ISRAELE. Tsahal si addestra a colpire Teheran

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L’aeronautica israeliana si eserciterà per un attacco su larga scala in Iran alla fine di maggio, durante l’esercitazione Chariots of Fire. Questa esercitazione è la più grande degli ultimi decenni. È stata rinviata lo scorso maggio a causa della guerra contro i gruppi terroristici nella Striscia di Gaza. Alcune delle esercitazioni che coinvolgono le forze speciali si svolgeranno anche a Cipro.

Secondo quanto riporta The Times of Israel, le manovre aeree si svolgeranno a Cipro durante la quarta e ultima settimana dell’esercitazione di un mese, a partire dal 29 maggio. All’inizio dello scorso anno, il Capo di Stato Maggiore dell’IDF, Aviv Kohavi, ha annunciato di aver dato istruzioni all’esercito di iniziare a elaborare nuovi piani di attacco contro l’Iran. A settembre, Kohavi ha dichiarato che l’esercito aveva “accelerato notevolmente” i preparativi per un’azione contro il programma nucleare di Teheran.

Oltre a dover trovare il modo di colpire le strutture sotterranee iraniane, l’IAF dovrà affrontare le difese aeree iraniane sempre più sofisticate per poter condurre un attacco di questo tipo e anche prepararsi a una prevedibile rappresaglia contro Israele da parte dell’Iran e dei suoi alleati in tutta la regione; si prevede che l’imminente esercitazione si concentri anche sulla preparazione e sulla risposta a tale rappresaglia.

Il 17 maggio, il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha detto che «il prezzo per affrontare la sfida iraniana a livello globale o regionale è più alto di quanto fosse un anno fa e più basso di quanto sarà tra un anno». Gantz ha affermato che all’Iran mancano solo “poche settimane” per accumulare materiale fissile sufficiente per una bomba e che sta lavorando per terminare la produzione e l’installazione di 1.000 centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, anche in un nuovo sito sotterraneo presso l’impianto nucleare di Natanz. Gantz incontrerà il suo omologo americano, Lloyd Austin, il 20 maggio al Pentagono.

Durante Chariots of Fire, che coinvolge quasi tutte le unità dell’IDF, l’unità di intelligence che genera i bersagli si è esercitata a fornire all’aviazione e alle altre unità combattenti un flusso costante di obiettivi da colpire, anche nel caos delle operazioni. L’esercitazione si è concentrata sull’addestramento per i combattimenti ai confini settentrionali di Israele, anche contro Hezbollah, sostenuto dall’Iran, in Libano.

L’esercito si aspetta che la 162esima divisione corazzata sia pronta per i combattimenti lungo la frontiera e per le manovre di invasione. A differenza dei combattimenti nella Striscia di Gaza, che si sono basati molto sulle campagne aeree, una guerra in Libano dovrebbe più che probabilmente ricorrere a un’operazione di terra. Gantz ha precedentemente avvertito che la lista degli obiettivi di Israele per il Libano è «più grande e più significativa di quella per Gaza».

Durante l’esercitazione, che durerà fino al 3 giugno, le truppe si sono esercitate a rispondere a eventi improvvisi in più teatri contemporaneamente, con particolare attenzione alla difesa del confine settentrionale, secondo Tsahal.

La nuova unità Idf di intelligence generatrice di obiettivi, creata nel 2019, alimenta una IA con i dati intercettati e raccolti dall’intelligence militare, tra cui telefonate, messaggi di testo, filmati di telecamere di sorveglianza, immagini satellitari e una vasta gamma di sensori. Il sistema fornisce raccomandazioni su quali siti colpire e quando, che vengono poi ricontrollate dall’IA e da un operatore umano. Nei periodi di calma, l’unità lavora per costruire un enorme database di obiettivi per la guerra. Durante un periodo di escalation, l’unità lavora a stretto contatto con le forze aeree e le altre unità combattenti per fornire loro nuovi obiettivi e soddisfare richieste più specifiche.

L’esercito ha utilizzato l’unità per la prima volta durante la guerra di 11 giorni dello scorso anno nella Striscia di Gaza, consentendo all’intelligence militare di colpire i suoi obiettivi con un numero minore di vittime civili, secondo la difesa israeliana.

Da quando utilizza l’IA, l’esercito è riuscito a espandere il numero di obiettivi pronti a colpire di circa il 400%. Per coordinare gli sforzi offensivi dell’esercito, sulla base del database di obiettivi fornito dall’intelligence militare, l’IDF ha istituito una divisione incaricata di stabilire le priorità e approvare tali missioni.

Antonio Albanese