
Il 5 giugno l’esercito libanese ha completato la chiusura della grande trincea e la rimozione della barriera di terra eretta da Israele nei vigneti di Al-Sharaki, a est di Mays Al-Jabal. La notte successiva 23 attacchi aerei hanno colpito la parte sud di Beirut. E per la prima volta dal cessate il fuoco il Presidente del Parlamento Nabih Berri ha preso posizione contro Israele.
“L’aggressione di “Israele” non è rivolta a una singola setta o regione, ma a tutto il Libano e al suo popolo, così come ad arabi e musulmani, prendendo di mira i loro luoghi più sacri e le loro pratiche religiose alla vigilia dell’Eid al-Adha. La posizione sulle continue violazioni della sovranità e della legittimità internazionale del Libano da parte di “Israele” è pienamente allineata a quella del Presidente della Repubblica sotto tutti gli aspetti nazionali e sovrani”.
La tensione è molto alta, la popolazione del sud del Libano ha sempre più in odio Israele, anche quelli che non amano Hezbollah per via dei continui bombardamenti. UNIFIL se va in giro non accompagnata dall’esercito libanese e viene presa a male parole nella migliore delle situazioni e tutti mostrano una certa insofferenza per la politica di Israele di non voler abbandonare i cinque punti di controllo in Libano.
Di seguito riportiamo un articolo del centro di ricerca Alma Center, Israeliano, a firma di Tal Beeri e Zoe Levornik che ha spiegato gli ultimi sei mesi di bombardamenti in Libano dal punto di vista di Israele.
“Il 27 maggio 2025, erano trascorsi sei mesi dalla dichiarazione del cessate il fuoco con il Libano. Dall’inizio del cessate il fuoco, Israele ha effettuato attacchi giornalieri in risposta alle minacce e alle violazioni dei termini del cessate il fuoco da parte di Hezbollah. Gli attacchi hanno preso di mira siti militari di Hezbollah e agenti di Hezbollah (eliminazioni)”.
Solo nella scorsa settimana, dal 21 al 27 maggio, sono stati effettuati 21 attacchi (18 nel Libano meridionale e 3 nella Beqaa), insieme a 6 eliminazioni di agenti di Hezbollah (3 dell’Unità Radwan), a dimostrazione della presenza e dell’attività di Hezbollah nel Libano meridionale.
L’analisi dei dati che abbiamo condotto dall’inizio del cessate il fuoco, il 27 novembre 2024, indica che Israele ha effettuato un totale di 371 attacchi in Libano. […] Quasi il 50% di tutti gli attacchi ha avuto luogo a sud del fiume Litani, nell’area 1701.
Nel dicembre 2024 e nel marzo 2025 è stato effettuato il numero più alto di attacchi fino ad oggi. A dicembre sono stati effettuati 84 attacchi e a marzo 80. In entrambi i mesi, sono stati lanciati razzi dal territorio libanese verso Israele.
Dall’inizio del cessate il fuoco, abbiamo identificato 84 eliminazioni confermate di agenti di Hezbollah (nota: va ricordato che le IDF hanno recentemente annunciato l’eliminazione di oltre 140 agenti. Nella nostra analisi dei dati, ci riferiamo solo agli agenti per i quali sono stati pubblicati annunci ufficiali con dettagli identificativi). Questi agenti erano coinvolti in attività che includevano il ripristino delle infrastrutture, il rinnovamento dell’organizzazione operativa, la raccolta di informazioni, la pianificazione di attacchi terroristici e il trasferimento di armi.
La maggior parte di queste eliminazioni – il 53,6% – è stata effettuata a sud del fiume Litani, nell’area 1701. Il 44% delle eliminazioni ha avuto luogo a nord del Litani e nella regione della Beqaa.
Secondo i dati, la maggior parte degli agenti eliminati apparteneva alle unità geografiche di Hezbollah: Nasser, Aziz e Badr. Inoltre, diversi agenti e comandanti dell’Unità Radwan sono stati eliminati (solo nel maggio 2025, 5 agenti di Radwan sono stati eliminati), così come quelli dell’Unità 4400 e dell’Unità aerea 127.
Nel marzo 2025 è stato registrato il numero più alto di eliminazioni: un totale di 24. Come accennato in precedenza, durante questo mese si sono verificati due episodi di lancio di razzi dal territorio libanese verso Israele.
In conclusione, in base al numero totale di attacchi israeliani in territorio libanese dall’inizio del cessate il fuoco, è evidente che gli agenti di Hezbollah continuano a essere presenti e attivi nel Libano meridionale (inclusi gli agenti dell’Unità Radwan), con particolare attenzione all’area a sud del fiume Litani. È anche evidente che molti siti militari di Hezbollah non sono stati presi di mira dall’esercito libanese, nonostante dichiarazioni e pubblicazioni del governo e dell’esercito libanesi che affermino di aver preso il controllo di circa il 90% di questi siti a sud del fiume Litani.
In ogni caso sembra che Israele non abbia nessuna fiducia sul nuovo governo libanese che è in trattative con Hezbollah per il riarmo. La politica di Israele di uccidere ogni elemento di Hezbollah o delle sue unità operative e anche l’uccisione di sindaci, padri, fratelli, figli del Libano. E questo non fa che esacerbare i rapporti tra Libano e Israele invece di portare a una normalizzazione.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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