre tentava di consegnare aiuti umanitari a Gaza.
Gli organizzatori della campagna vedono questa missione come una continuazione di quell’eredità umanitaria, un rifiuto del silenzio internazionale e della sottomissione al ricatto politico.
L’Ufficio Stampa del Governo di Gaza ha condannato il bombardamento del tetto dell’edificio principale dell’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa (nella Striscia di Gaza centrale) da parte delle IDF, avvenuto mercoledì, che ha causato danni materiali. Il governo ha sottolineato che colpire gli ospedali rappresenta una flagrante violazione di tutte le convenzioni internazionali e umanitarie.
Le Brigate Al-Quds hanno annunciato di aver preso di mira una jeep Hummer israeliana con un ordigno altamente esplosivo a est di Gaza. Le Saraya al-Quds: “Abbiamo preso di mira un veicolo militare israeliano a ovest di Beit Lahia”.
In Giordania i combattenti della resistenza lanciano più di 15 bombe artigianali durante gli scontri con le forze IDF nella città di Silat al-Dahr, a sud di Jenin.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/