#ISRAELHAMASWAR. Accordo fatto entro la settimana: 42 giorni di tregua, 33 prigionieri – vivi o morti – rientreranno a casa. Aspri combattimenti a Gaza

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È stata l’agenzia di stampa Bloomberg citando il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti a dire: “C’è una possibilità di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza questa settimana”. Jake Sullivan ha dichiarato anche: “Israele ha raggiunto molti dei suoi obiettivi militari a Gaza”, il che lo porta ad accettare l’accordo.

Secondo fonti di Al Arabiya TV: “L’inviato di Trump ha informato Netanyahu durante il loro incontro di sabato scorso che le conseguenze della mancata conclusione di un accordo di scambio includono anche Israele e non solo Hamas”. 

Il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat “Temendo il tentativo di Israele di compiere omicidi in preparazione di un accordo di cessate il fuoco, la leadership di Hamas a livello politico e militare ha impartito rigide istruzioni ai comandanti sul campo e al personale militare attivo che Israele considera un obiettivo: evitare di apparire in luoghi pubblici e limitare i movimenti, sia a piedi che con qualsiasi veicolo, a meno che non vi sia un’urgente necessità di sicurezza che lo richieda”. 

L’accordo dunque è stato accettato da Hamas nel tardo pomeriggio di ieri. E nonostante le forti tensioni interne, per esempio i ministro Ben-Gvir e Bezalel Smotrich si sono opposti, anche Israele alla fine ha accettato. Axios cita funzionari israeliani: “Netanyahu ha accettato nuove concessioni riguardo ai detenuti palestinesi che saranno rilasciati”. E ancora: “Netanyahu ha espresso la sua approvazione per le concessioni riguardanti il ​​ritiro dagli assi di Philadelphia e Netzarim”. I Ministri del partito israeliano “Shas” hanno dichairato: “Voteremo a favore dell’accordo sullo scambio di prigionieri”. Dieci membri della coalizione hanno inviato una lettera a Netanyahu esprimendo la loro forte opposizione all’accordo sugli ostaggi.

Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid: “Vorrei ricordare di nuovo a Netanyahu: non ha bisogno di Ben-Gvir e Smotrich. Gli ho offerto una rete di sicurezza politica per l’accordo sui prigionieri. Questa offerta è ancora valida più che mai. Se Netanyahu può e vuole concludere l’accordo, possiamo finalizzare i dettagli della rete di sicurezza entro mezz’ora”.

Secondo il canale israeliano Kan: “I ministeri hanno ricevuto istruzioni per iniziare i preparativi per ricevere i prigionieri da Gaza”. Secondo Hadshot Bezaman: “Almeno 3 ospedali hanno ricevuto istruzioni di prepararsi a ricevere prigionieri”. 

Bezalel Smotrich ha affermato: “L’accordo che sta prendendo forma è un disastro per la sicurezza nazionale dello Stato di Israele. Non faremo parte di un accordo di resa che include il rilascio di comandanti di grado elevato, la fine della guerra, lo sperpero dei risultati ottenuti con tanto sangue e la consegna di molti prigionieri. È tempo di continuare a lavorare con tutte le nostre forze, per occupare e ripulire l’intera Striscia, strappare il controllo degli aiuti ad Hamas e aprire le porte dell’inferno su Gaza finché Hamas non si arrende completamente e tutti i prigionieri non vengono restituiti”. 

Il raggiungimento dell’accordo è stato sì imposto dagli Stati Uniti ma accoglierà anche il benestare dell’IDF. Che secondo i Media israeliani contano “30 feriti dell’esercito israeliano evacuati entro 24 ore a seguito dei combattimenti nella Striscia di Gaza”. Nella sola giornata del 13 di gennaio 6 i militari morti tra cui un ufficiale e 11 feriti. 

Al momento sull’accordo si sa che “è diverso quando c’è qualcosa che potrebbe motivare le due parti a raggiungere questo accordo: stiamo parlando della prima fase di 42 giorni in cui 33 dei rapiti saranno rilasciati, uomini e donne vivi e morti. Potrebbe entrare in vigore questa settimana”. 

La polizia israeliana, in collaborazione con l’IDF, ha recentemente arrestato un operatore beduino di droni nell’area circostante mentre tentava di contrabbandare droga nella Striscia di Gaza.

In Libano, una delegazione di alto livello degli Emirati Arabi Uniti è arrivata a Beirut per riaprire l’ambasciata in Libano dopo più di tre anni di chiusura, ha affermato il ministero degli Esteri di Abu Dhabi. Reuters riferisce: “Il presidente della Corte internazionale di giustizia dell’Aia, il giudice libanese Nawaf Salam, si è assicurato il sostegno di un numero sufficiente di membri del parlamento di Beirut per diventare il prossimo primo Ministro del Libano”. Secondo il Corrispondente di Al-Mayadeen: 73 parlamentari su 128 hanno finora nominato il giudice Nawaf Salam per formare il primo governo sotto il presidente Joseph Aoun. Sarebbe un duro colpo per Hezbollah, che vuole che il primo Ministro transitorio Najib Mikati rimanga in carica.

L’Iran afferma che 1.000 UAV nuovi e migliorati con un raggio di oltre 2.000 km e “capacità invisibili” sono stati trasferiti alle forze di sicurezza un messaggio diretto a Israele. 

L’IDF il 13 gennaio ha pubblicato un video degli aerei da guerra dell’aeronautica militare del paese che fanno rifornimento in volo prima di colpire obiettivi Houthi nello Yemen. Ansar Allah ha risposto lanciando droni. L’IDF riferisce: “Poco tempo fa, un UAV lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall’IAF nel sud di Israele. Nessuna sirena è stata suonata in conformità al protocollo”. Nel tardo pomeriggio Ssirene suonate in diverse aree in tutto Israele a seguito di un proiettile lanciato dallo Yemen.

Ed ora uno sguardo alle situazioni di conflitto.

Militari israeliani oramai stanziali nelle alture del Golan siriano. Nel villaggio di Shimaa, nel settore occidentale del Libano, si sono verificati intensi combattimenti tra soldati dell’IDF e militanti di Hezbollah. A risolvere la questione bombardamenti aerei israeliani. 

I media libanesi hanno riferito di attacchi aerei israeliani sul villaggio di Humin al-Fawqa nel distretto di Nabatiyeh. Il villaggio si trova a nord del fiume Litani, a circa 17 km dal confine israeliano. Finora non ci sono stati commenti da parte delle forze di difesa israeliane.

Il Libano continua a cercare sotto le macerie e sui campi di battaglia. Dalle operazioni di ricerca e recupero dei corpi a Tayr Harfa. Il processo rimane estremamente difficile, con ricerche tra le macerie, le aree demolite e i terreni modificati dai lavori di ingegneria israeliani.

Nella Striscia di Gaza il 13 gennaio, sono stati uccisi 5 membri della Brigata Nahal esattamente a Beit Hanoun, a nord di Gaza, tra questi il capitano Yair Yakov Shushan, e 11 sono rimasti feriti con vari gradi di gravità. La casa dove si erano rifugiati è stata trappolata con esplosivo, i militari sono morti sotto le macerie, nessuno è stato in grado di andarli a estrarre. 

L’analista per gli affari militari Yossi Yehoshua ha dichiarato a Yedioth Ahronoth: “Ho appena terminato una conversazione con un ufficiale che combatte nella Striscia di Gaza settentrionale e sono rimasto molto scioccato. Ci sono testimonianze molto difficili da parte di numerosi comandanti e soldati sul modo in cui vengono condotti i combattimenti. L’esercito si trova di fronte a un dilemma importante tra il diritto del pubblico a sapere cosa sta succedendo, la sicurezza dell’esercito e il morale dei soldati. Il messaggio generale che deve essere trasmesso: le cose non stanno andando bene”. 

L’aviazione israeliana ha effettuato un nuovo raid nei pressi del ponte nel quartiere Sheikh Radwan, a nord-ovest di Gaza City. Morti e feriti a seguito del bombardamento da parte di un aereo israeliano nei pressi della moschea di Stato di Katib nel quartiere di Zeitoun, a sud-est di Gaza City. Feriti a seguito del bombardamento da parte delle forze israeliane nel quartiere di Al-Nasr, a ovest di Gaza City. Gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira una casa nel quartiere di Al-Daraj nel centro di Gaza City.

Un certo numero di carri armati israeliani è avanzato nel centro della città di Rafah e ha sparato intensivamente colpi verso la rotonda di Al-Najma nel centro della città di Rafah. Le Brigate Al-Qassam: rivendicano: “i nostri combattenti sono riusciti a fare irruzione in un edificio in cui era asserragliata una forza di fanteria israelaina composta da 25 soldati e ad affrontarlo con vari tipi di armi, provocando l’uccisione o il ferimento immediato di tutti i membri della forza alla presenza delle forze di soccorso, un campo minato è stato fatto esplodere su due mezzi di trasporto truppe, gli incendi divampano ancora nell’edificio e gli scontri continuano nella zona “Al-Najili” del campo di Al-Shaboura, nel centro di Rafah , a sud della Striscia di Gaza”. Si attendono conferme da parte delle IDF. 

Gli studenti delle scuole nel campo di Jenin organizzano una protesta per rivendicare il loro diritto all’istruzione alla luce dell’operazione militare in corso da parte delle forze di sicurezza a Jenin e nel suo campo.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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