
Sono stati moltissimi gli episodi e gli incidenti che hanno riportato i riflettori su Israele nel fine settimana. La Lega Araba annuncia lo svolgimento di una riunione d’emergenza oggi a livello dei delegati permanenti per discutere le azioni da intraprendere nei confronti di “Israele” accusata dei crimini di genocidio e carestia a Gaza.
Indignazione e rabbia ha provocato l’attacco alla sede consolare iraniana a Damasco da parte degli aerei israeliani. “L’imam Sayyed Ali Khamenei, commentando l’attacco israeliano che ha preso di mira il consolato iraniano” “Faremo rimpiangere questo crimine e crimini simili a Israele”. E ha aggiunto: “La malvagia di Israele riceverà la sua punizione per mano dei nostri uomini e si pentirà del crimine”.
Il presidente della Camera dei rappresentanti libanese, Nabih Berri, esprime le sue condoglianze ad Ali Khamenei, al presidente iraniano Ebrahim Raisi e al presidente del Consiglio della Shura islamica, offrendo le sue condoglianze per i morti dell’aggressione di Damasco: “L’aggressione contro il consolato iraniano a Damasco conferma che Israele è uno scandaloso esempio di terrorismo di stato organizzato”.
Il vicepresidente della Camera dei rappresentanti libanese, Elias Bou Saab, ha ricevuto la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite, Joanna Wronczka, e hanno discusso del grave attentato al consolato iraniano a Damasco. “Il che costituisce un indicatore pericoloso”. Bou Saab ha denunciato l’attacco, considerandolo una “flagrante violazione” di tutte le leggi internazionali. Bou Saab ha denunciato anche l’attacco che ha preso di mira una pattuglia dell’UNIFIL nel sud del Libano. Si è discusso anche del dossier delle elezioni presidenziali e comunali, e Bou Saab ha sottolineato la necessità di tenere le elezioni e, in generale, e non rinviare le elezioni comunali.
L’ufficio del Segretario generale delle Nazioni Unite si è detto “preoccupato” per l’attacco israeliano a Damasco.
Tra gli altri temi trattati dalla social sfera, la chiusura della tv qatariota Al Jazeera in Israele. La Casa Bianca: “Se le notizie sono vere, è profondamente preoccupante che Israele abbia intenzione di chiudere Al Jazeera”. Gli Stati Uniti hanno consentito il trasferimento di aerei da combattimento e bombe per un valore di “miliardi di dollari” a Israele, nonostante le preoccupazioni sull’operazione a Rafah che proprio in questi giorni ha avuto il via libera dal governo. Per la CNN, secondo fonti informate, l’amministrazione Biden è vicina ad approvare la vendita di 50 caccia F15 a Israele, per un valore di 18 miliardi di dollari.
Sull’attacco a Damasco è intervenuta anche Mosca. il Ministero degli Esteri russo: “Condanniamo fermamente l’attacco terroristico israeliano che ha preso di mira il consolato iraniano a Damasco. È assolutamente inaccettabile attaccare gli Uffici diplomatici e consolari la cui immunità è garantita dalle Convenzioni di Vienna”. Attesi esiti della riunione dell’ONU su richiesta della Russia, in merito agli attacchi all’ambasciata iraniana a Damasco, attribuito a Israele. Libano, Cina e Egitto hanno condannato l’attacco di Israele a Damasco contro il consolato iraniano.
Il ministro degli Esteri polacco Radek Sikorski ha affermato di aver chiesto all’ambasciatore israeliano in Polonia di “dare una spiegazione urgente” sulla morte di un operatore umanitario polacco della WCK (World Central Kitchen). Il ministero degli Esteri di Cipro ha chiesto un’indagine “rapida e trasparente” sull’uccisione degli operatori umanitari della WCK nella Striscia di Gaza. Il messaggio affermava che “gli operatori umanitari devono essere protetti”. I volontari dell’organizzazione rimangono a Larnaca per gestire la rotta marittima. Due veicoli della World Central Kitchen sono finiti sotto il fuoco israeliano durante la notte nel centro della Striscia di Gaza. L’incidente ha ucciso sette operatori umanitari della WCK, tra cui diversi cittadini stranieri. L’IDF afferma che sta “conducendo un’indagine approfondita al più alto livello per comprendere le circostanze di questo tragico incidente”. L’Australia ha chiamato in merito all’incidente l’ambasciatore di Israele in Australia per chiarimenti.
Israele sta aumentando la sicurezza in molte missioni diplomatiche in tutto il mondo in seguito all’uccisione di un alto funzionario iraniano presso il consolato iraniano a Damasco. Israele riconosce la possibilità che l’Iran tenti di rispondere all’omicidio attaccando una missione diplomatica israeliana all’estero.
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha posto il veto sull’accordo per l’acquisto di nuovi squadroni di aerei F-35 e F-15 a causa della mancata creazione di un comitato di revisione del bilancio della difesa.
In Israele Al-Jazeera ora è fuori legge, La legge sul canale televisivo del Qatar è stata adottata durante la sessione plenaria del governo israeliano. Il ministro Karai: “Non ci sarà libertà di parola per i portavoce di Hamas in Israele. Al Jazeera resterà chiusa nei prossimi giorni.” La Knesset ha approvato in terza lettura la legge che permette la chiusura dei media ostili in Israele , fonte Kan Radio Station.
Il comandante della brigata Iran-Iraq Abu Ali al-Askari: “Siamo pronti ad armare 12.000 combattenti della resistenza islamica mujaheddin in Giordania, e cominciamo tagliando la strada terrestre che porta all’entità sionista”.
Il Capo della delegazione nazionale yemenita di Ansarallah, Muhammad Abdel Salam: “Condanniamo l’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco, che ha portato al martirio di numerose figure della leadership iraniana, nel miserabile tentativo di ottenere un’immagine di vittoria, ed è considerato una violazione della sovranità siriana e una palese aggressione contro due paesi fratelli per le loro posizioni a sostegno della Palestina”.
Sempre in materia di Houthi, il 31 marzo, l’esercito americano afferma di aver distrutto due UAV Houthi nello Yemen: uno dopo essere stato lanciato nell’area del Mar Rosso e l’altro già a terra, pronto al lancio. Sempre il Comando Centrale USA ma il 2 aprile ha riferito che: “Le nostre forze hanno distrutto con successo una nave drone Houthi per legittima difesa”. “L’imbarcazione pilotata rappresentava una minaccia per le nostre forze, per le forze della coalizione e per le navi commerciali nella regione”
Il primo aprile il British Maritime Trade Centre segnala un incidente di sicurezza nel Mar Rosso meridionale, vicino al porto di Hodeidah a circa 150 miglia nautiche a nord ovest. Una nave nel MarRosso ha ricevuto l’ordine dalla Marina yemenita di attivare il suo sistema di identificazione automatica.
Secondo l’Autorità britannica per le operazioni del commercio marittimo (UKMTO): un membro dell’equipaggio di una nave nel Mar Rosso afferma di aver sentito spari sospetti, dopo che la nave ha ricevuto l’ordine dalla Marina yemenita di attivare il suo sistema di identificazione automatica.
Fronte tra Israele e alleati di Hamas aggiornato alle 16:00 del 2 aprile.
Nel pomeriggio, intorno alle ore 16 italiane del 1° aprile si apprende di attacco israeliano vicino all’ambasciata iraniana a Damasco. Da subito si capisce che nel mirino di Israele ci sono alte cariche della Forza Quds.
Alle 17:32 viene editata una dichiarazione ufficiale del Ministero della Difesa siriano: “Questa sera intorno alle 17:00, il nemico israeliano ha attaccato l’edificio del consolato iraniano a Damasco dal Golan siriano occupato. Questo attacco ha provocato la distruzione dell’intero edificio e la morte e il ferimento di tutte le persone all’interno. Proseguono i lavori per recuperare i corpi dei morti, fornire assistenza ai feriti e rimuovere i detriti”.
Secondo fonti israeliane, l’attacco all’ambasciata iraniana è stato effettuato in risposta all’attacco UAV contro una nave israeliana nel porto di Eilat. La Israel Public Broadcasting Corporation riferisce che Israele ha aspettato che l’ambasciatore iraniano in Siria lasciasse l’ambasciata prima di lanciare l’attacco missilistico.
Il ministro degli Esteri siriano Faisal al-Maqdad è accorso presso l’ambasciata iraniana in Siria e ha parlato al telefono con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdullahian dopo l’attacco.
L’agenzia di stampa iraniana Tasnim: già alle 17:45 riferisce di cinque persone uccise in un attacco a Damasco, tra cui il generale dell’IRGC Rahimi, amico intimo e vice di Zahedi.
L’ambasciatore iraniano in Siria ha detto che gli aerei da combattimento israeliani F-35I hanno effettuato un attacco aereo sull’ambasciata iraniana. Ha anche aggiunto che “risponderemo al crimine commesso dall’entità sionista”.
Alle 21:00 ore italiane il Servizio Pubbliche Relazioni dell’IRGC ha riferito dell’uccisione dei generali Mohammad Reza Zahedi e Mohammad Hadi Haj Rahimi e di cinque dei loro ufficiali a seguito di un attacco missilistico contro la sezione consolare dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran a Damasco.
A seguire i nomi delle vittime: generali, Mohammad Reza Zahedi e Mohammad Hadi Haj Rahimi; Hossein Amanollahi, Seyyed Mahdi Jalalati, Mohsen Sadaqat, Ali Agha Babai, Syed Ali Salehi Rozbahani.
Secondo Al Hadath, i morti sarebbero almeno otto. Secondo l’agenzia di stampa siriana SANA l’edificio è completamente distrutto. L’ambasciatore iraniano non è rimasto ferito. I mass media sottolineano che alcuni di loro avevano stretti contatti con gli Hezbollah libanesi, che hanno già promesso vendetta a Israele.
Poco dopo la mezzanotte è arrivato il comunicato di Hezbollah che chiarisce: “ [… ] Il grande leader, Muhammad Reza Zahedi, è stato uno dei primi sostenitori, sacrificatori e perseveranti per molti anni a sviluppare e far avanzare il lavoro della resistenza in Libano. Ha condiviso a lungo le nostre preoccupazioni e responsabilità. Fu veramente un fratello, un combattente, un amico leale e un sacrificatore esemplare nel suo amore per la resistenza in Libano e nella regione. Fu lui che si accontentò e scelse, insieme alla sua onorabile famiglia, di stare lontano dai suoi patria, dove ha compiuto grandi sacrifici e ferite che hanno riempito il suo onorevole corpo, e tutto ciò perché amava la resistenza e la difesa degli oppressi nella nostra regione, soprattutto in Palestina”.
Nel comunicato dopo le espressioni di condoglianze nei confronti delle famiglie e dei leader iraniani, si parla di vendetta contro Israele.
In Siria è attesa una delegazione iraniana a Damasco per indagare sull’attacco che ha preso di mira il consolato di Teheran. Infine da fonti libanesi si apprende di un attacco aereo suicida contro la base americana di Al-Tanf.
L’IDF nel fine settimana di festa ha sparato su obiettivi a Kfar al-Khiam, nel sud del Libano, mentre la difesa aerea israeliana è stat chiama ad operare su Haifa, anche se non è stato dichiarato alcun allarme. Numerosi attacchi si registrano anche da parte di Hezbollah ai confini con Israele. In un post si legge: “L’operazione della Resistenza Islamica in Libano ha preso di mira una serie di siti appartenenti all’esercito israeliano al confine meridionale”. Il due aprile le sirene suonano nell’insediamento di Beit Hillel nel dito della Galilea. La resistenza islamica ha preso di mira la base militare israeliana a Tel Nof (Air Force Base 8) con droni.
Secondo Channel 14 vi sarebbero razzi caduti sull’aeroporto militare Ramon nel Negev.
Israel Today scive: “Grandi forze si stanno dirigendo sul luogo dell’incidente all’aeroporto Ramon nel Negev”. Un drone è esploso vicino all’aeroporto di Ramon, a nord di Eilat.
La Resistenza Islamica rivendica attacco alle 5:45 di martedì 02 aprile, contro un raduno di soldati nemici all’Al -Sito di Malikiyah con armi missilistiche.
Si registrano bombardamenti anche a Gaza centro e a nord di Gaza. Nella notte tra il 1 e 2 aprile i raid israeliani hanno colpito un mezzo dell’Organizzazione umanitaria World Central Kitchen che ha rilasciato una dichiarazione: “I membri del nostro team sono stati uccisi in un attacco dell’esercito israeliano avvenuto mentre stavano lavorando per consegnare cibo a Gaza. L’uccisione della nostra squadra nell’attacco israeliano è una tragedia, e gli operatori umanitari e i civili non dovrebbero essere un obiettivo”. Sarebbero sette i lavoratori dell’organizzazione umanitaria internazionale World Central Kitchen uccisi nella Striscia di Gaza di diverse nazionalità: Australia, Polonia, Gran Bretagna. La WCK sta attualmente sospendendo il suo lavoro nella Striscia di Gaza e l’esercito israeliano sta avviando un’indagine
Nella giornata del 2 aprile le forze israeliane prendono d’assalto la Cisgiordania: la città di Kafr Ni’ma, a ovest di Ramallah. Chiuso l’ingresso alla città di Kafr Aqab, a nord di Gerusalemme, in concomitanza con il continuo assalto alla città. Le forze israeliane hanno chiuso gli ingressi al campo di Qalandia e hanno fatto irruzione in diverse case durante l’assalto in corso.
Stessa scena nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron. In risposta le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa parlano nelleloro reti social di scontri con le forze di occupazione che assaltano il campo di Qalandia.
Il governo israeliano ha approvato i piani operativi per l’offensiva a Rafah, ha detto il primo Ministro israeliano Netanyahu. Secondo lui, per la vittoria è necessaria la liquidazione dei restanti battaglioni di Hamas.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio