Mentre Hassan Nasrallah, Segretario Generale di Hezbollah iniziava il suo discorso, il nord del Libano era sotto attacco aereo israeliano accompagnato da un comunicato in cui si sanciva l’inizio delle operazioni militari in Libano. Al momento aeree.
A dire il vero a partire dalle notte del 18 di settembre nel nord di Israele e sud del Libano sono iniziati gli scontri. La popolazione dell’Alta Galilea informava di movimenti di truppe israeliane nel nord, era arrivata in Alta Galilea la 98esima Divisione che era di stanza a Gaza.
Nella notte tra il 18 e il 19 settembre, il primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto il via libera dal governo per le operazioni di terra contro Hezbollah e ancora ha avuto un incontro con il Mossad prima di rientrare nel bunker a Kirya sotto il ministero della Difesa. Prima di fare rientro alla stampa ha detto: “Faremo tornare sani e salvi i residenti del nord nelle loro città, ed è esattamente ciò che faremo”. Il ministro della Difesa Yoav Gallant al termine della seconda riunione per la sicurezza del 19 settembre ha detto: “Le operazioni militari continueranno”.
Herzi Halevi, portavoce IDF dichiarava: “Siamo pronti a fare tutto il necessario per portare i residenti a nord”. “Stiamo combattendo a Gaza da quasi un anno, abbiamo ottenuto molti risultati e abbiamo ancora molto da fare per andare avanti”. “Abbiamo molte capacità che non abbiamo ancora attivato, ripeto, non abbiamo ancora attivato, abbiamo visto solo alcune delle cose”. “La regola è che ogni volta che lavoriamo in una certa fase, le due fasi successive sono molto più forti, in ogni fase il prezzo di Hezbollah è più alto”, ha chiosato Herzi Halevi, portavoce dell’IDF.
Prima dell’attacco contro Libano il Mossad in Israele ha arrestato un imprenditore israeliano di 73 anni, Moti Meman, coinvolto nei tentativi di uccidere le massime cariche dello Stato di Israele presenti e passate.
Sempre da fonti stampa si apprende che ”Israele sta preparando una nuova proposta da presentare ai mediatori, che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi in una volta sola in cambio dell’accettazione di consentire a Yahya al-Sinwar e ad altri di uscire da Gaza tramite un corridoio sicuro”, Galei Tzahal (Israeli Army Radio). La proposta ovviamente non è credibile ed ha l’aria di essere l’ennesima panacea per cercare di dare una speranza ai familiari dei rapiti.
Nella seconda ondata di esplosioni dei dispositivi il 18 settembre intorno alle 17:00 sarebbero morte altre 20 persone, fonte ministero per la Sanità libanese. I canali israeliani sostengono che sono esplosi i dispositivi di visione notturna e le ottiche delle telecamere di Hezbollah sui lanciamissili anticarro Kornet. Sempre Israele avrebbe detto a Nasrallah: “Accetta lo schema di Hochstein (1701) e l’escalation finirà”, afferma Yair Altman, corrispondente di guerra per Channel 14, media pro-Likud.
Nasrallah ha risposto in presa diretta: “Mi stavo risparmiando per l’anniversario del diluvio di Al-Aqsa, ma quello che è successo in questi due giorni richiede parole e una posizione (…) I funzionari dell’esercito mi hanno detto che ci stiamo dirigendo verso un attacco pianificato e potente, e si prevede che non sarà breve (…) Il numero di lesioni agli occhi è elevato e c’è pressione sugli ospedali (…) Mi rivolgo a tutti coloro che hanno preso l’iniziativa di trasportare una persona ferita e hanno annunciato la loro disponibilità a donare i propri organi ai feriti”. Ringraziati i paesi che hanno fornito assistenza a Hezbollah.
E ancora ha aggiunto: “Quello che è successo è che migliaia di cercapersone sono stati presi di mira e fatti saltare in aria, e il nemico ha oltrepassato tutte le linee rosse”. “Una delle benedizioni di quello che è successo è la grande epopea umanitaria e morale a cui abbiamo assistito, senza precedenti a livello nazionale e umanitario”. “Al nemico non importa, né dal punto di vista umano né da quello morale.” “Quando il nemico dice che ciò che sta accadendo nel nord è la prima sconfitta storica per Israele, è un’ulteriore prova dell’efficacia del nostro fronte”. ”Il fronte libanese è uno degli strumenti di negoziazione più importanti che la resistenza palestinese possiede”. “Tutte le forze che il nemico ha inviato a nord confermano che sta affrontando una minaccia reale su questo fronte”. “Il nemico ha aderito alle regole di ingaggio come risultato dell’attuale equilibrio del terrore”.
Secondo Nasrallah, Israele: “Stava lavorando per fare pressione sul governo libanese e sulla resistenza attraverso l’uccisione e distruzione per fermare questo fronte” . ”Martedì, sono arrivati messaggi tramite canali ufficiali e non ufficiali che l’obiettivo dell’attacco era fermare i libanesi al fronte”. “Abbiamo ricevuto minacce di altri attacchi tramite canali ufficiali e non ufficiali se non cessiamo il fuoco”. “Non possiamo sottometterci a queste minacce o smettere di sostenere Gaza”. […] “Diciamo al governo nemico e all’esercito nemico che il fronte libanese non si fermerà prima che finisca la guerra a Gaza, e lo abbiamo già detto”. “La nostra risposta è in nome dei martiri e dei feriti che il fronte libanese non si fermerà finché non finirà l’aggressione a Gaza, qualunque siano i sacrifici, le conseguenze, le possibilità e gli orizzonti.” […] “Diventeremo più forti, più resilienti, più capaci e in grado di affrontare tutte le possibilità e i pericoli”. “La struttura della resistenza è ampia e coesa, e il nemico deve sapere che quanto accaduto non ha influenzato il sistema di leadership o la presenza sui fronti”. “In Israele si parla di escalation nel nord e c’è chi parla di una guerra globale”. “Solo i giorni riveleranno qual è il vero piano di Israele, se aumenteranno semplicemente gli attacchi, o andranno in guerra, o addirittura andranno in una guerra tutta nostra”. “Il nemico dichiara come suo obiettivo ufficiale, “riportare i coloni al nord”, abbiamo accettato la sfida; non sarete in grado di riportare gli occupanti al Nord.” “L’unico modo per riportare i residenti nelle loro aree è fermare l’aggressione a Gaza e in Cisgiordania”. “Sposteremo più coloni dalle loro case”. “L’escalation che state per fare impedirà il ritorno di quei residenti al nord, ma accadrà il contrario”. “Stanno parlando di stabilire una cintura di sicurezza all’interno del territorio libanese e speriamo che ci proveranno”. “Stiamo cercando i soldati che si nascondono dietro questo idiota comandante del Nord. Ma quando vengono da noi, sono i benvenuti. Venite!”. “Consideriamo qualsiasi ingresso nel territorio libanese un’opportunità storica che avrà effetti importanti sulla battaglia”. “Se il nemico stabilisce una cintura di sicurezza, deve sapere che si trasformerà in una trappola, un pantano e un’imboscata, e dovrà affrontare una resa dei conti difficile.” “Terremo per noi e per la nostra cerchia più ristretta la natura della risposta”. “Netanyahu, Galant, Ben Gvir e Smotrich stanno conducendo la loro entità verso l’abisso con la loro folle leadership”. “Israele riceverà la reazione mai vista dalla sua fondazione.”
L’Ex vice capo del Mossad e membro della Knesset, Ram Ben Barak: “Un’organizzazione che si sente penetrata sta vivendo un calvario, ma Hezbollah è in grado di lanciare un attacco nel giro di mezz’ora. Dobbiamo uscire dallo stato di euforia e prepararci per un evento importante nel nord.” Molto più ottimista sugli esiti Yoav Gallant: ”Completeremo tutti i nostri compiti su tutti i nostri fronti”, ha detto il Ministro della Difesa israeliano.
Il giornalista libanese-americano Kim Kazaz ha dichiarato in un’intervista alla CNN: “L’Iran e Hezbollah hanno mostrato una significativa deterrenza negli ultimi 11 mesi, e Israele si è reso conto che non stanno cercando la guerra e quindi ha continuato ad attraversare linee rosse”.
Il ministro per gli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, ha dichiarato: ”Temiamo che i successivi attacchi mortali in Libano siano un preludio alla guerra”. E ancora “Molte persone stanno morendo, siamo in una situazione molto difficile”. “Non sto difendendo Hezbollah, stanno anche loro reagendo, ma Israele viola la nostra sovranità ogni giorno”.
L’Iran bloccherà il porto di Chabandar per impedire alle navi indiane di raggiungere Israele con le armi e ancora, “Chiediamo al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di condannare fermamente le azioni terroristiche e gli orribili crimini commessi da Israele”, ha detto il Rappresentante dell’Iran presso le Nazioni Unite.
Hamas per voce di Said Jalili ha affermato che l’ordine di rispondere all’uccisione del leader di Hamas è già stato dato, e ora si prevede che le strutture competenti lo eseguano e lo implementino.
Negli ultimi giorni, elementi Houthi si sono infiltrati nel sud della Siria dall’Iraq per aprire un nuovo fronte contro Israele utilizzando i droni. Secondo fonti russe un gran numero di truppe yemenite si sono recate in Siria per operazioni di terra contro Israele. “Sono entrati in Siria attraverso l’Iraq”.
L’esercito yemenita sta attualmente pubblicando avvisi che chiedono ai cittadini israeliani di lasciare Tel Aviv e recarsi in altre città. Israele sta per essere bombardato. Secondo quanto riferito, gli Stati Uniti si sarebbero offerti di riconoscere il governo Houthi dello Yemen, guidato dal partito Ansarullah, in cambio della fine del blocco del Mar Rosso, ha detto un alto funzionario di Ansarullah, riporta Al Jazeera. Sottolineiamo che questa notizia è circolata ed è stata smentita altre volte.
Ed ora uno sguardo ai fronti Israele – Hamas – Hezbollah.
Dalla notte del 18 settembre diversi attaccherei israeliani contro città nel sud del Libano. Che sono ripresi nella giornata adel 19 settembre, mattino e pomeriggio. Diverse forti esplosioni udite a Baalbek, nel nord-est del Libano. Diversi media libanesi affermano che “dispositivi di comunicazione wireless” stanno “esplodendo” a Baalbek.
In risposta Hezbollah ha attaccato Har Dov, vicino alle fattorie di Shebaa, sulle alture del Golan, Un incidente nell’Alta Galilea ha coinvolto militari israeliani. A partire dalle 07:40 del mattino il quotidiano ebraico Walla riporta “scontri armati tra combattenti di Hezbollah e soldati israeliani” in diversi punti del confine settentrionale.
Fonti riportano: “Altri rinforzi in movimento verso Nord, molto probabilmente la 98a divisione si sta spostando da Gaza al fronte settentrionale”. Nel pomeriggio del 19 settembre l’esercito israeliano annuncia il lancio di un’operazione militare aerea in Libano. Un soldato delle IDF è stato confermato morto a causa degli attacchi ATGM di Hezbollah al confine.
Hezbollah alle 15:00 circa del 19 settembre riferisce di bombardamenti: “Abbiamo bombardato la città israeliana di Hanita con l’artiglieria”. L’esercito nemico ammette morti e feriti in un attacco missilistico dal sud del Libano, 12 militari sono rimasti feriti area di Yaara.
La Resistenza Islamica in Libano: “Il sito Ramia e la caserma Zarait sono stati bombardati con proiettili di artiglieria, provocando vittime dirette. La resistenza libanese prende di mira una serie di siti e caserme nemiche con droni e missili: Zarait, Hanita, Shomera, Even Menachem, Shtula, Netua, nel sito di Marj. Sirene azionate a Matat, nella Galilea occidentale. Sarebbero 40 i missili lanciati dal Libano sud.
Cinque israeliani feriti a seguito del bombardamento di Hezbollah sulla colonia di Tel Hai, a ovest di Kiryat Shmona nell’Alta Galilea. Un colpo diretto a Beit Hillel in Galilea, si registrano morti.
Le Brigate Al-Qassam rivendicano un’imboscata ai danni di un convoglio di veicoli israeliani nelle vicinanze della Compagnia delle Telecomunicazioni, a ovest dell’ospedale kuwaitiano nella città di Rafah. IED contro le truppe israeliani con due bombe “Shawaz”colpito due trasporti truppe con un proiettile “Yassin 105” e un proiettile “Tandum” durante l’imboscata nella città di Rafah.
Israele arresta 19 palestinesi della Cisgiordania.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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