
Un terremoto ha colpito il Mediterraneo orientale interessando Egitto, Libano e Palestina. Lunedì la Corte internazionale di giustizia ha avviato le udienze per esaminare le implicazioni legali delle azioni israeliane nei territori palestinesi. Si tratta di un caso nuovo, non correlato al caso Sudafrica contro Israele. Israele continua a respingere categoricamente tutte le accuse mosse nei suoi confronti e non intende porre fine all’operazione militare a Gaza.
Da fonti israeliane si apprende che in un incidente di sicurezza quattro soldatesse sono rimaste ferite il 13 maggio in seguito a un “agguato contro un veicolo militare” vicino al confine con l’Egitto.
Ieri sera Netanyahu ha incontrato nel suo ufficio a Gerusalemme il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier. Tra gli argomenti all’ordine del giorno il rilascio dei prigionieri. Secondo Canale 14: “Il Consiglio dei Ministri si è riunito per discutere il piano di Witkoff di rilasciare 10 ostaggi con l’approvazione di Netanyahu”. Altre consultazioni sono previste nella tarda serata del 14. Ancora una volta l’avvocato di Netanyahu ha chiesto al gabinetto del giudice di sospendere l’udienza per un periodo prolungato a partire dalle 12:00, a causa della prevista chiamata di Netanyahu con Steve Witkoff, spiegando che “il primo ministro deve effettuare la chiamata da Kirya”.
L’inviato Usa, Witkoff, ha spiegato alla stampa che ci sono diverse opzioni sul tavolo riguardo l’accordo sugli ostaggi che vengono studiate contemporaneamente. Witkoff ha detto ai parenti degli ostaggi che Israele non può dettare legge a Washington, e Washington non può fare il contrario. Witkoff ha poi detto che se Israele si ritira dai negoziati, non sarà cosa utile.
Dal 13 maggio la polizia militare ha arrestato i 38 renitenti alla leva di cui solo uno è haredi. Ieri sera le forze israeliane hanno attaccato l’Ospedale Europeo cercando di uccidere Muhammad Al-Sinwar, fratello del più noto Sinwar. Se Muhammad Al-Sinwar venisse assassinato, Netanyahu potrebbe avere l’opportunità di affermare che Hamas non è più un’organizzazione attiva, il che potrebbe costituire la base per una dichiarazione di vittoria strategica e un’iniziativa di cessate il fuoco, forse in linea con il desiderio di Trump e l’obiettivo di raggiungere la “pace per Israele”. Mohammed Al-Sinwar: È il fratello di Yahya al-Sinwar e in precedenza ha guidato la Brigata Khan Yunis, affiliata ad Hamas, e ha diretto le operazioni dell’ala militare del movimento.
Dall’inizio della guerra e in generale negli ultimi anni, Muhammad Al-Sinwar è una delle figure di spicco dell’ala militare di Hamas. È responsabile, tra le altre cose, di una serie di attacchi e operazioni contro Israele nel corso degli anni, tra cui l’operazione di cattura di Gilad Shaliti e la pianificazione degli eventi del 7 ottobre. Dopo l’assassinio di Mohammed Al-Dadeed, ha ricoperto la carica di leader dell’ala militare del movimento e, dopo l’assassinio di suo fratello Yahya Al-Sinwar, ha ricoperto anche la carica di leader di Hamas nella Striscia, diventando il più alto funzionario a Gaza. È considerato un intransigente e una figura molto impegnata nella liberazione dei detenuti e nel raggiungimento di accordi per porre fine alla guerra.
Il Ministro della Difesa Israel Katz: ha confermato: “Ieri il Primo Ministro Netanyahu e io abbiamo autorizzato l’esercito israeliano ad attaccare le infrastrutture sotterranee sotto l’egida dell’Ospedale Europeo di Khan Yunis, che fungeva da quartier generale per figure di spicco di Hamas. L’assassinio di Muhammad al-Sinwar, secondo fonti israeliane è riuscito, ma la conferma ufficiale richiederà tempo”.
Una delegazione israeliana di alto rango ha incontrato l’inviato statunitense Steve Witkoff e l’inviato per la presa degli ostaggi, Adam Boehler, a Doha. La delegazione israeliana è impegnata nei colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri per porre fine alla guerra a Gaza.
Il tema della risoluzione della questione in Medio Oriente è al centro dei contatti tra la parte russa e quella americana, ha affermato il vice capo del Ministero degli Esteri russo, Sergei Ryabkov. Allo stesso tempo, Ryabkov ha chiarito che i dettagli delle negoziazioni non possono essere annunciati al momento a causa della “natura chiusa dei contatti”. Il presidente francese Emmanuel Macron sta seriamente attaccando Netanyahu: “la sua politica a Gaza è vergognosa”.
Ed ora uno sguardo agli scenari militari aggiornato alle ore 12 del 14 maggio [METTERE LINK A d ora uno sguardo agli scenari militari aggiornato alle ore 12 del 14 maggio]. Emessi da Israele avvisi di evacuazione per coloro che si trovano nel porto di Ras Issa, nel porto di Hodeidah e nel porto di Al-Salif in Yemen. Gli Houthi hanno lanciato tre missili in 24 ore. Lanci rivendicati dal portavoce Houti, il generale Yahya Saree che ha detto: Abbiamo condotto un’operazione militare contro l’aeroporto Ben Gurion, nella zona occupata di Jaffa, con un missile balistico. Nella mattina del 14 ha detto: “Il missile contro l’aeroporto di Al-Llad è il terzo in meno di 24 ore e ha raggiunto con successo il suo obiettivo. Usato missile Dhu al-Fiqar.
Dal Libano, il Corrispondente di Al-Manar fa sapere che dopo che un aereo israeliano si è schiantato contro un’abitazione nella città di Shebaa, un drone ha bombardato l’abitazione all’alba, senza causare feriti. Un drone israeliano ha preso di mira un’auto sulla strada di Qaqaiyat al-Jisr, Wadi al-Hujayr, nel sud del Libano, con due missili situato a nord del fiume Litani e a circa 25 chilometri a nord del confine.
Le sirene stanno suonando a Gerusalemme, Tel Aviv e dintorni dopo il lancio di un missile dallo Yemen. Durante gli avvertimenti, i voli all’aeroporto Ben Gurion sono stati sospesi. Il missile è stato colpito dalla difesa. Le forze di sicurezza e soccorso si stanno dirigendo verso il punto in cui le schegge di missile sono cadute sull’insediamento di Shomron, a nord della Giudea, e Zamra in Cisgiordania. Le sirene risuonano ad Ashkelon e Sedrot dopo il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, tre 1 su Ashkelon e 2 su Sderot.
Nella sera del 14 maggio l’esercito israeliano ha lanciato diversi razzi contro l’ospedale europeo di Gaza, a sud-est di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Le Forze di difesa israeliane hanno confermato il bombardamento a Khan Yunis, affermando che un “attacco preciso” ha preso di mira un centro di comando e controllo di Hamas situato sotto l’ospedale europeo di Gaza a Khan Yunis. Le IDF aggiungono che “sono state adottate numerose misure” per mitigare i danni collaterali ai civili e alle infrastrutture civili. L’attacco ha preso di mira Muhammad Al-Sinwar.
L’Aeronautica Militare ha bombardato l’Ospedale Europeo con 6 bombe e ha utilizzato 40 droni suicida. Bombardati tutti gli ingressi e vie di fuga. In tolta ci sarebbero oltre 60 morti.
In una Dichiarazione congiunta rilasciata dai portavoce dell’esercito israeliano e del Servizio di Sicurezza Generale (Shin Bet): “L’esercito israeliano e il Servizio di Sicurezza Generale hanno distrutto un’infrastruttura sotterranea di Hamas sotto l’Ospedale Europeo di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza. Dall’inizio della guerra, l’esercito israeliano e il Servizio di Sicurezza Generale hanno lavorato per distruggere e neutralizzare l’infrastruttura sotterranea di Hamas nella Striscia di Gaza. Questa mattina (martedì), l’esercito israeliano e il Servizio di sicurezza generale hanno bombardato con precisione i membri di Hamas che si trovavano in un centro di comando e controllo allestito in un’infrastruttura sotterranea sotto l’ospedale europeo di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza”.
Bombardamento a nord di Rafah. Ordini di evacuazione a tutti i residenti della Striscia di Gaza, nel comune di Jabalia, nel campo di Jabalia e nei quartieri di Tal al-Zatar, Sheikh Zayed, Al-Nour, Al-Salam e Al-Rada. Nella tarda mattinata droni israeliani hanno sparato contro i residenti della zona di Shamaa, nel quartiere di Zeitoun, a sud-est di Gaza. Il bilancio delle vittime è salito a 40, inclusi bambini e donne, a seguito del bombardamento da parte di Israele di abitazioni nel campo di Jabalia e a Jabalia al-Balad, a nord di Gaza.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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